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martedì 14 settembre 2010

Protesta della Cgil per l’intervento armato della Libia contro un peschereccio Italiano

Roberto Treu
Protesta della Cgil per l’intervento armato della Libia contro un peschereccio Italiano
13/09/2010
Solo per una fortunata contingenza l’intervento di una motovedetta libica contro un peschereccio italiano non ha avuto tragiche conseguenze e l’imbarcazione è potuta rientrare in un porto siciliano. Paradossalmente la motovedetta libica è una di quelle che l’Italia ha donato alla Libia “per assolvere al compito di gendarme contro gli immigrati nel Mediterraneo”.
La Cgil protesta contro il comportamento illegale della Libia ed invita il Governo italiano a rivedere l’accordo stipulato con uno stato che non offre nessuna garanzia di tenere un comportamento rispettoso delle leggi internazionali e di coerenza con i diritti dell’uomo sanciti dalle Nazioni Unite.
La copertura politica e l’accredito internazionale che il Governo italiano offre alla Libia espongono il nostro paese ad una grave responsabilità di complicità con le azioni illegali di quel paese, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei migranti ricacciati dall’Itali ed internati nei campi della Libia. La Cgil già nei mesi scorsi ha protestato contro la chiusura degli uffici dell’UNHCR da parte del Governo libico, il che ha reso impossibile un controllo imparziale sulla drammatica situazione dei profughi e la tutela dei loro diritti.
La Cgil invita il Governo italiano a prendere un’immediata e ferma posizione che renda chiara la volontà dell’Italia di contribuire al rispetto della legalità delle regole internazionali.

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