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lunedì 28 marzo 2011

DECRETO-LEGGE 26 marzo 2011, n. 27 Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. (11G0073) (GU n. 71 del 28-3-2011 )



 note:    Entrata in vigore del provvedimento: 29/03/2011 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di adottare disposizioni in tema di misure per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 marzo 2011; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia; Emana il seguente decreto-legge: Art. 1 1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e in particolare dai commi 1 e 21 del predetto articolo, la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del citato decreto-legge n. 78 del 2010, e' incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro. 2. La dotazione del fondo di cui al comma 1 puo' essere ulteriormente incrementata, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto, con i Ministri della difesa e dell'interno: a) a favore del personale delle Forze armate, con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace; b) a favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con quota parte delle risorse di cui al comma 7, lettera a), dell'articolo 2 del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, relativo al Fondo unico giustizia. 3. Il fondo di cui al comma 1, come incrementato ai sensi del presente articolo, e' destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche con riferimento al personale interessato alla corresponsione, per i medesimi anni, dell'assegno funzionale, del trattamento economico superiore correlato all'anzianita' di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado, degli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, nonche' degli emolumenti corrispondenti previsti per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonche' all'applicazione dell'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Si applicano le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo del citato articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010. 4. All'onere derivante dal comma 3 si provvede mediante corrispondente riduzione, per gli anni 2011, 2012 e 2013, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato a disporre, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 2 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addi' 26 marzo 2011 NAPOLITANO Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze Maroni, Ministro dell'interno La Russa, Ministro della difesa Alfano, Ministro della giustizia Visto, il Guardasigilli: Alfano

Agenzia delle Entrate Ris. 25-3-2011 n. 35/E Istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 - Esonero dalla presentazione della dichiarazione - Chiarimenti. Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale servizi ai contribuenti.

Ris. 25 marzo 2011, n. 35/E (1).

Istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 - Esonero dalla presentazione della dichiarazione - Chiarimenti.

(1) Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale servizi ai contribuenti.



Nell'ambito del processo di semplificazione del linguaggio della modulistica dichiarativa da utilizzare nell'anno 2011, nelle istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 sono state predisposte alcune tabelle che illustrano in forma sintetica le ipotesi in cui i contribuenti sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Al fine di evitare ai soggetti tenuti all'adempimento dichiarativo di interpretare erroneamente il contenuto delle predette tabelle e di ritenersi, conseguentemente, in possesso dei requisiti per l'esonero dalla presentazione della dichiarazione, si forniscono alcune precisazioni in merito alla tabella relativa ai "Casi di esonero con limite di reddito", in relazione alla quale sono pervenute alcune richieste di chiarimento.

Nello specifico, è stato chiesto se l'avvertenza contenuta nell'intestazione della medesima tabella, laddove viene precisato che "il reddito complessivo deve essere calcolato senza tener conto del reddito derivante dall'abitazione principale e dalle sue pertinenze", debba considerarsi riferita anche alla prima ipotesi di esonero in essa indicata, riguardante il caso in cui il reddito complessivo non superi 500 euro e risulti formato esclusivamente da redditi derivanti da terreni e/o fabbricati.

A tale riguardo, si evidenzia che la predetta avvertenza è stata predisposta in relazione alla generalità dei casi di esonero contenuti nella tabella. Diversamente, per la verifica del rispetto del limite reddituale previsto nella specifica ipotesi sopra descritta, il reddito derivante dall'abitazione principale e dalle sue pertinenze deve essere sempre incluso nei redditi dei fabbricati, in quanto esso costituisce a tutti gli effetti un reddito di natura fondiaria.

A titolo di esempio valga il caso di un soggetto che possiede un terreno con reddito imponibile di 450 euro ed un immobile adibito ad abitazione principale con reddito imponibile pari a 800 euro. In tale ipotesi il reddito complessivo, pur risultando formato esclusivamente da redditi fondiari, ammonta a 1.250 euro (valore superiore al limite di 500 euro) e pertanto, non ricorrendo i presupposti dell'esonero, il contribuente è tenuto alla presentazione della dichiarazione. Ovviamente, l'imposta dovuta sarà calcolata soltanto sul reddito del terreno, pari a 450 euro, in quanto per l'abitazione principale e sue pertinenze spetta una deduzione corrispondente all'ammontare del relativo reddito (pari a 800 euro).

