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mercoledì 29 giugno 2011

Le emissioni di Radio Vaticana sono pericolose Dopo anni di battaglie viene riconosciuto il danno provocato dalle abnormi emissioni di onde elettromagnetiche da parte di Radio Vaticana.






 (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 23262/11; depositata il 9 giugno)

Cass. pen. Sez. IV, Sent., (ud. 24-02-2011) 09-06-2011, n. 23262
Fatto Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
La Corte di Appello di Roma all'udienza del 14/5/2009 in sede di rinvio stabilito da Cass. Pen. Sez. 3 13/5/2008, ha dichiarato, con sua sentenza 6492/2009, non doversi procedere nei confronti di B.P. perchè estinto per morte dell'imputato il reato a lui addebitato e ha per l'effetto revocato le statuizioni civili già rese nei suoi confronti. La stessa sentenza del 14/10/2009 ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di T.R. perchè estinto per intervenuta prescrizione il reato a lui addebitato e ha confermato le già rese statuizioni civili altresì condannando il T. alla rifusione delle spese sostenute dalle costituite parti civili tutte partitamene nominate. Ha confermato nel resto la sentenza di primo grado impugnata.
I difensori di T.R. e di B.P., nella loro qualità, propongono ricorso per cassazione, specificamente concludono per l'annullamento (della sentenza appena sopra menzionata) anche nei confronti di B.P. non più vivente.
All'udienza pubblica del 24/2/2011 il ricorso è stato deciso con il compimento degli incombenti imposti dal codice di rito.Motivi della decisione
Obbligo di chiarezza impone di rammentare in rapidissima sintesi la complessa vicenda attraverso la quale si è snodato il processo che ne occupa.
Il capo di imputazione addebitava al cardinale T. e a monsignor B. di avere, in concorso tra loro e quali responsabili della gestione e del funzionamento della Radio Vaticana, diffuso tramite gli impianti di (OMISSIS) radiazioni elettromagnetiche atte ad offendere o a molestare le persone residenti nelle aree circostanti, e in particolare a (OMISSIS), arrecando alle stesse disagio, disturbo, fastidio, e turbamento così violando l'art. 674 c.p..
Il Tribunale di Roma con sentenza del 19/2/2002 dichiarò il difetto di giurisdizione del giudice italiano, richiamando il Trattato 11/2/1929 noto come Patti Lateranensi. La Corte di Cassazione annullò la declinatoria di giurisdizione. Il Tribunale di Roma, con sentenza 9/5/2005, dichiarò i due imputati responsabili della contravvenzione ad essi addebitata e li condannò alla pena ritenuta adeguata , nonchè al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, danni da liquidare in separata sede.
La Corte di Appello di Roma con sentenza 4/6/2007, reputando che il Tribunale avesse raggiunto la convinzione della consumata violazione dell'art. 674 c.p., in forza di una interpretazione analogica non consentita per le norme incriminatrici, assolse gli imputati "perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato".
La Corte di cassazione, Sez. 3 Penale ha, da ultimo, pronunziato (all'udienza del 13/5/2008) la sentenza n. 36845 su ricorsi proposti dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello, dalla Associazione Vas Verdi ambiente e società, da Cittadinanza attiva Onlus, da Codacons Coordinamento dei comitati e delle associazioni di tutela dei consumatori nonchè dai soggetti individuali Ma.
C., M.R., R.A. e A.M., nonchè Z.V. e P.L..
Tale sentenza ha annullato la sentenza impugnata e ha rinviato ad altra Sezione della Corte di Appello di Roma, enunziando, come misura di linea decisionale per il giudice di rinvio, il seguente principio di diritto: "il fenomeno della emissione di onde elettromagnetiche rientra, per effetto di interpretazione estensiva, nella previsione dell'art. 674 cp.. Detto reato è configurabile soltanto allorchè sia stato, in modo certo e oggettivo, provato il superamento dei limiti di esposizione o dei valori di attenzione previsti dalle norme speciali e sia stata obbiettivamente accertata una effettiva e concreta idoneità delle emissioni ad offendere o molestare le persone esposte ravvisata non in astratto, per il solo superamento dei limiti, ma soltanto a seguito di un accertamento (da compiersi in concreto) dell'effettivo pericolo oggettivo e non meramente soggettivo.
La Corte di Appello, nella sentenza che in questa sede è impugnata, ha adottato i provvedimenti conseguenti alla accertata morte di uno dei due imputati e alla consumata prescrizione del reato addebitato all'altro e accertato consumato fino e non oltre il (OMISSIS). Nel verificare la inesistenza di cause di immediato proscioglimento ex art. 129 c.p.p., la Corte di appello ha accertato un superamento dei limiti e dei valori di attenzione delle emissioni addebitate, una consapevolezza della intensità delle emissioni su onde corte e medie obbiettivata nella istituzione (nel (OMISSIS)) di una commissione bilaterale tra Repubblica Italiana e Stato città del Vaticano, una oggettiva idoneità al disturbo e alla produzione di pericolo obbiettivata nell'ordine di allontanamento (del (OMISSIS)) dei mezzadri dai terreni della Santa Sede, ordine dato dal concedente Pontificio Collegio Germanico e
Ungarico, a causa del pericolo per le persone derivante dall'aumento della intensità delle emissioni della Stazione radio trasmittente, nonchè obbiettivata dalle testimonianze raccolte sui disturbi radioelettrici registrati sugli apparecchi domestici della zona e sui timori di leucemia insorti tra la gente.
Su così fatte considerazioni la Corte di appello ha dichiarato la intervenuta prescrizione del reato addebitato negando la possibilità di qualsiasi pronunzia ex art. 129 c.p.p. e ha confermato le statuizioni civili nei confronti del solo imputato vivente.
Il nuovo ricorso per cassazione è proposto con espressa richiesta di annullamento della sentenza anche per le statuizioni rese nei confronti di Padre B..
Anzitutto è da ritenere che non sussista legittimazione dei difensori dell'imputato a impugnare successivamente alla morte di costui, una sentenza, atteso che la morte avvenuta fa cessare ogni effetto di precedente nomina (Cass. Pen. Sez. 3 11/4/2007 n 35217 e, ancora, Cass. Pen. Sez. 6 19/3/2007 n. 14248 ) e, per altro verso, non deve essere dimenticato che il ricorso per cassazione avverso pronunzia di estinzione del reato per morte dell'imputato, non è suscettibile di impugnazione posto che all'atto della proposizione di quel ricorso, manca ormai lo stesso soggetto nei cui confronti è stata esercitata l'azione penale (Cass. Pen. Sez. 6 7/6/2001 n. 34400). Ancorchè il decesso di un imputato nel corso del procedimento, non esclude che a norma dell'art. 129 c.p.p., sia resa una pronunzia di proscioglimento nel merito se dagli atti risulta evidente che il fatto non sussiste,
l'imputato non lo ha commesso, il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla, legge come reato, nessun rimedio può essere richiesto da terzi avverso una pronunzia che abbia escluso la ricorrenza delle condizioni dell'art. 129 c.p.p., e abbia dichiarato invece non doversi procedere per morte dell'imputato (Cass. Pen. Sez. 6 3/11/1999 n. 14631). Nel caso che ne occupa, la sentenza di appello 6492/2009 esclude espressamente, con motivazione focalizzata sullo specifico punto, l'evidenza che il fatto addebitato non sussista o che l'imputato non lo abbia commesso o che il fatto non costituisca reato e anzi positivamente verifica la raggiunta pienezza della prova della esistenza e della addebitabilità anche al B. dei fatti a suo tempo contestati.
Il ricorso avverso le statuizioni rese segnatamente per la posizione di responsabilità e garanzia di B.P. deve dunque pianamente essere ritenuto infondato senza possibilità di pronunzia alcuna per le relative spese del procedimento e per l'eventuale sanzione pecuniaria in favore della cassa delle ammende ex art. 616 c.p.p.. Il ricorso poi, nella interezza del suo dispiegarsi, e in particolare, per il cardinale T., denunzia: nullità della sentenza ex art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b), per inosservanza ed erronea applicazione della legge penale e ancora ex art. 606 c.p.p., comma 1, lett. c) ed e), nonchè 627 c.p.p., comma 3 per inosservanza delle statuizioni della sentenza della Corte di cassazione 13/5/2008 e ancora nullità per difetto di motivazione.
La Corte di Appello per un verso non avrebbe motivato in ordine al superamento dei limiti di esposizione e di attenzione previsti dalla legge e, per altro verso, avrebbe apprezzato turbamenti e vissuti soggettivi invece che situazioni obbiettivamente riscontrate.
La sentenza di appello, pur di fronte a specifiche analisi della Suprema Corte sul rapporto tra dichiarazione di estinzione per prescrizione, diritto al proscioglimento pieno e necessità di una disamina piena del merito commessa al giudice di rinvio, avrebbe risolto la questione innocenza/colpevolezza del T. in poche battute, oltretutto dimenticando che il T. aveva cessato al (OMISSIS) di ricoprire la carica da cui derivava l'addebito, sicchè privi di rilievo dovevano essere considerati i fatti collocati dalla sentenza nel periodo 2002/2004. La sentenza di appello aveva ancora ignorato la posizione del T. che non curava la gestione tecnica della Radio Vaticana ma i rapporti tra Segreteria di Stato ed emittente, sicchè non aveva alcuna obbligazione di sicurezza o di garanzia in ordine alla diffusione delle onde provenienti dalla emittente, con la conseguenza che la assenza di
motivazione sul punto era innegabile riguardo alla posizione di questo ricorrente. La sentenza di rinvio non era scesa sul piano delle ricerca della prova dei dati concreti caratterizzanti il fatto addebitato e non aveva dato risposta alle censure mosse con i motivi dell'appello relativi non solo alla specifica posizione del Cardinale T. rispetto alla emissione di onde elettromagnetiche della radio Vaticana, ma, di più rispetto alla verifica del tempo del verificarsi dei fatti contestati e del tempo dei fatti provati, nonchè alla comparazione tra quel tempo e quello di incarico del Cardinale già nominato (specialmente motivi 4^ e 5^ dell'appello alle pgg. 24 e ss.). Da ultimo era addebitato alla seconda sentenza di appello il fatto che fosse mancata ogni prova della possibilità per il Cardinale T. e per il Padre B. di evitare l'evento costitutivo del reato e della configurabilità
dell'elemento soggettivo del reato. Questa Corte rileva:
La giurisprudenza di questa Corte ha chiarito, fin da Cass. Pen. Sez. 1 29/11/1999 n. 5626 che il fenomeno della propagazione delle onde elettromagnetiche è astrattamente riconducibile alla previsione dell'art. 674 c.p., sicchè la sentenza di Cass. Sez 3 13/5/2008 n. 36845 si colloca entro un indirizzo ben chiaro di questa Corte di legittimità.
La sentenza di primo grado e la sentenza 2009 di appello che ne conferma le statuizioni in tema di esistenza accertata dei fatti addebitati e di loro addebitabilita agli imputati poi esentati da condanna con formule processuali di diversa struttura, ancorchè non costituiscano un unicum motivazionale per effetto dell'annullamento intervenuto in sede di legittimità con la recisione di ogni vincolo di unitarietà provvedimentale, devono tuttavia essere valutate alla luce dei richiami dettagliatamente operati dalla sentenza di appello del 2009. In questo contesto la sentenza del giudice di rinvio funziona come messa a fuoco di accertamenti già svolti e di valutazioni già espresse in quanto richiamati in appello con il limite delle necessità di verifica imposto dalla sentenza di annullamento. Il capo di incolpazione evidenziava un ruolo degli imputati di responsabili della gestione e del
funzionamento della radio Vaticana dal (OMISSIS), mentre la sentenza 17919/2005 del Tribunale di Roma, evidenziava che le condotte del T. erano cessate il 31/12/2000 con il cessare del suo ruolo di responsabile della gestione e del funzionamento della Radio Vaticana.
L'accertamento era compiuto mediante analisi critica della circostanza che nessuna delle parti avesse esplicitato contestazioni sul punto, mediante l'esame degli Annuari pontifici per gli anni dal 1999 al 2004, dal quale emergeva che il Cardinale T.G. era stato Presidente del Comitato di Gestione della emittente per gli anni 1999 e 2000 con incidenza sui rapporti istituzionali tra Segreteria di Stato e la Radio vaticana, e sovraordinazione funzionale rispetto alla carica di Direttore Generale rivestita dal Padre B..
La sentenza di appello, che tutto ha richiamato in tema di legittimazione e responsabilità degli imputati secondo i loro incarichi, ha individuato in una serie di episodi a diverso titolo contenziosi la consapevolezza degli imputati in ordine alla molestia che le trasmissioni della radio e la immissione di onde provocarono a partire dall'anno 1999 e ha individuato in una complessa serie di episodi che attraversano una stagione temporale che ampiamente precede il 1999 e ampiamente segue il 2000, la esistenza delle molestie, la causazione di esse ad opera delle emissioni della radio vaticana, il superamento (peraltro fuori contestazione) dei valori di cautela dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici di cui al D.M. n. 381 del 1998 dal 1998, art. 4, comma 2 in poi Ma la sentenza di appello attraverso una ricognizione che eccede volutamente i confini temporali della contestazione
penale per meglio significare con il criterio del "prima" del "durante" e del "dopo" il carattere permanente e invasivo delle molestie, ha poi richiamato circostanze oggettive suscettibili di provare il carattere indubitabile, intenso e disturbante delle emissioni di onde, registrate per la loro intensità e rivelate oggettivamente da risonanze le più insolite e insospettabili in ordinari strumenti del vivere quotidiano diventati, (in connessione con la intensità delle immissioni moleste), anomali e incontrollabili apparecchi di ricezione e amplificazione (non costituiscono dunque pilastro della decisione le analisi delle misurazioni e dei metodi anche discordanti, tutti criticamente riferiti e analizzati dalla sentenza di primo grado alle pagg. 31/42 a partire dalle misurazioni effettuate per la Regione Lazio dal 1999). La consapevolezza degli imputati è stata accertata con adeguato
richiamo di documenti relativi alla eccezionale potenza degli impianti di trasmissione, alle pubbliche manifestazioni di disagio portate da singoli cittadini o da associazioni di cittadini anche mediante l'uso di mezzi di comunicazione di massa, alle lamentele espresse con lettera inviata da un gruppo di cittadini costituito in comitato, direttamente al Pontefice (ed evasa da un Ufficio del Vaticano) tutto nella prospettiva del rinvio operato dalla sentenza di appello ai contenuti e ai percorsi motivazionali della sentenza di primo grado.
In conclusione la sentenza impugnata ha fornito, anche mediante richiamo esplicito o implicito dei percorsi motivazionali della decisione di primo grado, adeguata risposta ai compiti commessi dalla sentenza di annullamento e in particolare ha fornito compiuta e logica motivazione circa le responsabilità proprie del T. e del B. per ragione degli specifici incarichi ad essi attribuiti e dei poteri a quegli incarichi correlati; ha fornito, anche mediante richiamo esplicito o implicito dei percorsi motivazionali della decisione di primo grado, compiuta e logica motivazione circa il tempo nel quale gli incarichi e le responsabilità appartenenti ai due imputati coincisero con la causazione di molestie per effetto delle trasmissioni della Radio Vaticana; ha fornito, anche mediante richiamo esplicito o implicito dei percorsi motivazionali della decisione di primo grado, compiuta e logica
motivazione circa la consapevolezza dei due imputati circa la entità della molestia arrecata e la diffusione del disturbo arrecato nonchè circa il riscontro oggettivo delle esistenza delle molestie e del ruolo svolto dai due imputati che, pur responsabili delle emissioni della Radio, non ne dismisero la produzione; egualmente la sentenza impugnata ha fornito, anche mediante richiamo esplicito o implicito dei percorsi motivazionali della decisione di primo grado, compiuta e logica motivazione circa il superamento dei valori di attenzione delle emissioni prodotte e ha riscontrato tale superamento con la evidenziazione di fenomeni eccezionali e abnormi di risonanza e amplificazione. La sentenza impugnata risulta pienamente esente dai vizi contestati con le censure dell'ultimo ricorso per cassazione.
In conclusione i ricorsi devono essere rigettati con la condanna di T.R. al pagamento delle spese processuali oltre alla rifusione delle spese in favore delle parti civili che liquida in complessivi Euro:
2.500,00 a favore di Codacons e Coordinamento Comitati Roma Nord;
2.000,00 a favore di Legambiente Onlus; 2.000,00 Associazione Vas Onlus 2.000,00 Cittadinanza attiva Onlus 3.000,00 a M. R., R.A., A.M., Z.V. e P.L.;
oltre accessori, come per legge, per ciascuna delle medesime parti civili.P.Q.M.
Rigetta i ricorsi e condanna T.R. al pagamento delle spese processuali oltre alla rifusione delle spese in favore delle parti civili che liquida in complessivi Euro: 2.500,00 a favore di Codacons e Coordinamento Comitati Roma Nord;
2.000,00 a favore di Legambiente Onlus;
2.000,00 Associazione Vas Onlus;
2.000,00 Cittadinanza attiva Onlus;
3.000,00 a M.R., R.A., A.M., Z.V. e P.L.;
oltre accessori, come per legge, per ciascuna delle medesime parti civili.


Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca Nota 23-6-2011 n. 1537/U Bando di concorso “I giovani ricordano la Shoah”. Anno Scolastico 2011/2012. Emanata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.





Nota 23 giugno 2011, n. 1537/U (1).
Bando di concorso “I giovani ricordano la Shoah”. Anno Scolastico 2011/2012.

(1) Emanata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.




Ai
Direttori degli uffici scolastici regionali
 
Loro sedi

Al
Direttore generale dell'A.F.A.M.
 
Roma

Al
Sovrintendente scolastico per la provincia di Bolzano

All'
Intendente scolastico per la scuola in lingua tedesca
 
Bolzano

All'
Intendente scolastico per la scuola delle località ladine
 
Bolzano

Al
Capo dipartimento istruzione della provincia di Trento

Al
Sovrintendente agli studi per la Valle d'Aosta
 
Aosta






Il Parlamento Italiano, con la L. n. 211 del 2000, ha istituito il “Giorno della Memoria” della Shoah e ne ha fissato la celebrazione il 27 gennaio.
Nell'ambito delle iniziative che saranno realizzate nel nostro Paese, questo Ministero, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, bandisce per l'anno scolastico 2011/2012, la X edizione del concorso rivolto a tutti gli allievi del primo e secondo ciclo di istruzione e agli studenti degli Istituti afferenti l'AFAM, al fine di promuovere studi e approfondimenti, da parte dei giovani, sul tragico evento che ha segnato la storia europea del ‘900.
Tenuto conto delle finalità e dell'importanza dell'iniziativa, le SS.LL. sono pregate di dare alla stessa la più ampia diffusione tra le scuole e gli Istituti di rispettiva competenza, sensibilizzandoli a promuovere, nell'ambito dei percorsi didattici e dell'offerta formativa, occasioni e momenti di riflessione, di confronto e dibattito sul tema.


Si ringrazia per la collaborazione.


