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mercoledì 22 giugno 2011

ANSA/P4:PM A CACCIA DI ALTRE 'TALPE' TRA FORZE DI POLIZIA

ANSA/P4:PM A CACCIA DI ALTRE 'TALPE' TRA FORZE DI POLIZIA
BISIGNANI,LAVITOLA HA RAPPORTI CON PREMIER.A MASI,SANTORO O TU
(sostituisce servizio trasmesso alle 19.53)
(ANSA) - NAPOLI, 22 GIU - Non solo il carabiniere del Ros
Enrico La Monica o 'peppe la guardia', il poliziotto Giuseppe
Nuzzo (nei confronti del quale pero' il Gip di Napoli non ha
disposto alcun provvedimento ritenendo non sufficienti gli
elementi raccolti dalla Procura): secondo i magistrati Francesco
Curcio e Henry John Woodcock c'e' almeno un'altra 'talpa' che ha
fornito le informazioni riservate sulle indagini in corso al
parlamentare del Pdl Alfonso Papa, nei cui confronti e' stato
chiesto l'arresto alla Camera. Ed e' questa talpa che, ora, i
magistrati stanno cercando.
Con la prima fase dell'inchiesta sulla P4, che ha portato
agli arresti domiciliari il consulente Luigi Bisignani - l'uomo
con cui mezzo Palazzo aveva rapporti quotidiani - praticamente
conclusa, i pm si stanno infatti ora concentrando su alcuni
spunti emersi durante le indagini, ma non ancora approfonditi.
Uno di questi e' quello che riporta ai Rolex 'nudi' regalati da
Papa e acquistati sul mercato nero; l'altro, invece, punta
dritto a smascherare chi, in questi mesi, avrebbe continuato a
fornire notizie sulle indagini agli indagati. A confermare il
sospetto dei pm e' stato lo stesso Bisignani durante
l'interrogatorio davanti al Gip. ''Lavitola mi disse minaccioso
- avrebbe sottolineato il consulente - che sapeva che io ero
stato ascoltato dai magistrati''. Da chi lo avrebbe saputo?
Anche per questo motivo i magistrati presenteranno venerdi'
l'appello al Riesame (le difese stanno invece ancora studiando
le carte) contro la decisione del Gip che non aveva accolto le
richieste di misure cautelari in relazione all'ipotesi di reato
di associazione per delinquere. Un'associazione segreta, intenta
a raccogliere informazioni riservate e esercitare pressioni e
ricatti su esponenti del mondo politico e economico.
Dall'interrogatorio di Bisignani davanti al Gip, intanto,
emergono nuovi particolari sul ruolo e sui rapporti con il
Potere del consulente. Per esempio la ''sudditanza'', come la
definisce un inquirente, dell'ex direttore generale della Rai
Mauro Masi nei confronti di Bisignani. ''A Masi suggerii: prendi
la pratica Santoro e portala in consiglio di amministrazione. Se
non te lo fanno mandare via, vai via tu''.E ancora: Gli dissi:
non andare in Rai, non Š posto per te, Š un posto particolare''.
Quanto ai rapporti con Papa, Bisignani ha spiegato al Gip che
l'ex pm non lo mollava un attimo: ''mi cercava spesso, mi
chiamava. Mi diceva sto arrivando, aspettami giu'...''. E ha
raccontato anche il motivo: la sua determinazione ad entrare in
politica. ''Che volesse fare il deputato lo sapevamo tutti. Era
una questione di posizione in lista, lui non era soddisfatto
della posizione in lista, ma su questo non feci nulla''. Per la
candidatura parlo' invece con il sottosegretario Gianni letta e
con Verdini. Tanto che il coordinatore del Pdl gli diede il via
libera: ''mi rispose: magistrati e avvocati sono ben accetti''.
Al Gip Luigi Giordano, Bisignani ha infine parlato dei
rapporti con Dagospia e di quelli del direttore de 'L'Avanti!'
Valter Lavitola. ''Di D'Agostino conosco bene la moglie, il pap…
era un collaboratore di Andreotti...Dagospia all'inizio era un
sito di gossip, poi il presidente Cossiga cerco' di farlo
diventare un sito di notizie. Io dicevo a D'Agostino di andare
calmo, ero assolutamente contrario a un certo tipo di articoli,
alla macchina del fango''. Lavitola, invece, ''e' un vecchio
militante socialista in ottimi rapporti con tanti ex socialisti
oggi nel Pdl, come Fabrizio Cicchitto. Credo che abbia rapporti
con il presidente Berlusconi''.(ANSA)

YBY-GUI
22-GIU-11 20:30 NNNN

PEDAGGI: ZINGARETTI, IN ALTRO PAESE CASTELLI ATTACCHINO, QUI AL GOVERNO- PEDAGGI: ORDINE INGEGNERI, CASTELLI SI ISCRIVA AL NORD- Pedaggi/Pd Roma chiede intervento Napolitano:stop insulti governo-PEDAGGI:IDV, DA LEGA IGNOBILE INSULTO A ROMANI- PEDAGGI, CASTELLI: "ROMANI ARRETRATI CULTURALMENTE"

PEDAGGI: META,CASTELLI SI INFORMI, SERVONO PER SANARE DEBITI

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - ''Le chiacchiere stanno a zero. Il
viceministro Castelli vada a leggersi l'odg del Pd che ieri e'
stato accolto dal suo Governo e che chiede di rinunciare ai
nuovi pedaggi sul Gra di Roma, sulla Salerno-Reggio e su altri
1300 chilometri di autostrade Anas. E' scorretto affermare in
questo caso che chi usa un'autostrada deve pagarla perche'
sappiamo bene che, come ha chiarito l'Anas nella nota sui conti
2010, i nuovi pedaggi andranno a sanare i debiti dello Stato e
non a beneficio della sicurezza e della manutenzione delle
autostrade''. Lo dice il deputato e capogruppo del Pd in
commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, replicando a
quanto detto dal Viceministro Castelli ai microfoni di Radio 24.
''Suggeriamo quindi alla Lega di informarsi meglio prima di
fare propaganda su quella che e' l'ennesima tassa ai danni della
mobilita' italiana. E ieri, in Parlamento, abbiamo chiesto di
fermare un'ingiustizia e una furbizia partorita l'anno scorso
nella manovra estiva alle spalle degli italiani. Dal canto
nostro proponiamo responsabilmente di accantonare i nuovi
pedaggi e di destinare alla manutenzione delle autostrade Anas
il 50% delle multe per eccesso di velocita', cosi' come prevede
il nuovo Codice della Strada''. (ANSA).

CP
22-GIU-11 20:33 NNNNPedaggi/ Zingaretti: Castelli altrove un attacchino, qui governa
Il presidente della Provincia Roma: è solo un oligarca invidioso

Roma, 22 giu. (TMNews) - "Il viceministro Castelli non l'hanno
voluto neanche quelli del suo Comune: le sue opinioni contano
poco perché per fortuna rappresenta un'oligarchia minoritaria e
invidiosa. La stravaganza è che un tipo del genere che in
qualsiasi paese del mondo potrebbe fare a malapena l'attacchino,
qui, grazie alla destra, fa parte del Governo". Lo ha affermato
il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, dopo le
accuse di 'arretratezza culturale' del viceministro leghista ai
romani per la contrarietà al pedaggio per il Gra.

"E' il segno - ha aggiunto Zingaretti- dell'inadeguatezza di
questa classe politica che per rimanere attaccata alle poltrone
sta danneggiando le famiglie italiane. Il minimo che dovrebbe
chiedere la sua maggioranza sono le dimissioni, ma non lo faranno
perché si ricattano l'un l'altro".

Tor

222116 giu 11
PEDAGGI: CASTELLI, ROMANI ARRETRATI CULTURALMENTE =

Roma, 22 giu. - (Adnkronos) - "A mio avviso i romani non
vogliono pagare perche' sono arretrati culturalmente, perche' pensano
che lo Stato debba pensare a tutto ". Lo ha detto il viceministro alle
infrastrutture Roberto Castelli intervenendo alla Zanzara su Radio 24.
"I piu' tignosi in questa vicenda - ha aggiunto - sono comunque quelli
della sinistra".

(Rre/Zn/Adnkronos)
22-GIU-11 21:15

NNNN
PEDAGGI: ORDINE INGEGNERI, CASTELLI SI ISCRIVA AL NORD

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - ''Se l'onorevole Castelli, che e' un
ingegnere iscritto all'Ordine di Roma, ritiene di appartenere ad
una comunita' culturalmente arretrata e' libero di iscriversi ad
un Ordine del nord''. Il presidente dell'Ordine degli ingegneri
di Roma Francesco Duilio Rossi non ha accettato di buon grado le
parole del vice ministro Roberto Castelli iscritto all'Ordine
degli ingegneri di Roma e lo invita a lasciare il tesseramento e
a iscriversi ad un Ordine del nord.
Rossi ha detto di sentirsi ''prima che ingegnere orgoglioso
di essere cittadino romano''. (ANSA).

YJ9-DE/STAPedaggi/Pd Roma chiede intervento Napolitano:stop insulti governo
Miccoli: Castelli vergognoso. Meta: Sue chiacchere stanno a zero

Roma, 22 giu. (TMNews) - Il Pd romano, con il segretario Marco
Miccoli, chiede un intervento del Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano per "fermare la deriva di insulti da esponenti
di governo" leghisti contro Roma e i suoi cittadini.

