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lunedì 23 ottobre 2017

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Pensioni: domani decreto rivalutazioni su tavolo Consulta

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R POL S0A QBXB
Pensioni: domani decreto rivalutazioni su tavolo Consulta
Sullo sfondo sentenza 2015,ma'bocciatura' in toto meno probabile
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - L'adeguamento delle pensioni al costo
della vita torna domani di fronte alla Corte Costituzionale a un
anno e mezzo da una sentenza sullo stesso tema che scateno' non
poche polemiche. Allora era in discussione il blocco, per il
2012-2013, della perequazione delle pensioni di importo mensile
tre volte superiore al minimo Inps, ossia circa 1.450 euro
lordi: era la cosiddetta norma Fornero e la Corte, con una
sentenza a firma della giudice Silvana Sciarra, la giudico'
incostituzionale.
Questa volta all'esame della Consulta c'e' invece il
cosiddetto bonus Poletti, ossia il decreto legge del maggio 2015
con cui il governo pose rimedio e rispose ai dettami dei giudici
costituzionali. E in questo caso non appare altrettanto scontata
una 'bocciatura' integrale della norma. Molte le ordinanze
giunte alla Corte, che vista anche la delicatezza e la
complessita' della materia, potrebbe anche non decidere domani
stesso e aggiornarsi per una valutazione piu' compiuta.
BOS
23-OTT-17 17:39 NNNN


Pensioni: domani decreto rivalutazioni su tavolo Consulta (2)


ZCZC8702/SXA
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R POL S0A QBXB
Pensioni: domani decreto rivalutazioni su tavolo Consulta (2)
(ANSA) - ROMA 23 OTT - Il decreto sul bonus Poletti ha
previsto una restituzione della rivalutazione, ma non totale per
tutti. Il 100% e' solo per le pensioni fino a 3 volte il minimo
Inps. Poi scatta il 40% per gli assegni tra 3 e 4 volte il
minimo, il 20% per quelli tra 4 e 5 volte e il 10% per quelli
tra il 5 e 6 volte. Chi percepisce oltre 6 volte il minimo e'
tagliato fuori. Le questioni poste alla Corte Costituzionale
riguardano appunto questi due i filoni principali: l'esclusione
dalla rivalutazione per chi ha assegni 6 volte il minimo e la
rivalutazione non integrale per gli altri trattamenti
pensionistici. Se la Corte accogliesse le ragioni dei
ricorrenti, lo Stato dovrebbe sborsare denaro e non poco, tenuto
conto che si sta parlando di una platea di milioni di
pensionati.
Giudice relatore della causa e' sempre Silvana Sciarra, come
nel 2015. La decisione che la Corte assunse allora fu contestata
e si disse, anche da parte di esponenti del governo, che non
fosse stato tenuto in debito conto l'articolo 81 della
Costituzione sul pareggio di bilancio e la tenuta dei conti
pubblici, visto che si correva il rischio di un "buco" stimato
dai piu' prudenti sui 5 miliardi di euro. La scelta fu molto
criticata pubblicamente anche da giuristi come Augusto Barbera e
Giulio Prosperetti, allora 'solo' professori universitari e oggi
giudici costituzionali.
Difficile che questa volta l'art. 81 sia eluso. Una
continuita' rispetto alla precedente sentenza e' prevedibile.
Alcune condizioni di fondo, pero', sono diverse. Anche perche' una
gran parte delle posizioni riguarda pensioni piu' alte. La
precedente sentenza Sciarra aveva bocciato la norma Fornero
sostenendo che l'interesse dei pensionati, specie se "titolari
di trattamenti previdenziali modesti, e' teso alla conservazione
del potere di acquisto delle somme percepite" e il diritto a una
pensione adeguata e' "un diritto costituzionalmente fondato" che
non va "irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze
finanziarie non illustrate in dettaglio".
Adeguatezza della somma percepita, ragionevolezza della
norma, possibilita' di mantenere il potere d'acquisto (in un
quadro, per altro, di inflazione bassa, come e' quello attuale)
potrebbero quindi avere un peso nel determinare una decisione
che non travolga in toto i contenuti del decreto. In aula a
'difenderlo' ci sara' per l'Avvocatura dello Stato Gabriella
Palmieri. (ANSA).
BOS
23-OTT-17 17:50 NNNN    


PENSIONI, USB: DOMANI SIT-IN A ROMA SU PEREQUAZIONE
(9Colonne) Roma, 23 ott - "La mancata perequazione delle pensioni è solo un episodio della strategia di distruzione del sistema previdenziale pubblico, dei diritti acquisiti con anni di lavoro, del futuro previdenziale dei giovani. Il governo Renzi a suo tempo per sostenere questa battaglia ha aggirato la sentenza della Corte Costituzionale che imponeva la restituzione della mancata perequazione. La battaglia a sostegno della restituzione della mancata perequazione non è solo una giusta iniziativa a sostegno del diritto di milioni di pensionati, è anche la prima mobilitazione di massa contro l'abolizione del diritto alla pensione dignitosa". Così, in una nota, l'Usb Pensionati che annuncia domani, a Roma, dalle 10 alle 14, un presidio in piazza Santissimi Apostoli, nel giorno cui è attesta la nuova sentenza della Corte Costituzionale sulla mancata perequazione delle pensioni. "I continui tentativi di ricalcolo delle pensioni erogate con il sistema contributivo, il taglio dei coefficienti di trasformazione, lo scempio delle varie API, la beffa delle pensioni ai giovani fra 40 anni passati senza lavoro, il prelievo fiscale sulle pensioni di ben 49 miliardi ogni anno - prosegue la nota -, sono gli aspetti ormai palesi della volontà di abolire pensioni, previdenza pubblica, diritti acquisiti e diritti da acquisire. Costruire un fronte comune tra pensionati, lavoratori, giovani senza prospettive future, disoccupati è una esigenza vitale per combattere la precarietà del vivere sociale e liberarsi dai bisogni".
(red)
231118 OTT 17

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