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venerdì 1 luglio 2011

Consiglio di Stato "...Il T.A.R., dopo aver evidenziato come il provvedimento di destituzione sia motivato, tra l'altro, "per assenza ingiustificata protrattasi dal 14.09.2001 al 03.10.2001", ha ritenuto come "l'amministrazione abbia considerato tale episodio in modo del tutto scollegato rispetto al contesto in cui é avvenuto, omettendo di valutare complessivamente la vicenda che ha ingenerato il procedimento disciplinare per cui é causa"...."


CARCERI E SISTEMA PENITENZIARIO - IMPIEGO PUBBLICO
Cons. Stato Sez. IV, Sent., 16-05-2011, n. 2953
Fatto Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
Con  ricorso iscritto al n. 9411 del 2004, il Ministero della giustizia propone appello avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria, sezione prima, n. 823 del 26 giugno 2003 con la quale è stato accolto il ricorso proposto da D. F. per l'annullamento  del decreto del Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria n. 401932002/14647 del 3 maggio 2002,  disponente l'irrogazione della sanzione disciplinare della destituzione dal servizio del ricorrente, nonchè di tutti gli atti ad esso presupposti.
A sostegno delle doglianze proposte dinanzi al giudice di prime cure, la parte ricorrente aveva premesso di prestare servizio da diversi anni alle dipendenze della Amministrazione della Giustizia quale Agente scelto dal Corpo di Polizia Penitenziaria.
Il medesimo avrebbe sopportato negli ultimi anni notevoli carichi di lavoro, tanto da accumulare, nell'ultimo periodo di servizio, ben 68 giorni di ferie arretrate. Inoltre, già stressato per la situazione suddetta, si é trovato ad affrontare una difficile situazione familiare, con il padre che, caduto ammalato, necessitava di cure. Infine, si é impegnato per aiutare il cugino, tempo fa implicato in una brutta questione di detenzione di sostanze stupefacenti, a reinserirsi, supportandolo in una attività di commercio di materiale per  l'edilizia, in cui il fratello si era inserito.
Il complesso delle circostanze, ossia la stanchezza accumulata, la malattia del padre, e le difficoltà economiche  connesse al supporto alla attività in cui lavorava il fratello, si ripercuotevano sullo stato psicofisico del ricorrente, che cadeva malato  e, in data 4 settembre 2001, non si presentava a prestare servizio, senza avere l'accortezza di documentare il proprio stato di malattia, ma  solo telefonando per avvisare.
Il giorno successivo all'inizio dell'assenza dal servizio la Casa Circondariale di #################### inviava visita fiscale presso l'abitazione del ricorrente il medico all'uopo intervenuto riscontrava lo stesso effettivamente presente in casa ed effettivamente malato.
Egualmente accadeva in altre due successive occasioni venendo attestata la persistenza dello stato di malattia fino a  tutto il 14 settembre 2001.
L'Amministrazione tuttavia ometteva di inviare nuovi controlli, fino alla data di ripresa del servizio del Sig. D., 5 ottobre 2001.
In data 3 ottobre 2001 il Direttore della Casa Circondariale inviava al domicilio del D. richiesta di documentazione atta a giustificare la assenza dal servizio dal 4 settembre 2001 alla data stessa.
Ripresentandosi in servizio, con lettera 5 ottobre 2001 il Direttore gli chiedeva di documentare l'assenza da servizio dal 14 settembre 2001 al 3 ottobre 2001.
Il Comandante del reparto a questo punto indirizzava al Direttore comunicazione di attivazione della procedura disciplinare 12 ottobre 2001 allegandovi segnalazioni delle assenze copia dei tre referti redatti in occasione delle visite fiscali foglio matricolare ed elenco sanzioni.
Il tutto veniva inviato in data 16 ottobre 2001 al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria sulla base della valutazione da parte del Direttore della possibile applicazione della sanzione espulsiva.
Con lettera il 16 ottobre 2001, notificata al D. il 20.10.2001 si comunicava allo stesso l'inoltro del rapporto disciplinare.
Il Direttore dell'Ufficio Centrale del Personale con provvedimento 10.12.2001 nominava il funzionario istruttore ex art. 15 D.Lgs. 449/92.
Questi con lettera prot. 2692/01 DF, ricevuta dal  D. in data 13.12.2001, elevava la contestazione degli addebiti sulla seguente veste letterale. "la S.V. è risultata assente ingiustificata per il seguente periodo: dal 14.09.2001 al 03.10.2001 (....) e che ha intrapreso una non meglio identificata "attività" investendo una cospicua somma di denaro intestata al cugino, pregiudicato per la detenzione a fini di spaccio di cocaina, ove presta lavoro un'altra persona pregiudicata per lo stesso reato" e dava il termine di 10 giorni, salvo proroga, per presentare giustificazioni e documenti.
Il D. sulle prime chiedeva con nota 14.12.2001 consegnata in data 21.12.2001 una proroga per il deposito di giustificazioni chiedendo anche di esaminare gli atti.
Con nota 28.12.2001 il funzionario incaricato concedeva la proroga richiesta fissando per l'8 gennaio 2002 la data di comparizione, a cui il D. peraltro, non si presentava.
Con relazione 24.01.2002 il funzionario istruttore relazionava su quanto sopra e, senza dare atto di qualunque ulteriore valutazione o indagine, concludeva ritenendo "Congrua la previsione di cui all'art. 6, co. 2, lettera A), B), C), D), F) e G), del d.lvo. 449/92".
Sulla base di tale relazione il D. veniva convocato dinanzi al Consiglio Centrale di Disciplina di cui all'art. 16  D.L.vo 449/92, per il giorno 5 aprile 2002.
Nominato un difensore per l'occasione, il D. compariva dinantzi il al Consiglio di Disciplina, contestando la veridicità della contestata frequentazione, e difendendosi in punto di assenza arbitraria come segue: "relativamente all'assenza dal servizio fa presente che in quel periodo il D. era pressato da gravi problemi familiari dovuti alla malattia del padre che necessitava di cure costanti che soltanto lui era in grado di corrispondere. Rappresenta che  per tale situazione ha contratto una patologia tipo stato ansioso depressivo con la conseguente assunzione di farmaci specifici tipo Lexotan. Viene prodotta certificazione sanitaria attestante quanto dichiarato".
Il Consiglio a quel periodo esprimeva il parere, per i motivi illustrati nella redigenda deliberazione, di irrogarsi la sanzione della destituzione.
Il Capo del Dipartimento, con decreto 03.05.202 decretava l'irrogazione della sanzione della destituzione, "considerato che il Consiglio Centrale di Disciplina....... ha proposto di irrogare... la sanzione disciplinare della destituzione dal servizio;
Ritenuto di decidere in conformità atteso che nel  comportamento tenuto nel caso di cui si argomenta é insito l'estremo della mancanza del senso morale, trattandosi di comportamento contrario ai doveri assunti con il giuramento e della dolosa violazione dei doveri  con grave pregiudizio per l'Amministrazione penitenziaria;
Considerato altresì che il comportamento tenuto dal medesimo é manifestazione di una condotta non irreprensibile, che non può essere letto in termini di palese violazione dei doveri di correttezza e di rispetto delle leggi;
Tenuto conto, peraltro, che in sede di arruolamento l'Amministrazione effettua una selezione tra gli aspiranti con lo scopo di assumere soggetti che, nello spirito che disciplina la materia (R.D. 12/41, richiamato dall'art. 26 della legge n. 53/89)  siano tali da indurre considerazione sociale, ancor più ciò vale e va attuato in costanza di rapporto di servizio, nei confronti di coloro i quali hanno già prestato solenne giuramento di fedeltà ai principi fondamentali del Corpo".
Tenuto, altresì, conto cha la sanzione disciplinare inflitta, come evidenziato, non ha in alcun modo fornito elementi di riflessione all'agente che, incurante delle sue sorti lavorative, ha continuato, senza ravvedersi, in un comportamento lesivo del prestigio e dell'immagine dell'Amministrazione penitenziaria, nonché  del Corpo cui appartiene":
Ritenendo illegittima tale destituzione l'istante agiva davanti al T.A.R. chiedendone l'annullamento.
Costituitosi il Ministero della giustizia, il ricorso veniva deciso con la sentenza appellata. In essa, il T.A.R. riteneva fondate le doglianze, ritenendo illegittimo il comportamento dell'amministrazione.
Contestando le statuizioni del primo giudice, il Ministero appellante evidenzia l'errata ricostruzione in fatto operata dalla sentenza, da cui è scaturita una decisione in diritto non condivisibile.
Alla pubblica udienza del 15 marzo 2011, il ricorso è stato discusso ed assunto in decisione.Motivi della decisione
1. - L'appello è fondato e merita accoglimento entro i termini di seguito precisati.
2. - Con il primo motivo di diritto, l'Avvocatura  evidenzia come non spettasse all'amministrazione disporre nuovi accertamenti oltre le visite fiscali già operate, dovendosi invece ritenere che spettasse al dipendente un diverso ed ulteriore onere di comunicazione.
2.1. - La doglianza ha fondamento e va accolta.
Come si evidenzia dalla ricostruzione in fatto sopra operata, la fattispecie in esame va divisa in due diversi segmenti  cronologici.
In una prima fase, l'attuale appellato risulta essere stato assente dal servizio per un periodo di malattia, che va dal  4 al 14 settembre 2001. In relazione a questa vicenda, l'amministrazione provvedeva ad inviare presso il domicilio tre diverse visite fiscali, il cui esito non dava adito a contestazioni.
In relazione al secondo periodo, quello relativo all'assenza dal servizio dal 14 settembre al 3 ottobre, non appare invece condivisibile la ricostruzione operata dal giudice di prime cure.
Il T.A.R., dopo aver evidenziato come il provvedimento di destituzione sia motivato, tra l'altro, "per assenza ingiustificata protrattasi dal 14.09.2001 al 03.10.2001", ha ritenuto come "l'amministrazione abbia considerato tale episodio in modo del tutto scollegato rispetto al contesto in cui é avvenuto, omettendo di valutare complessivamente la vicenda che ha ingenerato il procedimento disciplinare per cui é causa".
In particolare, non si sarebbe tenuto presente che il ricorrente, a causa di gravi problemi familiari e personali, era affetto da una patologia di stato ansiosodepressivo, trattata mediante assunzione di farmaci specifici e che, successivamente al periodo dal 4 settembre a tutto il 14 settembre 2001, l'amministrazione non disponeva ulteriori visite fiscali, fino alla data di ripresa dal servizio del ricorrente avvenuto il successivo 5 ottobre.
Afferma quindi il T.A.R. che "Nel descritto contesto, pertanto, in modo irragionevole l'Amministrazione ha ritenuto che l'assenza dal servizio del ricorrente dal 14 settembre al 3 ottobre 2001 fosse del tutto priva di "giustificato motivo", e come tale idonea a  determinare di per sè l'irrogazione della sanzione della destituzione".
Tale assunto non è condivisibile.
Come emerge dalla ricostruzione in fatto, l'amministrazione non ha avuto alcuna notizia delle ragioni dell'assenza  dell'appellato nel periodo in questione, né le ha avute successivamente, nonostante la richiesta di documentazione.
Non può quindi ritenersi, come ha fatto il T.A.R., che il periodo possa essere considerato come espressione di un unico momento di malattia, atteso che, in relazione alla seconda fase, ossia quella in relazione alla quale si è avuta la valutazione del valore disciplinare del comportamento, non è per nulla chiarito né tanto  meno dimostrato, che l'assenza sia stata dovuto a motivi di salute.
Si tratta quindi, contrariamente a quanto ritenuto in primo grado, di una mera assenza, in quanto non giustificata  e come tale arbitraria. Tale situazione appare normativamente prevista dalla disciplina di cui al Decreto legislativo n. 449 del 30 ottobre 1992 che, all'art. 6, disciplinando la destituzione come il provvedimento sanzionatorio consistente "nella cancellazione dai ruoli dell'appartenente al Corpo di polizia penitenziaria la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio", prevede, al comma 2 lett. G) che questa sia inflitta "per omessa riassunzione del servizio, senza giustificato motivo, dopo cinque  giorni di assenza arbitraria".
L'applicazione della sanzione della destituzione,  contrariamente a quanto ritenuto dal T.A.R., doveva quindi essere necessariamente applicata, trattandosi di una conseguenza obbligata e derivante dal mero accertamento della situazione di fatto verificatasi.
La sanzione appare quindi del tutto legittima in relazione a tale presupposto di fatto, rendendo quindi inutile la valutazione delle altre ragioni poste a fondamento del provvedimento amministrativo.
3. - L'appello va quindi accolto. Sussistono peraltro motivi per compensare integralmente tra le parti le spese processuali, determinati dalle parziale novità della questione, derivante dalla valutazione complessa operata dall'amministrazione.P.Q.M.
Il  Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), definitivamente pronunziando in merito al ricorso in epigrafe, così provvede:
1. Accoglie l'appello n. 9411 del 2004 e per l'effetto in riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria, sezione prima, n. 823 del 26 giugno 2003, respinge il ricorso di primo grado;
2. Compensa integralmente tra le parti le spese del doppio grado di giudizio.
Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa.



