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domenica 1 maggio 2011

Corte Costituzionale "...manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), sollevata, in riferimento agli artt. 36 e 38 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, con l’ordinanza indicata in epigrafe. ..."

ORDINANZA N. 145
ANNO 2011
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori: Presidente: Ugo DE SIERVO; Giudici : Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI,
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1, lettera a), del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), promosso dalla Corte dei conti - sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, nel procedimento vertente tra G. C. e il Ministero dell’interno ed altro, con ordinanza dell’8 ottobre 2009, iscritta al n. 269 del registro ordinanze 2010 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 39, prima serie speciale, dell’anno 2010.
Visto l’atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;
udito nella camera di consiglio del 23 marzo 2011 il Giudice relatore Luigi Mazzella.
Ritenuto che la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, con ordinanza depositata l’8 ottobre 2009, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), per violazione degli artt. 36 e 38 della Costituzione;
che il rimettente espone in punto di fatto che un dipendente della Polizia di Stato presentava in data 24 aprile 1997 domanda di dimissioni a decorrere dal 1° dicembre 1997, avendo maturato l’anzianità prescritta dalla legge per ottenere il trattamento di quiescenza, e veniva collocato a riposo a decorrere dal 1° dicembre 1997;
che, tuttavia, l’art. 1 del decreto-legge 3 novembre 1997, n. 375 (Disposizioni urgenti in tema di trattamenti pensionistici anticipati) – entrato nelle more in vigore, poi decaduto per decorrenza dei termini e abrogato dall’art. 63 della legge n. 449 del 1997, – sanciva la immediata sospensione dell’applicazione di ogni disposizione di legge, di regolamento e di accordi collettivi che prevedevano il diritto a trattamenti pensionistici di anzianità anticipati rispetto all’età pensionabile o alla età prevista per la cessazione dal servizio in base ai singoli ordinamenti, e tale sospensione era definitivamente confermata dall’art. 59, comma 54, della legge n. 449 del 1997 sino alla data della sua entrata in vigore (1° gennaio 1998);
che per effetto della suddetta normativa, come integrata dal citato d.m. 30 marzo 1998, il ricorrente nel giudizio principale subiva il differimento della pensione al mese di aprile successivo, con fissazione del collocamento a riposo alla data del 1° aprile 1998;
che pertanto, essendo cessato dal servizio il 1° dicembre 1997 e così rimasto senza retribuzione per i mesi successivi sino al 1° aprile 1998, egli chiedeva dichiararsi il suo diritto ad ottenere il trattamento di quiescenza dal giorno della cessazione dal servizio (1° dicembre 1997) sino al 1° aprile 1998, con conseguente condanna del Ministero dell’interno e del Ministero del tesoro al pagamento in suo favore dei ratei pensionistici relativi alle mensilità non riscosse per effetto della citata normativa sopravvenuta, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria;
che, in diritto, il giudice a quo, ritenute le norme impugnate rilevanti ai fini del decidere, osserva, con riferimento alla manifesta infondatezza, che si riproporrebbe la medesima problematica del vuoto di quattro mesi della pensione e della retribuzione già irrazionalmente sofferto dal personale della scuola, cui questa Corte ha ovviato dichiarando l’illegittimità costituzionale – con sentenza n. 439 del 1994 – dell’art. 1, commi 1 e 2-quinquies, del decreto-legge 19 settembre 1992, n. 384 (Misure urgenti in materia di previdenza, di sanità e di pubblico impiego, nonché disposizioni fiscali), convertito, con modificazioni, nella legge 14 novembre 1992, n. 438, indi – con sentenza n. 347 del 1997 – dell’art. 1, comma 31, primo periodo, della legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare), in punto di salvezza dell’efficacia dell’art. 13, comma 5, lettera b), della legge 23 dicembre 1994, n. 724 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica);
che anche in questo caso il differimento del trattamento pensionistico in danno di dipendenti pubblici rimasti privi di retribuzione violerebbe gli artt. 36 e 38 Cost., sottraendo loro il minimo indispensabile per provvedere ai bisogni essenziali della vita;
che è intervenuto nel giudizio il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, il quale ha concluso per la inammissibilità e/o manifesta infondatezza della questione.
Considerato che il giudice rimettente censura l’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e l’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), per violazione degli artt. 36 e 38 della Costituzione;
che l’art. 59, comma 54, della legge n. 449 del 1997 confermava, relativamente al periodo dal 3 novembre 1997 sino alla data di entrata in vigore della medesima legge (1° gennaio 1998), la sospensione delle previgenti norme di legge, di regolamento o di accordo collettivo attributive del diritto, con decorrenza nel periodo suindicato, a trattamenti pensionistici di anzianità anticipati rispetto all’età pensionabile o all’età prevista per la cessazione dal servizio dai singoli ordinamenti;
che, in tal modo, la norma primaria impugnata rendeva definitiva la sospensione anzidetta, già sancita dall’art. 1 del decreto-legge 3 novembre 1997, n. 375 (Disposizioni urgenti in tema di trattamenti pensionistici anticipati), decaduto per mancata conversione e specificamente abrogato, conservando validità agli atti ed ai provvedimenti adottati e facendo salvi gli effetti prodottisi, dall’art. 63 della legge n. 449 del 1997;
che questa Corte, con l’ordinanza n. 10 del 2011, successiva all’atto di promovimento dell’odierno giudizio, ha dichiarato la manifesta infondatezza di una questione identica a quella in esame;
che nella citata recente pronuncia la Corte ha escluso il denunciato contrasto della norma censurata con entrambi i parametri costituzionali evocati e ha ritenuto inconferente il richiamo del giudice rimettente alla giurisprudenza costituzionale formatasi sulla legislazione relativa al personale scolastico;
che, in particolare, la Corte ha ribadito, quanto all’art. 38 Cost., che la garanzia ivi prevista, inerente allo stato di bisogno, riguarda solo le pensioni di vecchiaia e non anche quelle cosiddette “anticipate”, come la prestazione in oggetto;
che, inoltre, la Corte ha rilevato, quanto all’art. 36 Cost., che, essendo a disposizione dell’interessato strumenti (revoca delle dimissioni già accettate e riammissione in servizio a domanda) idonei ad impedire l’effetto economico negativo a suo carico, esso «finisce per dipendere dalla sua eventuale scelta di non utilizzarli»;
che, infine, la Corte ha sottolineato che, diversamente dalle fattispecie concernenti il personale della scuola già specificamente esaminate (v. sentenze n. 347 del 1997 e n. 439 del 1994), laddove rilevava il fisiologico slittamento della richiesta di cessazione dal servizio all’inizio dell’anno scolastico successivo, la norma impugnata prescinde da meccanismi peculiari di operatività delle dimissioni, perché, con il “blocco” temporaneo dell’accesso al pensionamento anticipato, «interviene esclusivamente […] sulla decorrenza del trattamento di quiescenza»;
che, quindi, per tutte le ragioni già indicate nell’ordinanza n. 10 del 2011, la questione dev’essere dichiarata manifestamente infondata.
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.
per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), sollevata, in riferimento agli artt. 36 e 38 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, con l’ordinanza indicata in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18 aprile 2011.
F.to:
Ugo DE SIERVO, Presidente
Luigi MAZZELLA, Redattore
Gabriella MELATTI, Cancelliere
Depositata in Cancelleria il 20 aprile 2011.
Il Direttore della Cancelleria
F.to: MELATTI

La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.