Il Capo dipartimento
Giovanni Biondi



Allegato


"I giovani ricordano la Shoah"
Anno scolastico 2011/2012


Nell'ambito delle iniziative che saranno realizzate nel nostro Paese in occasione del "Giorno della Memoria" fissato per il 27 gennaio di ogni anno, questo Ministero, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, bandisce per l'anno scolastico 2011/2012, la X edizione del concorso scolastico nazionale "I giovani ricordano la Shoah" rivolto a tutti gli allievi del primo e secondo ciclo di istruzione, al fine di promuovere studi e approfondimenti, da parte dei giovani, sul tragico evento che ha segnato la storia europea del ‘900.
Considerato il grande interesse e l'ampia e diversificata partecipazione delle istituzioni scolastiche, a partire dall'a.s. 2011/2012, il MIUR e l'UCEI hanno previsto di coinvolgere anche le Accademie di Belle Arti, le Istituzioni autorizzate a rilasciare titoli di Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica, i Conservatori di Musica, gli Istituti musicali pareggiati, gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.), le Accademie Nazionali di Danza e l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica.
Alle classi del primo ciclo di istruzione - scuola primaria - è proposto il seguente argomento:
"Esprimi le emozioni che hai provato quando, attraverso il racconto di testimoni, la lettura di libri o la visione di film, sei venuto a conoscenza di una vicenda in cui l'amicizia fra bambini ebrei e non ebrei sia stata ostacolata o interrotta dalle leggi antiebraiche del 1938 e dai conseguenti timori delle famiglie".
Alle classi del primo ciclo di istruzione - scuola secondaria di I grado - è proposto il seguente argomento:
«Testimonianze, libri, filmati, documenti raccontano episodi che evidenziano il "coraggio di non arrendersi" fra coloro che hanno subito le discriminazioni delle leggi antiebraiche e la Shoah. Costretti spesso a nascondersi, cambiare nome, trovare attività sostitutive al lavoro perduto e alla scuola negata e perfino ad affrontare la brutalità della deportazione, hanno lottato per continuare a vivere. Esprimi le tue considerazioni su una vicenda di quegli anni di cui sei venuto a conoscenza, e che ti ha colpito ed interessato».
Alle classi del secondo ciclo di istruzione - scuola secondaria di II grado.
Agli allievi di:
1) Accademie di Belle Arti
2) Istituzioni autorizzate a rilasciare titoli di Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica
3) Conservatori di Musica
4) Istituti musicali pareggiati
5) Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.)
6) Accademie Nazionali di Danza
7) Accademia Nazionale di Arte Drammatica
è proposto il seguente argomento:
“Il ritorno, spesso travagliato, dei deportati dai campi di concentramento e di sterminio è stato accompagnato dal silenzio, dalla difficoltà di raccontare e dalla frequente incomprensione degli altri. Avvalendoti della documentazione disponibile (testimonianze, documenti, testi letterari, filmati, giornali e riviste dell'epoca), analizza le varie difficoltà affrontate dai sopravvissuti dopo la liberazione”.


Modalità espressive e indicazioni operative per le classi della scuola primaria e secondaria di I e II grado


Il concorso ha come oggetto la produzione di elaborati di tipo storico-documentale e/o artistico-letterario. Gli elaborati possono articolarsi in: ricerche, saggi, articoli di giornale, rappresentazioni teatrali, opere di pittura/scultura, attività musicali, cortometraggi ecc., utilizzando anche diversi codici e forme espressive.
Si invitano le scuole a:
- curare la rispondenza al tema del bando dei lavori presentati;
- partecipare al concorso preferibilmente con elaborati che siano espressione del lavoro collegiale, svolto da una classe o da più classi. È consentita anche la presentazione di elaborati prodotti da piccoli gruppi, a condizione che tali elaborati siano rappresentativi di un percorso di studio e di ricerca sviluppato collettivamente, documentato dai docenti responsabili;
- finalizzare al tema indicato materiali che siano, eventualmente, frutto di attività precedenti, indicando, in tal caso, l'anno e l'occasione per cui siano stati prodotti;
- impostare il lavoro con originalità ed autonomia espressiva ed operativa;
- prevedere una durata massima di 15 minuti per filmati, video e riprese sintetiche di rappresentazioni teatrali.


Modalità espressive e indicazioni operative per: Accademie di Belle Arti, Istituzioni autorizzate a rilasciare titoli di Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica, Conservatori di Musica, Istituti musicali pareggiati, Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.), Accademie Nazionali di Danza, Accademia Nazionale di Arte Drammatica


Il concorso ha come oggetto la produzione di elaborati artistici di diversa fattura (dipinti, sculture, manifesti ecc..) e musicali (produzione di composizioni musicali di diversa tipologia).
Si invitano gli allievi a:
- curare la rispondenza dei lavori presentati al tema del bando;
- far emergere la forza propositiva dei messaggi espressi nei lavori;
- ricercare l' originalità nelle forme artistiche e musicali proposte;
- prevedere una durata massima di 10 minuti per le composizioni musicali.


Valutazione dei lavori e premiazione dei vincitori


Le scuole dovranno inviare i lavori prodotti agli Uffici Scolastici Regionali di competenza entro il 10 dicembre 2011.
Ciascun Ufficio Scolastico Regionale costituirà una Commissione incaricata di individuare per ogni grado di studi (primaria, secondaria I grado e secondaria II grado) due lavori ritenuti meritevoli di concorrere a livello nazionale. Sarà cura di ogni Ufficio Scolastico Regionale pubblicare sul proprio sito Internet, dal 31 dicembre 2011, l'elenco delle scuole selezionate per la fase concorsuale successiva.
I lavori prescelti e la relativa motivazione dovranno essere inviati dagli UU.SS.RR. entro il 31 dicembre 2011 al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Dipartimento per l'Istruzione - Ufficio I (stanza 106), Viale Trastevere 76/A, 00153 Roma.
Al fine di consentire a tutte le realtà territoriali di partecipare alla selezione finale con lo stesso numero di elaborati, si sottolinea la necessità che gli Uffici Scolastici Regionali inoltrino a questo Ministero solo i due lavori selezionati per ogni grado di studi (sei in tutto).
Le Accademie di Belle Arti e gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.), i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati dovranno far pervenire i lavori prodotti al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzione Generale per l'Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) Piazzale Kennedy n. 20 00144 Roma, entro il 10 dicembre 2011
L'AFAM costituirà una apposita Commissione che individuerà due lavori ritenuti meritevoli di concorrere a livello nazionale per ciascun Istituto partecipante e li farà pervenire entro il 31 dicembre 2011 al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Dipartimento per l'Istruzione - Ufficio I (stanza 106), Viale Trastevere 76/A, 00153 Roma.
Non verranno presi in considerazione i lavori pervenuti senza il vaglio dei rispettivi organi preposti alla pre-selezione (Uffici Scolastici Regionali e AFAM).
Per favorire una tempestiva e puntuale acquisizione dei dati utili alla valutazione nazionale, gli UU.SS.RR. e l'AFAM sono pregati di comunicare ai referenti ministeriali (i cui indirizzi e-mail sono indicati nel bando) l'avvenuto invio del plico contenente gli elaborati selezionati.
A livello nazionale è costituita una Commissione paritetica composta da rappresentanti del MIUR, dell'UCEI e da esperti di discipline artistiche e musicali, per valutare i lavori pervenuti e individuare i vincitori.
I vincitori saranno uno per ogni grado di studi e uno per ciascun tipo di istituto afferente all'AFAM (Accademie di Belle Arti, Istituzioni autorizzate a rilasciare titoli di Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica, Conservatori di Musica, Istituti musicali pareggiati, Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.), Accademie Nazionali di Danza, Accademia Nazionale di Arte Drammatica)
In occasione del "Giorno della Memoria" i vincitori saranno premiati dall'On. Ministro e ricevuti dal Presidente della Repubblica e/o dalle più alte Cariche Istituzionali e dal Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.


Rilevazione statistica


Considerata la crescente attenzione per l'iniziativa, testimoniata dalla consistente partecipazione al concorso da parte di scuole di ogni ordine e grado, appare opportuno, come già nei precedenti anni scolastici, monitorare la ricaduta dell'iniziativa attraverso la rilevazione di dati statistici. Tutte le scuole partecipanti sono pertanto invitate a compilare l'Allegato 1, che inoltreranno ai competenti Uffici Scolastici Regionali, insieme ai lavori prodotti.
A loro volta, gli Uffici Scolastici Regionali sono pregati di inviare, a questo Ministero, unitamente ai sei elaborati selezionati, anche l'Allegato 2, debitamente compilato, e tutti gli Allegati 1 compilati dalle scuole del territorio che partecipano al concorso.
Gli Istituti sopra indicati che fanno capo all'AFAM sono invitati a compilare l'Allegato 3 e ad inoltrarlo all'AFAM stessa, insieme ai lavori prodotti.
A sua volta la Direzione AFAM è pregata di inviare a questo Ministero, unitamente ai lavori selezionati anche l'Allegato 4, debitamente compilato, e tutti gli Allegati 3 compilati dagli Istituti che partecipano al Concorso
Al fine di facilitare i contatti è opportuno, inoltre, che siano comunicati ai referenti ministeriali indicati nel presente bando i nominativi dei componenti la commissione regionale e i loro riferimenti e-mail nonché la Commissione AFAM con i singoli riferimenti e-mail.


