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martedì 25 giugno 2019

FARMACI: LO STUDIO, POSSIBILI RISCHI DEMENZA DA ALCUNI PRODOTTI



FARMACI: LO STUDIO, POSSIBILI RISCHI DEMENZA DA ALCUNI PRODOTTI =
ADN0634 7 CRO 0 ADN CRO NAZ FARMACI: LO STUDIO, POSSIBILI RISCHI DEMENZA DA ALCUNI PRODOTTI = Roma, 25 giu. (AdnKronos Salute) - Alcuni farmaci comunemente prescritti per la depressione, l'epilessia e altre malattie potrebbero aumentare il rischio di demenza. I medicinali, che appartengono alla classe degli anticolinergici, sono già stati collegati a problemi a breve termine con la memoria. Ora un ampio studio condotto nel Regno Unito solleva preoccupazioni circa possibili effetti collaterali a lungo termine sul cervello. Gli esperti sottolineano però che i risultati, pubblicati su 'Jama Internal Medicine', non dimostrano che esiste un rischio diretto o che i pazienti dovrebbero interrompere la loro terapia. I farmaci anticolinergici bloccano l'azione di una sostanza chimica 'messaggera' usata dal cervello per controllare i segnali al corpo. I medici li prescrivono per una vasta gamma di condizioni e a milioni di persone solo nel Regno Unito. Possono essere usati per trattare la vescica iperattiva, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, la depressione, l'epilessia, psicosi, il morbo di Parkinson e alcune allergie. Questi farmaci includono anche antidepressivi, antipsicotici e rilassanti muscolari. (segue) (Bdc/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 25-GIU-19 13:38

FARMACI: LO STUDIO, POSSIBILI RISCHI DEMENZA DA ALCUNI PRODOTTI (2) =
ADN0635 7 CRO 0 ADN CRO NAZ FARMACI: LO STUDIO, POSSIBILI RISCHI DEMENZA DA ALCUNI PRODOTTI (2) = (AdnKronos Salute) - Lo studio, condotto dal team di Carol Coupland presso l'Università di Nottingham, ha coinvolto oltre 58.000 persone affette da demenza e 225.000 sane. I ricercatori hanno esaminato l'uso di farmaci risalente a oltre 20 anni prima della diagnosi della demenza e questo ha rivelato il legame forte fra uso di farmaci anticolinergici e un aumentato rischio di demenza nelle persone di oltre 55 anni. Solo alcuni prodotti - antidepressivi, anti-Parkinson, antipsicotici, farmaci per la vescica e per l'epilessia - erano però implicati. I ricercatori avvertono comunque che il loro lavoro suggerisce un collegamento, ma non ci sono prove sufficienti per essere sicuri. Potrebbero influire anche altri fattori, non compresi nello studio. È anche possibile che alcuni dei pazienti siano stati sottoposti a questi trattamenti per sintomi che erano in realtà insorti a causa di demenza precoce non diagnosticata. (Bdc/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 25-GIU-19 13:38

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