(fonte: Wikipedia)
http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_del_lavoro

Più precisamente, con essa si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (r.d.l. n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867[1] nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.
L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all'Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialisti ed anarchici - suggerirono come data della festività il primo maggio.
Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.
L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.
n Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista - che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma - ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.
Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA) quando, la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Dall'anno 1990 i sindacati italiani CGIL, CISL e UIL organizzano annualmente a Roma un concerto per celebrare il primo maggio (vedi Concerto del Primo Maggio a Roma a cui partecipano annualmente centinaia di migliaia di persone).

[modifica] Le prime vittime della storia operaia in Italia

Le prime vittime della storia operaia furono napoletane. Nell’estate del 1863, accade un triste episodio a Portici, nel cortile delle officine di Pietrarsa. Una vicenda storica poco conosciuta, ma riportata dai documenti del “Fondo Questura” dell’Archivio di Stato di Napoli.
Dopo l’Unità d’Italia, il Real Opificio Borbonico di Pietrarsa, il più grande e importante della penisola, passa alla proprietà di Jacopo Bozza. Costui, artificiosamente, prima dilata l’orario di lavoro abbassando nello stesso tempo gli stipendi, poi taglia in maniera progressiva il personale mettendo in ginocchio la produzione. Il 23 giugno 1863, a seguito delle proteste del personale, promette di reimpiegare centinaia di operai licenziati tra i 1050 impiegati al 1860.
Sui muri dello stabilimento compare questa scritta: "muovetevi artefici, che questa società di ingannatori e di ladri con la sua astuzia vi porterà alla miseria". Sulle pareti prossime ai bagni vengono segnate col carbone queste parole: “Morte a Vittorio Emanuele II, il suo Regno è infame, la dinastia Savoia muoia per ora e per sempre”.
La promessa di Bozza è uno dei tanti bluff che l’impresario nasconde continuando a rassicurare i lavoratori e attenuando la loro ira elargendo metà della paga concessa dal nuovo Governo, una sorta di prima forma di cassa-integrazione.
Il 31 luglio 1863 gli operai scendono ad appena 458 mentre a salire è la tensione. Bozza da una parte promette pagamenti che non rispetterà, dall’altra minaccia nuovi licenziamenti che decreterà.
La provocazione supera il limite della pazienza e al primo pomeriggio del 6 agosto 1863, il Capo Contabile dell’opificio di Pietrarsa, Sig. Zimmermann, chiede alla pubblica sicurezza sei uomini con immediatezza perché gli operai che hanno chiesto un aumento di stipendio incassano invece il licenziamento di altre 60 unità. Poi implora addirittura l’intervento di un Battaglione di truppa regolare dopo che gli operai si sono portati compatti nello spiazzo dell’opificio in atteggiamento minaccioso.
Convergono la Guardia Nazionale Italiana, i Bersaglieri e i Carabinieri, che circondano il nucleo industriale. Al cancello d’ingresso trovano l’opposizione dei lavoratori e calano le baionette. Al segnale di trombe al fuoco, sparano sulla folla, sui tanti feriti e sulle vittime. Le forze dell'ordine parlano di sole due vittime e sei feriti trasportati all’Ospedale. Ma i morti sono almeno quattro: Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del Grosso e Aniello Olivieri. Sono questi i nomi accertati dei primi martiri della storia operaia italiana.

sabato 30 aprile 2011

Salute: anche l'erba che caccia la paura tra piante medicinali più usate a casa

SALUTE: ANCHE L'ERBA CHE CACCIA LA PAURA TRA PIANTE MEDICINALI PIU' USATE A CASA =
STUDIO, NELL'ERA DI MEDICINA SUPER TECNOLOGICA SOPRAVVIVONO
PRATICHE POPOLARI

Roma, 30 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - La malva contro
qualsiasi tipo di infiammazione, il finocchio per tenere a bada i
disturbi digestivi e l'erba della paura, usata, in particolare in
Toscana per 'lavare' via uno spavento subi'to o un trauma emotivo,
soprattutto nei bambini perche' non restino 'segnati' dal timore. Sono
queste le piante medicinali attualmente piu' utilizzate a casa,
secondo i dati preliminari di una ricerca di etnomedicina promossa e
condotta dal Centro di Medicina Naturale dell'ospedale S.Giuseppe in
alcune scuole superiori di Empoli.

Uno studio che evidenzia la sopravvivenza - e la 'buona salute'
- di forme di 'cura' popolare. I medici del centro hanno 'interrogato'
attraverso un questionario un piccolo gruppo di pazienti .

"E numerose - spiega Fabio Firenzuoli, direttore del Centro -
sono risultate le erbe utilizzate a livello domestico, dalla rosa
canina alla bardana, dalla ruta al tarassaco, dalla parietaria alla
borragine, alla gramigna". (segue)

(Red-Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:53

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SALUTE: ANCHE L'ERBA CHE CACCIA LA PAURA TRA PIANTE MEDICINALI PIU' USATE A CASA (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ma sul podio delle prime tre
classificate ci sono la malva al primo posto, seguita dal finocchio e
dall'erba della paura. Quest'ultima, nota soprattutto in centro
Italia, viene usata in modo rituale. "Si utilizza ancora - spiega
Firenzuoli - per fare 'lavare' chi abbia subito uno spavento. E con
l'acqua, se diventa visibilmente sporca, se ne va la paura".

Tutto questo, non rappresenta quindi, solo "antichi ricordi del
tempo che fu, ma si tratta di una realta' curiosa forse, quanto
attuale, probabilmente neppure tanto locale, che interessa certo anche
gli antropologi", dice Firenzuoli.

Dall'indagine risulta, inoltre, che "in assoluto al primo posto
tra le pratiche popolari, prima ancora delle erbe, ci sono le
segnature e la recitazione di formule o preghiere rituali", che sono
quindi ancora utilizzate nell'epoca della medicina supertecnologica e
alle nostre latitudini. "I dati, interessanti da molti punti di vista,
saranno ora oggetto di studio e di analisi approfondite con gli
esperti di etnomedicina", conclude, Firenzuoli.

(Red-Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 19:10

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Salute: per 3 bimbi su 10 problemai sonno fino a tre anni, guida per i genitori

SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI =

Roma, 30 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ci vuole 'un
fisico bestiale' a fare i genitori, soprattutto nei primi tre anni di
vita dei figli. In questa delicata fase, infatti, tre piccoli su dieci
soffrono di disturbi del sonno e, di conseguenza, le notti di mamma e
papa' si trasformano in incubi. E gli effetti negativi non mancano
nemmeno durante il giorno.