Si fa presente, infine, che i criteri predisposti dall'Agenzia delle entrate per il controllo e la liquidazione dell'imposta del modello 730/2011 sono conformi alle regole sopra descritte.


Il Direttore centrale

Aldo Polito

Salute: esperti, metà uomini a rischio HPV, serve vaccinazione



SALUTE: ESPERTI, META' UOMINI A RISCHIO HPV, SERVE VACCINAZIONE =
(AGI) - Roma, 28 mar. - Vaccinare anche la popolazione maschile
contro il Papillomavirus umano (HPV). Concordano le tre piu'
importanti societa' scientifiche che si occupano di patologie
maschili, sottolineando che un recente studio pubblicato sul
Lancet ha dimostrato come nel corso della vita il 50% degli
uomini, quindi 1 su 2, potrebbe contrarre un'infezione da Hpv.
Oggi a Roma, alla presentazione della prima 'Conferenza di
Consenso sulle patologie da Papillomavirus umano nel maschio',
la Societa' Italiana di Andrologia (SIA), la Societa' Italiana
di Urologia (SIU) e la Societa' Italiana di Andrologia e
Medicina della Sessualita' (SIAMS), che hanno riunito alcuni
tra i massimi esperti provenienti da diversi campi della
medicina, dalla virologia alla pediatria, hanno lanciato
l'appello: estendere la vaccinazione anche ai maschi di 12
anni, raccomandare a livello regionale l'avvio di programmi di
vaccinazione anti Hpv a prezzo agevolato (come gia' avviene per
le donne) e attuare progetti di sensibilizzazione non solo sui
condilomi, ma su tutte le patologie Hpv correlate che
riguardano il maschio. Ecco le conclusioni raccomandate da una
giuria di esperti a chiusura lavori, convalidate da numeri che
ne dimostrano l'attualita': dai dati raccolti dal Sistema di
Sorveglianza Sentinella delle infezioni sessualmente trasmesse
(IST), che fa capo all'ISS, emerge infatti che in Italia il 73%
circa degli uomini, con un'eta' media di 33 anni, sviluppa una
condilomatosi. Un virus temuto dalle donne, pericoloso anche
per il mondo maschile, "causa di numerose patologie come il
cancro del pene, il cancro dell'ano, del tratto orofaringeo ed
i condilomi genitali, causate dai tipi di Hpv 6, 11, 16 e 18",
spiega Vincenzo Gentile, ordinario di Urologia, Universita' La
Sapienza. Nel corso dell'incontro sono stati diffusi i numeri
delle patologie Hpv correlate nel maschio: cancro anale
(88-94%), cancro al pene (40%), alla faringe (25%), della
cavita' orale (10%); condilomi genitali (oltre 90%). (AGI)
Rmc/Pgi (Segue)
281431 MAR 11

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SALUTE: ESPERTI, META' UOMINI A RISCHIO HPV, SERVE VACCINAZIONE (2)=
(AGI) - Roma, 28 mar. - "La volonta' di fare chiarezza sul tema
- continua Gentile - nasce da una lettera inviata dall'Iss alla
Sia, allora da me presieduta, per sottolineare l'importanza di
interventi di prevenzione nell'uomo". Lo strumento della
Conferenza di Consenso, aggiunge Vincenzo Mirone, Ordinario di
Urologia all'Universita' Federico II di Napoli, "e' stato
scelto per raggiungere, attraverso un processo formale, un
accordo rispetto ad una questione sanitaria particolarmente
complessa". Cosi' il Comitato Promotore ha nominato un Comitato
Tecnico scientifico (Cts) di esperti del settore, "che ha avuto
il compito di raccogliere dati e preparare una sintesi di tutte
le conoscenze in materia", spiega Andrea Lenzi, ordinario di
Endocrinologia, Universita' La Sapienza di Roma' "Il documento
e' stato poi sottoposto ad una giuria che ha votato delle
raccomandazioni sulla base di quanto elaborato dai tecnici". La
vaccinazione si conferma lo strumento di prevenzione piu'
efficace da implementare: risultati di studi clinici pubblicati
sul New England Journal of Medicine, mostrano per il vaccino
quadrivalente un'efficacia del 90,4% nella prevenzione delle
lesioni genitali esterne nei maschi tra i 16 ed i 26 anni. "A
livello europeo - spiega Aldo Isidori, presidente Comitato
Etico, Policlinico Umberto I di Roma, membro Comitato nazionale
Bioetica (Presidenza del Consiglio) e presidente di giuria
della Conferenza di Consenso - e' attesa a breve da parte
dell'Agenzia Europea del farmaco, l'estensione delle
indicazioni del vaccino quadrivalente per la prevenzione dei
condilomi genitali nei maschi fino a 26 anni e per la
prevenzione del tumore anale negli uomini e donne under
26".(AGI)
Rmc/Pgi
281431 MAR 11

