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giovedì 6 novembre 2025

𝗗𝗢𝗠𝗔𝗡𝗗𝗔 𝗦𝗖𝗢𝗠𝗢𝗗𝗔, 𝗟𝗜𝗖𝗘𝗡𝗭𝗜𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗖𝗢𝗠𝗢𝗗𝗢
𝘾𝙤𝙨𝙞̀ 𝙨𝙞 𝙥𝙪𝙣𝙞𝙨𝙘𝙚 𝙘𝙝𝙞 𝙤𝙨𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙡𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙂𝙖𝙯𝙖 𝙖 𝘽𝙧𝙪𝙭𝙚𝙡𝙡𝙚𝙨.
Era ampiamente prevedibile, anche se molti fingono sorpresa.
Il giornalista Gabriele Nunziati è stato cacciato da Agenzia Nova, la testata per cui collaborava da Bruxelles, dopo aver osato fare — il 13 ottobre scorso — non una domanda qualsiasi, ma la domanda delle domande.
In una frase limpida e logica, Nunziati ha concentrato la tempesta perfetta che dissolve tutte insieme le ipocrisie, le contraddizioni e le dissimulazioni delle classi dirigenti europee e dei loro sciacalli da riporto nelle redazioni:
«Avete ripetuto più volte che la Russia dovrebbe pagare per la ricostruzione dell'Ucraina.
Crede che anche Israele dovrebbe ripagare per la ricostruzione di Gaza, dato che ha distrutto gran parte della Striscia e delle infrastrutture civili?»
La portavoce della Commissione, Paula Pinho, probabilmente abituata alle posture impassibili di Ursula von der Leyen, ha reagito con la stessa maschera di bronzo dal sorriso passivo-aggressivo che la Medusa Tossica Cotonata sfoggia di fronte a ogni domanda scomoda.
Poi ha farfugliato un "non sequitur":
«La sua è una domanda molto interessante sulla quale però non vorrei commentare in questo momento.»
Da quel giorno, per Nunziati, è iniziato il calvario: telefonate sempre più tese dai suoi datori di lavoro, con ogni probabilità precedute da telefonate ancora più tese da loro ricevute da chi, dietro le quinte, è capace di esprimere pretese brutali e offerte che non si possono rifiutare.
Il 23 ottobre è arrivato il verdetto: collaborazione interrotta.
Secondo Fanpage, l'Agenzia Nova si è giustificata dicendo che la domanda era «assolutamente fuori luogo e di natura erronea», e che aveva creato "imbarazzo all'agenzia».
Ebbene, picciotti, se temete l'imbarazzo, ora non avete più riparo contro di esso.
Perché mai quella domanda sarebbe "fuori luogo" o "erronea"?
Era una conferenza stampa cruciale, dedicata al cessate il fuoco e al futuro di Gaza.
Perché mai sarebbe sconveniente chiedere alle Dame delle 19 sanzioni alla Russia il motivo delle zero sanzioni a Bibi il Genocida?
E visto che parlano tanto di "accountability", dove diavolo sarebbe, la loro responsabilità?
Nel mio libro Contro il "Sionismo Reale" ho descritto per filo e per segno i meccanismi con cui i propagandisti filosionisti riescono a manipolare, censurare e snaturare ogni informazione che riguardi le sopraffazioni messe in atto dai loro danti causa. Scrivevo: «Un'infamia che trova tanti volenterosi complici, addestrati ad applicare nel campo dei media un accanito fuoco di interdizione.» 
Magari emerge un documento autorevole, con prove incontrovertibili dei crimini. Però aggiungevo:
«Ma chi si prende la briga di leggerlo? Chi osa divulgarlo in video? Così stanchi di far carriera?» 
Ecco, il messaggio che mandano per silenziarvi è: «Così stanchi di far carriera?». 
Che silenzio, stasera al Quirinale.


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