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giovedì 23 aprile 2020

Furbetti cartellino, in orario lavoro spesa e videopoker

GIOVEDÌ 23 APRILE 2020 09.55.21

Furbetti cartellino, in orario lavoro spesa e videopoker

ZCZC1470/SXB OCZ99739_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Furbetti cartellino, in orario lavoro spesa e videopoker (V. '++ Furbetti cartellino in Asp e ..' delle 9.12) (ANSA) - CATANZARO, 23 APR - In orario di lavoro andavano a fare la spesa o, addirittura, a giocare ai videopoker in un'attivita' commerciale. Sono alcuni dei comportamenti illeciti riscontrati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Catanzaro messi in atto da parte di 57 tra dirigenti e dipendenti amministrativi dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, ai quali e' stato notificato l'avviso di conclusione indagini. Per la notifica dei provvedimenti sono stati impiegati un centinaio di provvedimenti. L'inchiesta, denominata "Cartellino rosso", e' stata diretta dal pm Domenico Assumma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore Nicola Gratteri, ha consentito di rilevare oltre 2.100 episodi di assenteismo, di ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della presenza, per un totale di circa 1.800 ore di servizio non effettuate. Nei confronti di 18 persone fisiche - i 15 sospesi, altri due ex dipendenti dell'Azienda ospedaliera e un ex dirigente dell'Asp tutti ora in quiescenza - e' stato anche disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle somme di denaro corrispondenti agli stipendi illecitamente guadagnati durante i periodi di indebita assenza, per un importo totale di circa 20.000 euro. I finanzieri, nell'ambito delle indagini, si sono avvalsi di telecamere installate negli uffici amministrativi dei due presidi sanitari. Quindi hanno proceduto a riscontrare gli episodi di assenteismo sia con controlli documentali che per mezzo di osservazione e pedinamento degli indagati. Variegato e per certi versi fantasioso, riferiscono gli inquirenti, era il sistema ideato per eludere l'utilizzo del badge. In molti casi, gli indagati si allontanavano dall'ufficio senza alcuna valida ragione. In altri casi, invece, alcuni indagati, anche di rango dirigenziale, consegnavano il badge a colleghi o dipendenti compiacenti, affinche' lo utilizzassero al loro posto per far rilevare falsamente la presenza dell'interessato. In un caso, un dipendente, evidentemente intento a strisciare il cartellino per altri colleghi assenteisti, e' arrivato a coprirsi aprendo l'ombrello all'interno della struttura, per evitare di essere ripreso da eventuali sistemi di videosorveglianza. Gli indagati sono accusati di truffa ai danni di un ente pubblico e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio, che, sottolineano gli inquirenti, comporterebbe, tra l'altro, il licenziamento disciplinare senza preavviso per i responsabili delle condotte assenteistiche.(ANSA). SGH 23-APR-20 09:54 NNNN

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