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venerdì 4 dicembre 2015

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11347 presentato da RIZZO Gianluca testo di Mercoledì 2 dicembre 2015, seduta n. 534   RIZZO e BASILIO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:    dal 13, novembre 2015, a causa dei gravi attenti di Parigi che hanno causato la morte di 130 civili, si sono intensificate anche sul suolo italiano le attività di controllo e pattugliamento dei centinaia di potenziali obiettivi a rischio delle cellule terroristiche di matrice Daesh;    da Roma a Milano, da Torino a Firenze migliaia sono gli uomini delle forze dell'ordine impegnati quotidianamente a garantire il controllo del territorio;



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11347
presentato da
RIZZO Gianluca
testo di
Mercoledì 2 dicembre 2015, seduta n. 534

  RIZZO e BASILIO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   dal 13, novembre 2015, a causa dei gravi attenti di Parigi che hanno causato la morte di 130 civili, si sono intensificate anche sul suolo italiano le attività di controllo e pattugliamento dei centinaia di potenziali obiettivi a rischio delle cellule terroristiche di matrice Daesh;
   da Roma a Milano, da Torino a Firenze migliaia sono gli uomini delle forze dell'ordine impegnati quotidianamente a garantire il controllo del territorio;
   come emerso da alcuni servizi giornalistici de « Il Giornale» e della trasmissione TV « Ballarò» «i poliziotti italiani sono costretti a vigilare gli obiettivi sensibili in piena emergenza terrorismo spesso con pochi giubbotti antiproiettile e, qualora ne siano dotati, con materiali scaduti (i giubbotti durano dieci anni)», ad utilizzare autovetture con oltre 240.000 chilometri di percorrenza e a fare servizio in strutture immobiliari al limite dell'agibilità;
   proprio tramite la trasmissione RAI del 24 novembre 2015 scorso due agenti di polizia spiegano come non vengano garantiti standard di addestramento e di attrezzatura all'altezza del compito che si trovano ad affrontare quotidianamente;
   successivamente alla messa in onda di detto servizio, il questore di Roma, Nicolò D'Angelo, ha disposto l'apertura di un fascicolo d'inchiesta interna per le dichiarazioni rilasciate dai due poliziotti in servizio in un commissariato romano;
   si apprende, così, che l'inchiesta è «a carico di persone dichiaratesi appartenenti alla Polizia di Stato, attualmente in fase di identificazione», in quanto gli agenti «hanno reso dichiarazioni che recano un grave pregiudizio all'immagine della Polizia, alimentando la percezione di insicurezza dei cittadini»;
   l'interrogante, ritiene grave l'atteggiamento della questura di Roma in un momento in cui non si dovrebbero distogliere ulteriormente uomini per una indagine interna e ritiene d'interesse pubblico denunciare presso le sedi preposte le gravi condizioni di disagio ed il rischio a cui sono soggetti gli uomini e le donne impegnati quotidianamente a garanzia e tutela dei cittadini –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra menzionati;
   quali iniziative abbia già preso per garantire l'aggiornamento dei mezzi e delle attrezzature in dotazione al personale e quali garanzie possa offrire sulla preparazione dello stesso;
   se non intenda aprire una verifica interna per accertare se la grave situazione di mezzi e attrezzature non sia da ricondurre ad inadempienze e lungaggini di carattere burocratico amministrativo nell'ambito del Ministero stesso. (4-11347)

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