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venerdì 1 settembre 2023

Umanità mobile in un sistema classista immobile (a cura di Enrico Corti)

 




Umanità mobile in un sistema classista immobile



Da ISTAT e ONU sappiamo che dal 1861 al 1902 628.206 italiani per poter lavorare dovettero emigrare verso paesi europei; in Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda e Svizzera.

Negli stessi anni, circa 2.629.705 italiani sono emigrati verso i paesi transoceanici; Argentina, Australia, Brasile e Stati Uniti,

Dopo il 1902 al 1913, agli migranti italiani in Europa Centrale si aggiunsero altri tre milioni e 404.247 profughi dall’Italia. Altri4.740.331 italiani si sono congiunti con gli emigrati nei paesi transoceanici. Dal 1914 al 1918, (durante la prima guerra mondiale), altri 451.448 italiani sono emigrati nei paesi europei; mentre 390.894 hanno emigrato nei paesi transoceanici.

Pertanto, solo nei primi 57 anni successivi all’unità d’Italia del 1861 furono ben 5.749.786 gli italiani costretti ad emigrare all’estero per lavoro; nel Centro Europa, in America del Sud, in Usa e in Australia.

Con l’ascesa al potere del fascismo nel 1922, ebbe luogo una seconda ondata emigratoria italiana, che ha interessato 18.725.000 italiano; per un totale di 24.474.786. Nell’anno 2021 gli italiani non emigrati ma residenti all’estero sono risultati 5.806.068. Il totale negli anni tra emigrati e residenti all’estero si è a quota 25.055.394. Si calcola che gli oriundi italiani che vivono fuori dal loto paese d’origine sono circa 70 milioni; 10 milioni in più dei censiti in Italia.

Malgrado l’insufficienza dimostrata dagli studi specializzati nella ricerca sulle migrazioni interne all’Italia, a ragion veduta si può considerare che queste hanno interessato più di 6 milioni di cittadini, che per trovare lavoro hanno dovuto vivere in una Regione diversa da quella in cui sono nati.

A parere della Banca Mondiale, entro l’anno 2050 solo per ragioni climatiche è prevedibili che 216 milioni di persone dovranno abbandonate le loro terre ed emigrare; per l’ONU, entro il 2010 gli emigranti saranno 3 miliardi e mezzo, di cui 1 miliardo e mezzo per ragione climatiche: per L’IRPET, sino al 2050 le migrazioni internazionali annue riguarderanno da 500 milioni a 1500 milioni d’individui.

Che potranno fare i muri edificati ai confini delle nazioni contro gli immigrati? Sono  per 1.000 Km edificati in Usa; per 175 Km in Ungheria; per 295 Km in Turchia; per 50 Km in Grecia; Sono 63 le barriere elettrificate erette da nazioni europee a difesa degli immigrati per “preservare le radici cristiane” (contro il Papa che sostiene il contrario) innalzate dalla Bulgaria per 175 Km; dall’Estoni (110 Km) dalla Slovenia; dal Marocco; dalla Macedonia; dall’Iran “cristiano? “ ( 295 Km).

A fronte degli inoppugnabili dati di cui sopra, si assiste ad uno stupido e volutamente ignorante dibattito ideologico strumentalmente sollecitato da Giorgia Meloni con il predicare Dio; Patria e Famiglia. In queste condizioni date e con l’Italia uno dei primi paesi storicamente emigratorio; non è solo stupida ignoranza ideologica, ma è anche criminale cinismo egoistico che offende tutti gli emigranti forzati per poter vivere; gli emigranti che faranno? Si limiteranno ad abbattere i muri o anche il sistema?

Ciò che realmente serve è un progetto planetario su ricchezza e povertà; su diritti, doveri e uguaglianza.

Enrico Corti

1° settembre 2023

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