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venerdì 1 marzo 2024

Salute, morì a causa dell'amianto: ministero difesa condannato

 VENERDÌ 01 MARZO 2024 15.38.45


Salute, morì a causa dell'amianto: ministero difesa condannato

Salute, morì a causa dell'amianto: ministero difesa condannato Salute, morì a causa dell'amianto: ministero difesa condannato "Fu vittima del dovere". Responsabilità anche per gli Interni Roma, 1 mar. (askanews) - Il tribunale di Roma ha condannato il ministero della difesa per la morte di Aldo Martina, avvenuta nel maggio del 2019 a causa di mesotelioma pleurico legato all'esposizione all'amianto, e dovrà ora destinare una speciale elargizione di 200mila euro agli eredi, la moglie Anna, e i figli Emiliano e Sarah; mentre il ministero dell'interno dovrà conferire il riconoscimento di "vittima del dovere". Queste le decisioni rese note dall'Ona-Osservatorio nazionale amianto. In una nota si ricorda che Martina era originario di Muggia e dagli anni 70 viveva a Fonte Nuova, nell'hinterland della Capitale. Era venuto a contatto con la fibra killer durante il servizio militare svolto quando aveva soli 20 anni nell'Arsenale Militare Marittimo della Spezia - si sottolinea - e poi al Comos (Comando gruppo Motosiluranti) di Brindisi. In qualità di "Sottocapo Radiotelegrafista", Martina era stato a contatto con polveri e fibre di amianto, utilizzando accessori come parannanze, coperte, guanti e pezze, in un ambiente di lavoro privo di qualsiasi misura di sicurezza. Ignaro dei rischi, Martina, si occupava della manutenzione e riparazione di impianti di comunicazione navale, manipolava rifiuti, compresi quelli contenenti amianto, senza che venisse dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale. A confermare il quadro della vicenda - continua l'Ona - è stata la perizia, secondo la quale Martina era costantemente esposto all'inalazione di fibre di amianto aerodisperse nell'ambiente di lavoro provenienti da apparecchiature di sala macchine, tubolature, cavi e trattamenti coibentanti delle imbarcazioni. Tutte sostanze che si liberavano in ambienti ristretti. Anche le vernici usate a bordo contenevano asbesto, contribuendo ulteriormente alla sua esposizione. Nel 2018, i primi problemi respiratori e, nell'agosto dello stesso anno, la diagnosi di mesotelioma, muore nove mesi dopo, vittima di una malattia causata da un ambiente di lavoro pericoloso. "Nonostante l'evidenza, il ministero della difesa aveva rigettato la domanda risarcitoria, ritenendo che il mesotelioma fosse legato a una esposizione successiva al congedo e la famiglia ha ottenuto giustizia solo grazie all'azione legale dell'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, che ha ricostruito la vicenda". Secondo il rapporto Inail ReNaM (registro nazionale mesoteliomi) del 2018 il minerale era presente delle navi, negli arsenali e in tutti gli ambienti della Marina Militare e il suo impiego, che risale agli anni '60, è stato ampiamente documentato. Dal 1993 sono stati registrati più di 2000 casi di mesotelioma tra i lavoratori del settore trasporto marittimo, dei cantieri navali e della Difesa militare. Red/Nav 20240301T153828Z

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