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SALUTE: HPV UOMO MINA FERTILITA' DI COPPIA, ABORTI QUADRUPLICATI =
LENZI (SAPIENZA), SUCCESSO RIPRODUTTIVO AD ALTISSIMO RISCHIO

Roma, 28 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un terzo incomodo
all'interno della coppia desiderosa di un figlio: il Papillomavirus
umano (Hpv) "mina la fertilita' anche quando e' il partner maschile ad
averlo contratto. Arrivando addirittura a quadruplicare gli aborti".
Parola di Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia all'Universita'
Sapienza di Roma, che ne ha parlato oggi a Roma alla presentazione
della conferenza di consenso sulle patologie da Hpv nel maschio.

"Ormai - ha detto l'esperto - i dati rendono chiaro quanto l'Hpv
e le patologie a esso correlate non rappresentino piu' un problema
solo per la donna, ma anche per l'uomo. Dopo aver assunto questo
concetto va fatto un ulteriore passo in avanti per comprendere che Hpv
significa anche un problema per la coppia in termini di fertilita' e
di capacita' riproduttiva''. (segue)

(Bdc/Pn/Adnkronos)
28-MAR-11 15:23

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TUMORI: ATTESO A MAGGIO VIA LIBERA UE VACCINO ANTI-HPV NELL'UOMO (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'Italia, come il resto d'Europa
e del mondo, ha ormai una solida esperienza per quanto riguarda la
vaccinazione anti-Hpv nelle donne. "Oggi - spiega Luciano Mariani,
ginecologo oncologo dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di
Roma - sono disponibili i primi dati cosiddetti 'reali' che mostrano
concretamente l'azione benefica che la vaccinazione ha sulla riduzione
delle patologie. Da uno studio condotto in Australia - aggiunge il
ginecologo, che e' stato uno degli sperimentatori italiani del vaccino
- si e' visto come a due anni dalla partenza del programma vaccinale
anti-Hpv con il vaccino quadrivalente il numero di nuovi casi di
condilomatosi nelle donne si sia ridotto di circa il 60%".

"Questo - prosegue - non fa altro che rimarcare la reale
efficacia e i benefici apportati da questa vaccinazione. Si rende
quindi evidente come la vaccinazione del maschio sia un atto
importante nella lotta a questo virus non solo per motivi di equita'
sociale ma anche dal punto di vista epidemiologico, soprattutto in
regimi di basse coperture vaccinali nelle donne. In Italia, infatti, a
tre anni di distanza dall'avvio della campagna di vaccinazione
gratuita delle 12enni il tasso di copertura medio delle vaccinate e'
solo del 59%. Una stima lontana dall'obiettivo del 95% fissato nel
2007 per i successivi cinque anni, che scadranno nel 2012".

(Bdc/Pn/Adnkronos)
28-MAR-11 15:24

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Sanità: lettera Cgil medici a Sacconi sul lavoro usurante guardia medica e 118



SANITA': LETTERA CGIL MEDICI A SACCONI SU LAVORO USURANTE GUARDIA MEDICA E 118 =

Roma, 28 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Una lettera al
ministro del Welfare Maurizio Sacconi - e per conoscenza al ministro
della Salute Ferruccio Fazio - a tutela dei medici di guardia medica e
118 che rischiano di essere esclusi dai benefici previsti dal decreto
legislativo sui lavori usuranti. A scriverla e' la Fp Cgil medici.

