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martedì 22 luglio 2025
- >>>ANSA/ Zelensky spera nei negoziati. Mosca, 'nessun miracolo'
>>>ANSA/ Zelensky spera nei negoziati. Mosca, 'nessun miracolo' Colloqui attesi domani a Istanbul. Controsanzioni russe alla Ue (di Alberto Zanconato) (ANSA) - MOSCA, 22 LUG - Volodymyr Zelensky ha assicurato che "l'Ucraina è pronta a lavorare nel modo più produttivo possibile" per cercare una soluzione pacifica al conflitto, alla vigilia di una nuova tornata di colloqui diretti con i russi a Istanbul, annunciata dallo stesso presidente. Ma Mosca, che nella serata di martedì non aveva ancora confermato l'appuntamento, ha avvertito che non bisogna aspettarsi "miracoli o svolte improvvise" dalle trattative. La Russia ha intanto annunciato controsanzioni nei confronti di "rappresentanti delle istituzioni europee e di Paesi membri della Ue" in risposta agli ultimi due pacchetti sanzionatori adottati dall'Unione europea, 17/o e il 18/o. Il ministero degli Esteri ha detto che tra i sanzionati, a cui è vietato l'ingresso sul territorio russo, figurano "i deputati di Stati membri della Ue e del Parlamento europeo che hanno votato risoluzioni e leggi anti-russe". Sul piano interno, ha fatto scalpore a Mosca la notizia della perquisizione compiuta dalla polizia e dai reparti speciali Omon nella redazione del canale Telegram Baza, uno dei più seguiti nel Paese, con ottime fonti presso le forze di sicurezza. Il Comitato investigativo nazionale ha fatto sapere che il direttore, Gleb Trifonov, e un altro giornalista sono stati fermati con l'accusa di avere corrotto alcuni poliziotti. In manette sono finiti anche tre agenti, accusati di avere fornito "informazioni riservate". Fondato nel 2019, il canale Baza ha oltre 1,6 milioni di iscritti. Per quanto riguarda le trattative russo-ucraine, Zelensky ha detto che a guidare la delegazione di Kiev sarà l'ex ministro della Difesa Rustem Umerov, già capo negoziatore nelle precedenti due tornate svoltesi a Istanbul tra maggio e giugno. "L'Ucraina è pronta a lavorare nel modo più produttivo possibile per la liberazione del nostro popolo dalla prigionia e il ritorno dei bambini rapiti, nonché per fermare le uccisioni e preparare un incontro dei leader per la vera fine di questa guerra", ha detto il presidente. "L'Ucraina non ha mai voluto questa guerra, ed è la Russia che deve porre fine alla guerra che essa stessa ha iniziato", ha aggiunto. Ma il Cremlino ha frenato. Si tratta di trattative "complesse", ha detto il portavoce Dmitry Peskov, sottolineando che dopo gli scambi di prigionieri e altre questioni umanitarie, ora le due parti dovranno discutere i rispettivi memoranda con le proposte di pace. Documenti che lunedì lo stesso Peskov aveva definito "assolutamente diametralmente opposti". Quanto a un possibile vertice tra Zelensky e Vladimir Putin, il portavoce del presidente russo ha ricordato che è ancora in vigore un decreto firmato nel 2022 dal capo di Stato ucraino che vieta per legge tali colloqui. Sul terreno, le autorità ucraine hanno denunciato l'uccisione di due persone, tra cui un bambino di 10 anni, e il ferimento di altre sei in bombardamenti russi sulla regione di Donetsk e su quella di Kherson. (ANSA).