Documentazione e riferimenti utili


Materiali di documentazione sono reperibili sui seguenti siti internet: http://archivio.pubblica.istruzione.it/shoah/index.shtml
www.moked.it/giornodellamemoria
www.testimonianzedailager.rai.it/index.htm
www.cdec.it
www.museoshoah.it
Per ogni utile informazione si indicano i seguenti referenti:




Giuseppe Caratozzolo
e-mail: giuseppe.caratozzolo@istruzione.it 
tel. 06.5849.3106

Giuliana Di Scala
e-mail giuliana.discala@istruzione.it 
tel. 06 58492482

Giovanna Grenga
e-mail: g.grenga@istruzione.it 
tel. 06.5849.3396

Lina Grimaldi
e-mail: lina.grimaldi@istruzione.it
tel. 06.5849.2315

Elettra Capristo
e-mail: elettra.capristo@istruzione.it

Maria Antonietta Gallucci
e-mail: ma.gallucci@virgilio.it






Il Capo dipartimento
Giovanni Biondi



Allegato 1


- compilare l’Allegato 1 a cura dell’Istituzione scolastica
- Inserire copia dell’Allegato 1 nel plico contenente l’elaborato per il concorso
- Inviare l’Allegato 1 on line all’indirizzo: giuseppe.caratozzolo@istruzione.it




Partecipazione al concorso

“I giovani ricordano la Shoah”

a.s. 2011/2012




Denominazione dell’Istituzione scolastica:




Tipologia di istituto:

 

Via: 
Città:

 

Telefono:
E-mail:

 

Dirigente scolastico:
Docente di riferimento:





A) Livello scolastico delle classi coinvolte:


- primaria
- secondaria primo grado
- istituto comprensivo
- secondaria di secondo grado
- istituto d’istruzione superiore




Classe
Sezione
Numero alunni

1^

2^

3^

4^

5^






B) Docenti coinvolti per discipline



 
Numero docenti

Discipline umanistiche

Discipline scientifiche

Discipline artistiche

Discipline economiche-giuridiche

Discipline tecnico-professionali

Altro

Totale





C) Esterni alla scuola



 
Numero

Testimoni storici

Esperti

Docenti universitari

Supporto tecnico

Altro





E) Breve presentazione del lavoro svolto


(argomento, modalità operative, eventuale elaborazione interdisciplinare, partecipazione e coinvolgimento della classe, ruolo degli esperti esterni)



Allegato 2


- compilare a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale e accludere copia cartacea ai lavori delle 6 scuole selezionate per la propria regione;
- inviare copia in formato elettronico all’indirizzo e-mail: giuseppe.caratozzolo@istruzione.it




Partecipazione al concorso

“ I giovani ricordano la Shoah”

a.s. 2011/2012




Ufficio Scolastico Regionale per ______________________________


Scuole e alunni partecipanti
(Attenzione: gli Istituti Comprensivi, gli Istituti di Istruzione Superiore che includono più indirizzi, gli Istituti Onnicomprensivi vengono registrati in questa prima tabella come scuola unica)



 
Numero scuole
Numero allievi

Scuole Primarie

Scuole Secondarie 1° grado

Istituti Comprensivi 

Scuole Secondarie 2° grado

Istituti di Istruzione Superiore 

Altra tipologia di scuole (specificare) 

Totale






Tutte le classi di scuola primaria partecipanti




Classe
Numero classi
Numero alunni

1^

2^

3^

4^

5^

Totale






Tutte le classi di scuola secondaria di 1° grado partecipanti




Classe
Numero classi
Numero allievi

1^

2^

3^

Totale






Tutte le classi di scuola secondaria di 2° grado partecipanti




Classe
Numero classi
Numero allievi

1^

2^

3^

4^

5^

Totale






Docenti coinvolti per discipline



 
Numero docenti

Discipline umanistiche

Discipline scientifiche

Discipline artistiche

Discipline economiche-giuridiche

Discipline tecnico-professionali

Altro

Totale





Esterni alla scuola



 
Numero

Testimoni storici

Esperti

Docenti universitari

Supporto tecnico

Altro





Componenti la commissione presso l’USR per ______




Nome Cognome componenti la commissione
Qualifica
 
 
 
 
 
 







Persona di contatto per la Commissione:_________________________
Telefono:

e-mail:






Allegato 3


- Compilare l’Allegato 3 a cura di:
1) Accademie di Belle Arti
2) Istituzioni autorizzate a rilasciare titoli di Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica
3) Conservatori di Musica
4) Istituti musicali pareggiati
5) Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.)
6) Accademie Nazionali di Danza
7) Accademia Nazionale di Arte Drammatica


- Inserire copia dell’Allegato 3 nel plico contenente l’elaborato per il concorso
- Inviare l’Allegato 3 on line all’indirizzo: giuseppe.caratozzolo@istruzione.it




Partecipazione al concorso

“I giovani ricordano la Shoah”

a.s. 2011/2012




Denominazione dell’Istituzione scolastica:




Tipologia di istituto:

 

Via: 
Città:

 

Telefono:
E-mail:

 

Direttore responsabile:
Docente di riferimento:





A) Livello dei corsi coinvolti:




Corsi
Numero studenti





Master





B) Docenti coinvolti




Indicare insegnamento
Numero docenti
 
 
 
 
 
 

Totale





C) Esterni alla scuola



 
Numero

Testimoni storici

Esperti

Docenti universitari

Supporto tecnico

Altro





E) Breve presentazione del lavoro svolto


(argomento, modalità operative, eventuale elaborazione interdisciplinare, partecipazione e coinvolgimento della classe, ruolo degli esperti esterni)



Allegato 4


- Compilare a cura della Commissione AFAM e accludere copia cartacea ai lavori selezionati;
- inviare copia in formato elettronico all’indirizzo e-mail: giuseppe.caratozzolo@istruzione.it




Partecipazione al concorso

“I giovani ricordano la Shoah”

a.s. 2011/2012




Istituzioni e studenti partecipanti




Tipologia di Istituto
Numero studenti
 
 
 
 
 
 

Totale





Docenti coinvolti




Discipline di insegnamento 
Numero docenti
 
 
 
 
 
 

Totale





Esterni alla scuola



 
Numero

Testimoni storici

Esperti

Docenti universitari

Supporto tecnico

Altro





Componenti la Commissione AFAM ___________________




Nome Cognome componenti la commissione
Qualifica
 
 
 
 
 
 







Persona di contatto per la Commissione:__________________________
Telefono:

e-mail:






L. 20 luglio 2000, n. 211


Inpdap 12/2001 - Modifiche all’art. 1 del dpr 5 gennaio 1950, n. 180 sulla cessione dell’indennità di buonuscita e dell’indennità premio di servizio

