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sabato 31 maggio 2025

Interrogazione a risposta scritta 4-05152 presentato da GRIMALDI Marco testo di Venerdì 30 maggio 2025, seduta n. 488   GRIMALDI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: Potere al Popolo, partito di sinistra da anni è presente con proprie liste alle elezioni politiche ed amministrative ha denunciato che per dieci mesi sarebbe stato infiltrato e spiato dalla polizia, tale denuncia ha avuto vasta eco nella stampa; in particolare il fatto sarebbe accaduto a Napoli, dove un giovane agente di 21 anni sotto copertura, uscito dalla scuola di polizia nel 2023, si sarebbe presentato agli attivisti di Potere al Popolo a Napoli come studente fuori sede e avrebbe iniziato a partecipare assiduamente alle attività del Partito tra le quali: blocco di sfratti, le lotte studentesche, nonché a incontri nazionali promossi da Potere al Popolo;

 

            ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05152

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 488 del 30/05/2025

Firmatari
Primo firmatario: GRIMALDI MARCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 30/05/2025


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/05/2025
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05152
presentato da
GRIMALDI Marco
testo di
Venerdì 30 maggio 2025, seduta n. 488

  GRIMALDI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

Potere al Popolo, partito di sinistra da anni è presente con proprie liste alle elezioni politiche ed amministrative ha denunciato che per dieci mesi sarebbe stato infiltrato e spiato dalla polizia, tale denuncia ha avuto vasta eco nella stampa;

in particolare il fatto sarebbe accaduto a Napoli, dove un giovane agente di 21 anni sotto copertura, uscito dalla scuola di polizia nel 2023, si sarebbe presentato agli attivisti di Potere al Popolo a Napoli come studente fuori sede e avrebbe iniziato a partecipare assiduamente alle attività del Partito tra le quali: blocco di sfratti, le lotte studentesche, nonché a incontri nazionali promossi da Potere al Popolo;

il giovane agente, presunto infiltrato, dopo aver frequentato il 223° corso di formazione per agenti della polizia di Stato, nel dicembre del 2023 è stato assegnato alla questura di Milano alle sezioni operative interne, presso la questura dove per molti anni aveva lavorato suo padre, anche lui poliziotto. Dalla questura di Milano è stato poi trasferito alla direzione centrale polizia di prevenzione, sezione operazioni interne;

l'agente appartiene quindi all'antiterrorismo, la cosiddetta «polizia politica» come viene definita dallo stesso Ministero dell'interno sul sito istituzionale. Secondo gli attivisti di Potere al Popolo, l'agente, si sarebbe infiltrato nel partito a Napoli a partire dall'ottobre del 2024; questi avrebbe seguito per 10 mesi tutte le attività di Potere al Popolo, partecipando assiduamente ad ogni iniziativa, intervenendo al megafono durante le manifestazioni, ma ad avviso dell'interrogante questo non sembra credibile che sia avvenuto senza un eventuale mandato preciso da parte dei suoi superiori;

il giovane poliziotto avrebbe contraddistinto la sua condotta a Napoli, tra le fila di Potere al Popolo, con una costante assenza nel fine settimana, circostanza che ha fatto insospettire gli attivisti di Potere al Popolo, in quanto la presenza a Napoli era 5 giorni su 7, appariva simile ad una normale attività lavorativa;

i militanti di Potere al Popolo si sono insospettiti quando dopo dieci mesi, in seguito ad una semplice ricerca online, non sui profili dell'agente, che erano stati opportunamente «ripuliti» di qualsiasi informazione che collegasse la persona alla polizia, sarebbero stati trovati non solo il risultato del concorso in polizia che l'uomo ha vinto, ma anche le foto del giuramento e diverse foto di gruppo in divisa con altri colleghi;

nel giugno 2024, a seguito della pubblicazione dell'inchiesta della testata giornalistica «Fanpage» dal titolo «Gioventù Meloniana» che svelava come tra i giovani di Fratelli d'Italia fossero ancora attualissimi saluti romani, cori razzisti, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dichiarò che «infiltrarsi nelle riunioni dei partiti politici è un metodo da regime», ma in questo caso si era di fronte ad una inchiesta giornalistica;

il caso in cui l'infiltrazione, in un'organizzazione democratica come un partito politico, fosse stata disposta e svolta da parte di apparati dello Stato, questa rappresenterebbe una vicenda inquietante, un tentativo di controllare il dissenso politico, con metodi tipici dei regimi autocratici che confliggono con numerosi principi costituzionali, dalla libertà di esercizio politico, alla libertà di manifestazione del pensiero, tutti posti a fondamenta di ogni Stato democratico e di diritto –:

se il Ministro interrogato sta a conoscenza dei fatti citati in premessa e, qualora i fatti corrispondano al vero, quali siano le motivazioni di tale operazione, chi l'abbia decisa, pianificata, ordinata e con quali finalità;

quali iniziative intenda assumere affinché eventuali attività di infiltrazione da parte di apparati dello Stato nei confronti di partiti politici cessino e non abbiano più a verificarsi.
(4-05152)

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