CONSULTA: OBBLIGO DI COPERTURA SPESE NON VINCOLA GIUDICE, MA LEGISLATORE
ZCZC IPN 559 POL --/T CONSULTA: OBBLIGO DI COPERTURA SPESE NON VINCOLA GIUDICE, MA LEGISLATORE ROMA (ITALPRESS) - "Il principio dell'obbligo di copertura finanziaria delle spese vincola esclusivamente il legislatore" e non il giudice. Lo ha affermato la Corte costituzionale con una sentenza depositata oggi con cui sono state dichiarate non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Torino con sei ordinanze. La Corte ha ricordato che "il principio dell'obbligo della copertura finanziaria delle spese espresso nell'articolo 81 della Costituzione impone un preciso vincolo non al giudice, ma al legislatore" e "opera per ogni legge, inclusa la legge di bilancio, traducendosi nell'obbligo di predisporre, all'atto dell'approvazione delle norme, i mezzi per fronteggiare gli oneri che ne derivano". Inoltre "è stato ribadito che, per fronteggiare le spese conseguenti a decisioni delle autorità giurisdizionali, il nostro ordinamento prevede procedure idonee a garantire al contempo l'effettività delle pronunce e gli equilibri di bilancio". In questo modo "viene assicurata la primazia del diritto euro-unitario e l'effettiva tutela dei diritti riconosciuti dall'Unione europea e dall'ordinamento nazionale", conclude la Corte. (ITALPRESS). col4/red 22-Lug-25 15:31
CONSULTA: DIRITTO AD ASSEGNI FAMILIARI ANCHE IN CONVIVENZE DI FATTO
ZCZC IPN 603 POL --/T CONSULTA: DIRITTO AD ASSEGNI FAMILIARI ANCHE IN CONVIVENZE DI FATTO ROMA (ITALPRESS) - La Corte costituzionale, con una sentenza depositata oggi, ha dichiarato "non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte d'appello di Venezia, sezione lavoro, in relazione all'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica numero 797 del 1955. Questa norma stabilisce che l'assegno per il nucleo familiare (ANF) non spetta al coniuge del datore di lavoro, senza invece escludere il diritto al beneficio in caso di convivenza di fatto tra il datore di lavoro e il lavoratore subordinato". Secondo i giudici veneti, "tale differenziazione si porrebbe in contrasto con gli articoli 3 e 38 della Costituzione", ma la Corte ha chiarito che la ratio della norma "può essere ravvisata nell'esigenza di non erogare il beneficio a un nucleo familiare comprendente lo stesso datore di lavoro, al fine di evitare una forma di 'autofinanziamento'". Dunque, "la norma censurata non può ritenersi in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione per il fatto di non assimilare, ai fini dell'esclusione dall'ANF, il convivente di fatto al coniuge, dal momento che, ai fini della concessione dell'ANF e della sua quantificazione, il nucleo familiare comprende solo il coniuge e non il convivente di fatto". La convivenza di fatto "rileva solo in presenza di un contratto di convivenza", stipulato ai sensi della legge del 2016. La disciplina dell'ANF "risulta, pertanto, armonica, vista la coerenza tra la mancata considerazione della convivenza per la concessione dell'assegno e la mancata considerazione per la sua esclusione".(ITALPRESS). col4/red 22-Lug-25 15:54
Roma, Associazioni-Cgil: azione per chiusura Cpr Ponte Galeria
Roma, Associazioni-Cgil: azione per chiusura Cpr Ponte Galeria "Prima udienza è fissata per il 16 ottobre 2025" Roma, 22 lug. (askanews) - A Buon Diritto, ActionAid, Antigone Lazio, Arci, ASGI, Baobab Experience, Casa dei Diritti Sociali, CGIL Roma e Lazio, Cild, Cittadinanzattiva, Medici Senza Frontiere, Nonna Roma, Oxfam Italia, Progetto Diritti, Psichiatria Democratica, Simm - Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Spazi Circolari annunciano la loro adesione all'Azione popolare per la chiusura immediata del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria, a Roma. "La recente sentenza n. 96/2025 della Corte costituzionale ha ribadito ciò che il mondo del diritto e della società civile denunciano da anni - spiegano in una nota congiunta -: i Cpr rappresentano una grave violazione dello Stato di diritto e dei principi costituzionali. A Ponte Galeria, l'unico Cpr in Italia che trattiene anche donne, si assiste quotidianamente a situazioni di abbandono terapeutico, sofferenza psicologica e lesione della dignità umana". "Abbiamo deciso di intervenire in questa specifica battaglia per la chiusura del Cpr di Ponte Galeria perché in questo 'buco nero' - continuano le realtà sociali -, oltre al catalogo degli orrori che riguarda tutti i centri, si evidenzia una carenza ancor più grave: la presenza di donne trattenute e il conclamato abbandono terapeutico delle persone con vulnerabilità psicologica. Abbiamo scelto di aderire formalmente all'Azione popolare promossa da un gruppo di personalità romane del mondo accademico, in sostituzione del Sindaco di Roma, poiché riteniamo che la chiusura del Cpr non sia solo una battaglia giuridica, ma un'urgenza politica e civile. La detenzione amministrativa in strutture opache, fuori dal controllo dell'autorità giudiziaria e chiuse al monitoraggio della società civile, è inaccettabile in un paese che dice di fondarsi sul rispetto dei diritti umani". Il Cpr di Ponte Galeria "è una ferita aperta nel cuore della nostra città - secondo le associazioni -. Non è più tollerabile che esista uno spazio dove si calpestano quotidianamente i diritti fondamentali, senza alcuna garanzia giuridica, senza condizioni igienico-sanitarie adeguate, senza una sufficiente assistenza medica, dove non è rispettata la dignità delle persone. Come organizzazioni e associazioni impegnate nella tutela dei diritti, non accettiamo che a Roma esista un luogo di questo tipo, in totale contrasto con i principi costituzionali e dello Statuto di Roma Capitale". L'Azione popolare, "la cui prima udienza è fissata per il 16 ottobre 2025, rappresenta un'opportunità importante per riportare al centro del dibattito pubblico il tema dell'illegittimità dei Cpr e dell'abbandono istituzionale delle persone con vulnerabilità psicologica - secondo le associazioni - nonchè per porre un argine al razzismo istituzionale e alla discriminazione nei confronti di persone con background migratorio. Pertanto invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di Roma, le organizzazioni, le reti sociali e culturali a sostenere l'iniziativa, formalmente o pubblicamente". "La chiusura del Cpr di Ponte Galeria è un atto dovuto. È tempo di restituire giustizia e umanità a una città che vuole dirsi aperta e accogliente. Per aderire all'Azione popolare o ricevere informazioni sulle modalità di sottoscrizione: attivadiritti@gmail.com", concludono. Sis 20250722T160354Z
- >>>ANSA/Corte belga a Uci, ciclista transgeder gareggi con donne
>>>ANSA/Corte belga a Uci, ciclista transgeder gareggi con donne Nata maschio, transizione a 40 anni.'Escluderla discriminatorio' (ANSA-AFP) - BRUXELLES, 22 LUG - Un tribunale belga si è pronunciato a favore di una ciclista transgender che aveva intentato causa contro l'Unione Ciclistica Internazionale (Uci) dopo che le era stata rifiutata la licenza per partecipare a competizioni femminili. La sentenza è stata pronunciata oggi, e riconoscendo il carattere "discriminatorio della decisione Uci" ha annullato il divieto di gareggiare tra le donne. Si tratta di una sentenza dal potenziale effetto a catena; sull'onda del caso Khelif, la pugile algerina intersex, e della spinta politica della presidenza Trump, molte federazioni internazionali stanno infatti rivedendo le proprie politiche di ammissibilita' di atleti transgeder. Il caso risolto dal tribunale civile di Bruxelles risale al 2023, quando alla ciclista è stata notificata la revoca della sua licenza e l'esclusione dalle competizioni femminili in base al nuovo regolamento Uci. All'epoca, l'organismo ciclistico internazionale aveva espresso dubbi sull'eventualita' di un vantaggio conferito alle donne transgender nelle competizioni dal raggiungimento della pubertà da maschi. Così nel luglio 2023, aveva imposto