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TRENT’ANNI DI SOLITUDINE


TRENT’ANNI DI SOLITUDINE

Non me ne vorrà il grande Marquez se utilizzo, parafrasandolo, il titolo di un suo celebre romanzo, per introdurre con un po’ di ironia ed un pizzico di sana nostalgia il presente contributo, con cui intendo occuparmi di una svolta epocale che così tanta importanza ha avuto nella storia della Polizia di Stato, per cercare di capire dove ci ha portato, ma soprattutto, ciò che più conta, dove ci condurrà.
Trent’anni fa veniva varata e resa esecutiva la Legge N. 121 del 1° aprile 1981, con la quale veniva smilitarizzata la Polizia di Stato. Una data quindi sicuramente importante come momento di vero sviluppo di questo paese, dopo una lunga fase post bellica e gli anni bui del terrorismo.
Da quella data, pian piano la Polizia andava trovando la sua identità, punto nodale di un cambiamento radicale, ma anche momento di vero riformismo per l’Italia intera, che vedeva avviare la sua principale forza di polizia verso un cammino di vero cambiamento e adeguamento ad una società in continua evoluzione verso la modernità.
Per rimanere nell’alveo della nostra attività, penso che tutti insieme dovremmo interrogarci su quanto e come questa svolta epocale ci abbia veramente cambiato, cos’ha veramente significato per tutti noi l’inizio di un sistema di relazioni sindacali e quali prospettive ci offrono per l’immediato futuro. La domanda che ci dobbiamo porre con maggiore insistenza deve vertere sull’effettività dell’azione sindacale oggi nella Polizia di Stato, a distanza di 30 anni. Partendo dalla fine, ovvero dalla semplice constatazione dell’attuale stato di salute della Polizia di Stato.
Tanta strada sicuramente  è stata fatta, ma svolgendo tutti i giorni attività sindacale sul territorio, non possiamo che constatare come questa, sebbene siano passati tre decenni, continui ad essere vista con sospetto da buona parte della classe dirigente, in un conflitto permanente che è tutto culturale.
Una classe dirigente il più delle volte completamente priva di un’effettiva formazione in merito e che non ha mai veramente compreso il valore della smilitarizzazione e la conseguente costituzione di un sistema di relazioni sindacali con cui si dovrebbe confrontare tutti i giorni, comprendendo come questa sia anche la chiave per realizzare gli obbiettivi che via via ci si pone, e non considerarla invece, come troppo spesso avviene, un’indebita intrusione nella conduzione del “proprio” ufficio.
Prova ne sia che in quegli uffici dove operano dirigenti lungimiranti e culturalmente preparati spesso il sindacato diventa un valido compagno di viaggio e di confronto per attuare quella progettualità cui tutta la struttura deve necessariamente tendere, ognuno con il proprio ruolo e la propria funzione.
Si tratta infatti di capire che bisogna semplicemente rispettare dei ruoli che, se esercitati con coerenza e rispetto reciproci, creano solide basi su cui costruire un buon sistema di relazioni, che è condizione assolutamente necessaria e basilare di ogni attività umana.
Perché questo avvenga, la parola magica è: “consapevolezza”. Da parte di tutti coloro che quotidianamente mettono il proprio lavoro al servizio del paese, in qualsiasi forma e con qualunque ruolo lo facciano.
Ma, se vogliamo fare un ragionamento serio che porti un qualche risultato, dobbiamo dirla tutta fino in fondo e prenderci anche noi sindacalisti le nostre responsabilità.
Purtroppo sono anche tanti i colleghi che guardano con sospetto al sindacato, e questa è la conseguenza di una vita professionale che si svolge in un contesto come il nostro, che non sempre consente di raggiungere una piena coscienza delle possibilità e dei limiti di una sana e coerente attività sindacale, ma anche il frutto cattivo di un sindacalismo spicciolo e clientelare, che negli anni ha vanificato parte consistente dei sacrifici fatti da coloro che ci hanno preceduto, trasformandosi in molti casi in un becero e cinico sistema di potere.
Troppo poco fino ad oggi si è fatto per dare un serio e concreto contributo all’evoluzione vera del sindacalismo di polizia. Troppe sigle, troppi sindacalisti, troppa improvvisazione e poca consapevolezza.
Proprio quella consapevolezza di cui parlavamo prima e che è la sola costante che può fare la differenza. Quella consapevolezza che è prima di tutto culturale, e che si realizza nella volontà di cambiare e riformare dal basso un sistema ormai troppo inquinato da mercenarismi e opportunismi di ogni genere.
Costruire giorno dopo giorno questa consapevolezza significa creare le basi su cui costruire un percorso che gradualmente ci possa portare a realizzare quelle prerogative che una seria attività sindacale può e deve soddisfare, con una presa di coscienza che non può che arricchire e responsabilizzare chi ha scelto di fare il “mestiere” del sindacalista.
La trasformazione culturale porterebbe così ad un processo di cambiamento, ad una modifica  che  oserei definire, antropologica, e con essa ad un grado di sviluppo della Polizia di Stato che sia effettivo e non fittizio.
Ricordandoci sempre che un’onesta gestione dei diritti passa attraverso la coscienza dei propri doveri, in un parallelismo fatto di complementarietà e mai di subordinazione gli uni agli altri.
Oggi invece facciamo i conti con un’Amministrazione sempre più impoverita, e non mi riferisco al solo dato materiale, sicuramente di grande importanza ma anche più facilmente risolvibile con la predisposizione di investimenti da parte di una politica più lungimirante. Il danno vero, quello che lascia tracce indelebili e che ci vorranno anni a riparare è quello della perdita di “Identità”.
Quel comune sentire che ci fa essere parte di un tutto più grande che ci trascende, quella sensazione che si prova nel guardarsi nello specchio la mattina e sapere che si fa un lavoro difficile ma che ci fa sentire anche in qualche modo privilegiati, e che dipende in gran parte anche da noi rendere migliore di quanto non sia.
Sapere che il nostro essere al servizio di un paese e dei suoi cittadini è già in sé un premio alle tante frustrazioni e timori che il lavoro comporta, un lavoro dai contorni non sempre ben definiti, sottoposto continuamente alla legittima ma logorante critica sociale, troppo spesso ostaggio degli ideologismi del momento, utilizzati dalla politica più cinica per sposare gli umori del popolo e creare consenso, nel rozzo tentativo di renderci mero strumento nelle mani di governi miopi e irresponsabili.
Noi abbiamo il dovere di parlare alle migliaia di poliziotte e poliziotti e alle loro famiglie, per recuperare quel senso di appartenenza che sembra svanito ma che sono convinto abiti ancora il cuore di ognuno di noi. L’orgoglio di appartenere ad una grande famiglia, sottoposta al solo vero giudizio possibile, quello dei Cittadini, al servizio della sola vera grande ideologia che possa guidare un moderno corpo di polizia di un grande paese, la Democrazia.
Credo che basti soffiare su queste braci per rimettere in moto la voglia di sognare e di credere. E dobbiamo farlo restituendo agli uomini e alle donne della Polizia di Stato quella dignità della loro funzione che è condizione imprescindibile per ritrovare fiducia e speranza.
Questa penso sia la sfida che un Sindacato come il “nostro” debba raccogliere per il futuro della Polizia e con essa dell’Italia intera.

Sassari, 21 giugno 2011

                                                                                                          Francesco Genova


Presidenza del Consiglio dei Ministri Circ. 10-3-2011 n. 2/2011 Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza alle persone con disabilità - Banca dati informatica presso il dipartimento della funzione pubblica - L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 24. Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica, Ufficio personale pubbliche amministrazioni, Ufficio per l'informazione statistica e le banche dati istituzionali. - Permessi per l'assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità: banca dati informatica

Permessi per l'assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità: banca dati informatica


La Circ. 10 marzo 2011, n. 2/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha l'obiettivo di fornire indicazioni circa i tempi e le modalità delle comunicazioni da parte delle amministrazioni, al fine di popolare la banca dati e consentire lo sviluppo delle funzionalità.
La circolare è così strutturata:
- 1. Pubbliche amministrazioni destinatarie
- 2. La comunicazione dei dati
- 3. Modalità e termini di comunicazione dei dati
- 4. La conservazione e la divulgazione dei dati

Circ. 10 marzo 2011, n. 2/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri (G.U. 20 giugno 2011, n. 141)

 Presidenza del Consiglio dei Ministri
Circ. 10-3-2011 n. 2/2011
Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza alle persone con disabilità - Banca dati informatica presso il dipartimento della funzione pubblica - L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 24.
Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica, Ufficio personale pubbliche amministrazioni, Ufficio per l'informazione statistica e le banche dati istituzionali.

Circ. 10 marzo 2011, n. 2/2011 (1).
Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza alle persone con disabilità - Banca dati informatica presso il dipartimento della funzione pubblica - L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 24.

(1) Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Pubblicata nella Gazz. Uff. 20 giugno 2011, n. 141.




Alle
Amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001
 



Premessa
Sulla Gazzetta ufficiale del 9 novembre 2010, n. 262, è stata pubblicata la L. 4 novembre 2010, n. 183, recante “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. La legge è entrata in vigore il 24 novembre 2010.
L'art. 24 della nuova legge riguarda le “Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità”. La disposizione innova parzialmente il regime dei permessi per l'assistenza ai soggetti disabili contenuto nella L. 5 febbraio 1992, n. 104, e nel D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151. Le novità normative sono state illustrate nella precedente Circ. 6 dicembre 2010, n. 13/2010, nel cui ultimo paragrafo si è fatto rinvio a successive istruzioni per la comunicazione delle informazioni da inserire nella banca dati prevista ai commi 4-6 del menzionato articolo. La norma, infatti, prevede l'istituzione e la gestione di una banca dati informatica per la raccolta e la gestione dei dati relativi alla fruizione dei permessi. La banca dati è finalizzata al monitoraggio e al controllo sul legittimo utilizzo dei permessi accordati ai pubblici
dipendenti che ne fruiscono in quanto persone disabili o per assistere altra persona in situazione di handicap grave. Le informazioni che saranno raccolte nella banca dati saranno utilizzate in forma anonima anche per elaborazioni e pubblicazioni statistiche.
In particolare, i commi 4-6 della menzionata disposizione prevedono:
“4. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, comunicano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica:
a) i nominativi dei propri dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all'articolo 33, commi 2 e 3, della L. 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o affini;
b) in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di quest'ultima, l'eventuale rapporto di dipendenza da un'amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell'assistito;
c) il rapporto di coniugio, il rapporto di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita;
d) per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell'età maggiore o minore di tre anni del figlio;
e) il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell'anno precedente e per ciascun mese.
5. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica istituisce e cura, con gli ordinari stanziamenti di bilancio, una banca di dati informatica costituita secondo quanto previsto dall'articolo 22, commi 6 e 7, del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, in cui confluiscono le comunicazioni di cui al comma 4 del presente articolo, che sono fornite da ciascuna amministrazione per via telematica entro il 31 marzo di ciascun anno, nel rispetto delle misure di sicurezza previste dal predetto codice di cui al D.Lgs. n. 196 del 2003.
6. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica è autorizzata al trattamento dei dati personali e sensibili di cui al comma 4, la cui conservazione non può comunque avere durata superiore a ventiquattro mesi. Ai fini della comunicazione dei dati di cui al comma 4, le amministrazioni pubbliche sono autorizzate al trattamento dei relativi dati personali e sensibili e provvedono alla conservazione dei dati per un periodo non superiore a trenta giorni dalla loro comunicazione, decorsi i quali, salve specifiche esigenze amministrativo-contabili, ne curano la cancellazione. Le operazioni rilevanti consistono nella raccolta, conservazione, elaborazione dei dati in forma elettronica e no, nonché nella comunicazione alle amministrazioni interessate. Sono inoltre consentite la pubblicazione e la divulgazione dei dati e delle elaborazioni esclusivamente in
forma anonima. Le attività di cui ai commi 4 e 5, finalizzate al monitoraggio e alla verifica sulla legittima fruizione dei permessi, sono di rilevante interesse pubblico. Rimangono fermi gli obblighi previsti dal secondo comma dell'articolo 6 della L. 26 maggio 1970, n. 381, dall'ottavo comma dell'articolo 11 della L. 27 maggio 1970, n. 382, e dal quarto comma dell'articolo 8 della L. 30 marzo 1971, n. 118, concernenti l'invio degli elenchi delle persone sottoposte ad accertamenti sanitari, contenenti soltanto il nome, il cognome e l'indirizzo, rispettivamente all'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi, all'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e all'Associazione nazionale dei mutilati e invalidi civili”.
La presente circolare ha l'obiettivo di fornire indicazioni circa i tempi e le modalità delle comunicazioni da parte delle amministrazioni al fine di popolare la banca dati e consentire lo sviluppo delle funzionalità.



1. Pubbliche amministrazioni destinatarie
Le amministrazioni tenute alla comunicazione prevista dal comma 4 del citato art. 24 sono tutte le pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni; si evidenzia che la comunicazione va effettuata anche qualora presso un'amministrazione non ci siano dipendenti che fruiscono delle agevolazioni previste dalla norma in esame, sia per se stessi sia per prestare assistenza.
Alcune amministrazioni, a seguito dell'entrata in vigore della L. n. 183 del 2010, hanno già provveduto ad inviare in formato cartaceo al Dipartimento della funzione pubblica le informazioni in esame; anche queste dovranno procedere all'inserimento dei dati secondo le modalità previste dal comma 5 del citato art. 24 ai fini dell'adempimento normativo.



