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lunedì 9 giugno 2014

MEDICINA: IPERTENSIONE, REGOLE DA RISCRIVERE PER CURE A MALATI ALZHEIMER =



MEDICINA: IPERTENSIONE, REGOLE DA RISCRIVERE PER CURE A MALATI ALZHEIMER =
ESPERTI, CON TERAPIE STANDARD RISCHIO CADUTE, FRATTURE E
PEGGIORAMENTO DEMENZA

Milano, 9 giu. (Adnkronos Salute) - Sono tutte da scrivere le
regole per il trattamento dell'ipertensione negli anziani che soffrono
di demenza. Secondo due studi presentati a Pistoia, durante il V
Congresso nazionale dei Centri diurni Alzheimer, se il paziente è
anziano e ha gravi disabilità e deficit cognitivi, essere toppo rigidi
nel tenere sotto controllo la pressione alta lo espone a vari rischi:
da crolli pressori, con il pericolo di cadute e fratture anche fatali,
al peggioramento più rapido della demenza. In particolare, i risultati
delle ricerche indicano che molti di questi anziani sono ritenuti
ipertesi senza esserlo davvero. Così spesso vengono trattati con i
farmaci per la pressione senza che ce ne sia bisogno, con il rischio
di compromettere ulteriormente un quadro clinico già complicato.

I due studi sono stati presentati dal geriatra cardiologo
dell'università di Firenze Andrea Ungar, responsabile del Centro di
riferimento della Regione Toscana, che tra il 2010 e il 1014 - insieme
allo psicogeriatra Enrico Mossello - ha indagato il problema
dell'ipertensione arteriosa nelle residenze sanitarie assistite delle
province di Firenze e di Pistoia, utilizzando per la prima volta su
pazienti con deficit cognitivo il bracciale per il monitoraggio
pressorio continuo nelle 24 ore.

"Stiamo tornando all'anno zero - spiega Ungar - Le stesse linee
guida delle società europee di cardiologia e dell'ipertensione
raccomandano cautela nel trattare l'anziano fragile con decadimento
cognitivo e auspicano nuovi studi. Di fatto, anche le nostre due
ricerche dimostrano gli errori fatti fin qui e quanto poco sappiamo
ancora della pressione arteriosa". (segue)

(Red-Opa/Ct/Adnkronos)
09-GIU-14 12:24
MEDICINA: IPERTENSIONE, REGOLE DA RISCRIVERE PER CURE A MALATI ALZHEIMER (2) =

(Adnkronos Salute) - I due studi sono stati in parte finanziati
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Il primo si è
svolto nella Rsa 'Filippo Turati' di Gavinana (Pistoia), su un
campione di 100 pazienti e su un periodo di 3 mesi, evidenziando che
le misurazioni cliniche effettuate di routine dal personale delle Rsa
mostravano una percentuale altissima (60%) di ipertesi. Un dato che
non trova riscontro nelle indagini degli autori della ricerca.

Ungar parla di "un caso di 'ipertensione da camice bianco'
collettiva. Per questo motivo, purtroppo, quei pazienti sono stati
trattati con antipertensivi". Ma "va considerato - avverte l'esperto -
che un anziano fragile, che soffre di Alzheimer, che raramente beve,
una volta curato con diuretici o farmaci analoghi va in disidratazione
e, alzandosi, è sottoposto a pericolosi cali di pressione, a cadere e
fratturarsi. Incidenti che, non a caso, sono la prima causa di
ricovero ospedaliero negli anziani con deficit cognitivo". (segue)

(Red-Opa/Ct/Adnkronos)
09-GIU-14 12:32

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