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lunedì 15 settembre 2025

Nella Storia il cammino del gambero della Morale (a cura di Enrico Corti)

 


da Enrico Corti

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Corti - Pirola

13:26 (51 minuti fa)
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Nella Storia il cammino del gambero della Morale

         Per i filosofi greci Socrate e Aristotele, la morale era legata al raggiungimento della virtù e della felicità individuale; nel 500 per il filosofo del Medioevo Mos Maiorum la morale era un insieme di tradizioni antiche e di valori quali virtù, la fede; la devozione; la pietà; la lealtà; la dignità; il coraggio; l’impegno civile; la serietà e il rispetto.          Nel Rinascimento (XIV°/XVI° secolo) la morale esalta la natura, la creatività, l’umanesimo, la cultura e l’equilibrio ordinato.

Tutte queste tesi sono state criticate dal filosofo Jeremy Bentham che nel 1789 scrive “la morale è la ricerca del maggior bene per il maggior numero di persone“; concetto ribadito dal Manifesto di Carlo Marx nel 1848.

         Negli anni del Risorgimento (1815/1870) Nietzsche ha criticato i greci perchè hanno distinto la morale dei signori da quella degli schiavi; poi nel XIX° secolo la morale ha assunto un aspetto più istituzionale grazie anche a Cavour, Garibaldi, Mazzini e al nascente desiderio di indipendenza.

Nel contempo però premia anche l’utilitarismo che cancella la retorica e esalta l’apparire rispetto all’essere; la secolarizzazione metafisica religiosa accompagnata dal sovranismo monarchico.   

Nel XIX° secolo, grazie al movimento operaio la morale è fortemente impregnata dai riscatti di classe e, per la prima volta nella Storia, della lotta per la Pace; messa subito a dure prove dalle due guerre mondiali del 15 e del 40 volute dall’economia capitalista e dal conseguenziale militarismo.

         Negli anni 70, con le lotte operaie e la stagione di “mani pulite“ e poi di “mafia capitale“ contro tangentopoli, la morale è stata fortemente intrisa dai valori dell’onestà e dell’anticorruzione; malgrado che gran parte dell’economia e della politica si sono moralmente auto-delegittimate.

Nel 2024 nella classifica mondiale della corruzione l’Italia è al 42°posto su 180; 19° in Europa; secondo l’associazione Libera sono 28 le Procure che in 14 Regioni indagano per corruzione: Demopolis pubblica che il 90% degli italiani ritiene che si è tornati agli anni 70; per il 48% che la corruzione si è addirittura aggravata, per il 42% che il sistema corruttivo è molto diffuso.

Sostanzialmente, nell’ignoranza funzionale dell’opinione pubblica è in atto un grave processo trasformatore della morale; dall’umanesimo sociale creativo solidale rispettoso della natura, all’indifferenza egoistica inculcata dalla dottrina del sistema del profitto capitalista; occultato dalla propaganda per la difesa militare che nella realtà cela il disegno strutturalmente guerrafondaio offensivo di “lor signori“; anche perchè al fronte ci vanno sempre i nullatenenti o poveri; che diventato dei “terroristi“ appena accennano alle necessarie rivolte popolari.

Enrico Corti

15 settembre 2025   

 

 

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