2. La comunicazione dei dati
Le amministrazioni pubbliche devono comunicare al Dipartimento della funzione pubblica i dati relativi ai dipendenti che fruiscono dei permessi per se stessi e/o per l'assistenza a persone disabili previsti dall'art. 33, commi 2 e 3, della L. 5 febbraio 1992, n. 104.
Le amministrazioni devono indicare anche il grado di parentela o di affinità che lega la persona in situazione di handicap grave al dipendente che fruisce dei permessi; se il rapporto di parentela o di affinità è di terzo grado, occorre indicare le motivazioni che legittimano la fruizione dei permessi (nuovo art. 33, comma 3, della L. n. 104 del 1992).
Particolare attenzione va riposta nella comunicazione dei dati riguardanti l'assistenza nei confronti del figlio disabile da parte lavoratore padre e della lavoratrice madre. Il nuovo comma 3 dell'art. 33 prevede, infatti, che "per l'assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente". In particolare, le Amministrazioni devono specificare se la fruizione dei permessi è alternativa con quella dell'altro genitore dipendente o con altro parente o affine, specificando se si tratta di dipendente pubblico, così come illustrato nel paragrafo 4 della Circ. 6 dicembre 2010, n. 13/2010.



3. Modalità e termini di comunicazione dei dati
La comunicazione dei dati riferiti all'anno precedente dovrà avvenire per via telematica entro il 31 marzo di ciascun anno.
La rilevazione effettuata nell'anno 2011 riguarda i dati relativi all'intero anno 2010 e, quindi, concerne situazioni regolate dalla normativa pregressa e situazioni soggette al nuovo regime entrato in vigore il 24 novembre. I dati debbono essere comunicati entro il 31 marzo p.v.
Le informazioni relative alla fruizione dei permessi devono essere comunicate attraverso il sito web www.magellanopa.it/permessi104.
Si evidenza che la rilevazione potrà essere effettuata anche a livello periferico, rinviando a ciascuna amministrazione centrale la definizione delle unità periferiche di inserimento e il compito di individuare i soggetti responsabili in ambito decentrato. A tal fine, il sistema prevede una funzionalità dedicata all'inserimento delle unità periferiche.
Sul sito web www.magellanopa.it/permessi104 è possibile consultare la seguente documentazione di supporto alla procedura per l'inserimento dei dati:
1) Procedura di registrazione;
2) Manuale utente per l'inserimento dei dati;
3) Manuale creazione unità periferiche;
4) Modello di raccolta dati;
5) Manuale comunicazione negativa.
Per l'avvio della procedura, le amministrazioni interessate dovranno procedere all'accreditamento, secondo le istruzioni presenti sul sito www.magellanopa.it/permessi104. Al fine di semplificare tale procedura ed evitare una nuova registrazione, le amministrazioni potranno utilizzare i codici di accesso, già in loro possesso, necessari per l'inserimento delle informazioni relative ai tassi di assenza e presenza del personale dipendente nella banca dati assenze del Dipartimento della Funzione Pubblica (www.magellanopa.it/assenzepa). Chi non fosse dotato di tali codici di accesso, dovrà procedere con la procedura standard consultabile sul sito.
Come detto nel paragrafo 1, la comunicazione dei dati va effettuata anche nel caso in cui l'amministrazione non abbia dipendenti che usufruiscono di permessi per l'assistenza alle persone con disabilità. Sul sito è possibile consultare il manuale con le modalità per effettuare la comunicazione negativa.



4. La conservazione e la divulgazione dei dati
Si rammenta che ai fini di un corretto utilizzo dei dati in base alla normativa sul trattamento dei dati, il comma 6 dell'art. 24 della legge in esame prevede che le amministrazioni, una volta provveduto a comunicare i dati sulla fruizione dei permessi alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, provvedono alla cancellazione entro trenta giorni dalla comunicazione effettuata, salve specifiche esigenze amministrativo-contabile. Allo stesso modo il Dipartimento della funzione pubblica è autorizzato alla conservazione dei dati di cui al comma 4 del citato articolo, per una durata non superiore ai ventiquattro mesi.


Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Brunetta



D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 1
L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 24
L. 5 febbraio 1992, n. 104, art. 33
D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, art. 22
D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, art. 42




MANOVRA. MARINO: TAGLI INDISCRIMINATI CONTRO PAZIENTI E MEDICI

MANOVRA. MARINO: TAGLI INDISCRIMINATI CONTRO PAZIENTI E MEDICI


(DIRE) Roma, 28 giu. - "Nel momento in cui la nostra sanita'
attraversa un periodo di grave crisi, anche di fiducia, mi
stupisco dell'atteggiamento miope del Governo: non trovano nulla
di meglio che tagliare dove avevano gia' abbondantemente ridotto?
La bozza della manovra, cosi' come anticipata, e' ispirata a un
principio ragionieristico che non tiene in alcuna considerazione
la qualita' e l'efficienza delle cure". Lo dice il senatore del
Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul
Servizio Sanitario Nazionale, sulla bozza della manovra
presentata oggi e le misure previste per la sanita'.
"Perche' chiedere ancora sacrifici al Servizio Sanitario
Nazionale- aggiunge Marino- quando in Italia la spesa pro capite
di ciascuna persona per la sanita' e' gia' una delle piu' basse
dei Paesi Ocse? Si tratta di 2.686 dollari contro i 3.588 della
Germania o i 3.601 della Francia, numeri che certamente il
ministro della Salute Fazio conosce bene. E' una strategia
sbagliata, basata su tagli indiscriminati che non tengono conto
delle eccellenze".

(Com/Rai/ Dire)
20:19 28-06-11

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Nutrizione e lavoratori: stress, produttività, sicurezza sul lavoro



