Una cattiva qualita' del sonno, infatti, influisce anche sul
comportamento e l'attenzione. E lo stress familiare cresce. Ma aiutare
i bimbi a fare la nanna e' possibile utilizzando gli strumenti giusti.
Ne e' convinta Alessandra Devoto, psicologa, esperta in disturbi del
sonno, docente dell'universita' Sapienza di Roma, autrice di una guida
ad hoc per genitori disperati.

Nel libro - "Dormire come un bambino: come aiutare lo sviluppo
naturale del sonno dei vostri figli" (Edizioni San Paolo) - l'esperta
ricorda, anche attraverso storie vissute, che i bimbi non sono tutti
uguali quando si tratta di dormire. Alcuni cadono come sassi nelle
braccia di Morfeo, altri faticano a chiudere gli occhi e ognuno ha
bisogno della sua personalissima dose di sonno. Non ci sono quindi
comportamenti standard dei piccoli quando si tratta di andare a letto.
(segue)

(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:45

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SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - La guida, cosi', aiuta ad
osservare lo sviluppo fisiologico del modo di dormire dei bambini da 0
a 12 anni. E suggerisce come impostare la giusta durata del sonno di
notte e di giorno, gli orari ottimali e le attivita' migliori per
aiutare i piccoli ad addormentarsi. Indicando, infine, i modi con cui
riconoscere eventuali problemi e le strategie per risolverli.

Come in ogni buon manuale non mancano i consigli pratici. E le
regole d'oro riguardano soprattutto la capacita' di creare un ambiente
favorevole al sonno. A cominciare dalla regolarizzazione degli orari,
con uno schema preciso di sonno e veglia da rispettare. Importante,
poi, modulare le attivita' rispetto alla luce e al buio, esponendo il
piccolo il piu' possibile alla luce del giorno e mantenendolo attivo
nelle ore diurne (e mai nelle ore serali).

Utile 'inventare' rituali del sonno da seguire e limitare al
minimo, durante i risvegli notturni (o le poppate per i piu' piccoli),
l'interazione (niente giochi, coccole ecc. ) rassicurando comunque il
piccolo. (segue) (segue)

(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:53

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SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI (3) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L''igiene del sonno', ovvero le
strategie per favorire l'addormentamento e rendere l'ambiente
circostante favorevole al riposo notturno, si apprende da
piccolissimi. Ma ogni eta' ha la sua 'struttura' di sonno. E cambiano
anche i problemi. Come nel caso delle paure notturne e degli incubi.

Tra i 4 e i 12 anni, per esempio, il 70% dei bambini affronta,
saltuariamente, i 'brutti sogni'. E anche in questo caso serve
l'intervento di mamma e papa'. Per evitare che la paura di sognare
faccia perdere la voglia di andare a letto.

Il consiglio pratico della psicologa, quando e' l'ora di andare
a letto, e' quello ricordare al bambino tutti gli strumenti che ha a
disposizione per tranquillizzarsi: la lucina sul letto, l'orsetto, le
cose che piu' gli piacciono da tenere vicino, l'eventuale presenza dei
un fratellino (o sorelline) e la vicinanza di mamma e papa' pronti ad
intervenire.

(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 19:09

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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA = CONFONDONO IL PHISHING CON LA PESCA E IL FIREWALL CON UN FILM

INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA =
CONFONDONO IL PHISHING CON LA PESCA E IL FIREWALL CON UN FILM

Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Pacchetti viaggio (29%), servizi
finanziari (27%), abbigliamento e articoli sportivi (23%) sono i
settori privilegiati dello shopping virtuale degli italiani, ma
nonostante il grande utilizzo della rete per fini commerciali, 7
italiani su 10 dimostrano di non conoscerne nello specifico meccanismi
e terminologie.

Qualche esempio? Il phishing e' per il 29% un tipo di pesca e
per il 12% una pratica erotica. Anche la crittografia e' sconosciuta
ai piu': per il 22% e' una tecnica artistica, e il firewall per
qualcuno (18%) e' il titolo di un film. Malgrado cio' gli italiani
sembrano preferire sempre piu' l'acquisto on line, sia per i prezzi
che appaiono piu' competitivi (38%) e sia per la comodita' (29%),
anche se ammettono che sono alti i rischi di frodi o fregature (34%) e
quelli legati alla sicurezza (29%).

Questo e' quanto emerge da uno studio promosso da ''VdG
Magazine'', la rivista diretta da Domenico Marasco e in edicola nei
prossimi giorni, condotto da su 1500 italiani, donne e uomini dia 18
ai 65 anni, attraverso un monitoraggio su blog, forum, community,
volto a conoscere abitudini e conoscenze degli italiani sul fenomeno
del commercio elettronico. (segue)

(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:22

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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA (2) =

(Adnkronos) - Stando a quanto riferisce la Camera di Commercio
di Milano, il commercio elettronico e' in rapida espansione: alcuni
dati studiati sul registro imprese del 2009 e del primo trimestre
2010, nonche' sui dati Istat del 2010, evidenziano infatti un
incremento del +7% delle aziende che operano nel commercio virtuale. E
gli stessi italiani si mostrano sensibili allo shopping on line: il
34% dichiara di acquistare beni e servizi almeno una volta a
settimana, il 28% lo fa in occasioni particolari, come anniversari e
compleanni, mentre l'11% afferma di non avere scadenze precise.

I settori che piu' sono interessati? Il turismo, come l'acquisto
di pacchetti viaggio (29%), seguono poi l'abbigliamento e gli articoli
sportivi (27%), i servizi economico-finanziari (23%), come il
pagamento di polizze assicurative, bollette e quant'altro, e
l'elettronica di consumo (19%). I vantaggi che vengono riscontrati
sono soprattutto quelli di prezzi bassi (39%) e della comodita' (29%),
oltre che per la possibilita' di avere assistenza continua e senza
vincoli di orari (18%). Nonostante cio' e' forte l'attenzione ai
rischi che possono esserci: il 34% degli intervistati punta il dito
contro frodi e truffe, il 18% ha paura di acquistare merci o servizi
illegali mentre, per 4 italiani su 10 (42%), a essere in pericolo e'
la sicurezza dei minori in rete, che possono essere facilmente
circuiti, e la sicurezza legata all'affidabilita' delle transazioni
(24%).

Il contrassegno resta la modalita' di pagamento privilegiata,
con il 32% degli italiani che dichiarano di esercitarla, mentre carte
prepagate (17%), carte di credito (19%) e bonifici bancari (14%) non
sono ancora entrati del tutto nella filosofia di acquisto degli
italiani. E benche' attribuiscano al commercio virtuale un livello
soddisfacente di sicurezza (49%), 7 italiani su 10 dichiarano di non
sapersi orientare in maniera impeccabile nei sistemi e nelle procedure
dell'e-commerce, nonche' del vocabolario specifico. (segue)

(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:26

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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA (3) =

(Adnkronos) - Ma quali sono gli errori piu' comuni che
commettono riguardo alcuni aspetti tipici del commercio elettronico?
Il phishing e' per il 29% un tipo di pesca, per il 21% una tendenza
alimentare e per il 12% una pratica erotica, mentre solo il 34% sa che
e' un'attivita' illegale che cattura dati sensibili. Anche la
crittografia e' sconosciuta ai piu': per il 22% e' una tecnica
artistica e per il 19% un filone di studi sui graffiti preistorici,
mentre il 44% risponde correttamente affermando che si tratta di una
scrittura in codice con chiavi di accesso.

