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venerdì 13 marzo 2020

#IORESTOACASA A spasso per Roma zero controlli in 7 km «Se mi fermano dico che vado in farmacia»



Messaggero di venerdì 13 marzo 2020, pagina 5

A spasso per Roma zero controlli in 7 km «Se mi fermano dico che vado in farmacia»


di De Cicco Lorenzo


A spasso per Roma: zero controlli in 7 km «Se mi fermano dico che vado in farmacia» PER PORTARE FUORI IL CANE 0 FARE JOGGING NON 50N0 PREVISTE LIMITAZIONI SPECIFICHE L'INVITO PERO E NON MUOVERSI DA CASA IL RACCONTO ROMA Dalla Balduina, Roma Nord, fino al cuore del centro storico, nel Tridente, passando nei dintorni del Vaticano e deviando dalla traiettoria impostata da Google Maps per addentrarsi tra i platani di Villa Borghese, dove in tanti scorrazzano con le airpods nelle orecchie (e la mascherina sul viso). Jogging in tempi di coronavirus. In tutto, dicono le mappe del web, 7 chilometri. Lungo questo percorso, però, non arrivano stop dagli agenti di stanza che si vedono di tanto in tanto. Fermano più che altro le automobili. Si può passeggiare, quindi? Tra i pochi che svicolano sui marciapiedi, magari con Fido al guinzaglio, o che sudano in tutina facendo dribbling tra le buche perché le palestre sono off limits, ci si ferma, sempre a un metro l'uno dall'altro, e si pone l'interrogativo più frequente nelle conversazioni da quarantena: «Ma l'au tocerti ficazione ce l'hai? Per uscire di casa a piedi, senza macchina o motorino, serve sempre portarla dietro?». In realtà no, come si capirà poi (in caso, la fornisce chi controlla). Ma va detto che gli annunci, nelle ultime 48 ore, non sono stati proprio unidirezionali. Anzi. Per dire: mercoledì la Protezione civile informava che «anche se si va a piedi» tocca sempre motivare la «necessità» dello spostamento. Ieri invece dal Viminale hanno chiarito che passeggiare o fare una corsa si può. Insomma, evitare di camminare odi fare jogging, per quanto fondamentale e utilissimo per arginare l'avanzata del Covid-19, è un invito, al momento. Non un obbligo. «Ieri ho camminato per 15 chilometri e nessuno mi ha fermato», raccontava per esempio all'ora di pranzo, seduta su una panchina di piazza Cavour, Lauretta Z., psicologa costretta ora alle sedute di terapia via Skype. «Mia figlia mi dice di non uscire di casa, si raccomanda tanto. Ma a volte non riesco...». E l'autocertificazione, ce l'ha? «Eccola! C'è scritto che devo andare in farmacia e in effetti ci sono andata, ho comprato le mascherine nuove, quelle che proteggono meglio».---SEGUE SULLA TESTATA----------

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