Sicurezza, Pd: Alemanno ha fallito Una volante ogni 58mila persone

Patto Roma Sicura

Sicurezza, Pd: Alemanno ha fallito
Una volante ogni 58mila persone

pd camera
I dati sul presidio del territorio da parte delle forze dell'ordine presentano una forte disomogeneità tra il centro e la periferia. Minniti (Pd): "Un'idea di sicurezza ferma a cinquant'anni fa". Carenza di strutture, uomini e mezzi, che deve fare i conti anche con le dimensioni e il traffico della città. Miccoli (Pd):"Il nostro non è uno spot, ma un lavoro di lunga data". Le proposte e la richiesta del Pd di un consiglio comunale straordinario sul tema. Il Pdl: "Reati in calo"
I SINDACATI Mafie, allarme Silp e il Siap chiede meno auto blu  
Il Patto Roma Sicura? Un fallimento. Lo sostiene il Partito democratico che questa mattina, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, ha presentato cifre e dati sul presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine nella Capitale.
A Roma, con i suoi 2.800.000 abitanti, sono presenti appena quarantotto vetture della polizia, ovvero una ogni 58.300 persone, “come se a Siena o Civitavecchia ci fosse una sola pattuglia”, spiega il Pd. Se si leggono i dati sui Municipi, la situazione appare ancora più preoccupante: nel IV municipio, ampio come Firenze, c’è un poliziotto ogni 2.284 abitanti, uno ogni 2.302 residenti nel XIII, uno ogni 1.845 nell’VIII che è grande quanto Napoli. In generale, il rapporto polizia/abitanti nelle periferie non è mai inferiore a uno ogni mille, fatta eccezione per il XII municipio. Si sta nettamente meglio al centro di Roma: un agente ogni 219 residenti. “Una periferia abbandonata a se stessa e un centro storico blindato - ha commentato l’on. Marco Minniti, presidente della fondazione Icsa –, è il frutto di un’immagine della sicurezza vecchia oltre cinquant’anni”.
Di notte la situazione peggiora: due volanti per ogni 180 mila abitanti del X municipio, una per i 205 mila di ostia e litorale. Una disomogeneità evidente e tanto più grave – incalza il Pd – se si pensa che il Patto del 2008 prevedeva l’incremento del numero di pattuglie tra le ore 19 e le 7. E lo squilibrio nel presidio del territorio è confermato dalla dislocazione dei commissariati: di 36 presenti in città, ben 6 sono concentrati nel I municipio, mentre nell’VIII municipio e nel XIII (esteso quanto Bologna), ne hanno appena uno a testa. “Sono dati che non vogliamo strumentalizzare – sottolinea il segretario Pd Roma, Marco Miccoli –, ma che auspichiamo servano a dare una mano agli operatori della Sicurezza. Roma ha bisogno di una mano”. Gli fa eco  l’on. Emanuele Fiano, responsabile del Forum sicurezza del Pd nazionale: “Il nostro non è uno spot, ma un lavoro di lunga data che il Pd ha fatto – ha spiegato Fiano –, il disegno sulla Sicurezza è fallito a Roma così come in altre parti del Paese governate dal centrodestra”.
Una carenza di strutture, di uomini e di mezzi che deve fare i conti anche con le dimensioni e il traffico della città. La sede del reparto volantini è in via Guido Reni, a Flaminio: tradotto in tempi di percorrenza, per raggiungere i quadranti nord e ovest si impiega mezz’ora, mentre per le zone sud ed est si arriva anche a un’ora.  L’inadeguatezza numerica degli uomini in campo non risparmia la polizia municipale: mancano oltre 1.900 persone. Mentre, delle 6.400 unità attualmente presenti, meno della metà (2.400 unità) sono operative in strada al giorno.
Ma il fallimento del Patto Roma Sicura – contesta il Pd – è testimoniato anche dai compiti, disattesi, attribuiti al sindaco: la Sala Sistema Roma è attiva, ma non si è sviluppata come previsto, il numero verde degrado e sicurezza è inesistente. E, ancora, nessuna traccia di una collocazione più razionale sul territorio delle forze di polizia e degli sportelli per la Sicurezza. Il Poliziotto di quartiere? Erano state previste 180 pattuglie e 360 operatori, con costo di formazione di 800 mila euro. Risultato: ogni giorno ne sono presenti non più di otto. “Ci chiediamo che fine abbia fatto il progetto di riduzione di degrado e illegalità con la sicurezza partecipata – ha detto il responsabile dipartimento sicurezza Pd Roma, Alberto Mancinelli – e cosa ne è stato della riqualificazione delle stazioni ferroviarie a rischio, soprattutto dell’illuminazione”. Di recente “è stato eliminato il presidio in sei stazioni metropolitane – ha aggiunto Mancinelli – e se da un lato hanno cambiato il logo ai vigili urbani, dall’altro la sostanza è la stessa, anzi, peggiore: 500 vigli sono senza radio”.
I tagli alla Sicurezza (3 miliardi in tre anni)andrebbero nella direzione opposta rispetto alle intenzioni pre elettorali. Sebbene il 29 luglio 2008, il Patto Roma Sicura (per una spesa complessiva di 24 milioni di euro, e con 3.000 militari dislocati nei punti sensibili e in periferia) firmato dal sindaco Gianni Alemanno, paventava un colpo di spugna sugli episodi di criminalità che avevano sconvolto la Capitale, si pensi al caso Reggiani, la percezione sulla sicurezza dei romani non è migliorata. “Con la paura si possono vincere le elezioni – ha proseguito Minniti -, ma quando la molla della paura finisce per esaurirsi arriva l’effetto boomerang e che, devo constatare, ha acquisito perfino un po’ più di forza”.
“Non è solo un fatto di ordine pubblico – ha precisato Miccoli – c’è la questione sociale e il dato drammatico sulla povertà che ha reso noto la comunità di Sant’Egidio. Alemanno non si cura della crisi economica, gli ammortizzatori sociali stanno scadendo. Poi, c’è il problema della cultura, non essendoci offerta per i giovani si alimenta la ‘movida notturna’, non c’è altra alternativa”. Tuttavia, le proposte del Pd Roma per la Sicurezza elencate in conferenza stampa, sono tutte incentrare sull’ordine pubblico “perché la battaglia culturale è quotidiana – ha concluso Miccoli –, con prese di posizione sui teatri occupati, ad esempio, come il Valle e quello di Ostia”. “Una città se è più vissuta è più sicura – ha aggiunto Minniti – il Bronx non è più quello di un tempo perché hanno pensato prima a politiche di sviluppo urbanistico e poi alla sicurezza”.
LE PROPOSTE DEL PD. Dalla conferenza di oggi, il Pd ha innanzitutto chiesto che sia convocato un consiglio comunale straordinario sulla Sicurezza, affinchè in sindaco risponda alla città di cinque domande sul "fallimento del Patto Roma Sicura". E ha lanciato anche alcune proposte: una nuova divisione territoriale della città in cinque quadranti per la ridistribuzione delle volanti; una rete di sicurezza basata suòl partenariato tra le forze dell'ordine, gli attori economici locali (organizzazioni di commercianti), i Municipi, i comitati di quartiere e i singoli cittadini per la segnaazione in tempo reale di situazione di degrado e rischio che possono comportare pericolo; l'attivazione immediata del numero verde sicurezza; la creazione di un centro di coordinamento fra la Sala operativa della questura di Roma, la centrale operativa dei carabinieri e la Sala sistema Roma per favorire lo scambio di informazioni a livello metropolitano sugli interventi per la sicurezza; l'immediata attuazione del piano straordinario di illuminazione pubblica.
LE REAZONI. "Non comprendiamo davvero in virtù di quali successi la sinistra si sia messa in testa di voler fare lezioni sulla sicurezza”. Lo dichiara in una nota Roberto Cantiani (Pdl), vice presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale. “Nel 2007 i reati commessi a Roma erano 225.774 – continua Cantiani - contro i 171.446 registrati nel 2010; la percezione della sicurezza era decisamente inferiore; molti agenti della Polizia di Roma Capitale erano a tempo determinato senza che chi ci ha preceduto pensasse alla loro stabilizzazione; e soprattutto c’era un Patto per Roma Sicura che, così come era, non aveva fruttato i risultati sperati, come appunto i numeri relativi al calo dei reati evidenziano”. Gli fa eco il consigliere capitolino Ludovico Todini(Pdl): " La lotta all’illegalità si è concentrata principalmente nei confronti degli insediamenti abusivi e negli ultimi mesi sono state effettuate ben 7000 espulsioni. La dislocazione delle pattuglie sul tessuto cittadino è stata intensificata con il controllo dinamico del territorio, portando a una maggiore sorveglianza di tutti i quartieri di Roma”.
Dalla parte delle forze dell’ordine, al di là delle polemiche, Francesco Pasquali, capogruppo di Futuro e libertà alla Regione Lazio: “Ogni grido d’allarme che riguarda la carenza di organico tra le forze dell’ordine nella capitale va preso seriamente in considerazione dall’amministrazione cittadina e dal Governo. Non è accettabile che la questione della sicurezza a Roma faccia leva soltanto sulla generosità e l’impegno quotidiano delle forze dell’ordine; l’assenza di adeguate coperture finanziarie, infatti, ne limita e ne indebolisce oggettivamente l’operato. Non possiamo accettare il rischio che in una città come Roma esistano delle vere e proprie zone franche per i malintenzionati, che mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini e dei turisti”.
Carmen Vogani
fonte:

http://www.paesesera.it/Politica/Sicurezza-Pd-Alemanno-ha-fallito-Una-volante-ogni-58mila-persone 


'Roma é insicura, periferie senza controllo'


Diagnosi personalizzate contro epatite e tumori

SALUTE: DIAGNOSI PERSONALIZZATE CONTRO EPATITE E TUMORI

(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Diagnosi precoci e personalizzate
sono la chiave per il successo nei trattamenti di epatite C e
tumori. E' quanto emerso da un seminario organizzato nell'ambito
del Simposio sulla Diagnostica, promosso da DiaSorin che si e'
tenuto a Torino.
Stando ai dati diffusi, l'Italia e' il Paese del Sud Europa
con il maggior numero di persone affette da epatiti virali. La
prevalenza dell'HBsAg sta nuovamente aumentando soprattutto in
ragione dell'immigrazione di persone provenienti da Paesi dove
l'HBV rimane iperendemico.
''Per far fronte a questa potenziale nuova emergenza
occorrono analisi e diagnosi molto accurate - affermano gli
esperti - in grado di identificare non solo il virus B
convenzionale ma anche i mutanti dell'HBV che insorgono
spontaneamente o a seguito di terapia farmacologica''.
Allo stesso tempo, in campo oncologico ''le ultime conoscenze
portano ad affermare che ogni singolo tumore, di ogni singolo
paziente ha un profilo di alterazioni del DNA unico e
peculiare''.
''Sappiamo che un'accurata diagnosi molecolare delle
alterazioni genetiche dei principali tumori solidi e'
indispensabile per decidere il trattamento piu' appropriato -
afferma Luca Gianni, direttore del Dipartimento di Oncologia
Medica dell'ospedale San Raffaele di Milano - . L'importanza
della diagnostica molecolare consiste nell'indirizzarci verso la
scelta del farmaco migliore. Questo non puo' che portare al
miglioramento delle prospettive di cura e, in alcuni casi, di
guarigione''.(ANSA).