Parlando di firewall, poi, solo 4 italiani su 10 (41%) sanno che
si tratta di un dispositivo di protezione del computer, mentre c'e'
chi afferma che e' una segnalazione di incendio (19%) o addirittura il
titolo di un film (18%). Molta incertezza nel definire anche un host,
che il 19% e' il nome di un dominio pubblico su internet e per il 27%
la possibilita' generica di dare ospitalita' sul proprio sito, mentre
4 su 10 (39%) dichiarano che si tratta di un servizio che permette di
avere uno spazio web per ospitare siti o forum. Dubbi anche per quando
riguarda il certificato digitale: per alcuni aiuta a semplificare la
burocrazia cartacea (15%), il 26% lo indica l'allegato che si invia
con una mail e solo il 34% afferma che e' un documento elettronico che
associa l'identita' di una persona ad una chiave di accesso.

(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:44

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venerdì 29 aprile 2011

Aggiornamenti delle aree riservate ai possessori di userid e password al 30 aprile 2011

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Agenzie di stampa referendum 29 aprile 2011

REFERENDUM: DI PIETRO SCRIVE A MARONI, NON SI ADEMPIONO OBBLIGHI DI LEGGE =

Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - Antonio Di Pietro, ha inviato una
lettera al ministro dell'Interno Roberto Maroni, e ha presentato
un'interrogazione parlamentare, per manifestare ''la piu' profonda
preoccupazione per la mancanza d'informazione e per lo stato degli
adempimenti burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno p.v. degli italiani
residenti all'estero''.

Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha anche inviato una
lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari, ha
sottolineato: ''A quanto ci risulta, per ragioni non chiare, non si
sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3, articolo 17, della
legge 459/2001, che prevede di promuovere su tutti mezzi di
informazione rivolti alle comunita' italiane all'estero, la piu' ampia
comunicazione sui temi oggetto dei quesiti referendari. Ancor piu'
preoccupante appare il rischio che gli elettori e le elettrici
italiane residenti all'estero, non ricevano per tempo tutte le schede
sulle quali esprimere il proprio voto''.

''Ancor piu' preoccupante - scrive ancora Di Pietro - appare il
rischio che gli elettori e le elettrici italiane residenti all'estero,
non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto. Come Le e' certamente noto - sottolinea -, gli Uffici
consolari devono spedire agli aventi diritto al voto, non oltre 18
giorni prima della data stabilita per le votazioni in Italia, un plico
contenente, tra l'altro, anche le schede elettorali relative ai
diversi quesiti sottoposti a referendum". (segue)

(Pol/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 17:56
REFERENDUM: DI PIETRO SCRIVE A MARONI, NON SI ADEMPIONO OBBLIGHI DI LEGGE (2) =

(Adnkronos) - "Non vorrei che -prosegue Di Pietro-, in attesa
del pronunciamento della Corte di Cassazione sul referendum abrogativo
delle nuove centrali per la produzione di energia nucleare, si
ritardasse, in violazione delle precise disposizioni emanate dal
Ministero dell'Interno, l'invio per posta della relativa scheda
elettorale".

"Se cio' accadesse -conclude il presidente IdV-, sarebbe, dopo
le gravi parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per
giustificare il tentativo di impedire agli elettori di votare sulle
centrali nucleari, un'ulteriore manifestazione di un uso di parte
delle istituzioni pubbliche''.

(Pol/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 17:58

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NNNN
REFERENDUM. ART.21: MIGLIAIA DI FIRME CONTRO OSCURAMENTO
ADERISCONO PAOLINI, BATTIATO, MARCORE' E VECCHIONI

(DIRE) Roma, 29 apr. - "Questa mattina abbiamo partecipato al
sit-in indetto dal 'Comitato promotore per il Si' sull'acqua
pubblica' per protestare contro il vergognoso silenzio che
circonda questi referendum. Non e' tollerabile che al broglio
politico si voglia aggiungere quello mediatico". Lo affermano
Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di
Articolo21.
"E' necessaria- scrive Giulietti- una vera e propria rivolta
popolare su questo tema. Per questo il 3 maggio, in occasione
della giornata mondiale della liberta' di stampa, di intesa con
altre organizzazioni, tra cui Libera informazione, la Tavola
della Pace e il Popolo Viola, saremo alle ore 14 davanti alla
Commissione di Vigilanza Rai per chiedere che si superi
l'ostruzionismo della maggioranza e si approvi al piu' presto il
regolamento sul referendum per consentire agli italiani di essere
informati. Ma saremo li' anche per consegnare al presidente
Sergio Zavoli le migliaia di firme raccolte sul sito
www.articolo21.org contro l'oscuramento dei referendum. Al nostro
appello hanno aderito, tra gli altri, numerosi esponenti del
mondo dello spettacolo tra cui Ottavia Piccolo, Roberto
Vecchioni, Marco Paolini, Franco Battiato, Neri Marcore', Lella
Costa, Teresa Mannino, Antonio Cornacchione, Giovanna Marini".

(Com/Rai/ Dire)
17:44 29-04-11

NNNN
REFERENDUM. DI PIETRO A MARONI: INFORMARE ELETTORI ALL'ESTERO


(DIRE) Roma, 29 apr. - Il presidente dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato una lettera al Ministro
dell'Interno, Roberto Maron, e ha presentato un'interrogazione
parlamentare, per manifestare "la piu' profonda preoccupazione
per la mancanza d'informazione e per lo stato degli adempimenti
burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno degli italiani
residenti all'estero". Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha
anche inviato una lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche
e consolari, sottolinea che "a quanto ci risulta, per ragioni non
chiare, non si sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3,
articolo 17, della legge 459/2001, che prevede di promuovere su
tutti mezzi di informazione rivolti alle comunita' italiane
all'estero, la piu' ampia comunicazione sui temi oggetto dei
quesiti referendari. Ancor piu' preoccupante appare il rischio
che gli elettori e le elettrici italiane residenti all'estero,
non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto. Ancor piu' preoccupante- scrive ancora Di Pietro-
appare il rischio che gli elettori e le elettrici italiane
residenti all'estero non ricevano per tempo tutte le schede sulle
quali esprimere il proprio voto. Come Le e' certamente noto-
sottolinea-,gli Uffici consolari devono spedire agli aventi
diritto al voto, non oltre 18 giorni prima della data stabilita
per le votazioni in Italia, un plico contenente, tra l'altro,
anche le schede elettorali relative ai diversi quesiti sottoposti
a referendum. Non vorrei che- prosegue- in attesa del
pronunciamento della Corte di Cassazione sul referendum
abrogativo delle nuove centrali per la produzione di energia
nucleare, si ritardasse, in violazione delle precise disposizioni
emanate dal Ministero dell'Interno, l'invio per posta della
relativa scheda elettorale. Se cio' accadesse- conclude il
presidente IdV- sarebbe, dopo le gravi parole pronunciate dal
presidente del Consiglio per giustificare il tentativo di
impedire agli elettori di votare sulle centrali nucleari,
un'ulteriore manifestazione di un uso di parte delle istituzioni
pubbliche".