Manovra finanziaria: Siap - Silp Cgil - Coisp - Anfp - FP Penitenziari e Forestali - Chiesto un incontro al Presidente del Consiglio On.le Berlusconi

Documento congiunto Siap - Silp Cgil - Coisp - Anfp - FP Cgil Penitenziari e Forestali

POLIZIA: AMPLIATE COMPETENZE DEL COA DI GENOVA

POLIZIA: AMPLIATE COMPETENZE DEL COA DI GENOVA =

Roma, 1 lug. - (Adnkronos) - A partire da oggi, il Centro
Operativo Autostradale di Genova assumera' il coordinamento dei
servizi di vigilanza propri della Polizia Stradale, nonche' quelli di
intervento di polizia, di soccorso ed antincendio, anche sul tratto
dell'autostrada A/12 compreso tra i caselli di Sestri Levante e
Sarzana, in cui opera la Societa' Autostrada Ligure Toscana - SALT.

''L'estensione della competenza, giunta al termine di un
complesso lavoro per armonizzare l'efficienza dei sistemi di
radiocomunicazione, di telesorveglianza per il controllo del traffico
e teleallarme per la sicurezza delle aree di servizio, consentira' al
Coa di Genova -rileva una nota- di gestire l'attivita' della
Specialita' sull'intero nastro autostradale ligure, da Ventimiglia a
Sarzana, cui si aggiungono i tratti delle A/26 ed A/7 che dal Basso
Piemonte conducono al capoluogo regionale ed alle due Riviere''.

Con l'ampliamento della competenza del Coa ''sara' quindi
migliorato lo sguardo d'insieme sulle problematiche di traffico e di
polizia sull'intera rete autostradale ligure, reso piu' celere lo
scambio informativo con la Polizia Stradale delle regioni limitrofe e
migliorata la possibilita' di poter gestire eventi emergenziali con
avvisi all'utenza a partire da aree meno prossime ai punti di
criticita' per favorire l'orientamento dei cittadini su itinerari
alternativi''. (segue)

(Sin/Zn/Adnkronos)
01-LUG-11 13:08

NNNN

Progressione di Carriera. Riordino delle carriere del personale non direttivo della Polizia di Stato.

Esercizio 2011 - Cap. 2524/artt. 1-2-3 - Compenso per lavoro straordinario alla Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza - Nuclei operativi di Protezione - Proroga limiti e monte ore attuali fino al 31 dicembre 2011 e disposizioni in merito alla modalità di segnalazione delle prestazioni rese nell'anno 2011 in supero ai limiti fissati

Esercizio 2011 - Cap. 2524/artt. 1-2-3 - Compenso per lavoro straordinario alla Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza - Nuclei operativi di Protezione - Proroga limiti e monte ore attuali fino al 31 dicembre 2011 e disposizioni in merito alla modalità di segnalazione delle prestazioni rese nell'anno 2011 in supero ai limiti fissati

Determinazione dei criteri di massima da adottare negli scrutini per merito comparativo relativi all'anno 2011 per la promozione alla qualifica di sovrintendente capo, del ruolo dei sovrintendenti della Polizia di Stato

Prot. 333-D/9807.H del 30 giugno 2011

Sicurezza/ Sindacati polizia: No a nuovi tagli al comparto

 Sicurezza/ Sindacati: No nuovi tagli al comparto -rpt
Chiedono incontro con Berlusconi

-----------------Ripetizione per altra rete-------------

Roma, 1 lug. (TMNews) - 'No' a nuovi tagli di risorse destinate
al comparto sicurezza. A ribadire l'opposizione alla
riproposizione di una diminuzione delle risorse al settore nella
finanziaria sono i sindacati di polizia
(Anfp-Siap-SilpCgil-Coisp) e Fp penitenziari e Fp forestali che
hanno inviato una lettera con la quale chiedono un incontro al
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "per un adeguato
confronto e per chiarire se il Governo voglia investire in
sicurezza o se invece consideri la sicurezza del Paese una spesa
su cui si possa sforbiciare ulteriormente senza risolvere le
questioni aperte".

Non possiamo accettare - affermano i sindacati - che il blocco
del contratto si proroghi fino a tutto il 2014, né che non vi
siano risorse per la copertura delle specifiche indennità, negli
anni 2012 e 2013, previste dalla legge n.74 del 2011, e l'assenza
di qualsiasi previsione sul riordino delle carriere del
personale del comparto sicurezza e difesa, che il governo, in più
occasioni, ha affermato che verrà realizzato in tempi brevi".

Red/Nes

011557 lug 11

Sicurezza/ Sindacati polizia: No a nuovi tagli al comparto
Alcune sigle chiedono incontro con Berlusconi

Roma, 1 lug. (TMNews) - 'No' a nuovi tagli di risorse destinate
al comparto sicurezza. A ribadire l'opposizione alla
riproposizione di una diminuzione delle risorse al settore nelal
finanziaria sono i sindacati di polizia
(Anfp-Siap-SilpCgil-Coisp) che hanno inviato una lettera al
presidente del Consiglio, Silvuio Berlusconi, nella quale
chiedono un incontro
"per un adeguato confronto e per chiarire se il Governo voglia
investire in sicurezza o se invece consideri la sicurezza del
Paese una spesa su cui si possa sforbiciare ulteriormente senza
risolvere le questioni aperte".

"Non possiamo accettare - affermano i sindacati - che il blocco
del contratto si proroghi fino a tutto il 2014, né che non vi
siano risorse per la copertura delle specifiche indennità, negli
anni 2012 e 2013, previste dalla legge n.74 del 2011, e l'assenza
di qualsiasi previsione sul Riordino delle Carriere del
personale del Comparto Sicurezza e Difesa, che il Governo, in più
occasioni, ha affermato che verrà realizzato in tempi brevi".

Red/Nes

011242 lug 11
MANOVRA: SINDACATI PS CHIEDONO INCONTRO A BERLUSCONI
E PROCLAMANO STATO AGITAZIONE
(ANSA) - ROMA, 1 LUG - I sindacati di polizia Siap, Silp per
la Cgil, Coisp e Anfp chiedono un incontro al presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi: sarebbe ''un'occasione per
chiarire se il Governo da Lei presieduto - si legge in una
lettera aperta al premier - voglia investire in sicurezza o se
invece consideri la sicurezza del Paese una spesa su cui si
possa sforbiciare ulteriormente senza risolvere le questioni
aperte''. In attesa di essere ricevuti, i sindacati firmatari
della lettera hanno proclamato lo stato di agitazione.
''Dalle anticipazioni di stampa sulla manovra economica che si
sta varando - affermano le quattro sigle sindacali - appare
evidente che non c'e' alcuna chiara volonta' di tagliare gli
sprechi'', cosa ''che avrebbe effetti benefici anche nella lotta
alla corruzione, per recuperare efficienza e risorse da
utilizzare anche sull'infrastruttura sicurezza, ma la volonta'
di colpire ancora una volta le attivita' operative''.
''Non possiamo neppure accettare - prosegue la lettera al
premier - che il blocco del contratto si proroghi fino a tutto
il 2014, ne' che non vi siano risorse per la copertura delle
specifiche indennita', negli anni 2012 e 2013, previste dalla
legge n.74 del 2011, e l'assenza di qualsiasi previsione sul
riordino delle carriere del personale del Comparto Sicurezza e
Difesa, che il Governo, in piu' occasioni, ha affermato che
verra' realizzato in tempi brevi''. (ANSA).

SV
01-LUG-11 12:50 NNNN

MANOVRA: SINDACATI PS IN STATO DI AGITAZIONE, PREMIER CI INCONTRI =
(AGI) - Roma, 1 lug. - Un incontro urgente con il presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, "per chiarire se il governo
voglia investire in sicurezza o se invece consideri la
sicurezza del Paese una spesa su cui si possa sforbiciare
ulteriormente senza risolvere le questioni aperte". E' quanto
chiedono i sindacati di polizia Anfp, Siap, SilpCgil e Coisp
che, in attesa di essere ricevuti, hanno proclamato "lo stato
di agitazione".
"Come noto - scrivono in una nota congiunta - le scriventi
organizzazioni sindacali nell'ultimo anno piu' volte hanno
manifestato il proprio dissenso nei confronti della politica
economica del governo attuata attraverso la manovra finanziaria
del maggio scorso, caratterizzata da indistinti tagli lineari
alle risorse per garantire livelli adeguati di sicurezza e
legalita', nonche' dall'insufficiente volonta' di salvaguardare
la specificita' della funzione dei comparti sicurezza e
difesa".
"Dalle anticipazioni di stampa - proseguono - sulla manovra
economica che si sta varando, appare evidente che non c'e'
alcuna chiara volonta' di tagliare gli sprechi, che avrebbe
effetti benefici anche nella lotta alla corruzione, per
recuperare efficienza e risorse da utilizzare anche
sull'infrastruttura sicurezza, ma la volonta' di colpire ancora
una volta le attivita' operative. Non possiamo, altresi',
accettare che il blocco del contratto si proroghi fino a tutto
il 2014, ne' che non vi siano risorse per la copertura delle
specifiche indennita', negli anni 2012 e 2013, previste dalla
legge numero 74 del 2011, e l'assenza di qualsiasi previsione
sul riordino delle carriere del personale del comparto
sicurezza e difesa, che il governo, in piu' occasioni, ha
affermato che verra' realizzato in tempi brevi". (AGI)
Com/Bas
011256 LUG 11

