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giovedì 30 agosto 2012

Mafia/ Napolitano reagisce a 'Panorama', con Berlusconi è gelo


Mafia/ Napolitano reagisce a 'Panorama', con Berlusconi è gelo
No manovre destabilizzanti. Gianni Letta a Quirinale per mediare

Roma, 30 ago. (TMNews) - Non siamo al "non ci sto" di Oscar Luigi
Scalfaro, ma la sostanza è quasi la stessa: Giorgio Napolitano
non va in tv come il suo predecessore, ma la nota del Quirinale
che definisce "risibile" ogni tentativo di "ricattare", di
"campagna di insinuazioni e sospetti", di "manovra
destabilizzante" è di una durezza senza precedenti. La scelta di
Panorama, un giornale di proprietà di Silvio Berlusconi, di
riportare una presunta ricostruzione delle intercettazioni tra
Napolitano e Mancino, sembra far avverarsi un incubo per il
Quirinale: la saldatura tra il "populismo" di sinistra e quello
di destra nel gioco allo sfascio delle istituzioni, proprio alla
vigilia di una delicata campagna elettorale. Una saldatura di cui
si erano avute già avvisaglie nelle scorse settimane, ma che
adesso appare quanto mai preoccupante per il salto di qualità.
Certo, nessuno può dimostrare che Berlusconi fosse informato
della scelta del suo settimanale, che peraltro ha proposto la
faccenda come la denuncia di un tentativo di ricatto al capo
dello Stato. Ma è un dato di fatto che dal Cavaliere non è
arrivata nessuna presa di distanza e, anzi, Sandro Bondi ha pure
detto che "la presidenza della Repubblica non può essere esente
da critiche e da giudizi". E secondo fonti del Pdl, la visita di
Gianni Letta al Quirinale è stata dettata proprio dall'esigenza
di rassicurare un Napolitano quanto mai allarmato e irritato.

D'altro canto, non si può non notare che nella nota diffusa alla
fine del colloquio Letta esprime solidarietà "personale" a
Napolitano. E il quadro che l'alter ego moderato di Berlusconi ha
fatto al presidente non sembra sia stato particolarmente
rassicurante: Napolitano avrebbe avuto la conferma di un Pdl
diviso in correnti diverse, con in 'falchi' ultimamente parecchio
ascoltati da Berlusconi.

Per Napolitano, era già abbastanza grave la campagna 'da
sinistra' condatta dal Fatto, da Idv, da Grillo. Ma se un partito
come il Pdl scegliesse la linea dell'attacco alle istituzioni il
livello di allerta non potrebbe che salire al massimo livello.
Che sia in atto un tentativo di condizionare il Quirinale ormai
non viene messo più in dubbio e per questo nella nota del
Quirinale si dice che è "risibile la pretesa, da qualsiasi parte
provenga, di poter "ricattare" il Capo dello Stato. Il timore è
che a questo gioco si uniscano in troppi. "A chiunque abbia a
cuore la difesa del corretto svolgimento della vita democratica -
concludeva la nota del Quirinale - spetta respingere ogni torbida
manovra destabilizzante".

Il presidente, comunque, vuole evitare di entrare in polemiche
politiche. La speranza è che riesca a prevalere l'ala moderata
del Pdl ed è significativo che anche Fabrizio Cicchitto abbia
oggi invitato il centrodestra a non dare "sponda" al "populismo
della sinistra". Ma Napolitano sa bene che la partita è ancora
lunga e che ci saranno altri momenti difficili da affrontare
Inviato da iPad

Adm

302154 ago 12
NAPOLITANO: DIRETTORE PANORAMA, RICATTA CHI DICE E NON DICE

(ANSA) - ROMA, 30 AGO - "I ricattatori" del Quirinale "sono
vari: coloro che in questi mesi hanno portato avanti una
campagna che non ha come interesse la verit…, ma allude, dice o
non dice quello che in quelle intercettazioni poteva esserci".
Lo ha detto il direttore di Panorama, Giorgio MulŠ, a "Piazza
pulita" interpellato su quanto pubblicato dal settimanale sulle
intercettazioni del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
MulŠ ha fatto riferimento ad alcuni quotidiani e ha parlato
di "una campagna che va avanti da alcune settimane, si Š acuita
nell'ultima settimana di agosto". I ricattatori "sono coloro che
cercano di tenere il presidente sulla graticola", ha aggiunto.
"Noi, abbiamo raccolto elementi giornalistici, virgolettati non
ce ne sono e non possono essercene perchŠ le intercettazioni non
sono state trascritte. Abbiamo dato conto di voci e veleni che
sarebbero senn• continuati: mi rendo conto che abbiamo rotto il
giocattolo a qualcuno", ha detto MulŠ. (ANSA).