(Com/Tar/ Dire)
17:38 29-04-11 begin_of_the_skype_highlighting            38 29-04-11      end_of_the_skype_highlighting

NNNN
REFERENDUM: DI PIETRO, ELETTORI ESTERO SENZA SCHEDE
LEADER IDV SCRIVE A MARONI, E' USO DI PARTE ISTITUZIONI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il leader dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato una lettera al Ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, e ha presentato un'interrogazione
parlamentare, per manifestare ''la piu' profonda preoccupazione
per la mancanza d'informazione e per lo stato degli adempimenti
burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno degli italiani
residenti all'estero''.
Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha anche inviato una
lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari, ha
sottolineato: ''A quanto ci risulta, per ragioni non chiare, non
si sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3, articolo 17,
della legge 459/2001, che prevede di promuovere su tutti mezzi
di informazione rivolti alle comunita' italiane all'estero, la
piu' ampia comunicazione sui temi oggetto dei quesiti
referendari. Ancor piu' preoccupante appare il rischio che gli
elettori e le elettrici italiane residenti all'estero, non
ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto''.
Di Pietro ricorda che gli Uffici consolari devono spedire le
schede agli elettori entro 18 giorni dal voto. ''Non vorrei che
- sottolinea - in attesa del pronunciamento della Corte di
Cassazione sul referendum abrogativo delle nuove centrali per la
produzione di energia nucleare, si ritardasse, in violazione
delle precise disposizioni emanate dal Ministero dell'Interno,
l'invio per posta della relativa scheda elettorale. Se cio'
accadesse - conclude il presidente IdV -, sarebbe, dopo le gravi
parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per giustificare
il tentativo di impedire agli elettori di votare sulle centrali
nucleari, un'ulteriore manifestazione di un uso di parte delle
istituzioni pubbliche''. (ANSA).

DEL
29-APR-11 17:33 NNNN
REFERENDUM: STADERINI, RAI INFORMI ANCHE SENZA REGOLAMENTO =

Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - "Anche se la Commissione
parlamentare di Vigilanza non ha ancora approvato il regolamento, la
Rai puo' e deve immediatamente provvedere ad avviare la campagna di
informazione sui quesiti referendari e a organizzare quelle tribune
che, secondo la legge, avrebbero dovuto cominciare un mese fa". Lo ha
dichiarato Mario Staderini, segretario dei Radicali, che con il
deputato Marco Beltrandi ha preso parte ad un presidio sotto la sede
Rai di viale Mazzini.

"Con questa condotta la Rai si iscrive al partito degli
antireferendari e si rende complice della grave violazione del diritto
dei cittadini a essere informati sul voto di giugno -ha aggiunto
Staderini-. Recuperare subito, a partire dai programmi di
approfondimento, le settimane di campagna perse e' l'unico modo che il
servizio pubblico radiotelevisivo ha per restituire agli italiani il
maltolto in termini di democrazia e legalita', affinche' venga loro
garantito un voto davvero consapevole. Noi Radicali continueremo a
invocare un dibattito serio e il ripristino di quel minimo di Stato di
diritto per il quale Marco Pannella sta digiunando da ormai dieci
giorni".

"I presidenti Fini e Schifani hanno risposto alla nostra
lettera, condividendo l'urgenza di approvare un regolamento per il
quale i tempi sono ormai scaduti da un pezzo. E il presidente Zavoli
mi ha garantito che martedi' la Vigilanza si riunira' a oltranza, come
da mia richiesta", ha fatto sapere Beltrandi.

(Pol/Zn/Adnkronos)
29-APR-11 17:18

NNNN
REFERENDUM: NENCINI, GOVERNO NON INFORMA LO FACCIAMO NOI

(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''L'unica spiegazione alla mancanza
di informazione sui referendum nelle reti radiotelevisive
pubbliche, e' che il governo ha davvero paura non solo che si
raggiunga il quorum ma anche di una tripla bocciatura''.
E' quanto afferma Riccardo Nencini, segretario del Psi, partito
che ha che ha sostenuto la campagna di raccolta firme per i
referendum.
''Acqua, nucleare e legittimo impedimento - prosegue - non
sono banalita' qualunque, ma tre temi decisivi per i cittadini e
il funzionamento della nostra democrazia. Vuol dire che faremo
noi quello che non fa il governo e per questa ragione sezioni,
gazebo e stampa di partito sono gia' da oggi impegnati a fornire
la necessaria informazione perche' il 12 e 13 giugno gli
elettori siano in grado di esprimersi con un voto consapevole''.
(ANSA).

PH
29-APR-11 16:19 NNNN
REFERENDUM: DI PIETRO, A GIUGNO SI VA A VOTARE COMUNQUE =
(AGI) - Venezia, 29 apr. - Il referendum del 12 e 13 giugno si
fara' e Antonio Di Pietro dell'Italia Dei Valori lancia un
appello perche' la gente vada a votare. "Il 12 e 13 giugno - ha
detto oggi Di Pietro - si vota comunque, riceverete a casa le
schede. E' necessario superare il quorum, per dire che l'acqua
e' un bene di tutti e non va privatizzata, che l'energia si
puo' ottenere senza centrali nucleari e che legalita' e' uguale
per tutti. Non lasciatevi fuorviare da chi dice che il
referendum non si fa piu'. Con 4 schede o con 3 si fa
ugualmente".
"Devo dire grazie ai milioni di cittadini che hanno votato
il referendum - ha aggiunto il segretario dell?idv - che
vogliono mandare a casa Berlusconi e che ora si vedono
espropriato il proprio diritto di esprimersi. Cosi' i diritti
si trasformano in favori, e chi governa decide sulle nostre
teste. Siccome i cittadini potrebbero esprimere un pensiero
diverso da chi e' al governo, loro fanno una legge-truffa: se
ho il dubbio che il voto ti manda a casa, non faccio piu'
votare. Per questo c'e' la necessita' di difendere la
Costituzione". (AGI)
Crc
291613 APR 11