NNNN

SICUREZZA:FONDI PON, POTENZIATE TELECAMERE ELICOTTERI PS NUOVE TECNOLOGIE A REPARTI VOLO NAPOLI, REGGIO, PALERMO E BARI




SICUREZZA:FONDI PON, POTENZIATE TELECAMERE ELICOTTERI PS
NUOVE TECNOLOGIE A REPARTI VOLO NAPOLI, REGGIO, PALERMO E BARI
(ANSA) - CATANZARO, 1 LUG - Vie di comunicazione piu' sicure
nelle regioni dell'Obiettivo Convergenza. Grazie, infatti, al
finanziamento stanziato dal Pon Sicurezza, il Programma
cofinanziato dall'Unione Europea di cui e' titolare il Ministero
dell'Interno, gli elicotteri della Polizia di Stato saranno
dotati di telecamere di ultima generazione.
Il progetto rientra nell'ambito dell'Obiettivo Operativo 1.2
'Garantire il libero e sicuro utilizzo delle vie di
comunicazione (di natura telematica e infrastruttrurale)' e
prevede il potenziamento e l'adeguamento tecnologico delle
telecamere girostabilizzate per gli aeromobili della Polizia di
Stato.
Con i quattro milioni di euro finanziati dal Pon verranno
acquistate cinque telecamere multi sensore in alta definizione
da montare a bordo degli elicotteri in sostituzione dell'attuale
tecnologia. Grazie ad esse sara' possibile ottenere informazioni
digitali dettagliate ed efficaci, registrazioni in alta
definizione, archiviazione, ricerca e utilizzo delle
informazioni video, acquisizione di informazioni multimediali
georeferenziate sul territorio. L'obiettivo e' migliorare le
condizioni di sicurezza e legalita' delle arterie stradali,
delle grandi vie di comunicazione, delle infrastrutture portuali
e aeroportuali della Calabria, della Campania, della Puglia e
della Sicilia. (ANSA).

COM-DED
01-LUG-11 11:42 NNNN

Val di Susa, muore investita da un blindato dei carabinieri diretto al cantiere TAV di Chiomonte


Lampedusa oltre mille arrivi nelle ultime 18 ore, la il governo non vede e provvede




giovedì 30 giugno 2011

TAR "...Stante la rappresentata situazione, la ricorrente, una volta assunta presso la Polizia di Stato, ha presentato all'Ente di appartenenza la richiesta per la fruizione dei permessi di cui all'articolo 33, comma 3, della legge n. 104/92.  Tale istanza è stata accolta con nota n. 301.5/17 prot. 5975 del 23 maggio 2005, con la quale il Direttore dell'Istituto per Sovrintendenti e  di Perfezionamento per Ispettori della Polizia di Stato,  ha concesso tre giorni di permesso mensile fruibili anche in maniera continuativa, non cumulabili e non recuperabili, ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge n. 104/92,  dietro presentazione, ad ogni richiesta, di attestazione comprovante il  mancato ricovero a tempo pieno della persona assistita...."


