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sabato 3 febbraio 2024

LA “DEMOLIZIONE CONTROLLATA” DELLO STATO DI PALESTINA

 Fiorangela, canale pubblico.

❗LA “DEMOLIZIONE CONTROLLATA”
DELLO STATO DI  PALESTINA

di Manlio Dinucci
 
“Le demolizioni controllate di Israele stanno radendo al suolo i quartieri di Gaza”, titola il New York Times. Le forze terrestri israeliane minano e fanno saltare scuole, moschee, quartieri residenziali,  in una sistematica demolizione di edifici e infrastrutture. Ciò conferma che scopo della guerra è quello di rendere Gaza inabitabile, rendendo inevitabile la “delocalizzazione”, ossia la deportazione, della popolazione palestinese,   con la conseguente cancellazione del Territorio palestinese di Gaza e allo stesso tempo quello della Cisgiordania, affossando definitivamente la possibilità  che  i Palestinesi abbiano  un proprio Stato sovrano, come deciso dalle Nazioni Unite 77 anni fa.    
                                                                  Un resoconto ufficiale della Nazioni Unite,  inviato  da Gaza, descrive così la situazione: “Continuano ad arrivare a Rafah a migliaia, in situazioni disperate, da diverse parti di Gaza. Si costruiscono  dei  rifugi di fortuna con qualsiasi materiale su cui riescono a mettere le mani. Ho visto uomini e bambini scavare in cerca di mattoni per poter tenere in piedi tende fatte con sacchetti di plastica. Si tratta di un enorme disastro umanitario. Il blackout delle comunicazioni è continuato per il sesto giorno consecutivo, aumentando la confusione e la paura. 

Alcuni palestinesi rilasciati hanno descritto di essere stati picchiati, umiliati, sottoposti a maltrattamenti e a ciò che potrebbe equivalere a tortura. Hanno riferito di essere stati bendati per lunghi periodi Ci sono uomini che sono stati rilasciati - ma solo n mutande, senza nient’altro addosso per ripararsi dal freddo. Ciò che raccontano conferma i  rapporti che il nostro Ufficio ha raccolto sulla detenzione su vasta scala di palestinesi, Alle famiglie dei detenuti - che si ritiene siano migliaia - non vengono fornite informazioni sulla sorte o sull'ubicazione dei loro cari.”


La guerra di Israele a Gaza ha provocato finora la morte di oltre  25.000 persone, per il 70% donne e bambini. Altre migliaia sono rimaste sepolte sotto le macerie. Oltre 60.000 sono rimaste ferite:  La maggior parte sta morendo perché le forze israeliane distruggono gli ospedali o li lasciano senza elettricità  né medicinali. A questi si aggiunge un numero inquantificato, ma sicuramente altissimo, di morti ptovocate dalla fame e dal freddo  nei campi profughi. 

In tale situazione, in cui Israele è imputato di genocidio alla Corte  Internazionale di Giustizia  dell’ONU,  l’Italia, sulla scia degli Stati Uniti, ha sospeso i finanziamenti alla Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso dei Palestinesi a Gaza, accusata senza alcuna prova dai servizi segreti israeliani di complicità nell’attacco di Hamas del 7 Ottobre

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