NNNN
LAVORO. DI PIETRO: 1 MAGGIO IDV IN PIAZZA, ANCHE PER REFERENDUM


(DIRE) Roma, 29 apr. - Domenica 1 maggio, in occasione della
festa dei lavoratori, l'Idv sara' in tutte le piazze italiane con
i banchetti per distribuire materiale informativo sui referendum
abrogativi del 12 e 13 giugno. E' quanto si legge in una nota
dell'ufficio stampa Idv.
Il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che
ha promosso due dei quattro quesiti referendari, quelli sul
nucleare e sul legittimo impedimento, sara' presente in Piazza
San Giovanni a Roma dove verranno allestiti alcuni gazebo.
"In un momento cosi' drammatico per il Paese- afferma il
leader Idv- in cui l'economia va a picco, la disoccupazione
giovanile sfiora il 30% e centinaia di imprese in difficolta'
sono costrette a chiudere e' indispensabile riaffermare il
diritto al lavoro, troppe volte calpestato e umiliato da questo
governo sordo e incapace. Il Parlamento e' bloccato su
provvedimenti ad-personam utili solo a Berlusconi, e non si
occupa delle vere emergenze del Paese come l'istruzione, il
lavoro, la ricerca e lo sviluppo. Dopo aver tagliato i fondi al
comparto sicurezza, affondato le piccole e medie imprese,
condannato i giovani al precariato e proposto di abolire lo
Statuto dei Lavoratori, ora maggioranza e governo vorrebbero
storpiare l'art. 1 della Carta costituzionale".
"La nostra e' una Repubblica fondata sul lavoro- prosegue il
leader Idv- ed e' un principio che va difeso dentro e fuori il
Parlamento. Domenica saremo in piazza per ribadire il nostro
sostegno ai lavoratori e per rilanciare i referendum del 12 e 13
giugno, importante strumento democratico che i cittadini hanno
per mettere fine a questa politica scellerata e cominciare a
ricostruire il Paese dalla macerie berlusconiane'".

(Com/Vid/ Dire)
15:45 29-04-11

NNNN
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ECCO L'INTERESSE DEL PRIVATO SE NON BLOCCHIAMO CON IL REFERENDUM

ACQUA: CREMONESI (ACEA), DA REFERENDUM RISCHI EVIDENTI (2)

(ANSA) - ROMA, 29 APR - Cremonesi ha chiarito che se la
liberalizzazione del settore idrico non sara' bloccata dal
referendum, Acea potrebbe partecipare ad eventuali gare sia da
sola sia in collaborazione con Gdf Suez, in particolare in
Toscana.
''Sinergie nel settore elettrico non potranno esserci perche'
siamo ormai concorrenti ma possono esserci nel settore idrico,
dove abbiamo delle attivita' comuni in Toscana. Li' si puo'
pensare ad ulteriori aggregazioni. Se il referendum non
blocchera' la liberalizzazione del mercato, con l'avvio delle
gare - ha proseguito a margine dell'assemblea - potremmo
partecipare da soli o in collaborazione con altre societa', in
particolare Gdf Suez, che e' gia' nostro azionista''.
(ANSA).

OM
29-APR-11 15:54 NNNN
Acqua/ Cremonesi: Da referendum rischi risorse per operatori
Verrebbe meno adeguata remunerazione capitale investito

Roma, 29 apr. (TMNews) - Il referendum contro la cosiddetta
privatizzazione dell'acqua prevista dal decreto Ronchi pone dei
rischi per quanto riguarda gli operatori del settore idrico e
l'adeguata remunerazione del capitale investito. Lo ha detto il
presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, nella lettera inviata
agli azionisti nell'ambito dell'assemblea.

Secondo Cremonesi "la consultazione referendaria potrebbe
influire sulle modalità di affidamento e gestioni dei servizi
pubblici locali di rilevanza economica e sulla permanenza della
remunerazione del capitale investito nei criteri per la
determinazione della tariffa del servizio idrico integrato".
Inoltre, ha aggiunto, "appaiono evidenti i rischi derivanti da
una sua possibile abrogazione (dell'articolo relativo alla
cosiddetta privatizzazione dell'acqua, ndr)".

Il quadro normativo delineato dal decreto "aveva infatti in buona
parte risolto l'incertezza interpretativa del precedente assetto
normativo e la sua abrogazione lascerebbe nuovamente spazio a una
instabilità quantomai negativa degli operatori del settore.
L'eventuale vittoria del fronte abrogazionista, che tra gli
elementi costitutivi della tariffa idrica farebbe venire meno
quella di un'adeguata remunerazione del capitale investito - ha
concluso - imporrebbe un profondo ripensamento del ruolo del
gestore del servizio idrico almeno per quanto concerne il sistema
di finanziamento degli investimenti".

Pie/Ral

291147 apr 11

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REFERENDUM: DI PIETRO, SUBITO SPOT IN RAI SU CONSULTAZIONI
LEADER IDV SCRIVE A PRESIDENTE RAI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il leader dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato oggi una lettera al presidente
della Rai, Paolo Garimberti, per sollecitare la messa in onda
degli spot relativi ai quesiti referendari del 12 e 13 giugno.
''Dal 4 aprile scorso, inizio ufficiale della campagna
referendaria - scrive Di Pietro - la Rai, con la sola eccezione
della puntata di 'Annozero' andata in onda il 28 aprile, non ha
ancora iniziato a diffondere sulle sue reti, radiofoniche e
televisive, programmi di comunicazione politica sui quesiti
referendari sui quali gli italiani saranno chiamati a votare il
prossimo 12 e 13 giugno''.
''Fino ad oggi sono stati sottratti ai cittadini italiani ben
25 giorni di campagna referendaria. Come lei sa, la legge affida
al servizio pubblico radiotelevisivo, rispetto alle emittenti
private, la parte piu' consistente dell'attivita' informativa in
occasione di elezioni e referendum. E' questo che giustifica e
legittima l'esistenza di una televisione e di una radio
pubblica''. ''Ogni ritardo, ogni restrizione di tempi e spazi
radiotelevisivi, ogni forma di marginalizzazione oraria della
comunicazione politica dedicata ai temi referendari - sottolinea
il leader dell'IdV - lede il diritto dei cittadini a essere
informati sui diversi punti di vista che si confrontano su
ciascuno dei quattro quesiti e mina seriamente il ruolo e la
funzione del servizio pubblico''. ''So bene che la Commissione
parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi
pubblici radiotelevisivi - spiega - non ha ancora emanato le
disposizioni a cui la Rai deve attenersi nel corso della
campagna referendaria. Cio' non di meno, vi sono obblighi e
facolta' che la Rai deve assolvere per svolgere il suo ruolo
essenziale di garanzia del diritto all'informazione''.
''Vi sono, innanzitutto, i telegiornali, i notiziari
radiofonici e i programmi a contenuto informativo, per i quali,
nel rispetto dell'autonomia giornalistica, e' possibile
assicurare una presenza significativa di fatti e argomenti
legati ai temi della campagna referendaria'', sottolinea. ''Sono
convinto, inoltre, che sia possibile per la Rai, da subito e
senza attendere la Commissione di vigilanza, mandare in onda
spot informativi per illustrare su tutte le reti radiofoniche e
televisive, i quesiti referendari e per informare i cittadini
sulla data, gli orari e le modalita' di votazione''. (ANSA).