IMPIEGO PUBBLICO
T.A.R. Lazio Roma Sez. I ter, Sent., 13-05-2011, n. 4168
Fatto Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
#################### - Vice Ispettore della Polizia di Stato in servizio a Roma, presso il Commissariato di PS "####################" - dal 2000 assiste la nonna materna (#################### ####################), residente in #################### (NA), gravemente malata.
Con decreto in data 11.1.2005 n. 12332, la Commissione medica della ASL NA 5 - Distretto #################### - nel riscontrare l'istanza ex lege n. 104/92,  presentata il 15 settembre 2005, ha riconosciuto la #################### "Persona con minorazione prevista dalla definizione di handicap di cui al c. 1 e 3  dell'art. 3 della Legge 104 con connotazione di gravità". Mancando altri familiari in grado di assistere la sig.ra #################### (in quanto i figli della stessa sono, a loro volta, portatori di handicap fisici) la ricorrente ha assistito la nonna sin dal momento in cui l'aggravamento delle patologie l'hanno costretta a non uscire più di casa, acquisendo anche la delega a riscuotere i ratei di pensione.
Stante la rappresentata situazione, la ricorrente, una volta assunta presso la Polizia di Stato, ha presentato all'Ente di appartenenza la richiesta per la fruizione dei permessi di cui all'articolo 33, comma 3, della legge n. 104/92.  Tale istanza è stata accolta con nota n. 301.5/17 prot. 5975 del 23 maggio 2005, con la quale il Direttore dell'Istituto per Sovrintendenti e  di Perfezionamento per Ispettori della Polizia di Stato,  ha concesso tre giorni di permesso mensile fruibili anche in maniera continuativa, non cumulabili e non recuperabili, ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge n. 104/92,  dietro presentazione, ad ogni richiesta, di attestazione comprovante il  mancato ricovero a tempo pieno della persona assistita.
Da tale data ed ininterrottamente fino al 20 gennaio 2007, la ricorrente ha chiesto ed ottenuto i permessi de quibus,  finché, il 12 febbraio 2007 l'Ufficio Personale Congedi Straordinari della Questura di Roma, nell'ambito di una generale indagine sulla fruizione dei permessi retribuiti previsti dalla legge 5.2.1992 n. 104,  ha chiesto al Commissariato di "####################" di invitare i destinatari dei benefici a ripresentare la documentazione sanitaria/amministrativa che aveva originato i permessi.
In data 16 febbraio 2007, il Vice Ispettore P. ha  presentato tutta la documentazione richiesta (identica alla precedente,  non essendo mutate le condizioni che avevano generato il godimento del beneficio).
Valutata la documentazione trasmessa, il dirigente dell'Ufficio Personale della Questura di Roma, con nota 77509.1.2.13 del 22 febbraio 2007, ha comunicato al Commissariato di PS di "####################" che i permessi avrebbero dovuto essere interrotti, in quanto: - l'istante è concessionaria di un alloggio collettivo sito in Roma, presso il Commissariato cui presta servizio, ed il presupposto per  beneficiarne è mantenere la propria dimora abituale e permanente nella suddetta sede; - l'istante dichiara di non aver chiesto, né ottenuto, l'autorizzazione del Questore a stabilire la propria residenza a #################### (NA), ovvero presso la dimora della nonna disabile; - attesa l'attività lavorativa della dipendente e la notevole distanza tra Roma e  #################### (NA), non possono sussistere i requisiti della continuità ed esclusività dell'assistenza, previsti dalla legge n. 104/92.
Quindi, il 1° marzo 2007, il Commissariato di PS Sezionale "####################", facendo proprie le conclusioni cui era giunta la  Questura, ha informato la ricorrente, ai sensi dell'art. 6 della 11.2.2005 n. 15, che l'istanza di fruizione dei permessi retribuiti non poteva trovare accoglimento.
Il successivo 10 marzo 2007, il Vice Ispettore P.  ha presentato una memoria per confutare la tesi sostenuta dalla Pubblica Amministrazione.
Ma, omettendo di prendere in esame le deduzioni della ricorrente, il Commissariato di P.S. Sezionale "####################", con decreto n. 982 del 28 marzo 2007, ha negato la concessione dei permessi de quibus.
Avverso tale provvedimento l'interessata, in data  24 aprile 2007, ha proposto ricorso gerarchico che, tuttavia, è stato respinto con provvedimento del 3.10.2007.
Ritenendo erronee ed illegittime le determinazioni assunte dall'Amministrazione, la ricorrente ha proposto ricorso dinanzi al TAR del Lazio, avanzando le domande indicate in epigrafe.
L'Amministrazione resistente, costituitasi in giudizio, ha sostenuto l'infondatezza del ricorso e ne ha chiesto il rigetto.
Con ordinanza del 21 febbraio 2008 n. 1076 il TAR ha respinto la domanda cautelare proposta dalla ricorrente.
All'udienza del 7 aprile 2011 la causa è stata trattenuta dal Collegio per la decisione.Motivi della decisione
1. Il Collegio osserva che avverso i provvedimenti impugnati la ricorrente ha proposto i seguenti motivi di ricorso.
A) Violazione e falsa applicazione del comma 3 dell'art. 33 della legge n. 104 del 5 febbraio 1992, e della circolare del Ministero degli Interni n. 333A/9806.G.3.2 del 31 luglio 2001; Violazione degli artt. 3 e 10, lett. b), della legge n. 241 del 7 agosto 1990;  Eccesso di potere per difetto di motivazione, assenza di istruttoria, inesistenza dei presupposti in fatto e diritto, illogicità e travisamento dei fatti. Nel caso di specie, a parere della ricorrente, le determinazioni contestate risultano assunte all'esito di una istruttoria insufficiente e presentano carenze motivazionali in quanto l'Amministrazione avrebbe omesso di esplicitare le ragioni di interesse pubblico sottese al ritiro dei benefici precedentemente concessi ed i motivi per i quali ha ritenuto impeditiva del rilascio dei permessi la distanza tra la sede di servizio e la residenza anagrafica dell'interessata. Ciò
senza contare che la circolare INPS n. 128/2003 era stata modificata in senso favorevole all'interessata dalla circolare  n. 90/2007. In sostanza, nel caso di specie non ostavano alla concessione dei benefici né la "continuità" dell'assistenza, né l'assenza della "convivenzà tra nonna e nipote, considerate anche le modifiche apportate alla l.n. 104/1992 dalla legge n. 53/2000.
B) Violazione e falsa applicazione del comma 3 dell'art. 33 della legge n. 104 del 5 febbraio 1992; Violazione degli artt. 3 e 21 nonies della legge n. 241 del 7 agosto 1990;  Eccesso di potere per difetto di motivazione, illogicità, contraddittorietà e travisamento dei fatti. L'Amministrazione qualifica il provvedimento impugnato come diniego dell'istanza di godimento dei benefici di cui all'articolo 33 della legge n. 104/92.  Ma, secondo la ricorrente, in realtà si tratta di un provvedimento di revoca del provvedimento n. 301.5/17 prot. 5975 del 23 maggio 2005, con il quale erano stati concessi alla dipendente i benefici di cui all'articolo 33 della legge n. 104/92. Tuttavia, il provvedimento di revoca è stato assunto in assenza delle condizioni e dei requisiti di cui all'art. 21 quinquies della legge n. 241 del 1990.
C) Violazione degli artt. 7, 8 e 10 della legge n. 7.8.1990 n. 241; Violazione dell'art. 97 Cost.;  Eccesso di potere per violazione del giusto procedimento e difetto di istruttoria. Il provvedimento di diniego è il risultato di un procedimento amministrativo mancante della necessaria fase istruttoria, perché l'Amministrazione si è limitata a revocare i benefici concessi senza valutare e dare conto delle ragioni esposte dalla ricorrente nelle  memorie e nel ricorso gerarchico.
D) Violazione degli artt. 7, 8 della legge n. 7.8.1990 n. 241; Eccesso di potere per violazione del giusto procedimento, difetto di istruttoria, carenza di motivazione, travisamento, inesistenza dei presupposti in fatto e diritto, irragionevolezza e sviamento. Gli atti impugnati sono illegittimi anche perché l'Amministrazione ha fatto propria, pur non esplicitandolo, la determinazione assunta dal Questore, revocando e negando un beneficio che, invece, avrebbe potuto essere mantenuto e/o concesso. Se l'Amministrazione avesse adeguatamente e autonomamente valutato gli elementi di fatto e di diritto della vicenda, avrebbe avuto modo di rilevare che: la continuità assistenziale era stata sempre garantita; la  presunta distanza tra l'Ufficio in cui la ricorrente presta servizio e la residenza della nonna non avevano mai impedito il corretto svolgimento delle funzioni della dipendente;
ricorrevano tutti i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla normativa vigente in materia per concedere i benefici richiesti. Del resto, le conclusioni a cui era giunto il Questore non erano vincolanti per l'Amministrazione che ben poteva discostarsene e mantenere o concedere i benefici di cui alla legge n. 104/1992 pur in presenza di una valutazione negativa da parte del primo.
2. L'Amministrazione resistente si è difesa in giudizio depositando note e documenti relativi alla vicenda, contestando  le censure avanzate dalla ricorrente, affermando l'infondatezza del ricorso e chiedendone il rigetto.
3. Il Collegio - sulla base dell'esame della disciplina applicabile alla fattispecie e di quanto emerge dalla documentazione prodotta in giudizio - ritiene che le censure avanzate dalla ricorrente siano infondate per le ragioni di seguito esposte.
3.1. Con specifico riferimento al primo motivo di  ricorso, va osservato che - al di la delle richiamate modifiche della circolare INPS n. 128/2003 (a cura dalla circolare n. 90/2007) e della l.n. 104/1992 (intervenute con legge n. 53/2000)  - nella fattispecie, l'Amministrazione ha ritenuto di non poter concedere il beneficio sulla base di quanto rappresentato dalla ricorrente con dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà presentata in data 16.2.2007, con la quale l'interessata aveva precisato, tra l'altro, di dimorare in modo abituale e permanente in #################### (NA) Via R. Pastore n. 13, di convivere in tale abitazione con la propria nonna materna Riviecco ####################, di prestare alla stessa assistenza in via continua ed esclusiva in quanto affetta da  handicap grave e di utilizzare il treno delle Ferrovie dello Stato per raggiungere #################### (NA) e fare ritorno a
Roma.
Prendendo spunto dalle circostanze evidenziate dalla dipendente, il competente Ufficio dell'Amministrazione ha rilevato  che l'interessata aveva dichiarato di non essere stata formalmente autorizzata a dimorare in modo abituale e permanente presso la suddetta località e di fruire di un alloggio collettivo della Polizia di Stato presso il Commissariato di PS. "####################", sito in Roma in Via #################### n, 1. Ciò posto, l'Ufficio Personale della questura di Roma in sede di verifica, con nota n77509.1.2.13 del 22.2.2007, ha evidenziato l'insussistenza dei requisiti della continuità ed esclusività dell'assistenza al disabile da parte della dipendente, in quanto la stessa aveva l'obbligo di dimorare in modo abituale e permanente presso la sede di servizio (ai sensi degli artt. 48 del DPR. 335/1982 e 33 del DPR. 782/1985), sicché non è stato ritenuto possibile soddisfare tali requisiti in
presenza di tale distanza "... senza compromettere l'effettiva e soddisfacente prestazione del servizio che risulterebbe grandemente sminuita, ove la stessa si sottoponesse a quotidiani ed onerosi spostamenti per andare e ritornare da #################### (NA); questo anche in considerazione delle specifiche peculiarità che caratterizzano l'attività svolta dalla dipendente nella Polizia di Stato in relazione al ruolo di appartenenza.".
Queste sono le ragioni per le quali alla ricorrente è stato negato il beneficio richiesto rilevando, peraltro, che l'interessata non risultava aver richiesto ed ottenuto la prescritta  autorizzazione del Questore di Roma a trasferire la propria dimora abituale e permanente, dal proprio alloggio collettivo sito in Roma presso il Commissariato ####################, all'abitazione della nonna sita a #################### (NA).
Tali motivazioni sono state corroborate dal richiamo alla circolare dell'INPS n. 128 in data 11.7.2003 ed alla circolare del Ministero dell'Interno n. 333A/9808.A.2 del 26.6.2001 con la quale ultima, è stato rappresentato che, in base agli artt. 48 del DPR n. 335/1982 e 33 del DPR n. 782/1985 ed al parere del Consiglio di Stato n. 590 del l7.4.19####################, il personale della Polizia di Stato ha l'obbligo di stabilire effettiva e permanente dimora (a prescindere dalla residenza o dal domicilio) nel luogo di servizio, onde consentire tra l'altro l'effettiva e soddisfacente prestazione del servizio che risulterebbe grandemente sminuita ove il dipendente si sottoponesse quotidianamente ad onerosi spostamenti. Solo per rilevanti ragioni il Capo dell'Ufficio o Reparto, può autorizzare il dipendente che ne faccia  richiesta a dimorare in luogo diverso da quello in cui presta servizio,  quando ciò
sia conciliabile con il pieno e regolare adempimento di ogni  suo dovere.
Al riguardo, l'Amministrazione ha rilevato la mancanza di formale autorizzazione a dimorare in modo abituale e permanente in luogo diverso dalla sede di servizio ed ha evidenziato le ragioni per le quali nel caso di specie non sussistevano le condizioni utili per autorizzare la dipendente a dimorare in ####################, considerando le specifiche peculiarità che caratterizzavano l'attività svolta dall'interessata con orari prevalentemente antimeridiani, pomeridiani, ma anche serali e notturni, e rilevando che per esigenze di  servizio la stessa avrebbe potuto anche essere comandata a prestare lavoro straordinario.
3.2. Va rigettato anche il motivo di ricorso di cui al punto 1.D) con il quale la ricorrente contesta la violazione delle regole che disciplinano l'esercizio del potere di autotutela dell'Amministrazione, perché nella fattispecie la Questura di Roma non risulta aver disposto la revoca del provvedimento n. 301.5/17 prot. 5975  del 23 maggio 2005, con il quale erano stati concessi, la prima volta, alla dipendente i benefici di cui all'articolo 33 della legge n. 104/92.
Come sopra evidenziato e sulla base delle stesse deduzioni di parte ricorrente (e della documentazione prodotta in giudizio), dal 2005 al 2007 l'interessata ha ottenuto permessi retribuiti ex l.n. 104/1992 per assistere la nonna materna portatrice di handicap, ma il provvedimento del 2005 non concretizzava un atto di concessione del beneficio a tempo indeterminato, tanto è vero che la ricorrente ha presentato mensilmente le proprie richieste fino a che, nel 2007, non è intervenuto il diniego contestato.
In sostanza, a seguito di una indagine generale avviata nel 2007, è stata rigettata una istanza analoga a quelle precedentemente avanzate dalla ricorrente ed è stato rigettato il ricorso gerarchico proposto avverso tale diniego. Sicché non è corretto contestare gli atti adottati dall'Amministrazione qualificandoli in termini di "revocà e contestando l'assenza delle condizioni e dei requisiti di cui all'art. 21 quinquies della legge n. 241 del 1990.
3.3. Vanno, infine, disattese le censure sopra indicate al punti sub 1.B) e 1.C), con le quali la ricorrente ha sostanzialmente dedotto vizi partecipativi e istruttori, lamentando il fatto che l'Amministrazione si sarebbe limitata a revocare i benefici concessi senza valutare e dare conto delle ragioni esposte dalla ricorrente nelle memorie e nel ricorso gerarchico e, in sede di ricorso gerarchico, senza operare valutazioni autonome rispetto a quelle della Questura di Roma aventi ad oggetto la ricorrenza dei requisiti e dei presupposti utili per concedere il beneficio richiesto.
Al riguardo, fermo restando quanto detto al punto  sub 3.1., va considerato che con la nota datata 1.3.2007, adottata ai sensi dell'art. 6 della legge n. 15/2005,  alla dipendente è stata data comunicazione dell'orientamento dell'Amministrazione di emettere un formale provvedimento di diniego, concedendo un termine di dieci giorni per fornire osservazioni.
Riscontrando tale nota, la ricorrente ha depositato una memoria in data 10.3.2007, richiamata nel provvedimento di diniego impugnato n. 982/2007, dando atto che l'interessata aveva dichiarato "di poter garantire, senza recare alcun danno, la propria prestazione del servizio e l'assistenza alla propria nonna in modo continuativo ed esclusivo, domiciliando effettivamente presso l'alloggio  collettivo della Polizia di Stato sito in Roma e dimorando in #################### (NA) presso l'abitazione della nonna medesima, in quanto nei giorni in cui presta servizio al mattino, fa ritorno nel pomeriggio a #################### (NA), rientrando poi il giorno successivo con il turno pomeridiano. Inoltre evidenzia che  il procedimento Amministrativo non è stato avviato per la revoca dei permessi di cui sopra concessi a suo tempo ma per l'esibizione dei documenti che hanno originato i permessi
medesimi;...".
Ciò posto, l'Amministrazione ha puntualmente rappresentato le ragioni per le quali non ha ritenuto di poter condividere le argomentazioni della dipendente (per le quali si rinvia al precedente punto 3.1).
Tale iter risulta essere stato seguito anche in occasione dell'esame del ricorso gerarchico proposto dalla ricorrente avverso il citato provvedimento n. 982/2007.
4. Alla luce delle considerazioni che precedono il Collegio ritiene che il ricorso sia infondato e debba essere respinto.
5. Sussistono validi motivi per disporre la integrale compensazione delle spese di giudizio fra le parti in causa, considerata la particolarità della vicenda e delle questioni trattate.P.Q.M.
Il  Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto:
- lo respinge;
- dispone la integrale compensazione delle spese di giudizio fra le parti in causa;
- ordina che la presente sentenza sia eseguita dalla competente Autorità amministrativa.



Consiglio di Stato "...Il Ministero dell'Interno ha appellato la sentenza, n. 743 del 6 luglio  2006, con la quale il T.A.R. per la Liguria, Sezione II, ha annullato il decreto, in data 20 marzo 2006, con cui il Direttore Centrale per le Risorse Umane del Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, aveva respinto l'istanza di trasferimento nei ruoli del personale che espleta attività tecnicoscientifica o tecnica, prodotta, ai sensi del D.P.R. 339/82, dal signor ####################, assistente della Polizia di Stato dichiarato non idoneo permanentemente ed in modo assoluto ai servizi di polizia...."


IMPIEGO PUBBLICO
Cons. Stato Sez. III, Sent., 12-05-2011, n. 2848
Fatto - Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
1.-  Il Ministero dell'Interno ha appellato la sentenza, n. 743 del 6 luglio  2006, con la quale il T.A.R. per la Liguria, Sezione II, ha annullato il decreto, in data 20 marzo 2006, con cui il Direttore Centrale per le Risorse Umane del Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, aveva respinto l'istanza di trasferimento nei ruoli del personale che espleta attività tecnicoscientifica o tecnica, prodotta, ai sensi del D.P.R. 339/82, dal signor ####################, assistente della Polizia di Stato dichiarato non idoneo permanentemente ed in modo assoluto ai servizi di polizia.
2.- L'appello è fondato.
Come risulta dagli atti, infatti, il signor ####################  aveva chiesto (in data 7 ottobre 2004) di transitare nei ruoli tecnicoscientifici ma, dopo i pareri positivi espressi dalle competenti Commissioni consultive (la Commissione per il Personale di cui all'at. 69 del D.P.R. n. 335 del 1982 e la Commissione di cui all'art. 4 del D.P.R. n. 738 del 1981),  non aveva poi superato la prova pratica (nella quale aveva conseguito, in data 27 febbraio 2006, il punteggio di 0/10) ed era risultato quindi inidoneo (anche) ai servizi tecnicoscientifici.
Correttamente pertanto l'amministrazione, con il provvedimento impugnato in primo grado, ha negato il transito del signor  #################### nei ruoli tecnicoscientifici.
3.- Né sussisteva il vizio procedimentale che aveva determinato l'accoglimento (con sentenza in forma semplificata) del ricorso di primo grado.
Infatti, come chiaramente esposto nell'atto di appello, il parere previsto dall'art. 69 del DPR n. 335 del 1982 era stato in realtà regolarmente reso (il 30 novembre 2005), prima dello svolgimento della prova pratica, ed era risultato favorevole per l'interessato ma condizionato al superamento della stessa prova pratica che, come si è detto, con effetto preclusivo aveva poi determinato l'impossibilità per l'amministrazione di accogliere la richiesta del signor S. di transitare nei ruoli tecnicoscientifici della Polizia di Stato.
4.- In conclusione l'appello deve essere accolto e la sentenza di primo grado deve essere annullata.
In considerazione della particolarità della materia trattata si ritiene di dover disporre la compensazione delle spese di giudizio.P.Q.M.
Il  Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) definitivamente pronunciando sull'appello (n. 6504 del 2007), come in epigrafe proposto, accoglie l "appello e, per l'effetto, annulla la sentenza del T.A.R. per la Liguria, Sezione II n. 743 del 6 luglio 2006.
Dispone la compensazione fra le parti delle spese e competenze di giudizio.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.