"Le vergognose parole del vice ministro Castelli
sull'arretratezza culturale dei romani - ha detto Miccoli- sono
inqualificabili. Siamo stanchi di queste offese a ripetizione del
governo Berlusconi nei confronti di Roma e dei cittadini romani.
A questo punto, chiediamo al presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano di intervenire e di fermare questa deriva di insulti
che quotidianamente si abbatte sulla Capitale d'Italia e sui suoi
abitanti".

"Le chiacchiere - ha contestato nel merito Castelli il capogruppo
del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta- stanno
a zero. Il Viceministro Castelli vada a leggersi l'odg del Pd che
ieri è stato accolto dal suo Governo e che chiede di rinunciare
ai nuovi pedaggi sul Gra di Roma, sulla Salerno-Reggio e su altri
1300 chilometri di autostrade Anas. E' scorretto affermare in
questo caso che chi usa un'autostrada deve pagarla perché
sappiamo bene che, come ha chiarito l'Anas nella nota sui conti
2010, i nuovi pedaggi andranno a sanare i debiti dello Stato e
non a beneficio della sicurezza e della manutenzione delle
autostrade. Suggeriamo quindi alla Lega di informarsi meglio
prima di fare propaganda su quella che è l'ennesima tassa ai
danni della mobilità italiana. E ieri, in Parlamento, abbiamo
chiesto di fermare un'ingiustizia e una furbizia partorita l'anno
scorso nella manovra estiva alle spalle degli italiani. Dal canto
nostro proponiamo responsabilmente di accantonare i nuovi pedaggi
e di destinare alla manutenzione delle autostrade Anas il 50%
delle multe per eccesso di velocità, così come prevede il nuovo
Codice della Strada".

Tor

222110 giu 11
PEDAGGI: ZINGARETTI, CASTELLI POTREBBE FARE AL MASSIMO ATTACCHINO =
(AGI) - Roma, 22 giu. - "Il viceministro Castelli non l'hanno
voluto neanche quelli del suo Comune: le sue opinioni contano
poco perche' per fortuna rappresenta un'oligarchia minoritaria
e invidiosa. La stravaganza e' che un tipo del genere che in
qualsiasi paese del mondo potrebbe fare a malapena
l'attacchino, qui, grazie alla destra, fa parte del Governo".
Lo afferma in una nota il presidente della Provincia di Roma,
Nicola Zingaretti, sottolineando che "e' il segno
dell'inadeguatezza di questa classe politica che per rimanere
attaccata alle poltrone sta danneggiando le famiglie italiane.
Il minimo che dovrebbe chiedere la sua maggioranza sono le
dimissioni, ma non lo faranno perche' si ricattano l'un
l'altro". (AGI)

Mau
222110 GIU 11

NNNNPedaggi/ Polverini: Castelli si scusi con cittadini Roma e Lazio
La Governatrice Pdl: La Lega non si smentisce mai

Roma, 22 giu. (TMNews) - La Governatrice del Lazio Renata
Polverini chiede pubbliche scuse al Viceministro leghista Roberto
Castelli per aver definito i romani 'culturamente arretrati' per
l'opposizione al pedaggio per transitare sul Gra.
"La Lega - ha detto Polverini- non si smentisce mai. Castelli si
scusi con i romani per le parole offensive che non fanno onore a
chi ricopre cariche istituzionali. I cittadini di Roma e del
Lazio i pedaggi non li vogliono e non li devono pagare
semplicemente perch sono ingiusti e servono, come noto, solo a
ripianare i debiti".

Tor

ANSA/ GOVERNO,OK PEDAGGI;CASTELLI,ROMANI NON PAGANO?ARRETRATI
IRA ALEMANNO-POLVERINI, PD CHIEDE DIMISSIONI VICE MINISTRO
(di Marco Dell'Omo)
(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Nuovo dietrofront del governo
sull'introduzione dei pedaggi delle strade Anas. Dopo che
martedi' il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, accogliendo in
blocco tutti gli ordini del giorno presentati sull'argomento,
si era impegnato a rinunciare ai pedaggi sul Grande raccordo
Anulare di Roma, sulla Salerno-Reggio Calabria e sulle molte
altre tratte di strade gestite dall'Anas in quasi tutte le
regioni italiane, oggi il viceministro Castelli, in commissione
Trasporti di Montecitorio, ha invertito la rotta di 180 gradi:
sui pedaggi, ha detto, il governo non torna indietro. Di fronte
alla levata di scudi di Alemanno, Polverini e dei deputati
romani di entrambi gli schieramenti, Castelli ha replicato con
una pesante battuta contro i cittadini della capitale: ''I
romani non vogliono pagare perche' sono arretrati
culturalmente''.
Battutaccia a parte, la doccia fredda ha gelato le aspettative
di chi aveva preso per buono il via libera del sottosegretario
Giorgetti agli ordini del giorno presentati da deputati di
maggioranza e opposizione, tutti con il medesimo obiettivo,
quello di risparmiare agli automobilisti un nuovo prelievo.
Il partito anti-pedaggi,del qualche fanno parte anche molti
deputati della maggioranza, ha protestato con veemenza.
Castelli, pero', non ha voluto sentire ragioni: i pedaggi sono
previsti dalla manovra 2010, ha spiegato, e non possono essere
cancellati con un tratto di penna. Quindi gli ordini del giorno
accolti martedi' in aula dall'incauto Giorgetti (che peraltro
milita nello stesso partito di Castelli, la Lega Nord) non hanno
alcun valore: ''sugli ordini del giorno prevale la legge'', ha
spiegato inflessibile Castelli, sconfessando il suo collega di
partito. Ma l'argomentazione del viceministro non ha convinto
chi vuole eliminare il ''pedaggiamento'', come con brutto
neologismo viene chiamato il nuovo prelievo . Il Pd e' arrivato
a chiedere le dimissioni di Castelli , accusandolo (con Michele
Meta) di aver tenuto un comportamento ''offensivo'' verso il
Parlamento. Ma anche nella maggioranza si sono levate voci di
protesta.
La governatrice della Regione Lazio Renata Polverini e'
andata su tutte le furie, e ha chiesto al governo di dare
attuazione agli ordini del giorno della Camera. In caso
contrario, ha minacciato, la battaglia si spostera' sul piano
dei ricorsi : Non si possono 'penalizzare ingiustamente migliaia
di pendolari'', ha detto la Polverini sostenendo la causa degli
automobilisti che raggiungono la capitale attraverso il Grande
Raccordo Anulare e la Roma Fiumicino (e' la stessa linea del
presidente della provincia di Roma, il democratico Nicola
Zingaretti, che preannuncia un ricorso al Tar). Sulle barricate
anche il sindaco di Roma Alemanno che annuncia: ''Da parte mia
ci sara' tutta l'opposizione a qualsiasi decreto di questo
genere che quindi non puo' passare''.
Sconcertato il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco
Giro, pidiellino romano anche lui. La sua proposta ,
sostanzialmente, e' di non applicare la legge visto che alla
Camera il governo aveva accolto gli ordini del giorno contrari
ai pedaggi. Una strada difficilmente percorribile: ma alla
Camera c'e' gia' chi lavora per risolvere il problema alla
radice. I deputati dell'Udc hanno presentato una proposta di
legge per abrogare la norma che introduce i pedaggi sulle strade
Anas: basterebbe approvarla (l'opposizione e' d'accordo, nella
maggioranza molti, tra i quali lo stesso sottosegretario Giro,
sarebbero pronti a votarla ) e il gioco sarebbe fatto.
(ANSA).

DEL
22-GIU-11 20:42 NNNN MAW9504 4 pol gn00 809 ITA0504;
Pedaggi/ Idv: Da Lega ignobile insulto ai romani
"Arretratezza culturale ? Ci viene da ridere"

Roma, 22 giu. (TMNews) - Le parole di Roberto Castelli sono un
"ignobile insulto ai romani". Lo ha detto il portavoce di Idv
Leoluca Orlando, replicando a Castelli che ha parlato di
"arretratezza culturale dei romani". Ha detto Orlando: "Dalla
Lega arriva l`ennesimo ignobile insulto ai cittadini della
Capitale, ora basta. Castelli non si può permettere di parlare di
arretratezza culturale, ci viene da ridere, dato che fa parte di
un movimento dove si è si è soliti gesticolare con il dito medio
alzato. Speriamo che Alemanno e Polverini passino dalle parole ai
fatti e non subiscano anche quest`ennesimo schiaffo alla città".

"La verità - ha concluso Orlando - è che la Lega poltrona la deve
sparare sempre più grossa per rianimare la sua base perchè sta
perdendo consensi a assensi in continuazione".