Il sindacato spiega: "Il decreto legislativo sui lavori
usuranti, in via di approvazione, consente per la prima volta di
raggiungere una regolamentazione organica dei benefici pensionistici
anche per i dipendenti che svolgono il lavoro notturno in sanita',
medici compresi. Ma considerando alla lettera i 'dipendenti', il
decreto rischia di vedere esclusi dai benefici i medici di guardia
medica e di emergenza sanitaria 118, formalmente riconosciuti come
medici convenzionati". (segue)

(Com-Fed/Ct/Adnkronos)
28-MAR-11 14:10

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salute. il sesso sporadico fa male al cuore: meglio allenarsi ricerca pubblicata sul 'journal of american medical association'

SALUTE. IL SESSO SPORADICO FA MALE AL CUORE: MEGLIO ALLENARSI
RICERCA PUBBLICATA SUL 'JOURNAL OF AMERICAN MEDICAL ASSOCIATION'

(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 mar. - La pigrizia non e'
amica della buona salute e, a quanto pare, nemmeno del sesso.
Senza un adeguato allenamento, infatti, il cuore potrebbe essere
messo a dura prova da una scappatella. Il sesso sporadico
andrebbe ad incidere negativamente sul rischio di infarto. A
sostenerlo e' una ricerca pubblicata sul 'Journal of American
Medical Association' e condotta dai ricercatori Issa Dahabreh e
Jessica Paulus del Tufts Medical Center di Boston, i quali hanno
esaminato piu' di 10 studi sui legami tra attivita' fisica, sesso
ed attacchi di cuore notando una significativa associazione tra
infarto ed attivita' fisica e sessuale episodiche.
In particolare hanno trovato che una notte movimentata puo'
aumentare del 2,7% il rischio di infarto. "Bisogna essere chiari
- spiega Paulus ad AOL News - Il punto non e' che l'esercizio
fisico ed il sesso fanno male, ma piuttosto che e' necessaria una
regolare attivita' fisica". Studi precedenti hanno infatti
dimostrato che una regolare attivita' sessuale e' in grado di
allontanare i pericoli per il cuore. L'aumento di rischio, per
chi non e' allenato, sarebbe comunque limitato ad un periodo di
1-2 ore dopo uno sforzo fisico eccessivo o un rapporto sessuale.

(Wel/ Dire)
15:56 28-03-11

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sanità. uomini "basta scuse", prenotate visite andrologiche campagna contro l'impotenza.

SANITÀ. UOMINI "BASTA SCUSE", PRENOTATE VISITE ANDROLOGICHE
CAMPAGNA CONTRO L'IMPOTENZA.

(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 28 mar. - Un'alleanza a 360
gradi per promuovere la salute sessuale dell'uomo e il benessere
della coppia, con gli specialisti di Sia (Societa' Italiana di
Andrologia), Siams (Societa' Italiana di Andrologia e Medicina
della Sessualita') e Siu (Societa' Italiana di Urologia) in campo
per gli uomini dell'Emilia-Romagna. Riparte "Basta Scuse",
campagna di sensibilizzazione e informazione sulla disfunzione
erettile, e potranno prenotare una consulenza andrologica
personalizzata, che prevede anamnesi del paziente, esame
obiettivo e discussione informativa sulla patologia, sugli esami
diagnostici consigliabili e sulle possibilita' terapeutiche oggi
disponibili.
L'obiettivo di Sia, Siams e Siu, come spiega un comunicato, e'
di facilitare il primo contatto tra i potenziali pazienti e i
medici, segnando un importante risultato per intraprendere un
percorso risolutivo, recuperando l'autostima e la gioia di
vivere, senza trincerarsi dietro scuse o falsi tabu'. La "DE" e'
una patologia che interessa almeno un maschio adulto su otto e,
oltre a minare la sfera intima e la vita di coppia, molto piu'
spesso di quanto si creda e' un vero e proprio campanello
d'allarme per l'insorgenza di altre malattie, prime tra tutte
quelle cardiovascolari o il diabete. Un problema che, in
Emilia-Romagna, si calcola che possa interessare almeno 240.000
uomini.
"La DE e' un fenomeno estremamente diffuso. Oggi, al contrario
di quello che succedeva in passato, se ne parla molto di piu'. E
piu' se ne parla piu' emerge il problema- sottolinea il professor
Emilio Emili, primario della Azienda Usl di Imola e delegato
regionale della Siu- La campagna nasce anche dall'esigenza di far
capire agli uomini che non devono vergognarsi ma che, con uno
specialista, possono superare il deficit erettivo".

