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giovedì 15 ottobre 2015

SANITA': LA CURA DEL DIABETE 1 VIAGGIA SU SKYPE, PROGETTO A MILANO =



SANITA': LA CURA DEL DIABETE 1 VIAGGIA SU SKYPE, PROGETTO A MILANO =
 Diventa studio clinico l'iniziativa avviata negli ospedali di
Legnano e Niguarda, 60 i pazienti seguiti

 Milano, 15 ott. (AdnKronos Salute) - La ricerca traslazionale non
viaggia solo dal banco di laboratorio al letto del malato. A volte
cammina 'al contrario', trasformando in studio clinico un'esperienza
di successo sperimentata sul campo, nella vita reale. Accade nel
Milanese, dove un progetto di telemedicina guidato dall'ospedale
Civile di Legnano per l'assistenza alle persone con diabete di tipo 1
- giovani, molto spesso bambini - riparte come trial scientifico
controllato per confrontare il vecchio e il nuovo: da un lato i
pazienti seguiti in ambulatorio, dall'altro i diabetici '2.0'.
Telemonitorati a distanza da casa, ma anche televisitati e telegestiti
a domicilio via Skype.

 Tutto nasce un anno fa da un'iniziativa promossa dalla Fondazione
italiana diabete, che grazie a un finanziamento di Fondazione Intesa
Sanpaolo Onlus ha creato un servizio di teleconsulenza e
tele-educazione per bimbi e ragazzi colpiti dalla malattia del sangue
dolce. "Il progetto ha coinvolto ad oggi quasi 60 pazienti dai 6 ai 45
anni tra l'ospedale di Legnano, struttura capofila, e il Niguarda di
Milano", spiega all'AdnKronos Salute Antonino Mazzone,
capodipartimento di Area medica dell'azienda ospedaliera alle porte
del capoluogo lombardo. Responsabile per Legnano Ilario Stefani,
internista e diabetologo in forze nell'Ao, per Niguarda Federico
Bertuzzi della Struttura semplice di Diabetologia del nosocomio
meneghino.

 Il 70% dei diabetuci teleassistiti abita nell'area Nord di Milano, il
30% in altre regioni o fuori Italia per motivi di lavoro (2 in
Inghilterra e uno negli Usa). Dai primi dati raccolti nei pazienti
seguiti da più tempo - diffusi durante un incontro organizzato in
ospedale a Legnano - emerge "un elevato grado di soddisfazione con un
notevole risparmio di tempo (tra prenotazione della visita,
spostamenti e attesa in ambulatorio) e di costi (permessi al lavoro,
spostamenti), con un miglioramento della qualità della vita e anche
del controllo glicemico". Da qui l'idea di avviare uno studio clinico
di confronto, per capire se la telemedicina funziona meglio della
classica assistenza ambulatoriale per tenere a bada i livelli ematici
di zuccheri in questi pazienti costretti a iniezioni quotidiane di
insulina. (segue)

 (Red-Opa/AdnKronos Salute)
15-OTT-15 13:13
SANITA': LA CURA DEL DIABETE 1 VIAGGIA SU SKYPE, PROGETTO A MILANO (2) =
 L'ipotesi del trial, teleassistenza puo' migliorare controllo
glicemia

 (AdnKronos Salute) - Il trial, approvato dal comitato etico di
Niguarda al quale fa capo anche Legnano, "coinvolge 2 gruppi di
pazienti con diabete 1: 75 nel braccio di controllo, assistito
tradizionalmente - continua Mazzone - e altrettanti nel braccio
innovativo seguito grazie alla telemedicina. Il primo report per fare
il punto è previsto per il 30 novembre". E solo al termine dello
studio si potrà eventualmente concludere, lavoro scientifico alla
mano, che con la teleassistenza la glicemia ne guadagna.

 Ma come funziona la 'telecura' del diabete? Dopo una prima visita
ambulatoriale, ai pazienti viene data la possibilità di accedere a un
sito web dove possono scaricare documenti sull'alimentazione,
l'autogestione della terapia insulinica, l'attività sportiva e altre
informazioni utili. Possono inoltre prenotare teleconsulenze
diabetologiche, dietologiche o psicologiche via Skype: inviano allo
specialista una copia degli esami eseguiti o dei valori della
glicemia, che vengono quindi discussi a distanza. Al termine ricevono
per e-mail una lettera del medico con le indicazioni cliniche. Nel
caso in cui appaia necessaria una valutazione clinica diretta il
paziente viene subito valutato 'di persona', e in ogni caso è prevista
per tutti una visita all'anno in ambulatorio.

 "Questo progetto - sottolinea Mazzone - si inquadra nelle esperienze
di integrazione ospedale-territorio che a Legnano abbiamo già
sviluppato con i malati complessi, sempre nel settore della
telemedicina e con gli ambulatori di continuità assistenziale". (segue)

 (Red-Opa/AdnKronos Salute)
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 Nuove tecnologie al servizio del malato, Legnano
'ospedale-laboratorio'

 (AdnKronos Salute) - Non è la prima volta, infatti, che l'ospedale di
Legnano diventa 'laboratorio' per testare le promesse del digitale in
medicina. Nel 2009, sotto l'egida della Fadoi (Società scientifica di
medicina interna) per cui Mazzone è responsabile dei rapporti società
scientifiche-Istituzioni, l'Ao ha avviato un progetto di 'ricovero a
domicilio' perfezionato nel tempo anche in collaborazione con il
Campus BioMedico di Roma.

 Quando il paziente viene dimesso gli vengono date le apparecchiature
necessarie a rilevare i parametri vitali, insieme a un telefono
bluetooth collegato all'ambulatorio, attraverso il quale ogni mattina
il personale sanitario riceve gli alert che permettono di stabilire se
il malato sta bene e risponde alle terapie. Risultato: nuovi ingressi
in ospedale ridotti di un terzo nel mese successivo, e 260 mila euro
risparmiati in un anno dall'unità operativa di riferimento.

 E ancora. In un editoriale pubblicato nel maggio scorso sull''Italian
Journal of Medicine', rivista ufficiale della Fadoi, Mazzone ha
descritto le potenzialità di telefonini intelligenti e tablet come
strumento diagnostico prezioso per chi soffre di malattie rare
caratterizzate da sintomi 'ballerini'. Manifestazioni transitorie come
eruzioni cutanee che appaiono all'improvviso e altrettanto rapidamente
scompaiono, magari subito dopo l'ingresso in pronto soccorso o il
ricovero in ospedale, complicando il riconoscimento della patologia da
parte dei camici bianchi. Grazie a 'dottor smartphone', il paziente
può immortalare la parte colpita e inviare una foto che risulta
fondamentale per una diagnosi precoce e un trattamento mirato. (segue)

 (Red-Opa/AdnKronos Salute)
15-OTT-15 13:13

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 In futuro microinfusori di insulina intelligenti controllabili
da remoto

 (AdnKronos Salute) - Adesso è la volta della telemedicina per il
diabete, "una patologia cronica ideale da gestire a domicilio -
puntualizza Mazzone - studiando modelli di assistenza innovativi
applicabili anche ad altre malattie con cui il paziente deve convivere
a vita. Nel caso del diabete di tipo 1 le potenzialità sono
particolarmente interessanti - conclude l'internista - anche perché in
futuro avremo microinfusori intelligenti controllabili da remoto, che
in tempo reale permetteranno di erogare insulina nelle dosi giuste al
momento giusto in base alle variazioni dei livelli glicemici".

 Fraai possibili sviluppi del nuovo progetto c'è infmne la possibilità
di pensare a un servizio di telemonitoraggio specifico per le persone
con diabete di tipo 2: la forma più diffusa della malattia metabolica,
che moltiplica di 2-4 volte il rischio di ammalarsi di cure e morirne,
e triplica le probabilità di entrare nel tunnel dello scompenso
cardiaco.

 Secondo dati emersi a Stoccolma dall'ultimo Congresso Easd (Società
europea per lo studio del diabete), il diabete alimenta una pandemia
con 387 milioni di malati stimati nel 2014 (almeno 3,5 mln solo in
Italia), destinati a crescere a 592 milioni entro il 2035. L'anno
scorso nel mondo i morti per cause legate alla patologia sono stati
4,9 mln, uno ogni 7 secondi. La spesa globale ammonta a 612 miliardi
di dollari, che fra 20 anni diventeranno 627 mld.

 (Red-Opa/AdnKronos Salute)
15-OTT-15 13:13

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