Y63-GU
28-GIU-11 20:19 NNNN

martedì 28 giugno 2011

ANSA-SCHEDA/ MANOVRA: DA TRAVET A TICKET, TUTTE LE MISURE

ANSA-SCHEDA/ MANOVRA: DA TRAVET A TICKET, TUTTE LE MISURE
NELLA BOZZA ANCHE TAV, CROCE ROSSA PRIVATA, LIBERALIZZAZIONI
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Blocco degli stipendi per gli statali
per un anno in piu', donne in pensione a 61 gia' dal 2012 per
progressivamente arrivare a 65, ticket da 10 euro sulle
prestazioni specialistiche e da 25 euro sul pronto soccorso a
partire dal prossimo anno. Sono alcune delle misure contenute
nella 'bozza' della manovra, un provvedimento al momento lungo
82 pagine che poi si intersechera' con la riforma del fisco che
riguarda Irpef, Iva, Irap e tasse sulle rendite finanziarie. Tra
le novita' della bozza anche la privatizzazione della Croce
Rossa Italiana e il rifinanziamento delle missioni
internazionali per tutto il 2011.
Ecco la bozza della manovra in 'pillole'.
- TICKET 10 EURO. Scattera' dal primo gennaio 2012 per le
prestazioni specialistiche ambulatoriali. Pagheranno invece 25
euro i 'codici bianchi' del pronto soccorso. Al momento infatti
e' stato stanziato un finanziamento da 486,5 milioni di euro
solo per il 2011.
- PENSIONI, PARTE IN 2014 AGGANCIO ETA' A SPERANZA VITA. Era
previsto al 2015.
- PENSIONI D'ORO. Stop alla rivalutazione se sono cinque
volte superiori al minimo. Per quelle pari atre volte il minimo
la rivalutazione sara' al 45%.
- PENSIONI, DONNE A 65 ANNI. La bozza e' stringente: dal 2012
servirebbero 61 anni per andare in pensione, e poi si aumenta di
un anno fino a raggiungere i 65 anni. Ma l'ipotesi sarebbe gia'
superata da una che prevede un adeguamento diluito: si parte dal
2015 con un mese l'anno, per accelerare dal 2020 di sei mesi
l'anno, fino a raggiungere l'eta' pensionabile di 65 anni. Ma
tutto sarebbe ancora aperto.
- P.A., STIPENDI CONGELATI. Stop agli aumenti di retribuzione,
anche accessori, per il personale delle pubbliche
amministrazioni, fino alla fine del 2014.
- P.A., BLOCCO TURN-OVER. Proroga del turn-over nel pubblico
impiego ancora per un anno. Esclusi dalla stretta i Corpi di
Polizia, i Vigili del Fuoco e le agenzie fiscali.
- MISSIONI INTERNAZIONALI. La dotazione del fondo e'
incrementata di 700 milioni di euro per il 2011.
- LIBERALIZZAZIONE PROFESSIONI. Piu' facile l'accesso; fuori
dalle nuove norme notai, architetti, farmacisti e avvocati.
- SPENDING REVIEW. Addio tagli lineari: parte dal 2012 il
processo di 'spending review' ''mirata alla definizione dei
fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle
amministrazioni centrali dello Stato''.
- CROCE ROSSA. Sara' privatizzata. Il personale non militare
rischia di essere posto in mobilita'.
- BADANTI E PENSIONI. Dal primo gennaio del prossimo anno, la
pensione di reversibilita' ''e' ridotta, nei casi in cui il
matrimonio con il dante causa sia stato contratto ad eta' del
medesimo superiori a 70 anni e la differenza di eta' tra i
coniugi sia superiore a 20 anni, del 10% per ogni anno di
matrimonio mancante rispetto al numero di 10''.
- CATTEDRE BLOCCATE. A decorrere dall'anno scolastico
2012/2013 le dotazioni organiche del personale docente,
educativo ed Ata della scuola non devono superare la consistenza
delle relative dotazioni organiche dello stesso personale
determinata nell'anno scolastico 2011/2012.
- INSEGNANTI DI SOSTEGNO. L'organico degli insegnati di
sostegno, attribuito alle singole scuole o a 'reti di scuole',
dovra' prevedere in media un docente ogni due alunni disabili.
- ALTA VELOCITA'. Arriva sovrapprezzo canone, servira' ad
assicurare la copertura degli oneri del servizio universale.
- PROTEZIONE CIVILE. Arrivano 64 milioni di euro nel 2011 per
la gestione dei mezzi della flotta aerea del Dipartimento della
protezione civile. Al relativo onere si provvede con una
riduzione della quota destinata allo Stato dell'8 per 1000.
- FONDI RESIDUI. Sono abrogate, a decorrere dal 2012, tutte
le norme che dispongono la conservazione nel conto dei residui,
cioe' le somme stanziate ma non spese dalla Pubblica
Amministrazione, per essere utilizzate nell'esercizio
successivo, di somme iscritte negli stati di previsione dei
Ministeri. La Corte dei Conti ha quantificato in 108 miliardi
l'ammontare dei residui passivi dell'intera amministrazione
pubblica.
- IMMOBILI PUBBLICI. Arrivano ''fondi d'investimento
immobiliari chiusi promossi da Regioni, Provincie, Comuni anche
in forma consorziata ovvero da societa' interamente partecipate
dai predetti enti, al fine di valorizzare o dismettere il
proprio patrimonio immobiliare disponibile''.
- CONTI DORMIENTI. Una piccola parte della manovra (100
milioni) sara' coperta dal fondo in favore delle vittime dei
crack finanziari.
- ANAS. Sara' divisa in Holding e Spa e arriva anche un
commissario.(ANSA).

TU
28-GIU-11 19:56 NNNN
MANOVRA. DAL 2012 TORNA TICKET SANITARIO DA 10 EURO


(DIRE) Roma, 28 giu. - Dal 1 gennaio 2012 torna il ticket
sanitario da 10 euro per le visite specialistiche ambulatoriali.
E' quanto emerge dalla bozza della manovra economica allo studio
del governo.
Per gli ultimi sette mesi del 2011, invece, vengono stanziati
486,5 milioni di euro che servono proprio a evitare ai cittadini
il pagamento sia del ticket sulla specialistica che quello di 25
euro per il codice bianco del pronto soccorso.

(Lum/ Dire)
18:05 28-06-11

NNNN
MANOVRA: BOZZA, DAL 2012 TICKET SU PRONTO SOCCORSO E SPECIALISTICA (2) =
DAL 2014 ULTERIORI MISURE COMPARTECIPAZIONE

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Dal primo gennaio 2012, in attesa
del "perfezionamento della determinazione annuale" di costi standard,
spetta all'Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture mettere a disposizione delle Regioni
"un'elaborazione di prezzi di riferimento alle condizioni di maggiore
efficienza dei beni, ivi compresi i dispositivi medici ed i farmaci
per uso ospedaliero, delle prestazioni e dei servizi sanitari e non
sanitari individuati dall'Agenzia per i servizi sanitari regionali".

Le Regioni "adottano tutte le misure necessarie a garantire il
conseguimento degli obiettivi di risparmio programmati, intervenendo
anche sul livello di spesa per gli acquisti delle prestazioni
sanitarie presso gli operatori privati accreditati". Dal primo gennaio
2013 viene fissato un tetto di spesa per l'acquisto dei dispositivi,
protesi comprese, "a livello nazionale e di ogni singola regione".
(segue)

(Mad/Ct/Adnkronos)
28-GIU-11 18:21

NNNN
MANOVRA: BOZZA, DAL 2012 TICKET SU PRONTO SOCCORSO E SPECIALISTICA (3) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - A fissarlo e' annualmente il
ministero della Salute di concerto con quello dell'Economia, le
Regioni che sforano sono tenute a ripianare "attraverso misure di
contenimento della spesa sanitaria regionale o con misure di copertura
a carico di altre voci del bilancio regionale". Il tetto e' fissato,
al momento, al 5,2%.

Dal 2014 sono introdotte "misure di compartecipazione
sull'assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal
servizio sanitario nazionale, aggiuntive rispetto a quelle
eventualmente gia' disposte dalle Regioni". La bozza della Manovra
prevede poi una serie di misure per le Regioni alle prese con i piani
di rientro dai disavanzi sanitari e conferma per un anno il blocco del
turn over per il personale dipendente del Ssn e quello convenzionato.

(Mad/Ct/Adnkronos)
28-GIU-11 18:23
MANOVRA: BOZZA, TAGLIO TETTO SPESA TERRITORIALE FARMACI E TICKET DAL 2014 =

Roma, 28 giu. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un taglio del
tetto previsto per la spesa territoriale per i medicinali dal 13,3% al
12,5% e dal 2014 misure di compartecipazione da parte del cittadino.
E' quanto prevede, per il settore della farmaceutica, la bozza della
manovra da 43 miliardi di euro.

"A decorrere dall'anno 2014 - si legge nel testo - sono
introdotte misure di compartecipazione sull'assistenza farmaceutica e
sulle altre prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale. Le
misure di compartecipazione sono aggiuntive rispetto a quelle
eventualmente gia' disposte dalle Regioni e sono finalizzate ad
assicurare, nel rispetto del principio di equilibrio finanziario,
l'appropriatezza, l'efficacia e l'economicita' delle prestazioni. La
predetta quota di compartecipazione non concorre alla determinazione
del tetto per l'assistenza farmaceutica territoriale".

Inoltre, con riferimento alle disposizioni della manovra 2010,
che determinava la messa a punto di tabelle di raffronto tra la spesa
farmaceutica territoriale delle singole Regioni, con la conseguente
definizione delle migliori soglie prescrittive dei farmaci generici da
parte dei medici del Ssn, ossia le Regioni che prescrivono piu'
equivalenti a basso costo, "a decorrere dal 2013, l'Agenzia italiana
del farmaco aggiorna le tabelle di raffronto ivi previste, al fine di
consentire alle Regioni di garantire il conseguimento degli obiettivi
di risparmio programmati. Conseguentemente, a decorrere dal 2013 il
tetto di spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale e'
corrispondentemente rideterminato" al 12,5%. (segue)

(Bdc/Pn/Adnkronos)
28-GIU-11 18:00

NNNNMANOVRA: BOZZA, TAGLIO TETTO SPESA TERRITORIALE FARMACI E TICKET DAL 2014 (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ancora, nella manovra e' prevista
"un'elaborazione dei prezzi di riferimento alle condizioni di maggiore
efficienza dei beni, compresi i dispositivi medici e i farmaci per uso
ospedaliero, delle prestazioni e dei servizi sanitari e non sanitari
individuati dall'Agenzia per i servizi sanitari regionali, tra quelli
di maggiore impatto in termini di costo a carico del Servizio
sanitario nazionale. Cio', al fine di mettere a disposizione delle
regioni ulteriori strumenti operativi di controllo e razionalizzazione
della spesa".

Inoltre, "ai fini di controllo e razionalizzazione della spesa
sostenuta direttamente dal Ssn per l'acquisto di dispositivi medici,
in attesa della determinazione dei costi standardizzati sulla base dei
livelli essenziali delle prestazioni che tengano conto della qualita'
e dell'innovazione tecnologica, dal 1° gennaio 2013 la spesa sostenuta
dal Ssn per l'acquisto di detti dispositivi e' fissata entro un tetto
a livello nazionale" del 5,2% "e a livello di ogni singola Regione,
riferito rispettivamente al fabbisogno sanitario nazionale standard e
al fabbisogno sanitario regionale standard (...). Cio' al fine di
garantire il conseguimento degli obiettivi di risparmio programmati".

(Bdc/Pn/Adnkronos)
28-GIU-11 18:02

NNNN
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