(Wel/ Dire)
15:56 28-03-11

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SICUREZZA: MILANO; DA OGGI PRIMI SPRAY URTICANTI PER VIGILI

SICUREZZA: MILANO; DA OGGI PRIMI SPRAY URTICANTI PER VIGILI

(ANSA) - MILANO, 28 MAR - Da oggi i vigili urbani di Milano
potranno difendersi nelle situazioni di maggior pericolo anche
con lo spray al peperoncino.
I primi dieci kit, a cui se ne aggiungeranno a brevissimo
altri venti per la fase sperimentale, sono stati distribuiti
agli agenti istruttori nei reparti dalle mansioni piu' delicate:
il radiomobile, il nucleo operativo e quello destinato al
contrasto dell'abusivismo commerciale e abitativo. Se il test
dara' i risultati sperati, lo spray urticante sara' messo a
disposizione di circa 1.800 agenti impegnati sia nei servizi di
sicurezza sia in quelli sul traffico.
''Lo spray al peperoncino - ha assicurato il vicesindaco
Riccardo De Corato - non e' uno strumento di offesa ma uno
strumento per la sicurezza sul lavoro''. I vigili potranno
utilizzare il key defender solo nei luoghi aperti e solo nei
casi autorizzati dal codice penale per la legittima difesa.
Ricordando che nel 2010 sono stati 110 i vigili vittime di
aggressioni (34 nei primi due mesi del 2011), De Corato si e'
difeso preliminarmente dalle polemiche recentemente alimentate
dal candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia e
dall'esponente del Pd Pierfrancesco Majorino. ''Ricordo alla
coppia Bibi' e Bibo' - ha affermato sarcastico - che i vigili di
Modena, citta' amministrata dal centrosinistra, usano lo spray
da tempo e la rossa Genova dopo una sperimentazione di sei mesi
ha mostrato l'intenzione di adottarlo''. (ANSA).

YN3-GNN
28-MAR-11 13:09 NNNN



Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04092 presentata da MARIO LOVELLI martedì 25 gennaio 2011, seduta n.423....la circolare del Ministero dell'interno, dipartimento della pubblica sicurezza, direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, del 29 dicembre 2010, al punto 3 precisa: «Nel caso in cui, lungo il tratto oggetto del controllo, siano presenti intersezioni stradali che, ai sensi dell'articolo 104 del Reg. C.d.S., impongono la ripetizione del segnale stradale stesso, la predetta distanza deve essere calcolata dal segnale con il quale viene ripetuto il limite di velocità dopo l'intersezione»;

