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giovedì 22 settembre 2011

salute: scoperto legame tra ritardo mentale e ciclo del sonno

SALUTE: SCOPERTO LEGAME TRA RITARDO MENTALE E CICLO DEL SONNO =
(AGI) - Roma, 22 set. - I deficit di apprendimento e memoria
sono correlati con l'alterazione dei ritmi del sonno e della
veglia. Lo dimostra uno studio condotto sul modello animale di
una forma genetica di ritardo mentale e pubblicato su Nature
Neuroscience da Maria Passafaro, ricercatrice dell'Istituto
Telethon Dulbecco che lavora a Milano presso l'Istituto di
Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le nostre
capacita' cognitive sono influenzate dai ritmi circadiani,
ovvero dalla scansione delle lancette di una sorta di orologio
molecolare interno all'organismo", spiega Passafaro. "A
regolare il ritmo delle lancette sono dei particolari geni la
cui attivita' oscilla nell'arco delle 24 ore, definendo cosi'
l'alternanza di sonno e veglia nel corso della giornata. In
questo studio abbiamo dimostrato per la prima volta che esiste
una correlazione tra una forma genetica di ritardo mentale
legato al cromosoma X e il rallentamento del ritmo delle
oscillazioni dei 'geni orologio". Si stima che il ritardo
mentale colpisca il 3% della popolazione, in genere a partire
dall'infanzia o dall'adolescenza con problemi nelle funzioni
cognitive, nel linguaggio e nei rapporti sociali. Alla base
possono esserci difetti nella formazione e nel funzionamento
delle sinapsi, i punti di contatto e comunicazione tra le
cellule nervose. Esistono anche forme genetiche di ritardo
mentale, dovute a difetti in geni presenti sul cromosoma X: uno
di questi e' OPHN-1, coinvolto proprio nella formazione delle
sinapsi. "Studiare e diagnosticare questo tipo di patologia e'
piuttosto difficile, vista la complessita' e l'eterogeneita'
con cui si manifesta da un individuo all'altro: per questo e'
cosi' importante studiarne i meccanismi base", afferma ancora
Passafaro. Per farlo i ricercatori Telethon, in collaborazione
con Carlo Sala dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr e Pierre
Billuart dell'Istituto nazionale per la salute e la ricerca
medica di Parigi, hanno sfruttato un modello murino della
malattia in cui il gene OPHN1 e' reso inattivo. Analizzandone
il comportamento, si sono resi conto che questi animali avevano
dei disturbi nell'alternanza del sonno e della veglia: hanno,
quindi, provato a capire se ci fosse un'interazione fra OPHN1 e
i geni che regolano i ritmi circadiani. "Per la prima volta -
prosegue Passafaro - dimostriamo che una proteina deputata alla
formazione delle sinapsi regola geni "orologio". I prossimi
passi? Scoprire innanzitutto altri geni, come quelli
"orologio", coinvolti nelle forme di ritardo mentale legate al
cromosoma X, ma non solo. Parallelamente i ricercatori
proveranno a individuare meccanismi - e quindi farmaci - in
grado di migliorare i sintomi nel modello di laboratorio, nella
speranza di trasferire in futuro questi risultati ai pazienti.
(AGI)
Pgi
221321 SET 11

NNNN

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