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mercoledì 24 gennaio 2024

Ucraina Nato e “giornaloni” italiani non hanno visto arrivare il Satan II

 LR, Geopolitica e News

NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini

Ucraina Nato e “giornaloni” italiani non hanno visto arrivare il Satan II

L’Ucraina crolla giorno dopo giorno. La situazione al fronte non potrebbe essere più tragica. I russi stanno riprendendo pure Krynky, testa di ponte a Kherson, e Robotyne, villaggio a Zaporizhzhia: quel niente costato quasi tutto agli ucraini. E i soldi non arrivano. I fondi di Biden e dell’Unione europea sono fermi: il repubblicano Mike Johnson blocca i primi e Orbán i secondi. Se venissero sbloccati a niente servirebbero. La guerra costa circa 10 miliardi di dollari al mese a Zelensky, o meglio, all’Occidente, che finanzia una sconfitta umiliante: la propria.

È infatti umiliante scoprire che l’economia russa è più solida di quella dell’Unione europea e che l’industria militare di Mosca sovrasta quella della Nato. Il Sarmat, detto anche “Satan II”, è un missile balistico intercontinentale ipersonico che carica fino a 15 testate nucleari. Può cambiare traiettoria e altitudine mentre si dirige verso il suo bersaglio fino a 18.000 km di distanza a una velocità 20 volte superiore a quella del suono. Ed è russo, mica americano. Secondo il Pentagono, gli Stati Uniti non sono in grado di intercettarlo. I russi sono più avanzati degli americani in molti campi della tecnologia militare. In Italia è noto a pochi a causa di quei complessi di superiorità dell’Occidente che hanno indotto il Corriere della Sera e nove decimi di giornali e tv a preconizzare un’agevole vittoria per gli ucraini con la Russia in bancarotta dopo tre settimane e Putin rovesciato da una rivolta di palazzo o popolare.

Ovviamente, gli studiosi che invitavano gli editorialisti del Corriere della Sera a ragionare in base alla logica dell’indagine scientifico-sociale erano “putiniani” da insultare. Sarebbe bastato conoscere le caratteristiche del “Satan II” per rendersi conto di quanto fosse assurda la proposta di Draghi e del Corriere della Sera di sconfiggere la Russia sul campo, ribadita da Draghi il 7 giugno 2023 a Boston.

La controffensiva ucraina è stata un fallimento colossale. L’Ucraina ha perso la guerra poiché combatte per un obiettivo che non può raggiungere ovvero liberare cinque oblast senza armi, soldi e soldati. Eppure il Corriere della Sera temeva una sconfitta troppo umiliante per Putin costretto a firmare la resa incondizionata con il tacco di Zelensky nella schiena. Siccome la Russia è sovrastante, il pericolo che colpisca l’Ucraina con le armi nucleari si è allontanato. Se la Nato avesse posto la Russia in una condizione disperata, Putin avrebbe dato 24 ore di tempo a Zelensky per arrendersi con due parole su un biglietto: “Satan II”. In una democrazia vera, Draghi non sarebbe candidabile nemmeno come amministratore condominiale. Invece, il Sole 24 Ore lo propone a giorni alterni come presidente della Commissione europea. Immagino che Putin abbia ingaggiato una squadra di hacker per favorire la sua candidatura. Sarebbe un problema per i russi fronteggiare un presidente della Commissione europea capace. Putin sta ancora ridendo del tetto di 60 dollari al barile russo ideato da Draghi. Putin ride; noi piangiamo. La Germania è in recessione e l’Italia risentirà seriamente della caduta tedesca.

Il Corriere della Sera ha sacralizzato la scienza durante il Covid per poi massacrarla durante la guerra in Ucraina. Spiegare il perché è agevole: i cosiddetti “giornali principali” non sono compenetrati dalla scienza, ma dal potere politico. Il che non è un bene per una società libera

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