MANOVRA: AUSER, TICKET PRONTO SOCCORSO BALZELLO INUTILE A DANNO ANZIANI SOLI = SCELTA NON DA PAESE CIVILE, PREOCCUPAZIONE PER CONSEGUENZE SOCIALI

MANOVRA: AUSER, TICKET PRONTO SOCCORSO BALZELLO INUTILE A DANNO ANZIANI SOLI =
SCELTA NON DA PAESE CIVILE, PREOCCUPAZIONE PER CONSEGUENZE
SOCIALI

Roma, 30 giu. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il "balzello da
25 euro per i codici bianchi al pronto soccorso che, secondo le misure
previste dalla Manovra economica scattera' dal primo gennaio del 2012,
non e' il modo per razionalizzare la spesa sanitaria. Gravera' invece
sulla categoria piu' fragile di cittadini: gli anziani soli con
problemi di salute che spesso ricorrono alle cure dei medici del
pronto soccorso". E' il commento di Michele Mangano, presidente
nazionale Auser, alla misura presente nella bozza della Manovra, oggi
all'esame del Consiglio dei ministri.

Il ticket sui codici bianchi, gia' previsto dalla Finanziaria
2007, "condizionera' le scelte" proprio degli anziani "ed avra'
pesantissime ricadute sulla qualita' della loro vita", sottolinea
Mangano. Anche il ticket da 10 euro sulla ricetta per le prestazioni
di specialistica ambulatoriale "ci sembra un modo iniquo ed inefficace
per affrontare il problema del bilancio sanitario; in un Paese a forte
presenza di anziani - prosegue - saranno loro a pagare per gli sprechi
e le corruzioni che nel corso degli anni hanno pesato sulla sanita'
italiana".

Per l'Auser si tratta di "una scelta assurda che non e' da Paese
civile. Intendiamo denunciare il pericolo e la gravita' di queste
decisioni, aggravate anche dal fatto che a oggi non risulta chiaro
dalla bozza della Manovra quali saranno le fasce di esenzione previste
per i redditi piu' bassi. Esprimiamo forte preoccupazione per le
conseguenze sociali di questi provvedimenti, che avranno come effetto
di inasprire ancora di piu' la divaricazione fra ricchi e poveri, fra
chi sta meglio e chi sta peggio", conclude Mangano.

(Com-Mad/Pn/Adnkronos)
30-GIU-11 14:08

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Ecco travelsex, la guida per sesso estivo sicuro

SALUTE. ECCO TRAVELSEX, LA GUIDA PER SESSO ESTIVO SICURO
REALIZZATO DALLA SIGO.

(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 giu. - Estate stagione degli
amori, ma anche stagione in cui piu' si rischia di avere
gravidanze indesiderate o contrarre malattie sessualmente
trasmissibili. Rischio presente soprattutto tra i giovani tra i
15 e 19 anni: secondo un sondaggio svolto dalla Sigo (Societa'
italiana di ginecologia e ostetricia) su 1.131 ragazzi (maschi e
femmine), contattati su Internet o all'esterno delle scuole
superiori, 9 su 10 sono bocciati in tema di sessualita'
consapevole.

A loro e' quindi dedicata la guida "TravelSex! Contraccezione e
prevenzione in viaggio", realizzata dalla stessa Sigo ed edita da
Giunti, facilmente reperibile in libreria. Il volume e' stato
presentato stamani nel corso di una conferenza stampa cui sono
intervenuti il segretario nazionale della Sigo, Herbert
Valensise, e la professoressa Alessandra Graziottin, direttore
del centro di ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano.

Si tratta di un volume pensato per i ragazzi in partenza per le
localita' turistiche italiane e straniere: contiene una sezione
generale su metodi contraccettivi e salute sessuale, cui seguono
indicazioni utili per chi va in vacanza, dall'indirizzo dei
consultori familiari in Italia alle caratteristiche del panorama
culturale sanitario e sociale di ogni paese straniero sul fronte
della sessualita'. "Ben il 93% dei ragazzi intervistati - ha
spiegato Graziottin - ha gia' avuto rapporti sessuali con una
prima volta piuttosto precoce (per 1 su 3 prima dei 15 anni) e
capitata proprio nei mesi caldi (56%). Nel periodo delle vacanze
e' inoltre piu' frequente (lo dice il 46%) consumare alcol o
droghe, fortissimi indicatori di rischio per rapporti non
protetti e potenti fattori predittivi di infezioni sessualmente
trasmesse". Ma il dato che deve far riflettere e' quello secondo
cui "la grande maggioranza (64%) pensa che nell'estate avra'
almeno un'avventura occasionale - ha aggiunto la professoressa -
e, a fronte di questo, solo il 34% dice che portera' con se' in
vacanza i contraccettivi".

In estate partira' anche la campagna "Parti sicuro con
TravelSex" con cui la Sigo sara' presente in porti e aeroporti di
alcune citta' italiane, per presentare la guida e distribuire il
"passaporto dell'amore sicuro" che riepiloga tutte le principali
informazioni in tema di contraccezione e protezione prima di
mettersi in viaggio. "Crediamo che si debba insistere con
l'informazione, soprattutto in prossimita' delle vacanze, per
invitare i nostri ragazzi a non "mandare in ferie il cervello" e
a vivere i loro rapporti di coppia con responsabilita'".

(Wel/ Dire)
15:56 30-06-11
SALUTE: SIGO LANCIA "TRAVELSEX", GUIDA AL SESSO SICURO IN VACANZA (2)=
(AGI) - Roma, 30 giu. - Secondo i dati diffusi dalla Sigo, ogni
anno a settembre si registra un boom di accessi negli
ambulatori e nei reparti di ginecologia (+30%), per tentare di
risolvere situazioni di crisi che si sono determinate nei mesi
precedenti. "Alla ripresa delle lezioni scopriremo se e quanto
i nostri sforzi abbiano ottenuto risultati - ha concluso la
professoressa Graziottin - ma e' evidente che i medici da soli
non possono far fronte a una carenza culturale che affonda le
radici in famiglia, dove di questi temi si parla pochissimo, e
nella scuola. (AGI)
rmh
301518 GIU 11

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SALUTE: SIGO LANCIA "TRAVELSEX", GUIDA AL SESSO SICURO IN VACANZA =
(AGI) - Roma, 30 giu. - Estate stagione degli amori, ma anche
stagione in cui piu' si rischia di avere gravidanze
indesiderate o contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
Rischio presente soprattutto tra i giovani tra i 15 e 19 anni:
secondo un sondaggio svolto dalla Sigo (Societa' italiana di
ginecologia e ostetricia) su 1.131 ragazzi (maschi e femmine),
contattati su Internet o all'esterno delle scuole superiori, 9
su 10 sono bocciati in tema di sessualita' consapevole. A loro
e' quindi dedicata la guida "TravelSex! Contraccezione e
prevenzione in viaggio", realizzata dalla stessa Sigo ed edita
da Giunti, facilmente reperibile in libreria. Il volume e'
stato presentato stamani nel corso di una conferenza stampa cui
sono intervenuti il segretario nazionale della Sigo, Herbert
Valensise, e la professoressa Alessandra Graziottin, direttore
del centro di ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano.
Si tratta di un volume pensato per i ragazzi in partenza per
le localita' turistiche italiane e straniere: contiene una
sezione generale su metodi contraccettivi e salute sessuale,
cui seguono indicazioni utili per chi va in vacanza,
dall'indirizzo dei consultori familiari in Italia alle
caratteristiche del panorama culturale sanitario e sociale di
ogni paese straniero sul fronte della sessualita'. "Ben il 93%
dei ragazzi intervistati - ha spiegato Graziottin - ha gia'
avuto rapporti sessuali con una prima volta piuttosto precoce
(per 1 su 3 prima dei 15 anni) e capitata proprio nei mesi
caldi (56%). Nel periodo delle vacanze e' inoltre piu'
frequente (lo dice il 46%) consumare alcol o droghe, fortissimi
indicatori di rischio per rapporti non protetti e potenti
fattori predittivi di infezioni sessualmente trasmesse". Ma il
dato che deve far riflettere e' quello secondo cui "la grande
maggioranza (64%) pensa che nell'estate avra' almeno
un'avventura occasionale - ha aggiunto la professoressa - e, a
fronte di questo, solo il 34% dice che portera' con se' in
vacanza i contraccettivi".
In estate partira' anche la campagna "Parti sicuro con
TravelSex" con cui la Sigo sara' presente in porti e aeroporti
di alcune citta' italiane, per presentare la guida e
distribuire il "passaporto dell'amore sicuro" che riepiloga
tutte le principali informazioni in tema di contraccezione e
protezione prima di mettersi in viaggio. "Crediamo che si debba
insistere con l'informazione, soprattutto in prossimita' delle
vacanze, per invitare i nostri ragazzi a non "mandare in ferie
il cervello" e a vivere i loro rapporti di coppia con
responsabilita'". (AGI)
rmh
301438 GIU 11

NNNN

Da OMS 5 regole chiave per cibo più sicuro

SALUTE: DA OMS 5 REGOLE CHIAVE PER CIBO PIU' SICURO
PENSATE PER EVITARE MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE PREVENIBILI
(ANSA) - ROMA, 30 GIU - Ogni giorno milioni di persone si
ammalano e migliaia muoiono per malattie di origine alimentare
prevenibili. Eppure una corretta preparazione degli alimenti
potrebbe evitarne molte, secondo l'Organizzazione mondiale della
sanita', che ha elaborato a tal fine cinque regole chiave per un
cibo piu' sicuro, in modo da ridurre patologie e possibili
morti.
Le indicazioni sono semplici e chiare: tenere pulito,
separare i cibi crudi da quelli cotti, cuocere a fondo i cibi,
mantenere gli alimenti a temperature sicure, usare acqua sicura
e materiali non trattati. L'iniziativa rientra nella strategia
globale dell'Oms per ridurre le patologie di origine alimentare.
Per farlo l'organizzazione ha identificato il bisogno di
comunicare messaggi semplici e globali, per educare tutti coloro
che maneggiano e gestiscono il cibo, inclusi i consumatori. Le
cinque regole chiave per un cibo piu' sicuro sono state stampate
su poster in varie lingue, e vengono distribuite unite a
materiale formativo in modo da offrire agli Stati degli
strumenti facili da usare e adattabili agli uditori piu'
diversi. (ANSA).

