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mercoledì 26 luglio 2023

Giustizia: pensionati da forze dell'ordine lavorano gratis in procura, ecco il "modello Cassino"

 

NOVA0008 3 POL 1 NOV CRO Giustizia: pensionati da forze dell'ordine lavorano gratis in procura, ecco il "modello Cassino" Roma, 26 lug - (Nova) - Nonostante siano in pensione, continuano a lavorare gratuitamente per lo Stato e per la procura della Repubblica per sostenere la macchina burocratica della giustizia, costituendo cosi' il "modello Cassino". Sono ex carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti penitenziari, vigili del fuoco, agenti di polizia locale o dipendenti pubblici in quiescenza, associati alla sezione autonoma di Cassino dell'Unione nazionale mutilati per servizio (Unms) che dedicano parte del loro tempo libero per snellire le voluminose incombenze della procura della repubblica cassinate. E' anche grazie a loro se a Cassino, il rischio di rinvio delle udienze presso le varie corti monocratiche, si e' drasticamente ridimensionato, riducendo cosi' le durate degli stessi processi. E' quasi un progetto pilota, "frutto di un protocollo d'intesa tra la nostra associazione e la procura della repubblica di Cassino" dichiara ad "Agenzia Nova" il presidente di Unms Massimo Spigola. "I nostri associati hanno una grande esperienza proprio perche' sono ex investigatori o comunque pubblici ufficiali che per decenni hanno servito lo stato e voglio continuare a farlo compatibilmente con la loro condizione da pensionati". Ed e' cosi' che ex poliziotti, carabinieri e finanzieri, si ritrovano negli uffici di piazza Labriola a Cassino per occuparsi delle notifiche di convocazione dei testimoni ai vari processi. "Il protocollo e' stato siglato ad aprile con il procuratore capo Luciano D'Emmanuele che ancora ringrazio per la fiducia e per l'opportunita', ottenendo una stanza e le strutture informatiche necessarie per operare". Una fiducia ben riposta visto che il lavoro dei volontari dell'Unms e' servito ad anticipare l'invio delle notifica di comparizione dei testi ai processo, fino a 4 mesi prima dell'udienza.  "A maggio, quando abbiamo cominciato - dice Spigola - le notifiche venivano inviate 20 giorni prima". Una situazione che aumentava il rischio di difetto di notifica che e' tra le principali cause per le quali slittano le udienze e i processi si allungano. "Attualmente sono una decina i volontari che per un tempo che va dalle 6 alle 12 ore settimanali, prestano il loro servizio volontario per la procura. Al momento siamo di supporto per i processi che si svolgono dinnanzi ai tribunali monocratici ma si sta valutando anche di occuparci dei fascicoli relativi a procedimenti che si svolgono nei processi dinnanzi a tribunali collegiali". Ovviamente si tratta di pratiche che non hanno nulla a che vedere con i fascicoli di indagine coperti dai segreti istruttori. "Lo facciamo per la passione che abbiamo per la giustizia - dice Spigola, lui ex carabiniere - per mettere in pratica la professionalita' acquisita e perche' ci sentiamo gratificati nel vedere che le cose funzionano anche grazie a noi" conclude Spigola. (Rer) NNNN

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