Regina Rania di Giordania: "Dopo aver ucciso oltre 10.000 persone, il 70% delle quali donne e bambini, gli israeliani affermano di voler proteggere i civili. Francamente, questa è una presa in giro della logica. Quando si chiede a 1,1 milioni di persone di lasciare le proprie case sotto la minaccia di morte, non si tratta di proteggere i civili. È uno sfollamento forzato.
Le agenzie delle Nazioni Unite e altre organizzazioni hanno già detto che non ci sono luoghi sicuri a Gaza. E anche le aree dei rifugiati, le cosiddette zone sicure, sono sotto attacco. E non serve che gli ordini di evacuazione vengano diffusi online o in TV: è noto che non c'è elettricità per i cittadini di Gaza dall'inizio di questa guerra. Non credo che questi ordini di evacuazione siano per il bene di questi civili. Non sono loro i destinatari ma il mondo intero. Questo è il modo in cui Israele cerca di dare legittimità alle sue azioni.
Per quanto riguarda gli scudi umani, credo che dovremmo seguire il diritto internazionale. Ovviamente, usare scudi umani è un crimine. Ma anche se una parte lo fa, mettendo in pericolo la vita dei civili, questi ultimi sono ancora sotto la piena protezione del diritto internazionale. Questo è lo standard internazionale e non ci possono essere eccezioni per nessun Paese. Quindi, prima di sparare un proiettile, prima di sganciare una bomba, uno Stato deve valutare il rischio per i civili. E se è sproporzionato rispetto a un obiettivo militare, allora è considerato illegale.
E francamente, trovo davvero scandaloso quando i funzionari israeliani hanno l'audacia di considerare le vittime palestinesi come scudi umani. In luoghi come Jebaliya, che ospita il maggior numero di persone di tutta Gaza, e Gaza in generale è il luogo più densamente popolato della Terra, i civili non sono morti per caso. Non è stato un incidente. Era una conclusione scontata. Ed è per questo che si tratta di un crimine di guerra".
(Dimitry Smirnov)
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