Y85-NAN
30-GIU-11 16:14 NNNN

Eurodeputati, rischio pesce in scatola giapponese

SALUTE: EURODEPUTATI, RISCHIO PESCE IN SCATOLA GIAPPONESE
NORME UE PREVEDONO ETICHETTA SOLO PER FRESCO E SURGELATO
(ANSA) - BRUXELLES, 30 GIU - Il pesce catturato in acque
contaminate, come quelle del Giappone, poi importato tramite
altri paesi, potrebbe arrivare sulle tavole dei consumatori
europei. L'origine di pesci e frutti di mare in scatola
importati nell'Ue infatti, a differenza di quelli freschi o
surgelati, e' sconosciuta, perche' nessuna norma impone ai
produttori di mostrare il luogo di origine. A lanciare l'allarme
e' il gruppo socialdemocratico dell'Europarlamento, che chiede
un'etichettatura e la tracciabilita' di tutti i prodotti, dopo
che la Commissione europea ha di recente chiesto agli Stati
membri di condurre test sulla radioattivita' del pesce
giapponese, senza pero' dare istruzioni su quello in scatola.
''L'Ue - spiega Guido Milana (Pd), vicepresidente della
Commissione pesca del Parlamento europeo - importa il 65% dei
prodotti di pesce consumati. I nostri principali fornitori sono
paesi del Sud est asiatico, che importano regolarmente pesce dal
Giappone, nazione che in media conta l'8% del pescato a livello
mondiale''. A colmare il gap normativo dovrebbe essere la nuova
politica comunitaria della pesca, che pero' entrera' in vigore
fra due anni. Di qui l'appello dei socialdemocratici europei a
tenere un dibattito urgente con la Commissione Ue alla prossima
plenaria di Strasburgo: ''I consumatori europei - afferma Ulrike
Rodust, portavoce del gruppo - non possono aspettare due anni
per sapere dove viene catturato il pesce che mangiano''. (ANSA)

Y62-NAN
30-GIU-11 18:57 NNNN

Sanità: via libera a progetto Umbria per prenotazione online

SANITA': VIA LIBERA A PROGETTO UMBRIA PER PRENOTAZIONE ONLINE =
(AGI) - Perugia, 30 giu. - Via libera del ministero per la
Pubblica amministrazione al progetto 'Rete dei centri di
prenotazione - Cup on line', che ha visto impegnata la Regione
Umbria, nel ruolo di capofila in collaborazione con le Regioni
Emilia Romagna, Marche, Veneto e la Provincia Autonoma di
Trento, nella realizzazione di un nuovo sistema di prenotazione
delle prestazioni sanitarie che supera gli attuali limiti
territoriali attraverso la cooperazione tra i centri unici di
prenotazione (Cup) operanti a livello locale. "Il nuovo modello
di Cup ? spiega una nota della Regione Umbria - agevola
l'accesso alle prenotazioni del Servizio sanitario nazionale,
visto che offre la possibilita' ai Cup di comunicare tra di
loro permettendo, quindi, una maggiore facilitazione
dell'operatore nell'effettuare prenotazioni, cancellazioni e
spostamenti delle visite o degli esami diagnostici. La
validita' dell'efficacia del sistema e' stata gia' verificata
per effettuare prenotazioni sul territorio regionale e anche
fuori regione, una volta consolidato l'impianto, l'applicazione
si rendera' disponibile ed esportabile anche ad altre Regioni".
L'intervento fa parte dell'obiettivo Salute del piano di 'e-gov
2012' ed e' stato realizzato con il cofinanziamento delle
amministrazioni partecipanti e del ministero per la Pubblica
amministrazione e l'innovazione, per un ammontare complessivo
di 9 milioni e 100mila euro. (AGI)
Pg1/Sep
301305 GIU 11

Controllo pressione per prevenire ictus diabetici

SALUTE: CONTROLLO PRESSIONE PER PREVENIRE ICTUS DIABETICI
STUDIO RICERCATORI OSPEDALE PERUGIA ANCHE PER INFARTO
(ANSA) - PERUGIA, 30 GIU - I risultati di uno studio sulla
reale efficacia preventiva di un rigoroso controllo della
pressione arteriosa nei pazienti con diabete rispetto al rischio
di ictus e infarto miocardico e' stato presentato nel congresso
della Societa' europea dell'ipertensione da Gianpaolo Reboldi,
ricercatore della struttura complessa di Medicina interna e
scienze endocrine e metaboliche dell'ospedale Santa Maria della
Misericordia di Perugia.
La ricerca, che ha raccolto i dati di 74.000 pazienti
arruolati in oltre 30 studi clinici condotti in tutto il mondo,
e' stata coordinata dallo stesso Reboldi e da Paolo Verdecchia.
E' frutto - e' detto in un comunicato del Santa Maria della
Misericordia - della collaborazione tra ricercatori e clinici
dell'Universita' ed Azienda ospedaliera di Perugia,
dell'ospedale di Assisi e dell'universita' di Milano-Bicocca.
I risultati sono stati pubblicati nel Journal of hypertesion,
considerata la piu' prestigiosa rivista Europea nel campo
dell'ipertensione.
''Lo stretto controllo della pressione, non aumenta il
rischio ma anzi determina una riduzione del 30% e del 13% di
ictus e infarto'' commenta il professor Giuseppe Ambrosio,
direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera di Perugia e
co-autore della ricerca che ha richiesto oltre un anno e mezzo
di impegno. ''Questi risultati - aggiunge - sono in piena
sintonia con quanto dimostrato dagli stessi ricercatori di
Perugia negli ipertesi non affetti da diabete (studio
Cardio-Sis) e recentemente pubblicato su The Lancet''. (ANSA).

SEB
30-GIU-11 13:31 NNNN

COMUNICATO STAMPA ORDINE PUBBLICO CON VOLANTI SOTTRATTE AL TERRITORIO “....poliziotti aggrediti e soccorsi in ospedale....”.


Giustizia più cara per i lavoratori, introdotto il contributo unificato per le cause di lavoro




Sicurezza, Alemanno non rispetta il Patto Il Pd attacca il sindaco: «Periferie abbandonate a se stesse» (link diretto al sito dell'autore)

Sicurezza, Alemanno non rispetta il Patto Il Pd attacca il sindaco: «Periferie abbandonate a se stesse» (link diretto al sito dell'autore)

Un poliziotto ogni 2.248 abitanti nel IV Municipio romano, grande quanto Firenze, uno ogni 1.894 nel XIII, uno ogni 2.151 nell’VIII, quello della purtroppo tristemente famosa Tor Bella Monaca. Il Pd fa propria quella che era stata la denuncia, a dire il vero già nel dicembre 2009, del sindacato di polizia Silp Cgil: il sindaco sceriffo, Gianni Alemanno, che ha fatto della sicurezza il cavallo di battaglia in campagna elettorale, ha fallito proprio su questo.(link diretto al sito dell'autore)


Roma, Pd: “Su sicurezza Alemanno ha fallito”
Un poliziotto ogni 2.248 abitanti nel IV Municipio romano, grande quanto Firenze, uno ogni 1.894 nel XIII, uno ogni 2.151 nell’VIII, quello della purtroppo tristemente famosa Tor Bella Monaca. Il Pd fa propria quella che era stata la denuncia, a dire il vero già nel dicembre 2009, del sindacato di polizia Silp Cgil: il sindaco sceriffo, Gianni Alemanno, che ha fatto della sicurezza il cavallo di battaglia in campagna elettorale, ha fallito proprio su questo.
A differenza di quelli predatori (in aumento negli ultimi sei mesi, secondo il Pd capitolino), i reati sono in calo, ma questo dipende dal fatto che la gente denuncia sempre meno. In realtà Roma è meno sicura, la presenza delle forze dell’ordine si è drasticamente ridotta a causa dei tagli operati dal ministero dell’Economia e la distribuzione del personale sul territorio andrebbe rivista. Per esempio – diceva il Silp nel 2009, dice il Pd oggi – la città andrebbe ridisegnata in 5 quadranti, ognuno dei quali dovrebbe ospitare un nucleo delle volanti. Oggi accade invece che le auto del 113 partano tutte dal commissariato di via Guido Reni, impiegando fino a un’ora di tempo per raggiungere i lati opposti della città. La mancanza di offerte culturali adeguate accresce, poi, secondo i Democratici, il livello di insicurezza: se non ci sono eventi a cui partecipare, è più facile ubriacarsi.

C’è poi un discorso più ampio, ma finora poco ascoltato: molte attività commerciali e immobiliari della capitale (compresi molti esercizi storici della Dolce Vita) sono in mano alle mafie, alla ‘ndrangheta in particolare. Il Silp lo denuncia da tempo, il Pd ha presentato invano alcune interrogazioni al ministro Maroni. Ma forse per Alemanno questa non è sicurezza.

Da Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2011

mercoledì 29 giugno 2011

E tra le misure spunta la giustizia Di Pietro: "Ma che c'entra?"

E tra le misure spunta la giustizia
Di Pietro: "Ma che c'entra?"

I post-it: "Voglio essere informato"

E tra le misure spunta la giustizia Di Pietro: "Ma che c'entra?"   Riproposte alcune norme come il risarcimento da irragionevole durata dei procedimenti, sia penali che civili, e quelle sull'efficacia del decreto di irreperibilità e dell'identificazione della persona sotto indagine / Commenta

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12347 presentata da ANTONIO BORGHESI giovedì 16 giugno 2011, seduta n.487 BORGHESI. - Al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che: con circolare del 19 maggio 2011 del Ministero dell'interno, dipartimento della pubblica sicurezza, servizio tecnico logistico è stata chiesta alle questure di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Milano, Napoli, Verona, Vibo Valentia, Vicenza e Viterbo, la restituzione di 57 giubbotti antiproiettile «sottocamicia»;

MANOVRA: PSICOLOGI LAZIO, MOLTO GRAVE REINTRODUZIONE TICKET - MANOVRA: TICKET; MARINO (PD), GOVERNO MIRA A SANITA' PRIVATA

 MANOVRA: TICKET; MARINO (PD), GOVERNO MIRA A SANITA' PRIVATA

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - ''Non solo controllo della spesa ma
anche la volonta' di ferire gravemente il servizio sanitario
pubblico per arrivare al 2013 con un servizio inefficiente e a
una nuova visione che va verso la sanita' privata''.
Lo ha detto il senatore del Pd e presidente della Commissione
d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale Ignazio Marino in
merito alle misure in materia di sanita' (dai ticket al blocco
del turn over) contenute nella bozza della Manovra.
''Comprendo che il ministro Fazio si trovi in una situazione
di difficolta' perche' avendo il compito di difendere un'area
strategica come la salute pubblica - ha affermato Marino -
soccombe a una visione ragionieristica del ministero dell'
Economia''.
Marino ha quindi puntato il dito sul blocco del turn over:
''Al Policlinico Umberto I di Roma - ha proseguito il senatore -
ci sono 27.000 accessi l'anno al pronto soccorso pediatrico. Il
servizio dovrebbe avere in organico 12 medici ma invece ne ha
solo 6 perche' non sono stati sostituiti. E questo comporta per
gli utenti tempi di attesa sicuramente piu' lunghi. A Milano,
per fare un altro esempio, all'ospedale Maggiore, i chirurghi
del centro trapianti di rene con il piu' alto numero di
interventi da 12 sono arrivati a 6, due andranno in pensione e
non verranno sostituiti e questo comportera' l'impossibilita' di
trapianto da vivente''.
Sul fronte sprechi Marino ha ricordato l'indagine della
Commissione sui ricoveri inappropriati nel caso di interventi
programmati: ''Ricoverare il paziente che ha programmato un
intervento uno o due giorni prima costa circa 1.000 euro al
giorno''.
''Il nostro Servizio sanitario nazionale - ha concluso Marino
- e' un punto di riferimento e deve essere maggiormente
finanziato. Va bene la riqualificazione della spesa ma questa va
fatta con intelligenza e questo il ministro Fazio lo sa''.
(ANSA).

