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venerdì 22 aprile 2016

CORRUZIONE, SONDAGGIO AZIENDE UE: ITALIA CAMPIONE DI "BUSTARELLE"


CORRUZIONE, SONDAGGIO AZIENDE UE: ITALIA CAMPIONE DI "BUSTARELLE" (1)

(9Colonne) Roma, 22 apr - Secondo un sondaggio "Eurobarometer", rilanciato oggi dalla Nota Diplomatica diretta da James Hansen - già vice-console degli Stati Uniti a Napoli per poi passare al giornalismo come corrispondente da Roma di Daily Telegraph ed International Herald Tribune - il 98% delle aziende italiane interpellate ritiene che le pratiche corruttive siano "widespread"- molto diffuse - nel Belpaese. Solo l' 1% ha risposto che sono ' rare'. Un record assoluto nei 28 paesi dell' Unione. Supera perfino i risultati - pur tragici - della Grecia (96%) e della Romania (95%). Il primato della virtù va invece alla Danimarca (11%). Come se ciò non bastasse, le aziende italiane hanno anche le idee molto chiare sulla fonte di tanto malcostume. Alla domanda: "Nel vostro paese, a livello nazionale, quant'è comune l' uso delle bustarelle o l' abuso della posizione tra i politici, i funzionari dei partiti o gli alti burocrati?", l' 88% ha riposto che pure queste sono pratiche "molto diffuse", mentre il 5% le ha ritenute "rare" e l' altro 7% ha detto "non so". Va un po' meglio, seppure non molto, a livello regionale o locale, dove la percezione degli abusi da parte di politici e funzionariùe anche di chi paga, ovviamenteùè confermata dall' 81% dei rispondenti. L' Italia recupera invece diverse posizioni quando si chiede del nepotismo e della semplice "raccomandazione" senza passaggio di buste. Solo per il 63% dei rispondenti sono "widespread". Il risultato è forse ambiguo in quanto non è detto che chi risponde li identifichi come fenomeni "problematici". Comunque sia, in questa categoria l' Italia figura solo al quarto posto nell' Unione, appena davanti alla Francia e dietro alla Romania, la Grecia e la Bulgaria. (SEGUE)

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CORRUZIONE, SONDAGGIO AZIENDE UE: ITALIA CAMPIONE DI "BUSTARELLE" (2)

(9Colonne) Roma, 22 apr - Non sarà una consolazione, ma occorre notare che l' intera Unione Europea, nel suo insieme, non figura tanto bene nella ricerca della Commissione. Oltre 7 aziende su 10 hanno confermato agli intervistatori che la corruzione sia diffusa nel proprio paese. Attraverso tutta l' Ue il 79% dei rispondenti conviene che la radice del problema stia nei rapporti troppo stretti tra affari e politica. Una difficoltà nell' interpretazione dei dati ù e del verdetto estremo che suggeriscono ù consiste nell' incertezza su cosa sia esattamente la corruzione. Il problema è particolarmente evidente quando i ricercatori Ue tentano di definire attraverso le loro domande esattamente a che punto un regalo di cortesia a un interlocutore diventi piuttosto un atto illecito. Per il 9% degli interpellati, qualsiasi regalia - indipendentemente dal valore - a un pubblico ufficiale che "fa un favore" sarebbe da considerarsi una forma di corruzione. Altri, molto più numerosi, il 66%, fissano il "valore corruttivo" a oltre cento euro, mentre per il 14% la soglia è di 200 euro. E' rimarchevole che la risposta più frequente in Italia sia la stessa che danno gli inglesi. In entrambi i paesi, per il 48% delle aziende coinvolte nello studio, il valore inferiore ai 50 euro è un gesto di semplice amicizia.
(red)


}221106 APR 16 ~

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