CLA
29-APR-11 15:46 NNNN
REFERENDUM: VERNA, GRAVE CHE RAI OSCURI PROTESTA COMITATI

(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Il segno di virtuosa discontinuita'
che il nuovo direttore generale dovra' dare e' nell'illuminare
tutto cio' che accade con imparzialita' e pluralismo. La
protesta dei comitati referendari e' l'ultima sconfitta della
Rai di Masi. Oscurare un'iniziativa di grande partecipazione
popolare da parte del servizio pubblico e' un vero e proprio
scippo di democrazia''. E' l'accusa di Carlo Verna, segretario
dell'Usigrai.
''Inaccettabile: alzeremo la guardia - conclude Verna in una
nota - perche' non continui ad accadere''. (ANSA).

COM-MAJ
29-APR-11 15:45 NNNN
Referendum/ Di Pietro: il 12 e 13 giugno si voterà
Gente non si lasci fuorviare, arriveranno schede

Chioggia(Ve), 29 apr. (TMNews) - Il 12 e 13 giugno si voterà
comunque per i referendum e le schede saranno recapitate ai
cittadini. Lo dice il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di
Pietro, tornando sul tema referendario nel corso di un incontro
elettorale a Chioggia (Venezia).

"Alla gente dico - ha sottolineato Di Pietro - che il 12 e 13
giugno si vota comunque, riceverete a casa le schede.
E' interessante superare il quorum, per dire che l'acqua è un
bene di tutti e non va privatizzata, che l'energia si può
ottenere senza centrali nucleari e che legalità è uguale per
tutti". "Non lasciatevi fuorviare da chi dice che il referendum
non si fa più. Con 4 schede o con 3 si fa ugualmente", ha
concluso.

Bnz

291539 apr 11

REFERENDUM: VERDI IN PIAZZA, BERLUSCONI SOSPENDE DEMOCRAZIA
ANCHE SU ACQUA MINISTERO AMBIENTE LAVORA PER AFFOSSARE VOTO
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Sono state sospese le liberta'
democratiche ad opera di Berlusconi che ha definito i cittadini
italiani incapaci di esprimere un voto al referendum di
giugno''. Cosi' Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, commenta -
nel corso di un presidio per manifestare conto il ritorno all'
atomo e a favore delle rinnovabili - l'eventualita' che venga
cancellato il quesito referendario sul nucleare dopo che il
governo ha approvato ''una moratoria-truffa'' che pero' ''non
elimina la legge presa in considerazione dalla spirito dei
referendari''.
''Noi - prosegue Bonelli - siamo convinti che si votera'
perche' questo imbroglio non potra' passare: da oggi lanciamo la
campagna 'Noi votiamo lo stesso' per reclutare le sentinelle
della democrazia, ovvero 180.000 scrutatori per difendere il
voto del 12 e 13 giugno che in ogni caso faremo, anche in una
forma parallela''. La preoccupazione, osserva il leader del Sole
che ride, si sposta pero' ora anche sull'acqua: ''Sappiamo che,
infatti, il ministero dell'Ambiente sta lavorando a un
provvedimento da inserire nel nuovo decreto definito 'sviluppo'
in cui dovrebbero esser contenute le norme che affosseranno
anche il referendum sull'acqua''.
Infine, conclude il presidente dei Verdi accompagnato nella
protesta dal 'popolo' di Sos rinnovabili, ''con il quarto conto
energia il governo si schiera dalla parte degli oligopoli
bloccando lo sviluppo del Paese''. (ANSA).

Y99-GU
29-APR-11 14:18 NNNN
REFERENDUM: FNSI, INACCETTABILE TOGLIERE DIRITTO DI SAPERE
NATALE, PREMIER HA OFFESO CITTADINI; LA SOLUZIONE E' INFORMARE
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Il sindacato unitario dei
giornalisti reputa inaccettabile che ai cittadini venga tolto il
diritto di sapere e ai giornalisti quello di informare''. Lo
dice il presidente della Fnsi (Federazione nazionale stampa
italiana), Roberto Natale, a margine del presidio, davanti la
sede Rai di viale Mazzini a Roma, organizzato dai Comitati per
l'acqua e per il nucleare per votare 'si' al referendum del 12 e
13 giugno.
''Lo spazio pubblico di informazione - prosegue Natale,
riferendosi al fatto che a 45 giorni dal voto referendario
manchi il regolamento - si trova in questo momento in una
condizione di arretratezza, nonostante il positivo lavoro di
Zavoli''. Come giornalisti, dice il presidente del sindacato
unitario dei giornalisti, ''non ci si deve schierare ne' a
favore del 'si' ne' a favore del 'no', ma semplicemente per
offrire una corretta informazione''. Il presidente del Consiglio
- spiega Natale, parlando di quanto riferito dal premier sulla
moratoria e il rinvio della discussione sull'atomo eliminando il
quesito - ''ha offerto una concezione offensiva dei cittadini
definendoli come dei bambini facilmente impressionabili. A
questo - osserva Natale - offriamo una soluzione: il rimedio e'
fornire informazioni sia sulle ragioni a favore che su quelle
contrarie all'acqua, al nucleare e al legittimo impedimento. In
questo modo - conclude - i cittadini potranno esprimere un voto
consapevole e responsabile''. (ANSA).

Y99-GU
29-APR-11 13:54 NNNN
REFERENDUM. DONADI: BERLUSCONI COMPIE FURTO DI DEMOCRAZIA


(DIRE) Roma, 29 apr. - "Sul referendum che si terra' a breve, la
posizione di Idv e' netta anche se non posso non registrare un
fenomeno strano. L'Idv un anno fa da sola ha raccolto oltre un
milione di firme per il referendum, da sola le ha portate in
cassazione, oggi ci accorgiamo che tutti ne sono divenuti
sostenitori e ne rivendicano il buon riscontro verso gli elettori
come una loro vittoria, questo ci fa un po' sorridere ma ci fa
piacere perche' e' una battaglia a difesa di tutti i cittadini".
E' quanto dichiara Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv
alla Camera.
"La cosa grave che va evitata- aggiunge- e' il furto di
democrazia di questo governo che in realta' vuole mantenere il
nucleare, per stessa ammissione di Berlusconi ma ha fatto
un'abrogazione tattica e a tempo per impedire che la gente voti
ora sancisca il no. Il referendum si fara' lo stesso e sara'
un'occasione che non possiamo perdere per rimettere sulla strada
dritta la politica di questa nazione che il governo sta
svendendo".

(Com/Vid/ Dire)
12:24 29-04-11
NUCLEARE:LEGAMBIENTE,GOVERNO NASCONDE UN REFERENDUM CHE SI FARA' =
(AGI) - Roma, 29 apr. - "Questo e' un gioco di squadra della
maggioranza, organizzato per nascondere ai cittadini italiani
che il referendum sul nucleare si fara'. Per ora". Parola di
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente,
presente questa mattina sotto la Rai di Viale Mazzini per
invocare l'approvazione del regolamento in materia di
comunicazione politica sui referendum.
Armati di striscioni, bandiere, tute bianche e maschere
antigas, i comitati referendari sono qui per due motivi
fondamentali, spiega il presidente di Legambiente: "Primo,
chiediamo informazioni sui referendum, toccati marginalmente
dai telegiornali solo quando il governo ha dichiarato sospeso
quello sul nucleare. Secondo, ci rivolgiamo alla commissione di
Vigilanza che dovrebbe dettare, anziche' tacere, le regole
della comunicazione sui referendum e che invece sta facendo
'melina'". (AGI)
Rmc/Chi/Ral/
291154 APR 11

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NUCLEARE. CELENTANO: TUTTI A VOTARE, QUESTO GOVERNO CI AVVELENA
CACCIAMO BERLUSCONI, CHE AL MASSIMO PUO' GOVERNARE UNA TRIBU'.