ALLEGATO
Interrogazione 5-04092 Lovelli: Distanza minima obbligatoria tra il segnale che indica il limite massimo di velocità e gli apparecchi di rilevazione della velocità medesima.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna, gli onorevoli interroganti chiedono di rivedere la circolare del 29 dicembre 2010, emanata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, d'intesa con il Dipartimento degli Affari interni e territoriali, sentito il Ministero delle infrastrutture e trasporti con la quale sono state fornite indicazioni applicative ed operative, sull'articolo 25, comma 2, della legge n. 120 del 2010 recante «Disposizioni in materia di sicurezza stradale».
Tale disposizione stabilisce che i dispositivi di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità, «... fuori dai centri abitati non possono comunque essere utilizzati o installati ad una distanza inferiore ad un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità».
Al fine di chiarire l'esatto ambito applicativo della norma ed evitare ambiguità dal punto di vista pratico, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con la circolare richiamata, ha specificato che, qualora lungo il tratto soggetto a controllo siano presenti intersezioni stradali che comportano la ripetizione del segnale indicante il limite di velocità, ai sensi dell'articolo 104 del regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada (decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1992), la distanza minima di un chilometro va calcolata a partire dal segnale posto subito dopo l'intersezione.
L'articolo 104 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada, nel prescrivere la ripetizione del segnale dopo l'intersezione, svolge proprio la funzione di garantire la conoscibilità delle limitazioni di velocità da parte dell'utente che si immette dalle strade laterali, condizione, quest'ultima, necessaria per imputare allo stesso l'eventuale violazione del precetto.
La questione sollevata dagli onorevoli interroganti si colloca nell'ambito della più generale attività di prevenzione e contrasto dell'eccesso di velocità sulle strade.
La sicurezza stradale, infatti, costituisce un obiettivo strategico nell'azione del Governo, nel quadro dei programmi prioritari dell'Unione europea che prevedono il contenimento del fenomeno dell'incidentalità stradale e mirano, in particolare, ad una sensibile riduzione della mortalità.
In questa direzione vanno lette le nuove disposizioni contenenti prescrizioni più rigorose, che rendono possibile l'impiego di nuove tecnologie di controllo remoto delle violazioni e costituiscono uno strumento essenziale al fine di contrastare efficacemente le condotte di guida non rispettose dei limiti di velocità imposti ex lege.
In particolare, la puntuale applicazione della normativa di riferimento e la precisa esecuzione, da parte delle Forze di Polizia, delle connesse direttive ministeriali hanno fatto registrare, negli ultimi anni, una significativa diminuzione del numero di incidenti stradali.



Pag. 128


Infatti, come si evince dalle rilevazioni effettuate dalla Polizia Stradale e dall'Arma dei Carabinieri, si è passati dai 111.493 incidenti del 2009, ai 105.006 del 2010, con una riduzione del 5,8 per cento.
L'esigenza di garantire la sicurezza stradale va comunque bilanciata con l'altra di rispettare il principio di legalità dell'azione amministrativa nella contestazione degli illeciti derivanti dalle violazioni al Codice della Strada.
In quest'ottica, infatti, non si può muovere al conducente di un autoveicolo il rimprovero per aver violato una regola di prudenza alla guida se quest'ultimo non è stato messo nelle condizioni di conoscere il precetto. Se così non fosse, infatti, non sarebbe possibile pretendere da quest'ultimo una condotta alternativa lecita e conforme alle prescrizioni della normativa che regola la circolazione stradale.
Pertanto, la circolare risulta perfettamente rispondente all'assetto normativo vigente - teleologicamente orientato alla sicurezza della circolazione ed alla tutela della vita umana, ma al contempo volto a garantire la legalità e trasparenza dell'azione amministrativa - realizzando un equo contemperamento delle esigenze che ho in precedenza citato. Una diversa interpretazione, infatti, sarebbe ammissibile solo in presenza di una modifica dell'attuale quadro normativo.

"Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02015 presentata da ELIO LANNUTTI martedì 29 settembre 2009, seduta n.259". .."..Alla specialità Polizia stradale della Polizia di Stato è stato affidato il coordinamento operativo dei servizi, con il compito di monitorare i risultati dell'attività di controllo..."(Autovelox solo per fare cassa?)



Autovelox per fare cassa. Interrogazione e risposta del Ministro interpellato
iter 
interrogazione presentata nel 2009
RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/03/2011
 CONCLUSO IL 18/03/2011


""Alla specialità Polizia stradale della Polizia di Stato è stato affidato il coordinamento operativo dei servizi, con il compito di monitorare i risultati dell'attività di controllo.""

"..A tale proposito il Ministro ha diramato, il 14 agosto 2009, una direttiva ai Prefetti e alla Polizia stradale affinché gli strumenti di controllo della velocità siano utilizzati in modo efficace, garantendo il diritto di informazione degli utenti..."


