Translate

lunedì 29 giugno 2020

IRAN: MANDATO CATTURA PER TRUMP, ALTRA MOSSA DI TEHERAN PER VENDICARE SOLEIMANI/SCHEDA =

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2020 16.27.30

IRAN: MANDATO CATTURA PER TRUMP, ALTRA MOSSA DI TEHERAN PER VENDICARE SOLEIMANI/SCHEDA =

ADN0986 7 EST 0 ADN EST NAZ IRAN: MANDATO CATTURA PER TRUMP, ALTRA MOSSA DI TEHERAN PER VENDICARE SOLEIMANI/SCHEDA = (Rif.: 'Iran: uccisione Soleimani, da Teheran 'mandato d'arresto' per TRUMP') Teheran, 29 giu. (Adnkronos) - Dopo la condanna a morte lo scorso 9 giugno di un cittadino iraniano ''agente della Cia'', Mahmoud Mousavi, per aver fornito informazioni all'intelligence Usa utili all'uccisione del generale Qassem Soleimani, era atteso un nuovo annuncio da parte delle autorità iraniane, per 'fare giustizia' per la morte de capo delle forze di elite al-Quds. La sua uccisione, lo scorso 3 gennaio vicino a Baghdad, in un raid missilistico rivendicato dagli Stati Uniti, ha spinto Teheran ad emettere un mandato d'arresto per il presidente Donald TRUMP e altri 35 funzionari americani e di altri Paesi. Come è prevedibile, il mandato di arresto per il presidente Usa e per gli altri funzionari individuato dalle autorità iraniane non avrà alcuna conseguenza pratica, ma serve al regime di Teheran per mantenere viva l'attenzione sulla morte di Soleimani. Nell'immediato, secondo le previsioni più pessimistiche degli osservatori internazionali, l'uccisione del generale iraniano avrebbe dovuto portare ad un'escalation imprevedibile del confronto tra Washington e Teheran. Nella realtà, al di là della retorica infuocata, la reazione iraniana si è risolta l'8 gennaio, con l'attacco missilistico condotto dalle forze armate di Teheran contro due basi Usa situate in Iraq, che ha portato al ferimento di circa un centinaio di militari statunitensi. Qassem Soleimani è stato molto più di un generale. E' stato l'artefice di un corridoio sotto l'influenza iraniana che parte da Teheran, e passando da Baghdad, Damasco e Beirut, arriva direttamente alle sponde del Mediterraneo. Un'area gigantesca che ha reso la Repubblica islamica una potenza regionale. Negli ultimi anni il comandante della Forza Quds, il corpo di elite dei Guardiani della Rivoluzione, è stato il responsabile della strategia (vincente) iraniana nelle aree di crisi della regione, dalla Siria all'Iraq, fino allo Yemen. (segue) (Ses/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 29-GIU-20 16:27 NNNN

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2020 16.27.36

IRAN: MANDATO CATTURA PER TRUMP, ALTRA MOSSA DI TEHERAN PER VENDICARE SOLEIMANI/SCHEDA (2) =

ADN0987 7 EST 0 ADN EST NAZ IRAN: MANDATO CATTURA PER TRUMP, ALTRA MOSSA DI TEHERAN PER VENDICARE SOLEIMANI/SCHEDA (2) = (Adnkronos) - Il generale, che aveva grande influenza a Teheran ed era considerato molto vicino alla Guida Suprema, Ali Khamenei, era stato nominato alla fine degli anni Novanta comandante della Forza Quds, che si occupa principalmente delle operazioni all'estero dei Pasdaran. Prima di diventare comandante del reparto di elite, era stato protagonista durante la guerra contro l'Iraq. Entrata nel vivo la lotta allo Stato islamico, l'uomo che è stato il capo indiscusso della strategia iraniana nella regione aveva guidato l'azione, rivelatasi decisiva nella vittoria militare sull'Isis in Iraq, delle Forze di mobilitazione popolare (Hashd al-Shaabi), una coalizione di milizie sciite filo-Teheran. E' a Soleimani (oltre che a Vladimir Putin) che Bashar al-Assad deve la sua permanenza alla guida della Siria. Poco prima della sua uccisione, il generale aveva iniziato ad apparire in pubblico diventando sempre più presente sui media iraniani al punto che erano iniziate a circolare voci su una sua possibile carriera in politica. Anche le sue recenti dichiarazioni avevano il sapore di un leader politico 'in pectore'. Come quando si rivolgeva a TRUMP sfidandolo apertamente. "Puoi iniziare una guerra, ma saremo noi a finirla. Chiedi ai tuoi predecessori. Smettetela di minacciarci", affermava. Sul nucleare Soleimani era un sostenitore della linea dura. Se ora le autorità iraniane accettassero di negoziare con gli Stati Uniti - era il suo pensiero - significherebbe cedere alla "pressione" di Washington che ha ripristinato le sanzioni contro Teheran proprio con l'obiettivo di aprire un negoziato. (Ses/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 29-GIU-20 16:27 NNNN

Nessun commento: