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giovedì 16 novembre 2023

La fanfara del neo Reggimento (di Enrico Corti)

 La fanfara del neo Reggimento

Constatando l'aumento in tutto il mondo del numero delle provocazioni razziste; a grande maggioranza nel 2020 e nel 2022 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato Risoluzioni per “combattere la glorificazione, del nazi-fascismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme di razzismo; le discriminazioni razziali; la xenofobia e le intolleranze“.

Nel novembre dell’anno scorso, la Russia ha ripresentato la mozione al Terzo Comitato delle Nazioni Unite incaricato della questione, per ricordare che «al fine di salvare le future generazioni dal flagello della guerra, la vittoria sul nazismo nella Seconda guerra mondiale contribuì alla creazione delle Nazioni Unite, ed ora quindi vanno condannati i tentativi di glorificazione dell'ideologia nazi-fascista che pretende di negare i crimini di guerra commessi dalla Germania nazista e dall’Italia fascista.“.

La risoluzione chiede altresì “l'affermazione di una cultura della memoria condivisa che respinga i crimini dei regimi nazi-fascisti, per promuovere la resilienza alle minacce verso la democrazia; in particolare tra le generazioni più giovani“.

Hanno votato a favore 115 paesi; hanno votato contro Usa, Ucraina e Canada; 55 nazioni si sono astenute, tra cui l’Italia governata da circa un mese (dal 22 ottobre) da Giorgia Meloni. In Italia, dove i rigurgiti neo fascisti nel paese, ma anche nelle istituzioni territoriali e nazionali, compreso il Governo; l’astensione al voto da parte del delegato italiano all’Onu è non solo deplorevole, ma grave e inaccettabile; ma è anche la conferma del livello di guardia reazionario in cui è giunta la situazione politica italiana; Innanzitutto rispetto alla Costituzione Repubblicana Parlamentare nata dalla Resistenza,

Benito Mussolini amava sostenere che per governare non serve la quantità; ma la qualità; in altre parole il popolo-gregge ammaestrato da partiti e associazioni non serve; quel che abbisogna è un capo pastore con cani lupi da guardia; i fidati Federali; come ora lo sono i componenti del cerchio magico Meloni.

Per RI istituzionalizzare questo schema fascista, alle tante false invenzioni Giorgia Meloni ha aggiunto quella del rapporto diretto elettore elettore-grande capo (Riforma Costituzionale) perché, come ha pubblicamente sostenuto, il sistema dei partiti ha fallito e va superato; come disse lo stesso Benito Mussolini; sciogliendoli e permettendo solo il partito unico fascista; incarcerando o eliminando gli avversari fatti divenire nemici (stile quest’ultimo anche dell’attuale Presidente del Consiglio..

In attesa del suo partito unico, Giorgia Meloni usa lo slogan “Dio, patria e famiglia“; in realtà adoperato per fare concorrenza conflittuale a Papa Francesco che pretende di fare il capo della Chiesa. Non “se puede“ perché di capi ne basta uno, lei,; è per questo che lo disubbidisce sul tema guerra-pace, inviando armi all’Ucraina e stando In Palestina dalla parte di Israele che invade e occupa militarmente nel disegno del “Grande Israele”; contrabbando il Sionismo antisemita per Ebraismo; chiamando guerra un eccidio militare contro bambini, donne e uomini inermi; giuochino a cui danno vergognosamente corda la maggioranza di “conduttori“ e “scrivani“, abili nel sostenere “no non siamo al fascismo“ in attesa, come la storia insegna, che la frittata sia fatta; perché tanto l’autocritica a posteriore sono bravi a farla e non costa nulla; se non decine di migliaia di vittime; ma umanamente chi se ne frega.

Enrico Corti

15 novembre 2023

 

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