Adm

222041 giu 11
PEDAGGI. META: CASTELLI OFFENSIVO VERSO IL PARLAMENTO, SI DIMETTA


(DIRE) Roma, 22 giu. - "Dopo aver preso le distanze dal collega
di Governo Giorgetti che ieri aveva accolto il nostro odg contro
i pedaggi insieme a quello del Pdl, il Viceministro Castelli
torna alla carica ribadendo la volonta' di tassare i pendolari
che non hanno alternative all'utilizzo dell'automobile e che
utilizzano le arterie Anas come il Gra di Roma, la Salerno-Reggio
e la Siena-Firenze". Lo afferma il deputato e capogruppo del Pd
in commissione Trasporti alal Camera, Michele Meta, commentando
le parole del Viceministro Castelli secondo il quale il Governo
va avanti sui pedaggi Anas.
"Si tratta- aggiunge Meta- di un atteggiamento offensivo nei
confronti del Parlamento che ieri ha chiesto a gran voce al
Governo di rinunciare all'ennesima tassa per i pendolari e di
attuare la norma del Codice della Strada che prevede di destinare
all'Anas il 50% delle multe per eccesso di velocita' ai fini
della manutenzione delle strade. All'esponente leghista, in
evidente disaccordo con gli indirizzi dell'Esecutivo, non resta
che rassegnare le dimissioni e chiediamo al Ministro Matteoli,
responsabile del dicastero ai Trasporti, di prendere posizione
relativamente alla vicenda dei pedaggi dimostrando, come ha
saputo fare, quell'equilibrio istituzionale a tutela degli
interessi dei cittadini e delle richieste degli enti locali".

(Com/Rai/ Dire)
19:42 22-06-11

NNNNPEDAGGI: ZINGARETTI, GOVERNO NEL CAOS; NOI PRONTI AL TAR =
(AGI) - Roma, 22 giu. - "Ieri l'assenso del Governo sulla
mozione dell'onorevole Michele Meta che chiede all'esecutivo di
ritirare i pedaggi sul Grande Raccordo Anulare, oggi sempre il
Governo, per bocca del Viceministro Castelli, cambia idea e ci
informa che si andra' avanti su questo ingiusto balzello che
colpisce lavoratori, pendolari e studenti". Lo dichiara in una
nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
"Mi pare ovvio che nell'esecutivo di destra targato
Bossi-Berlusconi regni il caos assoluto. A questo punto
ribadiamo nuovamente che, se sara' presentato il Decreto che
mette i pedaggi sul Gra e sulla Roma-Fiumicino, noi ricorreremo
per l'ennesima volta al Tar. Abbiamo vinto la scorsa estate e
siamo sicuri che avremo successo anche questa volta. Non
possiamo accettare che il Governo Bossi-Berlusconi metta
nuovamente le mani in tasca ai cittadini del territorio di
Roma, gia' tra i piu' tartassati a livello nazionale". (AGI)
Rmg
221758 GIU 11

NNNNPEDAGGI: CASTELLI CONFERMA, GOVERNO VA AVANTI ++

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Il viceministro Roberto Castelli ha
confermato l'intenzione del governo di procedere con un decreto
per il pedaggiamento del Gra, della Salerno-Reggio e delle altre
principali tratte a diretta gestione Anas. Castelli e'
intervenuto alla commissione Ambiente della Camera, dove e'
stato rinviato il voto su alcune risoluzione sul tema.
La conferma del viceministro e' avvenuta dopo che ieri il
governo, con il sottosegretario all'economia Alberto Giorgetti,
aveva accolto in aula alcuni ordini del giorno al decreto
sviluppo, che escludevano nuovi pedaggi. (SEGUE).

IA
22-GIU-11 16:50 NNNNPEDAGGI: CASTELLI CONFERMA, GOVERNO VA AVANTI (2)

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - All'ordine del giorno della
commissione ci sono due risoluzioni, una del Pd a prima firma di
Tino Iannuzzi, ed una del Pdl presentata da Vincenzo Gibiino. Il
primo testo impegna il governo a non imporre pedaggi e a fornire
l'Anas di altre fonti di finanziamento, mentre il secondo
documento invita l'esecutivo a ''prendere in considerazione''
l'ipotesi di escludere dal pagamento di pedaggi alcune tratte,
per esempio quelle che hanno un ruolo di raccordi urbani, come
il Gra a Roma.
Castelli gia' dieci giorni fa aveva dato parere negativo alla
risoluzione del Pd, ed oggi ha confermato il giudizio negativo e
l'intenzione del governo di procedere con un nuovo decreto
legislativo che imponga i pedaggi. All'obiezione da parte di
tutte le opposizioni che ieri in aula alla Camera il governo ha
accolto documenti che vanno nella direzione opposta, Castelli ha
sottolineato che i pedaggio sono previsti dalla manovra del
2010, la legge 122, e quindi ''prevale la legge sugli ordini del
giorno''.
Il viceministro ha quindi ribadito che se si fosse proceduto
al voto, da parte sua avrebbe espresso parere contrario alla
risoluzione di Iannuzzi. Quest'ultimo ha quindi proposto di
rinviare il voto, cercando una mediazione con la maggioranza nel
tentativo di giungere a un testo unico bipartisan, cosa che
aveva proposto due settimane fa Gibiino. Mercoledi' della
prossima settima la commissione si rivedra' per esprimere la
parola definitiva. (ANSA).

IA/IA
22-GIU-11 17:08 NNNNPEDAGGI: MARIANI (PD),GOVERNO RISPETTI IMPEGNO PRESO IN AULA

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - ''Gli impegni presi in Parlamento si
rispettano e il governo non puo' usare due linguaggi diversi in
Aula e in commissione. Si rassegni dunque Castelli quello dei
pedaggi va considerato un argomento da non riproporre e anche
nella maggioranza molti concordano con noi''. Lo dichiara
Raffaella Mariani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.
(ANSA).

PH
22-GIU-11 17:30 NNNN

PEDAGGI, CASTELLI: "ROMANI
ARRETRATI CULTURALMENTE"

Mercoledì 22 Giugno 2011 - 21:34                   
Roberto Castelli
ROMA -  Nuovo dietrofront del governo sull'introduzione dei pedaggi delle strade Anas. Dopo che martedì il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, accogliendo in blocco tutti gli ordini del giorno presentati sull'argomento, si era impegnato a rinunciare ai pedaggi sul Grande raccordo Anulare di Roma, sulla Salerno-Reggio Calabria e sulle molte altre tratte di strade gestite dall'Anas in quasi tutte le regioni italiane, oggi il viceministro Castelli, in commissione Trasporti di Montecitorio, ha invertito la rotta di 180 gradi: sui pedaggi, ha detto, il governo non torna indietro. Di fronte alla levata di scudi di Alemanno, Polverini e dei deputati romani di entrambi gli schieramenti, Castelli ha replicato con una pesante battuta contro i cittadini della capitale: «I romani non vogliono pagare perchè sono arretrati culturalmente». Battutaccia a parte, la doccia fredda ha gelato le aspettative di chi aveva preso per buono il via libera del sottosegretario Giorgetti agli ordini del giorno presentati da deputati di maggioranza e opposizione, tutti con il medesimo obiettivo, quello di risparmiare agli automobilisti un nuovo prelievo. Il partito anti-pedaggi,del qualche fanno parte anche molti deputati della maggioranza, ha protestato con veemenza. Castelli, però, non ha voluto sentire ragioni: i pedaggi sono previsti dalla manovra 2010, ha spiegato, e non possono essere cancellati con un tratto di penna. Quindi gli ordini del giorno accolti martedì in aula dall'incauto Giorgetti (che peraltro milita nello stesso partito di Castelli, la Lega Nord) non hanno alcun valore: «sugli ordini del giorno prevale la legge», ha spiegato inflessibile Castelli, sconfessando il suo collega di partito. Ma l'argomentazione del viceministro non ha convinto chi vuole eliminare il «pedaggiamento», come con brutto neologismo viene chiamato il nuovo prelievo . Il Pd è arrivato a chiedere le dimissioni di Castelli , accusandolo (con Michele Meta) di aver tenuto un comportamento «offensivo» verso il Parlamento. Ma anche nella maggioranza si sono levate voci di protesta.

La governatrice della Regione Lazio Renata Polverini è andata su tutte le furie, e ha chiesto al governo di dare attuazione agli ordini del giorno della Camera. In caso contrario, ha minacciato, la battaglia si sposterà sul piano dei ricorsi : Non si possono 'penalizzare ingiustamente migliaia di pendolari«, ha detto la Polverini sostenendo la causa degli automobilisti che raggiungono la capitale attraverso il Grande Raccordo Anulare e la Roma Fiumicino (è la stessa linea del presidente della provincia di Roma, il democratico Nicola Zingaretti, che preannuncia un ricorso al Tar). Sulle barricate anche il sindaco di Roma Alemanno che annuncia: »Da parte mia ci sarà tutta l'opposizione a qualsiasi decreto di questo genere che quindi non può passare«. Sconcertato il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro, pidiellino romano anche lui. La sua proposta , sostanzialmente, è di non applicare la legge visto che alla Camera il governo aveva accolto gli ordini del giorno contrari ai pedaggi. Una strada difficilmente percorribile: ma alla Camera c'è già chi lavora per risolvere il problema alla radice. I deputati dell'Udc hanno presentato una proposta di legge per abrogare la norma che introduce i pedaggi sulle strade Anas: basterebbe approvarla (l'opposizione è d'accordo, nella maggioranza molti, tra i quali lo stesso sottosegretario Giro, sarebbero pronti a votarla ) e il gioco sarebbe fatto.

ALEMANNO: "BASTA OFFESE GRATUITE" «Siamo veramente stanchi di queste offese gratuite che ogni giorno vengono sparate a caso, che riguardino i ministeri o i pedaggi. C'è una stanchezza molto forte da parte nostra. Chi dice queste cose dimostra di non avere nessuna cultura e nessuna capacità di governe e quindi dovrebbero farci il piacere di stare zitti». Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha risposto alle parole del vocemninistro ai trasporti e infrastrutture Roberto Castelli che aveva dichiarato che i romani non vogliono pagare il pedaggio sul Gra «perchè hanno una cultura arretrata».

