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giovedì 28 luglio 2011

ANSA/ LICENZIATO DA FIAT UCCIDE MOGLIE,SPARA FIGLIA E SI SUICIDA

ANSA/ LICENZIATO DA FIAT UCCIDE MOGLIE,SPARA FIGLIA E SI SUICIDA
AVEVA USATO BADGE COLLEGA PER MENSA. ERA DISPERATO E DEPRESSO
(di Lara Sirignano)
(ANSA) - PALERMO, 28 LUG - Un raptus di follia, scatenato
dalla depressione in cui era piombato dopo essere stato
licenziato, ha armato la mano di Agostino Bova, ex operaio dello
stabilimento Fiat di Termini Imerese che ha sparato e ucciso la
moglie, Margherita Carollo, ferito la figlia, Ornella e poi si
e' suicidato.
Una tragedia familiare covata per mesi tra problemi economici,
la disperazione di trovarsi senza lavoro a 56 anni e l'accusa
infamante di essere un ladro: l'azienda aveva scoperto che aveva
usato il badge di un capo-reparto in malattia e aveva scaricato
46 pasti in mensa sulla sua busta paga. Un ''furto'' di 55 euro
sanzionato col licenziamento. Distrutto dalla vergogna l'uomo si
e' chiuso in se stesso. Da qualche settimane aveva anche
terminato di percepire l'indennita' di disoccupazione e non
aveva piu' redditi, se non quelli ricavati da lavoretti
saltuari.
Anche la moglie soffriva di depressione ed era in cura da un
medico che si era accorto del difficile stato emotivo dell'ex
operaio durante alcuni colloqui e l'aveva invitato, invano, a
rivolgersi a uno psichiatra.
Cosa, oggi, abbia fatto scattare la scintilla non e' ancora
chiaro: la sola a poterlo rivelare e' Ornella, 30 anni,
ricoverata all'ospedale Civico di Palermo, unica superstite di
una famiglia distrutta. Il colpo di pistola con cui il padre ha
cercato di ammazzarla non le ha trapassato la scatola cranica.
La tac ha escluso danni cerebrali: la ragazza e' vigile e sara'
sentita dalla polizia nelle prossime ore.
Per salvarsi dalla follia dell'ex operaio, che ha freddato la
moglie di 51 anni, casalinga, e poi si e' diretto verso di lei,
e' corsa lungo il corridoio. Bova l'ha raggiunta ed ha sparato.
Poi credendo che fosse morta si e' tolto la vita. La ragazza,
ferita alla testa, ha avuto la forza di uscire di casa e
telefonare al fidanzato. ''Mi ha detto: 'mi hanno sparato''', ha
raccontato il ragazzo. In strada Ornella ha incontrato una
pattuglia della polizia, nel frattempo chiamata dai vicini che
avevano sentito i colpi di pistola.
La famiglia Bova - persone tranquille e perbene, cosi' li
descrivono i conoscenti - abita in via Navarra, una zona
popolare di Termini Imerese in una palazzina nuova color crema e
rosa, vicino alla stazione centrale. Agostino e la moglie hanno
una seconda figlia piu' piccola, Valentina, 26 anni, che e'
sposata e vive fuori casa. Ornella, invece, ha da poco lasciato
gli studi universitari e fa la commessa in una gioielleria di
Bagheria.
''Agostino aveva enormi problemi. Era stato licenziato un anno
e mezzo fa per un futile motivo che in altri tempi avrebbe
comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare il
pugno forte'', commenta il sindaco di Termini Salvatore
Burrafato, che ha saputo la notizia mentre partecipava a una
riunione sulle sorti dello stabilimento al ministero per lo
Sviluppo economico. ''Da mesi era depresso, era sul lastrico, la
moglie non lavorava e aveva difficolta' sempre maggiori'',
racconta.
''L'esasperazione ha raggiunto il massimo livello. - commenta
il presidente della Regione Raffaele Lombardo - Serve una
mobilitazione seria e decisa perche' il governo non rinvii piu'
le scelte per il futuro di Fiat''.
''Quel licenziamento oltre a creare un problema economico
serio alla famiglia - racconta un collega - aveva cambiato
Agostino. Non riusciva quasi piu' a guardare in faccia i suoi ex
compagni di lavoro, era un tipo orgoglioso''.
Una settimana fa si era presentato negli uffici della Uil a
Termini Imerese per la dichiarazione dei redditi, il modello
Unico. ''Si e' scusato piu' volte per aver ritardato qualche
minuto - ricordano all'ufficio - poi ha richiesto il modello
Isee, forse gli serviva per l'Universita' della figlia, ed e'
andato via''.(ANSA).

SR
28-LUG-11 20:43 NNNN

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