 

LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO L’IDV PROMETTE UN’INTERROGAZIONE




LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO
LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO L’IDV PROMETTE UN’INTERROGAZIONE L’indagine della Corte dei Conti con cui è stato scoperto “l’esproprio” ai danni dei TTfr dei lavoratori passa sotto silenzio in Parlamen...to. Le opposizioni sembrano rassegnate ai meccanismi di “finanza creativa” del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, anche se i trucchi vengono scoperti e denunciati, come ha fatto la Corte dei Conti con la sua relazione alle Camere. Per i magistrati contabili quella effettuata dal governo è “un’operazione di natura espropriativa senza indennizzo o comunque di prelievo fiscale indiretto nei confronti di categorie interessate a versamenti finalizzati a scopi ben diversi dal sostegno alla finanza pubblica”. Con la legge finanziaria del 2007 approvata dal governo Prodi fu deciso che le aziende sopra i 50 dipendenti, i quali avessero deciso, alla data del 30 giugno 2007, di non destinare alla previdenza complementare il proprio tfr – vedi scheda a fianco – avrebbero dovuto versare quei fondi all’Inps in un conto a disposizione del Tesoro per interventi infrastrutturali e investimenti pubblici. La Corte dei conti ha invece scoperto che quel fondo è stato utilizzato per spese improprie: ammortamento mutui per gli enti locali, gratuità dei libri di testo, lavoratori socialmente utili nel comune di Napoli. Fondi considerevoli: nel 2009 il tfr annuo dei lavoratori dipendenti italiani ha superato i 20 miliardi di euro di cui 5,9 versati al fondo tesoreria dell’Inps, 5,1 miliardi alla previdenza complementare mentre 12,7 miliardi sono rimasti nelle casse delle imprese (quelle sotto i 50 dipendenti non sono obbligate a versarlo all’Inps). Finora il Tesoro ha prevelato 15,6 miliardi da un Fondo istituito solo quattro anni fa che dunque è stato quasi svuotato. “Presenteremo un'interrogazione parlamentare per sapere quale fondo verrà utilizzato per restituire questi soldi ai lavoratori”, dice al Fatto Antonio Borghesi, vicepresidente del Gruppo alla Camera dell'Italia dei Valori. Il Tesoro, rispondendo alle osservazioni della Corte dei Conti, ha affermato che non c'è “alcun nocumento” per i lavoratori perché l'afflusso costante di nuove risorse, prelevate sempre dai Tfr, garantirà il pagamento delle liquidazioni in uscita a chi andrà in pensione. “Il ragionamento del ministero non convince – spiega Borghesi – perché il tasso di sostituzione [cioè la differenza tra quanto versato e quanto prevelato, ndr.] è negativo”. La trattenuta del tfr, infatti, si rivaluta annualmente secondo un tasso stabilito per legge e quindi alla fine l'importo è più alto. Più distaccata è la reazione del Pd. Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro (quando fu approvato quel provvedimento), ricorda che più che procurare risorse per la finanza pubblica il suo impegno si concentrò per far decollare la previdenza integrativa. “Il trasferimento del tfr all'Inps non mi entusiasmò ma almeno fissammo indicazioni tassative per il suo impiego”. Se Tremonti ha potuto aggirare tranquillamente quelle regole, però, vuole dire che così tassative non erano. “Ma questo governo è un maestro di finanza creativa” dice Damiano ricordando che, per finanziare la Cassa integrazione in deroga, sono stati utilizzati i fondi per le aree sottoutilizzate e il Fondo sociale europeo. “Oppure il fondo per i malati oncologici per finanziare le quote latte”. Però il Pd non chiede conto al governo dell’ “esproprio” nonostante la Corte dei Conti avverta che allo scadere dei 10 anni dall'introduzione del nuovo meccanismo, il prelievo improprio “arriverà a 30 miliardi”. Il paradosso è che “l'esproprio” è avvenuto carpendo la fiducia dei lavoratori e la diffidenza nei verso i fondi pensioni integrativi. I lavoratori nel 2007 si sono fidati dell’azienda chiedendo che il loro tfr restasse a portata di mano. Oggi vedono i loro soldi utilizzati soprattutto per interventi tampone. Senza sapere se e come torneranno indietro. Salvatore Cannavò- (IFQ) http://diksa53.blogspot.com/2011/03/la-grande-rapina-del-tfr-il-parlamento.html ML. Mostra tutto
Di: INFORMARE CONTROINFORMANDO