POLVERINI: "CASTELLI SI SCUSI" «La Lega non si smentisce mai. Castelli si scusi con i romani per le parole offensive che non fanno onore a chi ricopre cariche istituzionali». Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. «I cittadini di Roma e del Lazio - conclude - i pedaggi non li vogliono e non li devono pagare semplicemente perchè sono ingiusti e servono, come è noto, solo a ripianare i debiti».

ZINGARETTI: "CASTELLI ALL'ESTERO FAREBBE L'ATTACCHINO"
 «Il viceministro Castelli non l'hanno voluto neanche quelli del suo Comune: le sue opinioni contano poco perchè per fortuna rappresenta un'oligarchia minoritaria e invidiosa. La stravaganza è che un tipo del genere che in qualsiasi paese del mondo potrebbe fare a malapena l'attacchino, qui, grazie alla destra, fa parte del Governo». Lo afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. «È il segno dell'inadeguatezza di questa classe politica che - aggiunge - per rimanere attaccata alle poltrone sta danneggiando le famiglie italiane. Il minimo che dovrebbe chiedere la sua maggioranza sono le dimissioni, ma non lo faranno perchè si ricattano l'un l'altro».

GOVERNO. ATTACCO HACKER A SITI ISTITUZIONI: MESSAGGI ANTI-PREMIER PRESI DI MIRA CAMERA, SENATO E PALAZZO CHIGI

GOVERNO: HACKERS CONTRO SITI PALAZZO CHIGI, CAMERE E PDL, PROTESTE PER PREMIER =
PALMIERI, DAL '95 SUBITO ATTACCO PIU' VIOLENTO AL NOSTRO SITO,
QUALCHE DANNO MA TUTTO RISOLTO

Roma, 22 giu. - (Adnkronos) - I siti internet di palazzo Chigi,
della Camera dei deputati, del Senato e del Pdl sono sotto attacco di
alcuni hacker informatici. Secondo quanto riferito da fonti
parlamentari della maggioranza, tra i 'messaggi' lanciati on line
dagli hacker ci sarebbero frasi che contestano l'intervento del
premier Silvio Berlusconi in Parlamento sulla verifica di governo.
Secondo le stesse fonti allo stato i sistemi di sicurezza internet
hanno contrastato l'attacco garantendo la normale navigazione sui
siti.

Antonio Palmieri, responsabile internet del Pdl, conferma gli
attacchi al sito del partito: ''Ieri il sito on line del Pdl e' stato
attaccato. Si tratta dell'attacco piu' violento di quelli subiti da
quando siamo in rete, cioe' nel '95. Sotto attaccon informatico sono
stati i siti www.pdl.it; www.governoberlusconi.it e
www.forzasilvio.it. Stavolta -dice Palmieri all'ADNKRONOS- abbiamo
avuto anche qualche danno, ma la reazione e' stata immediata e abbiamo
prontamente risolto riportando tutto alla normalita'''.

(Vam/Pn/Adnkronos)
22-GIU-11 18:33

NNNN
GOVERNO. ATTACCO HACKER A SITI ISTITUZIONI: MESSAGGI ANTI-PREMIER
PRESI DI MIRA CAMERA, SENATO E PALAZZO CHIGI

(DIRE) Roma, 22 giu. - I siti istituzionali di Camera, Senato e
Palazzo Chigi sono sotto attacco hacker. E' quanto si apprende da
fonti parlamentari di Montecitorio che spiegano che sono arrivati
'messaggi' con frasi contro l'intervento del premier Silvio
Berlusconi sulla verifica di governo. I sistemi informatici piu'
danneggiati, si apprende, sarebbero quelli del Pdl.
Le stesse fonti aggiungono che la sicurezza internet dei siti
ha 'retto', nonostante l'attacco, garantendo la navigazione.

(Mar/ Dire)
18:48 22-06-11

NNNN

Sicurezza.Fiano:da camorra grave attacco a polizia

SICUREZZA. FIANO: DA CAMORRA GRAVE ATTACCO A POLIZIA


(DIRE) Roma, 22 giu. - "È gravissimo lo scontro a fuoco avvenuto
ieri sera a Napoli nel quartiere Ponticelli. Una volante della
polizia e' stata presa di mira da un gruppo di camorristi che, a
bordo di moto di grossa cilindrata, ha esploso diversi colpi di
arma da fuoco verso i poliziotti e la loro vettura". Lo dice
Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd.
"L'episodio e' particolarmente grave- aggiunge Fiano- perche'
testimonia la volonta' della camorra di segnalare alle forze
dell'ordine le parti di territorio dove comanda e dove non
permette a nessun altro di entrare. Condividiamo la denuncia
fatta dall'associazione dei funzionari di Polizia che ricorda al
governo che, a causa dei tagli lineari, proprio in quell'area le
auto civetta della polizia giudiziaria si sono dimezzate e che,
da ieri sera, ne e' rimasta soltanto una utilizzabile. Insomma,
sicuramente quando Tremonti e Maroni tagliano i fondi alla
polizia qualcuno nelle famiglie della camorra di Napoli ride di
gusto".

(Com/Rai/ Dire)
19:44 22-06-11

NNNNSICUREZZA: FIANO, DA CAMORRA GRAVE ATTACCO A POLIZIA +RPT+
(RIPETIZIONE CORRETTA ALLA 7/A RIGA)
(ANSA) - ROMA, 22 GIU - ''E' gravissimo lo scontro a fuoco
avvenuto ieri sera a Napoli nel quartiere Ponticelli. Una
volante della polizia e' stata presa di mira da un gruppo di
camorristi che, a bordo di moto di grossa cilindrata, ha esploso
diversi colpi di arma da fuoco verso i poliziotti e la loro
vettura''. Lo afferma Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del
Pd.
''L'episodio - prosegue - e' particolarmente grave perche'
testimonia la volonta' della camorra di segnalare alle forze
dell'ordine le parti di territorio dove comanda e dove non
permette a nessun altro di entrare. Condividiamo la denuncia
fatta dall'associazione dei funzionari di Polizia che ricorda al
governo che, a causa dei tagli lineari, proprio in quell'area le
auto civetta della polizia giudiziaria si sono dimezzate e che,
da ieri sera, ne e' rimasta soltanto una utilizzabile. Insomma,
sicuramente quando Tremonti e Maroni tagliano i fondi alla
polizia qualcuno nelle famiglie della camorra di Napoli ride di
gusto'', conclude. (ANSA).

PH/PH
22-GIU-11 17:51 NNNNSICUREZZA: FIANO, DA CAMORRA GRAVE ATTACCO A POLIZIA

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - ''E' gravissimo lo scontro a fuoco
avvenuto ieri sera a Napoli nel quartiere Ponticelli. Una
volante della polizia e' stata presa di mira da un gruppo di
camorristi che, a bordo di moto di grossa cilindrata, ha esploso
diversi colpi di arma da fuoco verso i poliziotti e la loro
vettura''. Lo afferma Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del
PdL.
''L'episodio - prosegue - e' particolarmente grave perche'
testimonia la volonta' della camorra di segnalare alle forze
dell'ordine le parti di territorio dove comanda e dove non
permette a nessun altro di entrare. Condividiamo la denuncia
fatta dall'associazione dei funzionari di Polizia che ricorda al
governo che, a causa dei tagli lineari, proprio in quell'area le
auto civetta della polizia giudiziaria si sono dimezzate e che,
da ieri sera, ne e' rimasta soltanto una utilizzabile. Insomma,
sicuramente quando Tremonti e Maroni tagliano i fondi alla
polizia qualcuno nelle famiglie della camorra di Napoli ride di
gusto'', conclude. (ANSA).

PH
22-GIU-11 17:33 NNNN

SICUREZZA: MILANO; MAZZALI (SEL), VIA I MILITARI DA STRADE

SICUREZZA: MILANO; MAZZALI (SEL), VIA I MILITARI DA STRADE

(ANSA) - MILANO, 22 GIU - Via le pattuglie di militari dalle
strade di Milano: a lanciare la proposta e' l'avvocato e
consigliere comunale di Sel, Mirko Mazzali, che chiede di
archiviare nel capoluogo lombardo la stagione del progetto
'Strade Sicure' varato nell'agosto del 2008 dal ministro della
Difesa Ignazio La Russa.
''Milano non e' Beirut - ha detto Mazzali - e non ha bisogno
di militari nelle strade. La sicurezza in citta' la si ottiene
con la prevenzione, con la rivitalizzazione dei quartieri, non
con la repressione''.
Da qui la richiesta di Mazzali al sindaco Giuliano Pisapia e
all'assessore alla Sicurezza Marco Granelli di avviare un'
interlocuzione con il ministero della Difesa per un progressivo
disimpegno dei militari impegnati nei pattugliamenti misti. ''La
presenza dei militari in citta' non e' di competenza della
amministrazione locale - ha osservato Mazzali - credo pero' che
il Comune dovrebbe farsi portavoce presso il ministero della
Difesa per utilizzare i militari nelle missioni umanitarie e non
lasciarli fermi per ore, come avviene oggi, per esempio in
piazza XXV Aprile davanti allo sciempio del cantiere di un
parcheggio sotterraneo, a presidiare il nulla''. (ANSA).

