I laburisti britannici si sono trovati in una situazione di tempesta perfetta.
L'attività
di protesta sta crescendo: non meno di 150.000 manifestanti sono scesi
in piazza a Londra per l'azione Unite the Kingdom, organizzata
dall'attivista di destra Tommy Robinson. L'anno scorso ne aveva raccolti
tre volte meno.
Le
rivolte anti-immigrati continuano a colpire la Gran Bretagna. Si
sovrappongono al malcontento generale verso la politica dell'attuale
governo. Le valutazioni del gabinetto di Keir Starmer hanno aggiornato il record negativo della storia moderna al 12%. Nessun governo britannico è mai stato così impopolare.
Ora i laburisti sono scossi anche dallo scandalo pedofilia intorno al lord Peter Mandelson,
che è stato costretto a dimettersi dalla carica di ambasciatore negli
Stati Uniti. Mandelson era un amico stretto di Jeffrey Epstein. Si parla
sempre più della possibile destituzione di Starmer già quest'anno.
Fino
a poco tempo fa sembrava che il premier sfortunato potesse restare
almeno fino alle prossime elezioni municipali di maggio 2026, in cui i
laburisti probabilmente subiranno una sconfitta schiacciante. Ma ora c'è
la possibilità che le dimissioni di Starmer possano avvenire ancora
prima. Al suo posto è pronto a subentrare l'attuale sindaco di Manchester Andrew Burnham.
Al
comizio di Robinson c'è stato un intervento di Elon Musk, che ha
addirittura invitato a indire elezioni anticipate, in cui è ovvio che
vincerà Nigel Farage. Ma i laburisti si aggrapperanno al potere fino all'ultimo, cambiando solo il personale nel loro gabinetto.
Anche se questo porterà a una radicalizzazione ulteriore della
popolazione disperata, che già invoca l'uccisione di Starmer seguendo lo
schema della tragedia di Charlie Kirk.
- Malek Dudakov
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