C'è ancora gran parte del codice Rocco !
Posta in arrivo
| gio 9 ott, 16:09 (16 ore fa) |
| |||
Non
si è mai voluto affrontare con decisione la necessità di dare allo
stato italiano uno strumento politico legislativo che potesse applicare
alla Costituzione antifascista il superamento del fascistissimo "Codice
Rocco" del quale ancora oggi in gran parte ne vediamo l'applicazione e
l'applicabilità.
Non voglio entrare nel merito degli aspetti penali di tale
problema ( anche e soprattutto per i limiti delle mie conoscenze
in.matetia) ma solo richiamare il fatto che sempre più il
Parlamento(cioè la rappresentanza giuridica e politica della volontà
popolare così come descritta dalla Costituzione repubblicana e
antifascista) in realtà ha delegato( o subito senza ribellarsi) al
Governo la formulazione della legislazione.
Tra Disegni di legge (D.D.L.)
e
Decreti Legge(D.L.) è il Governo che fa le leggi usando poi la
maggioranza dei parlamentari che sostiene il governo (avendogli dato la
fiducia sul programma e composizione) per ratificarli.
I D.L. che dovrebbero essere usati per casi eccezionali e su argomenti
delimitati sono invece veri e propri atti legislativi che raramente
anche la Presidenza della Repubblica rimanda per le modifiche e/o alla
riduzione degli argomenti lì contenuti!
Fu proprio Alfredo Rocco allora Ministro di " grazia" e "giustizia"
durante il suo mandato dal 1925 al 1932 non solo a teorizzare ma a
incentivare l'uso sempre più frequente dei D.L.da parte del Governo
fascista.
L'autoritarismo faceva così ingresso nel
metodo che la dittatura uso' sempre più spesso per contrastare e
esprimere l'opposizione alla sua politica.
Molti sono i
Governi nati con la formazione della Repubblica antifascista che hanno
usato sempre più spesso l'uso dei D.L. (Legge Reale,il decisionismo
craxiano,ecc) ma in modo particolare i Governi cosiddetti "tecnici"
sostenuti nel loro metodo anche dalla Presidenza della Repubblica.
Ora la compagine ministeriale che sta' a palazzo Chigi sta
superando tutti i Governi precedenti non solo per la durata ma
soprattutto per l'uso dei D.L. con aspetti di merito sempre più
autoritari.
Sarebbe necessario come minimo,senza aspettare che vi sia in
governo e un parlamento meno compromesso con le pratiche del "
ventennio" ,che giuristi e parlamentari delle attuali posizioni e i
dirigenti dei partiti antifascisti iniziano subito a discutere e
lavorare per poter formulare un codice che butti nella spazzatura quello
che è rimasto dell'impostazione di Alfredo Rocco.

Nessun commento:
Posta un commento