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venerdì 18 gennaio 2019

FARMACI: CONTRO IL LUPUS UN'INIEZIONE SOTTOCUTE A SETTIMANA

VENERDÌ 18 GENNAIO 2019 18.53.08
SALUTE

FARMACI: CONTRO IL LUPUS UN'INIEZIONE SOTTOCUTE A SETTIMANA =

In Italia la nuova formulazione dell'anticorpo belimumab, penna pre-riempita agisce in 20 secondi Milano, 18 gen. (AdnKronos Salute) - Niente più Day hospital, ricoveri e trasferimenti. Per tenere sotto controllo il Lupus eritematoso sistemico (Les), malattia cronica di origine autoimmune che colpisce le donne 9 volte più degli uomini, ora bastano una 'penna' e 20 secondi. E' infatti disponibile in Italia una nuova formulazione dell'anticorpo monoclonale belimumab, che permette di somministrare il farmaco intelligente attraverso una sola iniezione sottocutanea alla settimana, con un 'clic' sulla pancia o sulla coscia. La novità è stata presentata oggi a Milano, durante un incontro promosso da Gsk. Belimumab, ricorda l'azienda, è disponibile in Italia dal 2013 e ha rappresentato "una prima svolta nel trattamento di una patologia fino ad allora orfana di cure specifiche". Finora veniva somministrato in ospedale tramite un'infusione endovenosa lenta della durata di un'ora, inizialmente ogni 2 settimane e dopo il primo mese ogni 4, con una fiala da ricostituire ogni volta in base al peso corporeo dell'assistito. La penna pre-riempita viene definita "la soluzione per quei pazienti che per vari motivi hanno problemi con l'endovena", oltre a portare "benefici addizionali legati alla praticità di autosomministrazione in un contesto non ospedaliero e senza il vincolo del peso: il dosaggio della penna è infatti fisso". Non solo "un importante passo avanti per la qualità di vita del malato", ma associato anche "risparmi per il Servizio sanitario nazionale: nessun calcolo della dose per ogni paziente, né ricostituzione della fiala e diluizione in sacca infusionale; nessun costo legato all'utilizzo di una poltrona/lettino infusionale; predittività del budget resa possibile dal dosaggio fisso; conseguente liberazione di risorse e di tempo per le strutture ospedaliere e gli operatori sanitari". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-GEN-19 18:53 NNNN
VENERDÌ 18 GENNAIO 2019 18.53.08
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(AdnKronos Salute) - "Belimumab è il capostipite di una nuova classe di farmaci, gli inibitori BLyS-specifici - spiega Andrea Doria, direttore di Reumatologia all'ospedale di Padova e tra i massimi esperti internazionali di Lupus eritematoso sistemico - Questo anticorpo monoclonale umano inibisce cioè l'attività biologica di BLyS (stimolatore dei linfociti B), una proteina naturale necessaria per la trasformazione dei B-linfociti in plasmacellule B mature che producono gli anticorpi. Nel Les, così come in altre malattie autoimmuni, valori elevati di BLyS possono favorire la produzione di autoanticorpi che attaccano e distruggono i tessuti dell'organismo stesso". Con belimumab "si inibisce il meccanismo che mantiene e incrementa il danno a carico degli organi e degli apparati nei pazienti con Les ad alto grado di attività di malattia". "I pazienti - sottolinea infatti Doria - rischiano di incorrere in danni irreversibili in più organi (cuore, reni, polmoni, sistema nervoso centrale), sia a causa di malattia attiva che di tossicità dei farmaci. La gravità e la frequenza aumentano nel tempo e i pazienti che presentano danni hanno mostrato di essere a rischio di accumulare danni aggiuntivi, che possono portare a complicanze gravi e persino fatali. Belimumab aveva già dimostrato una riduzione clinicamente significativa dell'attività della malattia negli studi registrativi 'Bliss' di fase III". E nuove analisi presentate ad Amsterdam all'ultimo Congresso dell'Eular (European League Against Rheumatism) "hanno mostrato bassi tassi di danni agli organi, oltre a fornire ulteriori prove dell'importanza di BLyS nello sviluppo dei sintomi del Les, compreso il danno d'organo a lungo termine". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-GEN-19 18:53 NNNN
VENERDÌ 18 GENNAIO 2019 18.53.14
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(AdnKronos Salute) - Inoltre, uno studio italiano coordinato da Doria e dalla sua équipe e pubblicato sul 'Journal of Autoimmunity' - condotto su 188 pazienti con Les attivo monitorati nella pratica clinica standard, con una durata di malattia media di circa 13 anni - dimostra che i pazienti trattati con belimumab hanno avuto "un miglioramento dell'intensità dei sintomi e della qualità di vita, nei parametri di laboratorio come gli anticorpi anti-dsDna o la proteinuria nelle 24 ore, e in termini di misurazione della qualità di vita", riporta Gsk. "In particolare - conclude Doria - la terapia ha consentito di arrestare l'accumulo di danno a carico degli organi che si era verificato costantemente nei 5 anni precedenti il trattamento con l'anticorpo monoclonale. Inoltre, il tasso di riacutizzazioni (flare) nei pazienti con Les è risultato inferiore dopo 1 o 2 anni di terapia con belimumab rispetto a quanto osservato nel periodo precedente". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 18-GEN-19 18:53 NNNN

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