YN3-SI
22-GIU-11 17:03 NNNN

PETROLIO: IN CALO BARILE USA DOPO VOTO FIDUCIA A GOVERNO GRECO

PETROLIO: IN CALO BARILE USA DOPO VOTO FIDUCIA A GOVERNO GRECO =
(AGI/REUTERS) - Roma, 22 giu. - Cede 67 centesimi il barile Usa
dopo il voto di fiducia del Parlamento greco al nuovo esecutivo
Papandreou, che ha spinto l'euro al rialzo. I future sul Light
Crude sono attestati a 93,50 dollari al barile. (AGI)
Fra
220006 GIU 11

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Legge 4 novembre 2010 n. 183. Banca dati informatica presso il Dipartimento della Funzione Pubblica relativa ai permessi per l'assistenza a persone con disabilità

Legge 4 novembre 2010 n. 183. Banca dati informatica presso il Dipartimento della Funzione Pubblica relativa ai permessi per l'assistenza a persone con disabilità


La Circ. 10 marzo 2011, n. 2/2011 della Presidenza del Consiglio dei
Ministri ha l'obiettivo di fornire indicazioni circa i tempi e le
modalità delle comunicazioni da parte delle amministrazioni, al fine
di popolare la banca dati e consentire lo sviluppo delle funzionalità.
La circolare è così strutturata:
- 1. Pubbliche amministrazioni destinatarie
- 2. La comunicazione dei dati
- 3. Modalità e termini di comunicazione dei dati
- 4. La conservazione e la divulgazione dei dati

Circ. 10 marzo 2011, n. 2/2011 della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (G.U. 20 giugno 2011, n. 141)

Presidenza del Consiglio dei Ministri
Circ. 10-3-2011 n. 2/2011
Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza
alle persone con disabilità - Banca dati informatica presso il
dipartimento della funzione pubblica - L. 4 novembre 2010, n. 183,
art. 24.
Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della
funzione pubblica, Ufficio personale pubbliche amministrazioni,
Ufficio per l'informazione statistica e le banche dati
istituzionali.

Circ. 10 marzo 2011, n. 2/2011 (1).
Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza
alle persone con disabilità - Banca dati informatica presso il
dipartimento della funzione pubblica - L. 4 novembre 2010, n. 183,
art. 24.

(1) Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Pubblicata
nella Gazz. Uff. 20 giugno 2011, n. 141.




Alle
Amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del D.Lgs. n.
165/2001




Premessa
Sulla Gazzetta ufficiale del 9 novembre 2010, n. 262, è stata
pubblicata la L. 4 novembre 2010, n. 183, recante “Deleghe al Governo
in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di
congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi
per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato,
di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e
disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”.
La legge è entrata in vigore il 24 novembre 2010.
L'art. 24 della nuova legge riguarda le “Modifiche alla disciplina
in materia di permessi per l'assistenza a portatori di handicap in
situazione di gravità”. La disposizione innova parzialmente il regime
dei permessi per l'assistenza ai soggetti disabili contenuto nella
L. 5 febbraio 1992, n. 104, e nel D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151. Le
novità normative sono state illustrate nella precedente Circ. 6
dicembre 2010, n. 13/2010, nel cui ultimo paragrafo si è fatto rinvio
a successive istruzioni per la comunicazione delle informazioni da
inserire nella banca dati prevista ai commi 4-6 del menzionato
articolo. La norma, infatti, prevede l'istituzione e la gestione
di una banca dati informatica per la raccolta e la gestione dei dati
relativi alla fruizione dei permessi. La banca dati è finalizzata al
monitoraggio e al controllo sul legittimo utilizzo dei permessi
accordati ai pubblici
dipendenti che ne fruiscono in quanto persone disabili o per assistere
altra persona in situazione di handicap grave. Le informazioni che
saranno raccolte nella banca dati saranno utilizzate in forma anonima
anche per elaborazioni e pubblicazioni statistiche.
In particolare, i commi 4-6 della menzionata disposizione prevedono:
“4. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2,
del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni,
comunicano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento
della funzione pubblica:
a) i nominativi dei propri dipendenti cui sono accordati i permessi di
cui all'articolo 33, commi 2 e 3, della L. 5 febbraio 1992, n.
104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei
lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi
sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal
lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per
assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o affini;
b) in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a
persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di
quest'ultima, l'eventuale rapporto di dipendenza da
un'amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il
comune di residenza dell'assistito;
c) il rapporto di coniugio, il rapporto di maternità o paternità o il
grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che
ha fruito dei permessi e la persona assistita;
d) per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice
madre, la specificazione dell'età maggiore o minore di tre anni
del figlio;
e) il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da
ciascun lavoratore nel corso dell'anno precedente e per ciascun
mese.
5. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della
funzione pubblica istituisce e cura, con gli ordinari stanziamenti di
bilancio, una banca di dati informatica costituita secondo quanto
previsto dall'articolo 22, commi 6 e 7, del codice in materia di
protezione dei dati personali, di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003, n.
196, in cui confluiscono le comunicazioni di cui al comma 4 del
presente articolo, che sono fornite da ciascuna amministrazione per
via telematica entro il 31 marzo di ciascun anno, nel rispetto delle
misure di sicurezza previste dal predetto codice di cui al D.Lgs. n.
196 del 2003.
6. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della
funzione pubblica è autorizzata al trattamento dei dati personali e
sensibili di cui al comma 4, la cui conservazione non può comunque
avere durata superiore a ventiquattro mesi. Ai fini della
comunicazione dei dati di cui al comma 4, le amministrazioni pubbliche
sono autorizzate al trattamento dei relativi dati personali e
sensibili e provvedono alla conservazione dei dati per un periodo non
superiore a trenta giorni dalla loro comunicazione, decorsi i quali,
salve specifiche esigenze amministrativo-contabili, ne curano la
cancellazione. Le operazioni rilevanti consistono nella raccolta,
conservazione, elaborazione dei dati in forma elettronica e no, nonché
nella comunicazione alle amministrazioni interessate. Sono inoltre
consentite la pubblicazione e la divulgazione dei dati e delle
elaborazioni esclusivamente in
forma anonima. Le attività di cui ai commi 4 e 5, finalizzate al
monitoraggio e alla verifica sulla legittima fruizione dei permessi,
sono di rilevante interesse pubblico. Rimangono fermi gli obblighi
previsti dal secondo comma dell'articolo 6 della L. 26 maggio
1970, n. 381, dall'ottavo comma dell'articolo 11 della L. 27
maggio 1970, n. 382, e dal quarto comma dell'articolo 8 della L.
30 marzo 1971, n. 118, concernenti l'invio degli elenchi delle
persone sottoposte ad accertamenti sanitari, contenenti soltanto il
nome, il cognome e l'indirizzo, rispettivamente all'Ente
nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi,
all'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e
all'Associazione nazionale dei mutilati e invalidi civili”.
La presente circolare ha l'obiettivo di fornire indicazioni circa i
tempi e le modalità delle comunicazioni da parte delle amministrazioni
al fine di popolare la banca dati e consentire lo sviluppo delle
funzionalità.



1. Pubbliche amministrazioni destinatarie
Le amministrazioni tenute alla comunicazione prevista dal comma 4 del
citato art. 24 sono tutte le pubbliche amministrazioni di cui
all'art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e
successive modificazioni; si evidenzia che la comunicazione va
effettuata anche qualora presso un'amministrazione non ci siano
dipendenti che fruiscono delle agevolazioni previste dalla norma in
esame, sia per se stessi sia per prestare assistenza.
Alcune amministrazioni, a seguito dell'entrata in vigore della L.
n. 183 del 2010, hanno già provveduto ad inviare in formato cartaceo
al Dipartimento della funzione pubblica le informazioni in esame;
anche queste dovranno procedere all'inserimento dei dati secondo
le modalità previste dal comma 5 del citato art. 24 ai fini
dell'adempimento normativo.



2. La comunicazione dei dati
Le amministrazioni pubbliche devono comunicare al Dipartimento della
funzione pubblica i dati relativi ai dipendenti che fruiscono dei
permessi per se stessi e/o per l'assistenza a persone disabili
previsti dall'art. 33, commi 2 e 3, della L. 5 febbraio 1992, n.
104.
Le amministrazioni devono indicare anche il grado di parentela o di
affinità che lega la persona in situazione di handicap grave al
dipendente che fruisce dei permessi; se il rapporto di parentela o di
affinità è di terzo grado, occorre indicare le motivazioni che
legittimano la fruizione dei permessi (nuovo art. 33, comma 3, della
L. n. 104 del 1992).
Particolare attenzione va riposta nella comunicazione dei dati
riguardanti l'assistenza nei confronti del figlio disabile da
parte lavoratore padre e della lavoratrice madre. Il nuovo comma 3
dell'art. 33 prevede, infatti, che "per l'assistenza allo
stesso figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è
riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono
fruirne alternativamente". In particolare, le Amministrazioni
devono specificare se la fruizione dei permessi è alternativa con
quella dell'altro genitore dipendente o con altro parente o
affine, specificando se si tratta di dipendente pubblico, così come
illustrato nel paragrafo 4 della Circ. 6 dicembre 2010, n. 13/2010.



