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martedì 30 luglio 2019

SCHEDA = Da pistola a mitraglietta, la dotazione di un carabiniere =

MARTEDÌ 30 LUGLIO 2019 17.37.36 


= SCHEDA = Da pistola a mitraglietta, la dotazione di un carabiniere = 

(AGI) - Roma, 30 lug. - La pistola e le manette, ma anche il 'tonfa', ovvero il classico manganello, e poi il giubbotto antiproiettile e una mitraglietta, cioe' la Beretta Pm12. E' questo l'equipaggiamento tradizionale che un carabiniere, quando e' in divisa, deve necessariamente avere con se'. Diverso l'equipaggiamento di chi fa il servizio in borghese: in questo caso, i militari portano con se' solamente la pistola di ordinanza e le manette. Chi dimentica l'arma durante un intervento rischia un procedimento disciplinare. Ci sono poi le regole di ingaggio con l'arma in pugno. E' previsto che le forze dell'ordine agiscano armi in pugno quando hanno a che fare con operazioni programmate: per esempio nell'antiterrorismo, nell'irruzione in covi, nella liberazione di ostaggi, nella cattura di latitanti o ricercati gia' sotto osservazione e che si pensa abbiano la disponibilita' immediata di armi. In quel caso gli operatori agiscono avendo gia' a portata di mano pistola o mitraglietta M12 o altre armi in dotazione ai reparti speciali, tanto dell'Arma dei carabinieri quanto della Polizia di Stato o della Guardia di finanza. Anche in occasione di posti di blocco e controllo del territorio e' previsto che uno degli operatori sia a distanza di sicurezza e tenendo pronto l'M12, mentre il collega avvicina il conducente di un veicolo o la persona fermata per effettuare quindi il controllo dei documenti. (AGI) Rmc/Cop (Segue) 301736 LUG 19 NNNNMARTEDÌ 30 LUGLIO 2019 17.37.36 


= SCHEDA = Da pistola a mitraglietta, la dotazione di un carabiniere (2)= 

(AGI) - Roma, 30 lug. - C'e' tutto un addestramento perche' queste operazioni di routine vengano fatte in condizioni di sicurezza: chi si avvicina al soggetto da sottoporre a controllo non deve mai essere nella linea di eventuale tiro del suo collega, il quale a sua volta deve tenerlo sempre ben in vista prevenendo - il piu' possibile - una sua eventuale reazione armata. Nella vicenda conclusasi con la morte di Cerciello Rega, quella dei carabinieri era un'operazione di servizio in borghese, perche' non si voleva destare sospetto nelle persone ritenute responsabili del furto del borsello e della successiva estorsione di denaro per poterlo restituire. Nelle immediate vicinanze, in via Pietro Cossa, non doveva esserci alcun militare in divisa o auto di servizio con la livrea dell'Arma perche' questo avrebbe insospettito le persone da cogliere in flagranza di reato. Ovviamente in caso di necessita', un rinforzo sarebbe arrivato nel giro di un minuto scarso. I fatti hanno dimostrato che Cerciello Rega e Varriale si accingevano a svolgere un intervento ad alto rischio come poi e' effettivamente accaduto: si sono avvicinati ai due americani, qualificandosi solo come carabinieri e senza esibire armi. Non hanno messo in conto la reazione di uno dei due californiani, presentatosi all'appuntamento armato di coltello e gia' pronto (psicologicamente) a farne un uso per timore, a sua volta, di essere aggredito. (AGI) Rmc/Cop 301736 LUG 19 NNNN

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