(DIRE) Roma, 29 apr. - "Caro direttore, ma soprattutto cari
studenti, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a
lavorare nell'insicurezza. Come avete letto su tutte le prime
pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua nella sua
demoniaca voglia di avvelenare gli italiani". Si apre cosi' cosi'
la lettera-appello di Adriano Celentano pubblicata su 'il Fatto
quotidiano' e nella quale invita gli italiani ad andare a votare
al referendum spiegando che quello del governo "e' un trucco per
indebolire il referendum: senza il quesito nucleare (e ora state
tentando di far saltare anche quello sull'acqua), sperate che il
legittimo impedimento non raggiunga il quorum".
Per Celentanto ormai "la 'pubblica ottusita'' dei vari Romani,
Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi
raggiunto il punto di non ritorno", mentre Berlusconi e' "ormai
in preda a uno stato confusionale".
Dunque, insiste il 'molleggiato' qui "non si tratta piu' di
destra o sinistra per capire che un uomo come Berlusconi non solo
non puo' governare l'Italia, ma nessun Paese. Al massimo lui e i
suoi falsi trombettieri possono andar bene per una piccola
tribu', dove raccolti introno al capo si nutrono a vicenda della
loro stessa falsita'".
A questo punto, insiste, "non ci resta che l'unico mezzo di
sopravvivenza. Il voto. il 12 giugno dobbiamo andare tutti a
votare anche se, come e' prevedibile, il governo tentera'
l'impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il
legittimo impedimento". E "se lo dovesse togliere dobbiamo essere
ancora piu' numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi
elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per
terra scritto su un piccolo foglietto gia' preparato a casa, in
modo che l'indomani tutti i marciapiedi d'Italia siano invasi da
quaranta milioni di bigliettini. Contro il nucleare. Contro la
privatizzazione dell'acqua. Contro il legittimo impedimento".

(Vid/ Dire)
10:49 29-04-11

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REFERENDUM: CELENTANO, IL 12 GIUGNO DOBBIAMO ANDARE TUTTI AI SEGGI =
APPELLO AD AMICI, FASCISTI, STUDENTI, LEGHISTI, COMUNISTI E
OPERAI INSICURI

Roma, 29 apr. (Adnkronos) - "Cari amici fascisti, studenti,
leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo
punto non ci resta che l'unico mezzo di sopravvivenza. Non possiamo
assolutamente mancare. Il 12 giugno dobbiamo andare tutti a votare
anche se, come e' prevedibile, il governo tentera' l'impossibile per
togliere dalle schede referendarie pure il legittimo impedimento". Lo
scrive Adriano Celentano in un intervento su 'Il Fatto quotidiano'.

"E, se lo dovesse togliere -aggiunge- dobbiamo essere ancora
piu' numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali
fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un
piccolo foglietto gia' preparato a casa, in modo che l'indomani tutti
i marciapiedi d'Italia siano invasi da quaranta milioni di
bigliettini. Contro il nucleare. Contro la privatizzazione dell'acqua.
Contro il legittimo impedimento".

(Red-Pol/Col/Adnkronos)
29-APR-11 08:53

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Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Circ. 21-4-2011 n. 12828 D.M. 2 febbraio 2011. Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione. Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 5.

Circ. 21 aprile 2011, n. 12828 (1).
          D.M. 2 febbraio 2011.         Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione.            

(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 5.


          
              
Ai                          
Dirigenti delle direzioni generali               territoriali  
                                      
Sede            


              



Com’è noto, con il decreto in oggetto, pubblicato         sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 2011, è stato stabilito il         calendario per le operazioni di targatura dei ciclomotori ancora muniti di         certificato di idoneità tecnica e circolanti con il contrassegno di         circolazione (cd. "targhino"); ciò in attuazione dell'art. 14, comma 2, della         L. 29 luglio 2010, n. 120, il quale ha prescritto che, entro il 13 febbraio         2012, i predetti ciclomotori debbano essere muniti, per poter circolare su         strada, delle targhe e del certificato di circolazione previsti dall'art. 97         del codice della strada.      
Ciò posto, avendo verificato al riguardo la         sussistenza di talune incertezze interpretative, si forniscono gli opportuni         chiarimenti.      
Le scadenze per le operazioni di "ritargatura"         sono le seguenti:      
1) entro il 1° giugno 2011, per i ciclomotori         circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia         per "0", "1", e "2";      
2) entro il 31 luglio 2011, per i ciclomotori         circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia         per "3", "4", e "5";      
3) entro il 29 settembre 2011, per i ciclomotori         muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per         "6", "7", e "8";      
4) entro il 28 novembre 2011, e comunque non         oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di         identificazione la cui sequenza numerica inizia per "9" e la cui sequenza         alfanumerica inizia con la lettera "A".      
Gli indicati termini hanno tuttavia carattere         ordinatorio; infatti la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 14, comma 3,         della citata L. n. 120/2010 (da euro 389 a euro 1.559) è applicabile unicamente         a decorrere dal 13 febbraio 2012 nei confronti di coloro che circolino con         ciclomotori non regolarizzati.      
Le operazioni di targatura debbono essere svolte         secondo le disposizioni generali già fornite con Circ. 3 luglio 2006, n.         14085/RU. In particolare, si rammenta che alla istanza dell'interessato,         corredata dalla relativa documentazione, deve essere allegato il certificato di         idoneità tecnica, anche se deteriorato (v. cap. II, par. C2, della richiamata         circolare); tuttavia, nulla osta acchè gli interessati possano richiedere, per         ragioni "affettive" legate alla vetustà del veicolo, di poter ottenere la         restituzione del certificato di idoneità, debitamente annullato dall'UMC,         successivamente al rilascio del certificato di circolazione.      
All'istanza dell'interessato deve altresì essere         allegato il contrassegno di identificazione del quale sia intestatario, che il         competente UMC provvede a distruggere dopo aver aggiornato i dati presenti in         archivio.      
Si invitano le SS.LL. a diramare i contenuti         della presente circolare a tutti gli UMC ricadenti nel proprio ambito         territoriale di competenza, al fine di assicurarne la corretta applicazione e         la massima diffusione all'utenza interessata.      
        
      
Il Direttore generale      
Arch. Maurizio Vitelli    



D.M. 2 febbraio 2011
L. 29 luglio 2010, n. 120, art.       14
D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art.       97