3. Modalità e termini di comunicazione dei dati
La comunicazione dei dati riferiti all'anno precedente dovrà
avvenire per via telematica entro il 31 marzo di ciascun anno.
La rilevazione effettuata nell'anno 2011 riguarda i dati relativi
all'intero anno 2010 e, quindi, concerne situazioni regolate dalla
normativa pregressa e situazioni soggette al nuovo regime entrato in
vigore il 24 novembre. I dati debbono essere comunicati entro il 31
marzo p.v.
Le informazioni relative alla fruizione dei permessi devono essere
comunicate attraverso il sito web www.magellanopa.it/permessi104.
Si evidenza che la rilevazione potrà essere effettuata anche a livello
periferico, rinviando a ciascuna amministrazione centrale la
definizione delle unità periferiche di inserimento e il compito di
individuare i soggetti responsabili in ambito decentrato. A tal fine,
il sistema prevede una funzionalità dedicata all'inserimento delle
unità periferiche.
Sul sito web www.magellanopa.it/permessi104 è possibile consultare la
seguente documentazione di supporto alla procedura per
l'inserimento dei dati:
1) Procedura di registrazione;
2) Manuale utente per l'inserimento dei dati;
3) Manuale creazione unità periferiche;
4) Modello di raccolta dati;
5) Manuale comunicazione negativa.
Per l'avvio della procedura, le amministrazioni interessate
dovranno procedere all'accreditamento, secondo le istruzioni
presenti sul sito www.magellanopa.it/permessi104. Al fine di
semplificare tale procedura ed evitare una nuova registrazione, le
amministrazioni potranno utilizzare i codici di accesso, già in loro
possesso, necessari per l'inserimento delle informazioni relative
ai tassi di assenza e presenza del personale dipendente nella banca
dati assenze del Dipartimento della Funzione Pubblica
(www.magellanopa.it/assenzepa). Chi non fosse dotato di tali codici di
accesso, dovrà procedere con la procedura standard consultabile sul
sito.
Come detto nel paragrafo 1, la comunicazione dei dati va effettuata
anche nel caso in cui l'amministrazione non abbia dipendenti che
usufruiscono di permessi per l'assistenza alle persone con
disabilità. Sul sito è possibile consultare il manuale con le modalità
per effettuare la comunicazione negativa.



4. La conservazione e la divulgazione dei dati
Si rammenta che ai fini di un corretto utilizzo dei dati in base alla
normativa sul trattamento dei dati, il comma 6 dell'art. 24 della
legge in esame prevede che le amministrazioni, una volta provveduto a
comunicare i dati sulla fruizione dei permessi alla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica,
provvedono alla cancellazione entro trenta giorni dalla comunicazione
effettuata, salve specifiche esigenze amministrativo-contabile. Allo
stesso modo il Dipartimento della funzione pubblica è autorizzato alla
conservazione dei dati di cui al comma 4 del citato articolo, per una
durata non superiore ai ventiquattro mesi.


Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Brunetta



D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 1
L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 24
L. 5 febbraio 1992, n. 104, art. 33
D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, art. 22
D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, art. 42

I.N.P.S. (Istituto nazionale della previdenza sociale) Msg. 17-6-2011 n. 13041 Lavoratrici autonome - Indennità di maternità e congedo parentale in caso di adozioni e affidamenti (di cui alla L. n. 184/1983) - Chiarimenti. Emanato dall'Istituto nazionale della previdenza sociale.



Msg. 17 giugno 2011, n. 13041 (1).
Lavoratrici autonome - Indennità di maternità e congedo parentale in
caso di adozioni e affidamenti (di cui alla legge n. 184/1983) -
Chiarimenti.

(1) Emanato dall'Istituto nazionale della previdenza sociale.


Si forniscono chiarimenti in ordine al diritto all'indennità di
maternità e al congedo parentale spettante alle lavoratrici autonome
(artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, colone, mezzadre,
imprenditrici agricole professionali) in caso di adozione o
affidamento, con particolare riguardo ai limiti di età del minore
adottato o affidato e ai limiti temporali di fruizione dei congedi in
questione.



1. Congedo parentale
La disciplina del congedo parentale per le lavoratrici autonome, madri
adottive o affidatarie, è contenuta nell'art. 69 del testo unico
(D.Lgs. n. 151/2001).
In particolare, l'art. 69 citato prevede per le lavoratrici in
questione un periodo di congedo parentale della durata massima di tre
mesi da fruire entro 1 anno dall'ingresso in famiglia del minore
adottato/affidato.
Tale disciplina, in base ad una lettura sistematica delle disposizioni
contenute nel testo unico, era stata integrata con l'art. 36 del
testo unico che prevedeva, riguardo ai lavoratori dipendenti, genitori
adottivi/affidatari, il diritto al congedo parentale a condizione che
il minore, all'atto dell'adozione o affidamento non avesse
superato i 12 anni di età (circ. 17 marzo 2006, n. 46, par. 5).
Successivamente, per effetto della modifica del citato art. 36 (operata
dalla legge finanziaria per il 2008), il limite dei 12 anni di età è
stato completamente eliminato dal testo unico; pertanto, tale limite
risulta non più applicabile sia riguardo ai lavoratori dipendenti, sia
riguardo alle lavoratrici autonome, alle quali, come detto, il limite
dei 12 anni era stato esteso per analogia.
È bene sottolineare che, a parte l'aspetto appena evidenziato, la
legge finanziaria per il 2008 ha riformato solo la disciplina relativa
ai lavoratori dipendenti, genitori adottivi/affidatari (modifica degli
artt. 26, 31, 36 ed abrogazione degli artt. 27 e 37 del testo unico),
mentre non ha modificato la disciplina relativa alle lavoratrici
autonome (artt. 66 e segg. del testo unico). Conseguentemente le
istruzioni contenute nella circolare 4 febbraio 2008, n. 16 - con la
quale è stata data attuazione alla legge finanziaria per il 2008 -
sono applicabili ai soli lavoratori dipendenti e non, invece, alle
lavoratrici autonome.
Riassumendo quanto sopra esposto, si precisa quindi che il congedo
parentale spetta alle lavoratrici autonome, madri adottive o
affidatarie, per un periodo di tre mesi entro un anno
dall'ingresso del minore in famiglia, a prescindere dall'età
del minore all'atto dell'adozione o affidamento. Rimane fermo
che il congedo parentale non è comunque fruibile oltre il compimento
del diciottesimo anno di età del minore adottato/affidato.
Su tale ultimo aspetto, la menzionata circolare 17 marzo 2006, n. 46
(punto 5), che prevedeva il limite dei 12 anni di età, è da intendersi
superata.



2. Indennità di maternità
Circa l'indennità di maternità spettante alle lavoratrici autonome
in caso di adozione o affidamento, invece, continuano a trovare
applicazione i limiti di età del minore espressamente previsti
all'art. 67 del testo unico, a suo tempo indicati nella circolare
26 luglio 2002, n. 136 (punto 1).
Si ribadisce, quindi, che l'indennità di maternità per i tre mesi
successivi all'effettivo ingresso del minore in famiglia spetta a
condizione che il minore stesso all'atto dell'adozione o
affidamento non abbia superato i 6 anni di età se trattasi di adozione
o affidamento nazionale, adottivo o non preadottivo oppure i 18 anni
di età se trattasi di adozione o affidamento preadottivo
internazionale.



Circ. 26 luglio 2002, n. 136, p. 1)
D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151
L. 4 maggio 1983, n. 184
L. 24 dicembre 2007, n. 244, art. 2, comma 455

Ministero del lavoro e delle politiche sociali Nota 17-6-2011 n. 25/II/0010052 Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 - Referente unico per l'assistenza alla stessa persona in situazione di handicap grave - Art. 33, L. n. 104/1992 come modificato dall'art. 24, comma 1, lett. a), L. n. 183/2010. Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale per l'attività ispettiva.




Nota 17 giugno 2011, n. 25/II/0010052 (1).
Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 - Referente unico per l'assistenza alla
stessa persona in situazione di handicap grave - Art. 33, L. n.
104/1992 come modificato dall'art. 24, comma 1, lett. a), L. n.
183/2010.

(1) Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
Direzione generale per l'attività ispettiva.