GUMANOVRA. CGIL: INACCETTABILI TAGLI E TICKET PER SANITÀ


(DIRE) Roma, 29 giu. - "E' inaccettabile che a pagare i costi
della crisi vengano chiamati sempre i cittadini piu' deboli,
tanto piu' che la spesa sanitaria in Italia e' gia' piu' bassa
della media Ue e dei paesi Ocse". Cosi' in una nota la Cgil,
attraverso la segretaria confederale, Vera Lamonica, e il
responsabile Politiche della salute, Stefano Cecconi, condanna i
provvedimenti emersi dalla bozza di manovra economica che
annunciano ancora tagli alla sanita'. "Oltre 5 miliardi-
ricordano- con un finanziamento per il 2013 e 2014 che verrebbe
incrementato al di sotto del PIL nominale e che quindi non
coprirebbe nemmeno l'inflazione".
I due dirigenti sindacali sottolineano come "oltre alla
stangata sul personale, questa volta si annunciano 'costi
standard' per ottenere risparmi, ma e' solo un trucco, perche' la
manovra ha gia' stabilito che comunque il finanziamento viene
ridotto. Come se non bastasse- proseguono Lamonica e Cecconi- dal
2012 tornano i 'super ticket' da 10 euro per ogni ricetta sulle
visite specialistiche e dal 2014 sono previsti nuovi ticket sui
farmaci e sulle prestazioni sanitarie, compresi i ricoveri".
Alla luce di questi provvedimenti la Cgil sostiene che "e'
inaccettabile che a pagare i costi della crisi vengano chiamati
sempre i cittadini piu' deboli, tanto piu' che la spesa sanitaria
in Italia e' gia' piu' bassa della media Ue e dei Paesi Ocse.
Insistere con i tagli, invece che riqualificare la spesa, vuol
dire 'programmare' il disavanzo delle regioni, compromettendo il
difficile percorso di risanamento di quelle impegnate nei piani
di rientro. Bisogna rovesciare questa impostazione regressiva-
concludono Lamonica e Cecconi- che considera il welfare un peso
invece che un grande investimento contro la crisi e per lo
sviluppo".

(Com/Tar/ Dire)
14:51 29-06-11

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XPP14105
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MANOVRA: MIOTTO, INACCETTABILE AUMENTO TICKET, NUOVA TASSA

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - ''E' inaccettabile che il governo
introduca una nuova tassa, aumentando i ticket che pagheranno i
malati come ha confermato oggi il ministro Fazio, per coprire il
buco di bilancio''. Lo dice Margherita Miotto, capogruppo Pd in
commissione Affari sociali della Camera.
''Il governo - prosegue Miotto - per fare cassa non puo'
sottrarre risorse essenziali al funzionamento del sistema
sanitario. Spendiamo gia' meno della media europea e quello
della sanita' e' un settore che contribuisce al Pil nazionale in
misura superiore alla quota di spesa pubblica ad esso destinata.
Non e' la sanita' che ha provocato la crisi economica e sarebbe
paradossale che fosse proprio la sanita' ad essere chiamata a
sanare i conti pubblici''. (ANSA).

DEL
29-GIU-11 14:09 NNNN
MANOVRA: CGIL,INACCETTABILE,CRISI LA PAGHERANNO I PIU'DEBOLI
ROVESCIARE IMPOSTAZIONE REGRESSIVA, WELFARE E' INVESTIMENTO
(ANSA) - ROMA, 29 GIU - ''E' inaccettabile che a pagare i
costi della crisi vengano chiamati sempre i cittadini piu'
deboli, tanto piu' che la spesa sanitaria in Italia e' gia' piu'
bassa della media Ue e dei paesi Ocse''. Cosi' in una nota la
Cgil, attraverso la segretaria confederale, Vera Lamonica, e il
responsabile Politiche della salute, Stefano Cecconi, condanna i
provvedimenti emersi dalla bozza di manovra economica che
annunciano ancora tagli alla sanita': ''oltre 5 miliardi -
ricordano - con un finanziamento per il 2013 e 2014 che verrebbe
incrementato al di sotto del Pil nominale e che quindi non
coprirebbe nemmeno l'inflazione''.
I due dirigenti sindacali sottolineano come ''oltre alla
stangata sul personale, questa volta si annunciano 'costi
standard' per ottenere risparmi, ma e' solo un trucco, perche'
la manovra ha gia' stabilito che comunque il finanziamento viene
ridotto. Come se non bastasse - proseguono Lamonica e Cecconi -
dal 2012 tornano i 'super ticket' da 10 euro per ogni ricetta
sulle visite specialistiche e dal 2014 sono previsti nuovi
ticket sui farmaci e sulle prestazioni sanitarie, compresi i
ricoveri''. Alla luce di questi provvedimenti la Cgil sostiene
che ''e' inaccettabile che a pagare i costi della crisi vengano
chiamati sempre i cittadini piu' deboli, tanto piu' che la spesa
sanitaria in Italia e' gia' piu' bassa della media Ue e dei
Paesi Ocse. Insistere con i tagli, invece che riqualificare la
spesa, vuol dire 'programmare' il disavanzo delle regioni,
compromettendo il difficile percorso di risanamento di quelle
impegnate nei piani di rientro. Bisogna rovesciare questa
impostazione regressiva - concludono Lamonica e Cecconi - che
considera il welfare un peso invece che un grande investimento
contro la crisi e per lo sviluppo''.(ANSA).

CN
29-GIU-11 14:08 NNNN
MANOVRA: CGIL,INACCETTABILE,CRISI LA PAGHERANNO I PIU'DEBOLI
ROVESCIARE IMPOSTAZIONE REGRESSIVA, WELFARE E' INVESTIMENTO
(ANSA) - ROMA, 29 GIU - ''E' inaccettabile che a pagare i
costi della crisi vengano chiamati sempre i cittadini piu'
deboli, tanto piu' che la spesa sanitaria in Italia e' gia' piu'
bassa della media Ue e dei paesi Ocse''. Cosi' in una nota la
Cgil, attraverso la segretaria confederale, Vera Lamonica, e il
responsabile Politiche della salute, Stefano Cecconi, condanna i
provvedimenti emersi dalla bozza di manovra economica che
annunciano ancora tagli alla sanita': ''oltre 5 miliardi -
ricordano - con un finanziamento per il 2013 e 2014 che verrebbe
incrementato al di sotto del Pil nominale e che quindi non
coprirebbe nemmeno l'inflazione''.
I due dirigenti sindacali sottolineano come ''oltre alla
stangata sul personale, questa volta si annunciano 'costi
standard' per ottenere risparmi, ma e' solo un trucco, perche'
la manovra ha gia' stabilito che comunque il finanziamento viene
ridotto. Come se non bastasse - proseguono Lamonica e Cecconi -
dal 2012 tornano i 'super ticket' da 10 euro per ogni ricetta
sulle visite specialistiche e dal 2014 sono previsti nuovi
ticket sui farmaci e sulle prestazioni sanitarie, compresi i
ricoveri''. Alla luce di questi provvedimenti la Cgil sostiene
che ''e' inaccettabile che a pagare i costi della crisi vengano
chiamati sempre i cittadini piu' deboli, tanto piu' che la spesa
sanitaria in Italia e' gia' piu' bassa della media Ue e dei
Paesi Ocse. Insistere con i tagli, invece che riqualificare la
spesa, vuol dire 'programmare' il disavanzo delle regioni,
compromettendo il difficile percorso di risanamento di quelle
impegnate nei piani di rientro. Bisogna rovesciare questa
impostazione regressiva - concludono Lamonica e Cecconi - che
considera il welfare un peso invece che un grande investimento
contro la crisi e per lo sviluppo''.(ANSA).

CN
29-GIU-11 14:07 NNNN
MANOVRA: VENDOLA, GOVERNO VUOLE METTERE PATRIMONIALE SUI POVERI =
(AGI) - Roma, 29 giu. - I provvedimenti contenuti nel testo
della manovra da 47 miliardi "annunciano qual e' l'intenzione
politica del governo: mettere la patrimoniale sui poveri, sui
ceti medio-bassi Chi meno ha, piu' paga, chi piu' ha, piu'
resta al riparo". Lo pensa il governatore della regione Puglia,
Nichi Vendola, oggi a Roma per la firma di un protocollo
d'intesa con il ministero della Giustizia per
l'informatizzazione della giustizia regionale. "Il paese e'
allo stremo - ha proseguito - e non c'e' consapevolezza di
quanto sia drammatica la situazione sociale dell'Italia".
Per Vendola, "quello che si legge sui giornali ha un che di
tragicomico perche' - ha spiegato - si prova a scaricare sulla
prossima legislatura il grosso di una manovra. Su 47 miliardi
di euro previsti, infatti, 40 tocchera' a chi governera' dopo
doverli infliggere agli italiani". Ma il governatore della
Puglia ha tenuto a sottolineare che "gia' i primi 7 miliardi
contengono elementi di iniquita': in particolare - ha elencato
- l'innalzamento dell'eta' pensionabile, il blocco del turn
over nella pubblica amministrazione e, ancora di piu', il
ticket di 25 euro per i codici bianchi in pronto soccorso". A
questo proposito, Vendola ha voluto ricordare che "in tante
realta', dove il sistema sanitario e' povero di servizi
territoriali, il pronto soccorso e' il luogo al quale si
rivolgono i poveri. Il ticket sul codice bianco e' quindi - ha
concluso - una tassa sulla poverta'". (AGI)
rm9
291211 GIU 11