alle atlete transgender, per poter competere nella categoria femminile, il requisito di dimostrare di aver iniziato la transizione prima della pubertà o prima dei 12 anni. Questo requisito si aggiunge a quello già esistente di dimostrare bassi livelli di testosterone. La ricorrente, nata maschio nel 1974, ha intrapreso la transizione all'inizio dei 40 anni e ha sostenuto che la misura che ha portato alla sua esclusione costituisse discriminazione. Con ordinanza del 10 luglio, il tribunale si è pronunciato a suo favore, affermando che il suo ricorso contro l'Uci era ammissibile e fondato, da qui la sentenza di oggi, secondo cui questo 'capitolo' del regolamento medico dell'Uci sulle norme di ammissibilità per gli atleti transgender sancisce una "discriminazione vietata" dalla legge belga, ai sensi di un decreto del dicembre 2008 sulla parità di genere. Di conseguenza, queste regole sono dichiarate nulle e non valide, e l'Uci non ha più alcuna giustificazione, secondo quanto stabilito dal tribunale, per rifiutare la partecipazione della ricorrente alle competizioni ciclistiche femminili. Una copia dell'ordinanza è stata rilasciata ai media. L'Istituto belga per l'uguaglianza tra donne e uomini, che si è costituito parte civile nel caso, ha affermato che la sentenzaè "esecutiva con effetto immediato" e costituisce un precedente nel Paese. La federazione ciclistica belga, da parte sua, ha fatto sapere di aver avviato discussioni con l'Uci su come applicare le regole in futuro. (ANSA-AFP).
NTW Press - Giovane carabiniere morto a Campobasso: era in servizio a Tradate
NTW Press - Giovane carabiniere morto a Campobasso: era in servizio a Tradate
Giovane carabiniere morto a Campobasso: era in servizio a Tradate
Caserma e comunità sotto shock: il militare aveva solo 21 anni

Tradate, Martedì 22 Luglio 2025 16:21
Aveva 21 anni il Carabiniere trovato senza vita nel garage di casa a Campobasso, in Molise. Da febbraio era in servizio alla Tenenza di Tradate.
Carabiniere morto in Molise, Tenenza in lutto
Era stato assegnato a febbraio alla Tenenza di Tradate il giovane carabiniere trovato senza vita domenica a Campobasso. Era originario del capoluogo molisano, e lì era tornato in licenza, nella casa di famiglia. E sarebbe stato proprio nel garage di quella casa che lo avrebbe trovato, ormai esanime, uno zio.
Inutile la chiamata ai soccorsi: al loro arrivo per il 21enne non c'era già più nulla da fare. Subito aperte le indagini da parte dei Carabinieri di Campobasso, con l'apertura di un fascicolo da parte della procura locale per far luce su quanto successo. Escluso un gesto violento, sembra confermata invece l'ipotesi di un gesto estremo.
Unarma: "Un dramma che si ripete troppo spesso"
A dare la notizia della tragedia era stata domenica una nota del sindacato Unarma:
"Oggi a Campobasso un Carabiniere ha scelto di togliersi la vita. È l'ennesima tragedia che si consuma nel silenzio, l'ennesima vita spezzata in un dramma che si ripete troppo spesso e che continua a colpire chi indossa una divisa.
Non possiamo più parlare di casi isolati.
Questo fenomeno è una drammatica realtà che sta attraversando tutte le Forze di Polizia e che richiede risposte immediate, concrete e coraggiose da parte delle Istituzioni competenti.
Non c'è più tempo da perdere: servono interventi seri per prevenire i disagi, per ascoltare chi soffre, per salvare chi oggi si sente solo e senza via d'uscita.
A nome di tutta Unarma, esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e ci stringiamo con rispetto e commozione alla famiglia, agli amici e a i colleghi della vittima.
Ma il cordoglio non basta più. È tempo di agire, davvero".
Giovane carabiniere morto a Campobasso: era in servizio a Tradate
Caserma e comunità sotto shock: il militare aveva solo 21 anni

Tradate, Martedì 22 Luglio 2025 16:21
Aveva 21 anni il Carabiniere trovato senza vita nel garage di casa a Campobasso, in Molise. Da febbraio era in servizio alla Tenenza di Tradate.