Alla
Università degli studi di Firenze
 
Piazza San Marco, 4
 
50121 - Firenze




L'Università degli Studi di Firenze ha avanzato istanza di
interpello al fine di avere chiarimenti in merito alla corretta
interpretazione della disposizione normativa di cui all'art. 24,
comma 1 lett. a), L. n. 183/2010 che ha innovato l'art. 33, L. n.
104/1992 con riferimento al referente unico per l'assistenza alla
persona in situazione di handicap grave.
In particolare, si chiede se sia legittima la fruizione dei permessi ex
art. 33, L. n. 104/1992, a mesi alterni da parte di più aventi
diritto, per l'assistenza a familiari disabili in situazione di
handicap grave alla luce delle modifiche apportate con il c.d.
Collegato Lavoro.
Al riguardo, acquisito il parere della Direzione generale della Tutela
delle Condizioni di Lavoro e dell'INPS, si rappresenta quanto
segue.
Il riformulato art. 33, comma 3, L. n. 104/1992 dispone espressamente
che il diritto alla fruizione dei permessi "non può essere
riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l'assistenza
alla stessa persona con handicap in situazione di gravità".
Preliminarmente si osserva che la disposizione normativa, nella sua
nuova articolazione, non prevede più in maniera esplicita la
continuità e l'esclusività dell'assistenza quali requisiti
essenziali ai fini del godimento di tali permessi.
Tuttavia, con riferimento al concetto di esclusività, la nuova
prescrizione tende in parte a tipizzare tale requisito disponendo
specificatamente che i permessi possono essere accordati ad un unico
lavoratore per assistere la stessa persona; pertanto, stante la
lettera della norma ed in linea con quanto già chiarito con circolare
dal Dipartimento della Funzione Pubblica (cfr. Circ. 6 dicembre 2010,
n. 13/2010), si osserva che la legge sembra individuare un unico
referente per ciascun disabile.
Al fine di sciogliere il dubbio interpretativo prospettato
dall'istante, appare opportuno ricordare che lo stesso Consiglio
di Stato ha definito il referente unico come il soggetto che assume
"il ruolo e la connessa responsabilità di porsi quale punto di
riferimento della gestione generale dell'intervento, assicurandone
il coordinamento e curando la costante verifica della rispondenza ai
bisogni dell'assistito" (cfr. parere n. 5078/2008).
Alla luce del suddetto orientamento si può sostenere, pertanto, che il
referente unico si identifica con colui che beneficia dei permessi
mensili per tutti i mesi di assistenza alla persona con handicap grave
con esclusione, quindi, di altri eventuali soggetti.
A conforto di ciò, si osserva che laddove il Legislatore abbia voluto
individuare fattispecie specifiche in deroga alla regola generale
sopra delineata, ha previsto espressamente ipotesi eccezionali in cui
viene contemplata la possibilità di fruire dei permessi da parte di
due soggetti per l'assistenza di uno stesso familiare: è questo il
caso dei genitori rispetto ai quali l'art. 33, comma 3, lett. a)
ultimo periodo dispone espressamente che "per l'assistenza
allo stesso figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è
riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono
fruirne anche alternativamente".


Il Direttore generale
Paolo Pennesi



L. 5 febbraio 1992, n. 104, art. 33
L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 24

Ministero del lavoro e delle politiche sociali Nota 17-6-2011 n. 25/II/0010053 Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 - Applicazione delle disposizioni di cui al D.L. n. 5/2011 relativamente alla festività del 17 marzo 2011. Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale per l'attività ispettiva.




Nota 17 giugno 2011, n. 25/II/0010053 (1).
Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 - Applicazione delle disposizioni di cui al
D.L. n. 5/2011 relativamente alla festività del 17 marzo 2011.

(1) Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
Direzione generale per l'attività ispettiva.




Alla
Aris
 
Associazione religiosa Istituti Socio - Sanitari
 
Largo della Sanità Militare, 60
 
00184 - Roma

Alla
Confindustria
 
Viale dell’Astronomia, 30
 
00144 - Roma




L'ARIS, Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari e
Confindustria hanno presentato istanza di interpello al fine di
conoscere il parere di questa Direzione generale in merito alla
corretta interpretazione della disposizione normativa di cui
all'art. 1 del D.L. n. 5/2011, convertito in L. n. 47/2011, con
particolare riferimento al trattamento economico e normativo da
applicare alla giornata del 17 marzo 2011, istituita quale festa
nazionale per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
In particolare, l'ARIS chiede se la giornata del 17 marzo 2011
debba essere considerata come:
- assenza non retribuita e, ove lavorata, remunerata con
l'ordinaria retribuzione ovvero
- giorno festivo, dando luogo, nell'ipotesi in cui venga svolta
l'attività lavorativa, alle maggiorazioni economiche previste dal
CCNL applicato oltre alla retribuzione aggiuntiva, ovvero ad un giorno
di riposo compensativo.
La Confindustria chiede invece se, in virtù della modifica apportata
dalla legge di conversione, L. n. 47/2011, la disposizione normativa
in questione, così come riformulata, consenta di individuare quale
festività soppressa da prendere come riferimento al fine
dell'erogazione del trattamento economico normativo da riconoscere
ai lavoratori per la giornata del 17 marzo, il 4 novembre o, in via
alternativa, una delle altre festività tuttora soppresse ai sensi
della L. n. 54/1977.
Al riguardo, acquisito il parere della Direzione generale della Tutela
delle Condizioni di Lavoro, si rappresenta quanto segue.
In via preliminare, si ricorda che secondo quanto disposto
dall'art. 1, comma 1, D.L. n. 5/2011, come convertito in L. n.
47/2011, "limitatamente all'anno 2011, il giorno 17 marzo è
considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge
27 maggio 1949, n. 260" e, ai sensi del comma 2 della citata
disposizione, "al fine di evitare nuovi e maggiori oneri a carico
della finanza pubblica e delle imprese private derivanti da quanto
disposto dal comma 1, per il solo 2011 gli effetti economici e gli
istituti giuridici e contrattuali previsti per le festività del 4
novembre o per una delle altre festività tuttora soppresse ai sensi
della legge 5 marzo 1977, n. 54, non si applicano a una di tali
ricorrenze ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150°
anniversario dell'Unità d'Italia proclamata per il 17 marzo
2011(... )".
Il Legislatore ha pertanto istituito, solo per quest'anno, una
nuova festività nazionale il cui trattamento economico è legato a
quello previsto per la giornata del 4 novembre ovvero, alla luce delle
modifiche introdotte con legge di conversione, L. n. 47/2011, a quello
relativo ad una delle altre festività soppresse di cui alla L. n.
54/1977.
Muovendo da un'interpretazione letterale dell'articolato
normativo, emerge chiaramente che nè il Decreto istitutivo nè la
successiva Legge di conversione contengono alcuna indicazione circa il
trattamento da riservare ai lavoratori.
In particolare, non essendovi alcun richiamo all'art. 5, L. n.
260/1949, è possibile ritenere che il Legislatore abbia inteso
escludere l'applicazione, alla nuova festività nazionale, del
trattamento normalmente spettante, in via ordinaria, per questa
tipologia di ricorrenze; nello specifico è stato prevista, infatti,
una particolare disciplina basata sul "trasferimento" al 17
marzo del trattamento che i datori di lavoro avrebbero, altrimenti,
attribuito in occasione delle festività soppresse.
Atteso che la L. n. 54/1977 si limita a disporre la soppressione di
alcune festività religiose e civili, senza fare alcun riferimento a
quanto si dovrebbe corrispondere ai lavoratori in occasione di tali ex
festività, è necessario far riferimento ai contratti collettivi di
settore che regolano, secondo criteri non sempre uniformi, la materia,
al fine di individuare il trattamento economico normativo dovuto per
la festività del 17 marzo 2011.
A tal proposito, in risposta al quesito avanzato dall'ARIS, si
precisa che i contratti collettivi relativi al personale medico e non,
sottoscritti dall'associazione istante, non prevedono alcun
trattamento aggiuntivo: le disposizioni contenute nel CCNL per il
personale non medico della sanità privata (cfr. art. 30) e quelle del
CCNL per il personale medico (cfr. art. 18), infatti, prevedono
espressamente che, in sostituzione delle festività soppresse, i
dipendenti abbiano diritto a quattro giornate di ferie aggiuntive.
Ciò premesso, muovendo dalla ratio esplicitata nella norma che mira ad
evitare l'introduzione di "nuovi e maggiori oneri a carico
della finanza pubblica e delle imprese privatè", appare possibile
ritenere che l'istituzione del 17 marzo quale giorno festivo
comporti, in via generale, la sostituzione di una delle festività
soppresse previste dai contratti collettivi applicati dall'Aris,
con la conseguente riduzione delle ferie da quattro giorni a tre.
Laddove, peraltro, il personale medico e non medico abbia prestato la
propria attività lavorativa nella giornata festiva del 17 marzo 2011,
si può ritenere che il trattamento economico e normativo da applicare
andrà a coincidere con la retribuzione prevista dal contratto
collettivo applicato in azienda per le altre festività lavorate.
Con riferimento, invece, all'istanza avanzata da Confindustria, in
linea con le precedenti considerazioni e, dunque, coerentemente con la
finalità espressamente individuata dalla norma, appare opportuno
interpretare la disposizione in oggetto, come modificata dalla L. n.
47/2011, nel senso di permettere al singolo datore di lavoro di
scegliere, per la giornata del 17 marzo 2011, il trattamento che
risulti meno oneroso per l'impresa, prendendo in considerazione,
in via alternativa, il 4 novembre o altra festività soppressa.
A sostegno di tale soluzione interpretativa, peraltro, si sottolinea
che lo stesso tenore letterale della disposizione pone in un vero e
proprio rapporto di alternatività, la giornata del 4 novembre con le
altre ex festività, al fine di "compensare" gli oneri
derivanti dall'introduzione della festa nazionale: è, infatti,
espressamente previsto che, per il giorno 17 marzo, devono applicarsi
gli effetti economici e giuridici previsti "per la festività
soppressa del 4 novembre o per una delle altre festività tuttora
soppresse".
Per le ragioni sin qui esposte, in coerenza con la ratio legis
enunciata nella norma, appare possibile affermare che, al fine
dell'individuazione del trattamento economico - normativo da
erogare ai lavoratori in occasione della festività nazionale del 17
marzo 2011, il singolo datore di lavoro può scegliere come
riferimento, sia la giornata del 4 novembre sia, in via alternativa,
una qualsiasi delle altre festività tuttora soppresse ai sensi della
L. n. 54/1977.


