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giovedì 10 aprile 2014

Def: rischio contratti p.a. fermi fino 2020, rivolta sindacati =




 Def: rischio contratti p.a. fermi fino 2020, rivolta sindacati =(AGI) - Roma, 10 apr. - In arrivo una nuova stretta per il
pubblico impiego. I contratti degli statali, gia' bloccati dal
2010, rischiano di rimanere congelati fino al 2020. Un
ulteriore proroga rispetto al termine del 2017 deciso dal
governo Letta. I sindacati sono gia' sul piede di guerra e si
dicono pronti a opporsi "con tutti i mezzi" a un nuovo colpo
per i dipendenti della pubblica amministrazione. Nel Documento
di economia e finanza varato dal governo e pubblicato in
versione definitiva non e' prevista, infatti, alcuna erogazione
di spesa per il rinnovo contrattuale. Al contrario, si legge
nel Documento, "nel quadro a legislazione vigente la spesa per
redditi da lavoro dipendente delle amministrazioni pubbliche e'
stimata diminuire dello 0,7% circa per il 2014 per poi
stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3% nel
2018, per effetto dell'attribuzione dell'indennita' di vacanza
contrattuale riferita al triennio contrattuale 2018-2020". Nel
Documento si prevede di pagare per il 2018 la nuova indennita'
di vacanza contrattuale relativa al triennio 2018-2020, finora
congelata, perche' non si ha in programma un rinnovo.
Confermato anche il blocco del turn-over fino al 2017. (AGI)
Gio/Ila
101359 APR 14

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Def: rischio contratti p.a. fermi fino 2020, rivolta sindacati (2)=(AGI) - Roma, 10 apr. - "Il rinnovo dei contratti - spiega
Michele Gentile, coordinatore dei settori pubblici della Cgil -
comporta un'uscita di spesa che nel Def non e' prevista. Nulla
si dice sul questo tema. Si va dunque verso un nuovo blocco. Se
aggiungiamo a questo le voci sullo scioglimento dell'Aran, che
e' la sede del rinnovo dei contratti privatistici, quanto
contenuto nel disegno di legge di riforma costituzionale in cui
si parla di 'disciplina giuridica del rapporto di lavoro', la
somma di tutte queste cose e' che il governo vuole dare un
ulteriore colpo al lavoro pubblico, dopo tutto quello che e'
successo dal 2008 in poi. Se questo e' il quadro - conclude -
una risposta del lavoro sara' assolutamente necessaria".
Per Antonio Foccillo, segretario confederale Uil "ancora
una volta il settore del pubblico impiego sembra essere un vero
e proprio bancomat da cui prelevare risorse. I tagli proposti
dalla spending review, infatti, riducono una parte di spesa
improduttiva, ma contemporaneamente eliminano funzioni e
istituti importanti, cosi' come la riduzione degli stipendi dei
dirigenti che, se non verificata nelle scadenze, potrebbe
generare enormi problemi. Inoltre, e' inaccettabile che ancora
una volta si blocchino i contratti dei dipendenti pubblici fino
al 2020. In questo modo il contratto dei lavoratori pubblici
sarebbe bloccato per dieci anni: era il 2010, infatti, quando
sono stati bloccati i salari individuali e la contrattazione
nazionale e decentrata. Non e' piu' possibile continuare con
questo andazzo e se non si corregge questa anomalia la risposta
sara' molto ferma". (AGI)
Gio/Ila (Segue)
101400 APR 14

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Def: rischio contratti p.a. fermi fino 2020, rivolta sindacati (3)=(AGI) - Roma, 10 apr. - "E' fondamentale che il governo trovi
le risorse per i contratti del pubblico impiego. Quale statista
chiede aiuto ai lavoratori per rivedere la spesa e poi
dimentica il giusto diritto a un rinnovo?", sottolineano
Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e
Benedetto Attili, segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp,
Uil-Fpl e Uil-Pa, in una nota congiunta in cui chiedono al
Governo Renzi un chiarimento immediato. "I Def hanno sempre
colpevolmente omesso la programmazione delle risorse per le
retribuzioni del pubblico impiego. Il punto e' che quelle
risorse vanno trovate", prosegue la nota. "Le lavoratrici e i
lavoratori delle pubbliche amministrazioni hanno gia' subito
una lunga pausa, persa una parte consistente del loro potere
d'acquisto, e adesso il famoso differenziale tra pubblico e
privato non puo' essere piu' utilizzato come un'arma. Un
ulteriore blocco sarebbe inaccettabile e la nostra risposta non
si farebbe attendere". "Rinnoviamo il nostro appello al Governo
affinche' affronti la riforma della pubblica amministrazione e
il riordino dei servizi ai cittadini, a partire dalla
valorizzazione del lavoro pubblico. Pretendere che gli stessi
lavoratori a cui si chiede uno sforzo di modernizzazione ed
efficientamento, producano risultati mentre si impoveriscono e
continuano a veder negate aspettative basilari come un rinnovo
di contratti e' un'inutile ingiustizia alla quale in caso di
conferme - concludono i quattro sindacalisti - ci opporremo
con tutti i mezzi a nostra disposizione". (AGI)
Gio/Ila
101401 APR 14

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