NNNN

29-GIU-11 16:05 NNNN
MANOVRA: PSICOLOGI LAZIO, MOLTO GRAVE REINTRODUZIONE TICKET =
(AGI) - Roma, 29 giu. - "Ci sembra molto grave che i cittadini
- che poi sono i meno agiati - che gia' pagano le tasse,
debbano pagare un ticket di 10 euro per le prestazioni di
specialistica ambulatoriale e 25 euro per i codici bianchi al
pronto soccorso. Un altro colpo alla gratuita' del servizio
pubblico, a favore di un processo di privatizzazione. Quindi
meno tutele per la salute e maggiori costi per l'utenza". Lo
sottolinea il Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Lazio
Marialori Zaccaria, commentando quanto contenuto nella bozza
della manovra economica. "Apprendiamo dagli organi di stampa -
aggiunge Zaccaria - che la bozza della manovra correttiva 2011
- semmai verra' confermata - potrebbe portare all'abolizione
delle restrizione di accesso per alcuni ordini professionali,
compresi quello degli psicologi, medici, assistenti sociali,
infermieri, biologici, ecc, con l'esclusione dei soli
farmacisti. Una norma a dir poco sconcertante che escluderebbe
dall'esercizio del ruolo di tutela, gli Ordini delle
professioni sanitarie, gli unici deputati a certificare la
bonta' dei titoli e l'eticita' dei comportamenti dei
professionisti iscritti a vera ed unica garanzia della salute
per l'utenza". Questo il contenuto della lettera aperta al
Presidente Napolitano e al Ministro Fazio con la quale l'Ordine
degli Psicologi del Lazio chiede di dare uno stop a questa
norma. Nel capitolo "liberalizzazioni e sviluppo" della bozza
si afferma, infatti, il "principio di liberta' d'impresa" sul
quale si deve basare l'esercizio delle professioni e,
all'articolo 2, si sancisce la "abrogazione delle indebite
restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni". Non
solo, la bozza prevede che entro quattro mesi dall'entrata in
vigore della manovra "singole professioni possono essere
escluse, in tutto o in parte, dall'abrogazione delle
restrizioni" con un "decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, su proposta del Ministro competente di concerto con
il Ministro dell'economia". (AGI)
Pgi
291640 GIU 11

NNNN
SANITA': ASSESSORE SARDEGNA, RIBADISCO CONTRARIETA' A TICKET =
(AGI) - Cagliari, 29 giu. - "Non ho alcuna informazione precisa
sulle intenzioni del Governo in merito ai ticket, voglio pero'
ricordare che quando sono stato nominato assessore regionale,
data la pesante situazione deficitaria dei conti della sanita',
si prospetto' l'ipotesi di imporre nuove tasse ed il ritorno al
ticket sanitario. Mi sono battuto strenuamente con il ministro
Fazio per ottenere fiducia nell'azione della Giunta, riuscendo
ad evitare il commissariamento della Regione e le conseguenti
tassazioni ulteriori per i cittadini sardi. Percio', confermo
la mia contrarieta' al ticket, perche', nonostante abbia un
indiscutibile effetto dissuasivo sulle prescrizioni
inappropriate, si tratta di una misura antipopolare e
socialmente ingiusta, che andrebbe a colpire sopratutto la
fasce piu' deboli della societa' sarda". E' il commento
dell'assessore regionale della Sanita', Antonello Liori, alle
notizie riguardanti la possibile decisione del Governo
nazionale di reintrodurre i ticket sanitari. (AGI)
Red/Sol
291901 GIU 11

NNNN
MANOVRA:TICKET PRONTO SOCCORSO GIA' DA 2007 IN TUTTE REGIONI
RILEVAZIONE AGENAS, SOLO LA BASILICATA NON LO APPLICA
(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Il ticket sulle prestazioni
specialistiche e il pronto soccorso non e' una novita' di
quest'ultima manovra ma e' stato introdotto nel 2007. Secondo il
rapporto dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari
regionali) pubblicato qualche settimana fa, il ticket del Pronto
Soccorso solo la Basilicata non lo applica, mentre la Campania
lo ha raddoppiato rispetto a un anno fa. In tutte le regioni
c'e' sostanzialmente una giungla di applicazioni e prezzi
diversi sui ticket, che rendono il quadro piuttosto frammentato.
Il ticket sui codici bianchi non seguiti da ricovero,
introdotto dalla Finanziaria 2007, prevede il pagamento di una
quota fissa di 25 euro. Il ticket non e' pero' uguale in tutte
le Regioni. C'e' chi applica solo la quota fissa, chi fa pagare
anche altre prestazioni (diagnostiche di laboratorio,
strumentali o altre terapie) e chi mette il ticket anche sui
codici verdi. In particolare Piemonte, Val d'Aosta, Lombardia,
PA Trento, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Sicilia e
Sardegna hanno previsto solo l'applicazione della quota fissa di
25 euro, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano e in
Campania la quota fissa e' di 50 euro. Inoltre, in Veneto,
Friuli Venezia Giulia, PA Bolzano, Liguria, Emilia Romagna,
Toscana, Puglia, Calabria, oltre al pagamento della quota fissa,
il cittadino compartecipa alla spesa anche delle eventuali
prestazioni diagnostiche di laboratorio o strumentali erogate in
concomitanza con la visita al Pronto Soccorso. Oltre al ticket
sui codici bianchi, a Bolzano, in Toscana e Sardegna si fanno
pagare i codici verdi non seguiti da ricovero.
Anche per la specialistica e' previsto il ticket in ogni
regione. L'importo massimo del ticket per ricetta e' fissato a
livello nazionale in 36,15 euro. In Calabria pero' e' di 45 euro
+ 1 euro di quota fissa e in Sardegna di 46 euro. La Campania ha
invece introdotto il pagamento di un'ulteriore quota di 10 euro.
(ANSA).

Y85
29-GIU-11 18:57 NNNNMANOVRA: UDC, INTOLLERABILE REINTRODUZIONE TICKET

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - ''La partecipazione dei cittadini
alla spesa sanitaria e' argomento serio, che attiene al tema
complesso del welfare possibile in un tempo difficile.
L'introduzione di nuovi tickets, cosi' come ipotizzato nella
manovra economica licenziata dal Governo e all'attenzione del
Parlamento nelle prossime settimane, tuttavia non convince''. Lo
affermano i parlamentari dell'Udc Claudio Gustavino, Paola
Binetti, Marco Calgaro, Vincenzo Galioto e Nunzio Testa, che si
sono incontrati oggi a Roma per un primo esame delle
anticipazioni della manovra riguardanti il Servizio Sanitario
Nazionale.
''Se un contributo per le visite specialistiche puo' essere
compreso nel tentativo di definire percorsi responsabili di
appropriatezza - notano i parlamentari centristi - non sembra
tollerabile un ticket, cospicuo peraltro, per l'accesso al
Pronto Soccorso relativo ai codici bianchi. La richiesta, spesso
non necessaria, di prestazioni presso le strutture di emergenza
degli ospedali, e' dovuta alla difficolta' del sistema delle
cure primarie, affidato in prevalenza ai medici di medicina
generale. Occorre intervenire in modo strutturale perche' i
cittadini trovino una risposta alle piccole urgenze in presidi
che non possono essere i luoghi deputati a trattare le
emergenze''.
''Non si puo' - hanno concluso i parlamentari Udc - far
pagare ai cittadini la disorganizzazione del Servizio''. (ANSA).

SPA
29-GIU-11 18:47 NNNNMANOVRA: TRIB. DIRITTI MALATO, TICKET MISURA ODIOSA E INIQUA
MEGLIO USARE FISCALITA' GENERALE PER RENDERE PIU' EQUO SISTEMA
(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Il ticket sanitario ''e' una misura
odiosa perche' colpisce le persone che hanno un problema di
salute ed e' iniqua. Sarebbe preferibile usare la fiscalita'
generale per rendere piu' equo il sistema''. Lo afferma
Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i
diritti del malato di Cittadinanzattiva, intervenendo sulle
misure previste nella Manovra del Governo.
''Eravamo contrari a questa ipotesi gia' nel 2007 - aggiunge
Moccia - lo siamo ancor di piu' oggi dopo quanto e' avvenuto in
questi anni e che si prevede per il futuro: tagli alle risorse,
blocco del turn over, piani di rientro con relative misure,
forte riduzione dei posti letto, solo per fare alcuni esempi di
provvedimenti che hanno avuto e avranno sempre di piu' un
impatto sui cittadini''. In particolare, l'ipotesi relativa ai
ticket sui pronto soccorso ''ci inquieta, perche' e' proprio li'
- sottolinea - che si leggono alcuni degli effetti di quanto
avvenuto negli ultimi anni: spesso affollati e sotto organico,
si trovano da tempo a dover rispondere di un vuoto, fuori
dall'ospedale, di servizi alternativi a cui rivolgersi ad
esempio nelle ore notturne o nei giorni festivi. L'introduzione
del ticket sui pronto soccorso non risolvera' il problema degli
accessi impropri, e' semplicemente un modo per fare cassa
subito. Ci auspichiamo che, al di la' dei ticket, si dia
effettivita' al disegno che prevede il potenziamento
dell'assistenza territoriale sulle 24 ore''. (ANSA).

NAN-COM
29-GIU-11 17:48 NNNNMANOVRA: ERRANI,TICKET SI E' GIA' RIVELATA SCELTA INEFFICACE
'IL GOVERNO SI DEVE IMPEGNARE DI PIU' SU POLITICHE EUROPEE'
(ANSA) - BOLOGNA, 29 GIU - ''Il ticket di dieci euro di cui
si sente parlare e' una politica che in passato ha gia' rivelato
la propria inefficacia: non e' efficiente per le entrate e
colpisce i cittadini''. L'ha detto il presidente della Regione
Emilia-Romagna e della conferenza delle regioni, Vasco Errani, a
margine del passaggio di consegne al vertice del tavolo
regionale dell'imprenditoria emiliano-romagnola.
Nel corso del suo intervento, Errani ha ribadito la propria
posizione contraria a una manovra che rischia di avere solo un
segno recessivo ed e' tornato a lamentarsi della scarsa
informazione ricevuta da via XX settembre.
Il presidente ha anche chiesto al governo un maggior impegno
sul fronte delle politiche europee: ''Francia e Germania - ha
detto Errani - sono impegnatissime nella revisione dei criteri
di ridistribuzione dei fondi. Se dovesse passare la loro linea,
il centro-nord d'Italia verrebbe marginalizzato. Emilia-Romagna,
Lombardia, Veneto e Piemonte sono tra i motori dell'Europa e non
possono essere essere paralizzate. Non e' un discorso leghista,
se dovessero passare i nuovi criteri si punterebbe sulle zone
che economicamente sono indietro e sulle aree intermedie,
lasciando sole le aree avanzate. Il governo italiano si
attivi''. (ANSA).

YC8-MR
29-GIU-11 16:51 NNNN
Manovra/ Pd: Tagli e ticket mettono in pericolo diritto a salute
La capogruppo Bassoli: no dissanguare gente con misure improvvide

Roma, 29 giu. (TMNews) - "Di nuovo un attacco alla Sanità.
Promettono questo gli interventi annunciati nella manovra
economica del ministro Tremonti che leggiamo oggi sui giornali.
Si parte con il ritorno in grande stile dei ticket per le visite
specialistiche (10 euro) e per il pronto soccorso (25 per i
codici bianchi) che scatteranno, come si legge, nel 2012, fino ad
arrivare al 2014 con il ticket aggiuntivo sui farmaci". Lo ha
denunciato in una nota la senatrice Fiorenza Bassoli, capogruppo
Pd in commissione sanità a Palazzo madama.

"No, non ci stiamo proprio a dissanguare i cittadini con misure
improvvide ed emergenziali - continua la senatrice Bassoli -
visto e considerato che stiamo lavorando da lungo tempo nelle
commissioni parlamentari sull'introduzione dei costi standard,
nell'ambito del federalismo fiscale, che potrebbero portare a
risparmi notevoli in sanità, così come la razionalizzazione del
sistema di cura, risparmi che potrebbero essere riutilizzati in
modo sistematico e solidale. La reintroduzione dei pagamenti per
le prestazioni sanitarie oltre ad essere una misura iniqua - ha
concluso Bassoli - rischia di mettere in serio pericolo il
sacrosanto diritto alla Salute per tutti".

Tor

291605 giu 11