Il Direttore generale
Paolo Pennesi



D.L. 22 febbraio 2011, n. 5, art. 1
L. 5 marzo 1977, n. 54
L. 27 maggio 1949, n. 260, art. 5

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Circ. 10-6-2011 n. 18099/DIV3/T Circ. 11 aprile 2011, n. 11364/DIV3/T - Carrozzerie destinate al trasporto di derrate deperibili. Ispessimento delle pareti in occasione del rinnovo dell'attestazione presso una Stazione di prova ATP - Modifica. Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione.



Circ. 10 giugno 2011, n. 18099/DIV3/T (1).
Circ. 11 aprile 2011, n. 11364/DIV3/T - Carrozzerie destinate al
trasporto di derrate deperibili. Ispessimento delle pareti in
occasione del rinnovo dell'attestazione presso una Stazione di
prova ATP - Modifica.

(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,
Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi
e statistici, Direzione generale per la motorizzazione.



 
Alle
Direzioni generali territoriali
   
Loro sedi
 
Agli
Uffici motorizzazione civile
   
Loro sedi
 
Al
C.S.R.P.A.D.
   
Roma
 
Ai
Centri prova autoveicoli
   
Loro sedi
 
Al
C.N.R. - Consiglio nazionale delle ricerche istituto per la tecnica del
freddo
   
Corso Stati Uniti, 4
   
35127 - Padova
 
Al
C.S.I. - Certification of safety institute S.p.A.
   
Viale Lombardia, 20
   
20021 - Bollate (MI)
 
Al
R.F.I. - Rete ferroviaria italiana
   
S.p.A. Via di Portonaccio, 175
   
00158 - Roma

e, p.c.:
Alle
Associazioni di categoria
   
Loro sedi




Sono pervenute a questa Direzione generale da parte degli operatori del
settore difficoltà a reperire la documentazione richiesta al punto m)
della circolare in oggetto. Valutata la fondatezza delle osservazioni
formulate il sopracitato punto m) della Circ. 11 aprile 2011, n.
11364/DIV3/T - Carrozzerie destinate al trasporto di derrate
deperibili. Ispessimento delle pareti in occasione del rinnovo
dell'attestazione presso una Stazione di prova ATP è modificato
come segue:
m) Qualora in occasione di ogni rinnovo dell'attestazione di
isotermia ATP sorga il fondato dubbio che gli spessori rilevati non
coincidono con gli spessori approvati, la prova per il rinnovo
dell'attestazione ATP deve essere sospesa ed informato il
competente Ufficio motorizzazione affinché il veicolo sia sottoposto a
revisione straordinaria (art. 80/5 CdS). Il rinnovo
dell'attestazione di isotermia ATP è perciò subordinato al
ripristino delle condizioni originarie della carrozzeria a meno che
non venga attuata, a richiesta dell'Intestatario della carta di
circolazione, la procedura indicata nella presente circolare.


Il Direttore generale
Dott. Arch. Maurizio Vitelli



Circ. 11 aprile 2011, n. 11364/DIV3/T

Ministero dello sviluppo economico Nota 3-5-2011 n. 83087 Richiesta parere su D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 (impiantistica) e L. n. 122/1992 (autoriparazione). Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione XXI - Registro delle imprese.



Nota 3 maggio 2011, n. 83087 (1).
Richiesta parere su D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 (impiantistica) e L. n.
122/1992 (autoriparazione).

(1) Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per
l'impresa e l'internazionalizzazione, Direzione generale per
il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la
normativa tecnica, Divisione XXI - Registro delle imprese.



 
All'
Ing....(omissis)...
   
e-mail:...............@poste.it

e, p.c.:
Alla
Cciaa di Cagliari
 
Alla
Cortese attenzione del segretario generale
   
(trasmissione tramite PEC)




Si fa riferimento all'e-mail datata 12 febbraio 2011 con la quale
la S.V. ha presentato a questo Ministero un quesito in materia di
impiantistica e autoriparazione.
Con il quesito in esame la S.V. ha fatto conoscere che sta costituendo
una società (con la partecipazione anche di altro socio) avente come
oggetto sociale quello di svolgere attività di impiantistica (sia a
terra che a bordo di automezzi) e attività di autoriparazione (settore
elettrauto).
A tal proposito ha chiesto di conoscere se possa assumere il ruolo di
responsabile tecnico dell'impresa sia per quanto concerne
l'impiantistica che per il settore di autoriparazione (elettrauto)
anche nell'ipotesi che assuma su di sé altre cariche presso
l'impresa medesima (come ad esempio quella di responsabile della
sicurezza dei cantieri esterni) e/o svolga saltuariamente attività di
libera professione.
La S.V. ha altresì chiesto di conoscere se possa firmare progetti di
impianti di potenza superiore ai 6 Kw (in quanto professionista
iscritto all'albo), tenuto conto di quanto previsto dall'art.
5, commi 1 e 2 del D.M. n. 37/2008.
In proposito, occorre preliminarmente rappresentare che la valutazione
del caso in esame non è di competenza di questa Amministrazione,
rientrando la stessa tra le prerogative della Camera di commercio, in
quanto responsabile del procedimento.
Tuttavia, a seguito della richiesta, si ritiene di dover fornire
risposta al quesito proposto, rappresentando al riguardo quanto segue:
- occorre innanzitutto ricordare che questa Amministrazione non è
competente a valutare i titoli di studio universitari e pertanto si
astiene da qualsivoglia valutazione al riguardo;
- circa la possibilità che la posizione di responsabile tecnico di cui
al D.M. n. 37/2008 possa essere ricoperta dalla stessa persona che
eventualmente assuma anche la posizione di responsabile tecnico di cui
alla L. n. 122/1992, si ritiene opportuno rappresentare che le
disposizioni contenute nel D.M. n. 37/2008, art. 3, comma 2,
impediscono che tale ipotesi possa essere presa favorevolmente in
considerazione.
Pur tuttavia tale parere negativo non può essere esteso al caso in cui
il responsabile tecnico di un impresa impiantistica sia anche il
legale rappresentante della costituenda società in parola. Infatti la
disposizione di cui all'art. 3, comma 2 non troverebbe, in tal
caso, appropriata applicazione.
Tale ipotesi tuttavia configgerebbe comunque con la necessità che il
responsabile tecnico di un impresa di autoriparazione stazioni presso
l'autofficina poiché deve assicurare ai terzi che
l'espletamento dell'attività avvenga in conformità alla legge
e nell'assoluto rispetto del principio della sicurezza del parco
veicoli circolanti.
In passato peraltro con Circ. n. 3286/C del 19 giugno 1992, è stato
richiamato per la figura del responsabile tecnico di una impresa di
autoriparazione, il principio dell'univocità del rapporto:
"Stanti le prerogative e le incombenze specificatamente previste
in capo al responsabile tecnico dalla legge (122/92), si ritiene, in
via generale, che una stessa persona non possa assumere tale incarico
per conto di più imprese o più sedi (unità locali operative )di una
stessa impresa....".
È pur vero che questa Amministrazione, con il parere espresso con nota
9 dicembre 2009, n. 113217, peraltro riportato nel sito ufficiale di
questo Ministero (all. 1), ha derogato - in via eccezionale - dal
principio di univocità del rapporto espresso con la circolare
suindicata. In tale sede è stato, tuttavia, chiarito che necessità
primaria fosse di salvaguardare i principi-cardine della normativa in
parola, ovverosia lo stabile collegamento del preposto alla gestione
tecnica delle 2 imprese e la "continuità e assiduità della
prestazione presso le officine medesime (il caso specifico prevedeva
che n. 2 imprese di autoriparazione fossero nella stessa sede
operativa) ", al fine di garantire la sicurezza del parco veicoli
circolanti. Quindi in sostanza è stato ribadito il concetto che il
responsabile tecnico autoriparatore debba essere necessariamente
"presente" presso la sede
operativa (officina) dell'impresa di autoriparazione.
Conseguentemente, ed in conclusione, non si ritiene possibile che il
responsabile tecnico di un impresa impiantistica, la cui attività è,
per natura stessa, itinerante (in quanto si svolge presso edifici
terzi), possa contemporaneamente essere presente presso
l'officina, così come, viceversa, il responsabile tecnico
autoriparatore non può essere garante dei lavori svolti
dall'impresa impiantistica (per il tramite del socio o degli
eventuali collaboratori).
Le altre attività, per le quali la S.V. chiede se possano confliggere
con la normativa in oggetto, non possono essere considerate - per gli
stessi motivi - compatibili con il contemporaneo svolgimento delle
attività di cui all'oggetto.
Infine, circa la possibilità che la S.V. possa firmare progetti di
impianti di potenza superiore ai 6 Kw, in quanto professionista
iscritto all'albo e tenuto conto di quanto previsto dall'art.
5, commi 1 e 2 del D.M. n. 37/2008, si rappresenta che la materia non
è di competenza di questa Divisione. Per eventuali chiarimenti in
proposito si informa che la questione è stata posta all'attenzione
della competente Divisione XVIII - Normativa Tecnica (per info:
vincenzo.correggia@sviluppoeconomico.gov.it).


Il Dirigente
Marco Maceroni



Allegato 1


Nota 9 dicembre 2009, n. 113217
Attività di autoriparazione (legge n. 122 del 1992) - Responsabile
tecnico - Quesito (2)

(2) Il testo della nota 9 dicembre 2009, n. 113217, emanata dal
Ministero dello sviluppo economico, è riportato autonomamente.


D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, art. 5
D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, art. 3
L. 5 febbraio 1992, n. 122

Silp Cgil, Bianchini: la legalità quale volano di crescita e sviluppo

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