Carabiniere morto in Molise, Tenenza in lutto
Era stato assegnato a febbraio alla Tenenza di Tradate il giovane carabiniere trovato senza vita domenica a Campobasso. Era originario del capoluogo molisano, e lì era tornato in licenza, nella casa di famiglia. E sarebbe stato proprio nel garage di quella casa che lo avrebbe trovato, ormai esanime, uno zio.
Inutile la chiamata ai soccorsi: al loro arrivo per il 21enne non c'era già più nulla da fare. Subito aperte le indagini da parte dei Carabinieri di Campobasso, con l'apertura di un fascicolo da parte della procura locale per far luce su quanto successo. Escluso un gesto violento, sembra confermata invece l'ipotesi di un gesto estremo.
Unarma: "Un dramma che si ripete troppo spesso"
A dare la notizia della tragedia era stata domenica una nota del sindacato Unarma:
"Oggi a Campobasso un Carabiniere ha scelto di togliersi la vita. È l'ennesima tragedia che si consuma nel silenzio, l'ennesima vita spezzata in un dramma che si ripete troppo spesso e che continua a colpire chi indossa una divisa.
Non possiamo più parlare di casi isolati.
Questo fenomeno è una drammatica realtà che sta attraversando tutte le Forze di Polizia e che richiede risposte immediate, concrete e coraggiose da parte delle Istituzioni competenti.
Non c'è più tempo da perdere: servono interventi seri per prevenire i disagi, per ascoltare chi soffre, per salvare chi oggi si sente solo e senza via d'uscita.
A nome di tutta Unarma, esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e ci stringiamo con rispetto e commozione alla famiglia, agli amici e a i colleghi della vittima.
Ma il cordoglio non basta più. È tempo di agire, davvero".
CESENA. IPOTESI CHIUSURA SALA OPERATIVA POLIZIA, SINDACO CHIAMA MINISTRO
DIR1818 3 CRO 0 RR1 R/INT /TXT CESENA. IPOTESI CHIUSURA SALA OPERATIVA POLIZIA, SINDACO CHIAMA MINISTRO LATTUCA: RISPOSTE O PARTE RACCOLTA FIRME, SINDACATI APPOGGIANO (DIRE) Cesena, 22 lug. - Visto che "da qualche mese" circola una ipotesi "mai smentita", di chiusura della sala operativa del Commissariato di Polizia di Cesena, il sindaco Enzo Lattuca chiede un incontro al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per chiarimenti. E avvisa già da ora che nel caso di mancata risposta "siamo pronti ad attivarci con una raccolta firme". Il primo cittadino incassa subito il sostegno di Cgil Forlì Cesena, Cisl Romagna e Uil Cesena che temono "un colpo pesante per il territorio, per la cittadinanza e per chi lavora nel settore pubblico". Se la chiusura fosse confermata sarebbe "inaccettabile sia dal punto di vista organizzativo e istituzionale, che sul piano sociale. La Sala Operativa è un presidio fondamentale di prossimità, ascolto, intervento e relazione". Privare Cesena della sala operativa, insistono, significherebbe anche "compromettere una sinergia virtuosa, quella tra Comune e Polizia, costruita negli anni sul fronte della videosorveglianza". Inoltre, per i sindacati non va ignorato "l'impatto sul personale: le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato del Commissariato di Cesena, già impegnati in condizioni logistiche e organiche difficili, verrebbero ulteriormente penalizzati, proprio mentre ci si prepara all'apertura di una nuova sede, frutto di anni di impegno istituzionale e risorse pubbliche". Da qui la richiesta a Piantedosi di "smentire pubblicamente l'intenzione di chiudere". Se non arrivassero "risposte chiare e rassicuranti, ci attiveremo con ogni mezzo democratico e civile, a partire da una raccolta firme insieme alla cittadinanza", concludono. (Asa/ Dire) 16:33 22-07-25
DONALD TRUMP STA CERCANDO UNA «VIA D'USCITA» DALL'UCRAINA E SARÀ PRONTO A «LAVARSENE LE MANI» SE LA MINACCIA RIVOLTA ALLA RUSSIA DI UN CESSATE IL FUOCO ENTRO 50 GIORNI NON DOVESSE FUNZIONARE - John Bolton, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente degli Stati Uniti, - The Wall Street Journal
Guarda "Putin AVANZA a Sumy, Trump schiera l'ATOMICA in UK - NonTg del 22/07" su YouTube
https://www.youtube.com/live/nVJojaja8RY?si=lW-d2g7ySUzhtbVt
C'È QUALCUNO SANO DI MENTE ALLA CASA BIANCA?