BOS
30-AGO-12 21:30 NNNN
ANSA/ IRA NAPOLITANO;IO NON RICATTABILE, C'E'CHI DESTABILIZZA
MONTI, ATTACCHI STRUMENTALI,PAESE REAGIRA'. PM,FORSE INDAGHEREMO
(Di Fabrizio Finzi)
(ANSA) - ROMA, 30 AGO - Il capo dello Stato non e'
''ricattabile'', non cambia idea sul ricorso alla Consulta e di
fronte a ''torbide manovre destabilizzanti'' che stanno
investendo il Quirinale chiama il mondo politico ed
istituzionale a difendere ''il corretto svolgimento della vita
democratica''. Ecco l'ira fredda di Giorgio Napolitano -
descritto oggi ''determinato'' come non mai a ''tenere fermo il
punto'' - materializzarsi gelida e contundente, dopo un'agitata
notte di riflessione, attraverso un comunicato durissimo che
mostra come ormai, per il Colle, la misura sia colma.
Toni da chiamata alle armi, quelli usati oggi da Napolitano,
per difendere un'istituzione, la presidenza della Repubblica,
che mai negli ultimi anni era finita come oggi sotto il fuoco
incrociato di parti politiche diverse e di 'media'
paradossalmente collocati su sponde opposte.
Immediata la sponda di palazzo Chigi, che mostra di non
prendere sottogamba l'accerchiamento del Quirinale: sono
''attacchi strumentali ai quali il Paese sapra' reagire'',
scrive Mario Monti in un messaggio di vicinanza al presidente a
nome dell'intero Governo con il quale stigmatizza ''le
inaccettabili insinuazioni comparse sulla stampa".
La vicenda intercettazioni sembra dilagare e le indiscrezioni
pubblicate ieri da 'Panorama', gruppo Mondadori e quindi di
proprieta' della famiglia Berlusconi, hanno fatto tracimare
l'indignazione del Quirinale che era gia' vicinissima
all'esplosione dopo le continue bordate lanciate da un giornale
della sponda opposta, cioe' il 'Fatto quotidiano'. ''Che si
poteva fare - si osserva oggi al Quirinale - di fronte ad una
campagna costruita quasi ad arte, che dura da cosi' tanto
tempo'' e portata avanti da ''una commistione di soggetti
diversi, interessi diversi ed quindi media diversi?. Oggi e'
chiaro che sono altri - si ragiona al Colle - che devono
spiegare una campagna senza alcun fondamento''.
Immediata e quasi unanime e' arrivata la ''solidarieta'''
della politica e delle istituzioni, a partire dal Csm che per
primo ha parlato di ''attacchi infondati e strumentali''. Poi,
via via, ecco le note dei presidenti di Camera e Senato,
Gianfranco Fini e Renato Schifani, la salita al Colle di Massimo
D'Alema ed anche di Gianni Letta che ha preso nettamente le
distanze dalle indiscrezioni di Panorama definendo le
rivelazioni sui contenuti delle telefonate intercettate dalla
Procura di Palermo "arbitrarie, ingiuste e assolutamente lontane
dalla verit…". ''Una salita vera che ha fatto piacere al
presidente'', confermano i collaboratori di Napolitano.
Poi ecco Bersani ed il Pd compatto a difesa del Colle, il Pdl
c'e' anche se meno granitico e comunque pronto a sfruttare
l'onda per rilanciare il mantra delle intercettazioni. Voci
fuori dal coro? Naturalmente l'Italia dei valori e la Lega Nord
che con Roberto Maroni chiede al Quirinale di rendere pubblici i
contenuti delle telefonate, perche' ''su una vicenda cos grave
non ci possono essere zone d'ombra''. Pesa infine il silenzio di
Silvio Berlusconi.
E poi c'e' la procura di Palermo, che segue gli sviluppi
giudiziari in attesa della sentenza della Consulta e che legge
con estrema attenzione le indiscrezioni apparse sulla stampa al
punto di ventilare la possibilita' di aprire un'indagine sulla
fuga di notizie. Accertamenti che, ha spiegato il procuratore
Francesco Messineo, posso essere fatti anche per ''la diffusione
di una notizia parziale o inesatta''. Il che, tradotto,
significa che per i Pm le indiscrezioni di Panorama non sono
veritiere. In procura spiegano, chiedendo l'anonimato, che le
indiscrezioni pubblicate da Panorama danneggiano solo le
indagini e sono costruite ad arte per rimettere in pista il
bavaglio alle intercettazioni.
(ANSA).

FN
30-AGO-12 20:57 NNNN
 

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