NE SCELGONO UNO PEGGIO DELL'ALTRO?
PALERMO. COMUNE CERCA 100 NUOVI AGENTI MUNICIPALI, PUBBLICATO AVVISO
DIR0510 3 POL 0 RR1 R/INT /TXT PALERMO. COMUNE CERCA 100 NUOVI AGENTI MUNICIPALI, PUBBLICATO AVVISO LAGALLA E FALZONE: "AMMINISTRAZIONE PRONTA DOPO OK A DECRETO SICUREZZA" (DIRE) Palermo, 22 lug. - "Dopo l'approvazione del Decreto sicurezza, l'amministrazione comunale si è subito fatta trovare pronta e si è attivata, arrivando, nel giro di poche settimane, alla pubblicazione di questa manifestazione di interesse per il reclutamento di nuovi vigili urbani. Dopo la scadenza dell'avviso, sapremo quanti vigili potremo assumere dalle graduatorie di altre amministrazioni pubbliche, ma nel frattempo ci siamo mossi parallelamente su un'altra iniziativa, autorizzata dal Dipartimento della Funzione pubblica, che prevede un nuovo concorso con procedura semplificata per il reclutamento dei posti che eventualmente resteranno a disposizione. Dopo l'aumento delle ore e le precedenti assunzioni, ancora una volta questa amministrazione vuole dare un nuovo segnale al Corpo della Polizia municipale, che da anni soffre di evidenti carenze di uomini, consapevoli che il potenziamento dell'organico dei vigili si traduce anche in termini di servizi e benefici sul fronte della sicurezza alla città". Così, in una nota, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l'assessore al Personale e alla Polizia municipale Dario Falzone nell'annunciare la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di Palermo un avviso di manifestazione di interesse rivolto a coloro che risultano idonei in graduatorie di concorsi pubblici approvate da altre Amministrazioni pubbliche, per l'assunzione, a tempo pieno e indeterminato, di 100 agenti di Polizia Municipale. Per i posti che dovessero rimanere vacanti, è stata interessata la Commissione RIPAM, che ha dichiarato la propria disponibilità a riunirsi nella prima seduta utile per l'esame e l'approvazione del bando di concorso per il reclutamento del personale mediante procedura concorsuale semplificata. "Finalmente - dichiara il comandante Angelo Colucciello - la Polizia municipale di Palermo potrà avere un buon numero di assunzioni di personale giovane che verrà impiegato nei servizi esterni di controllo del territorio. Queste assunzioni non risolveranno il problema in toto (all'appello, a fine procedura, mancheranno ancora più di 700 unità), ma è comunque un bella boccata di ossigeno per rispondere meglio alle esigenze della città". Le domande dovranno essere inoltrate tramite PEC a concorsi@cert.comune.palermo.it entro il prossimo 20 agosto. (Com/Red/ Dire) 11:27 22-07-25
Tar 2025 - Il ricorrente, un militare in servizio presso l’Esercito, ha introdotto un ricorso giudiziale che è stato regolarmente notificato e depositato. Con tale atto, egli impugna un provvedimento di sospensione dal servizio e dall’attività lavorativa, adottato nei suoi confronti in conseguenza di un’accertata inosservanza dell’obbligo vaccinale imposto dalla normativa di riferimento.
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