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venerdì 17 maggio 2024

Caro Presidente della Repubblica,

 

Caro Presidente della Repubblica,

mi chiedo ormai da giorni per quale motivo non abbia espresso diretta solidarietà a Chef Rubio dopo il vile e squadrista gesto che lo ha preso di mira. Mi stavo chiedendo quale paura lei abbia nel pronunciarsi a difesa di un cittadino italiano che viene pestato a sangue solo per le sue idee. Perché, visto che non perde secondo quando c'è da condannare qualsiasi gesto pompato dalla propaganda, qui, a distanza di giorni, non riesce a dire una sola parola?

La Costituzione tutela la libertà di pensiero e di espressione e lei ha una responsabilità enorme perché, il suo compito, dovrebbe essere quello di tutelare la Costituzione stessa. C'è un clima di odio tremendo in Italia, soprattutto verso chi si esprime in netto contrasto con le scelte del governo italiano, del terrorismo di stato israeliano e ripudia una narrazione giornalistica architettata minuziosamente dalla "grande stampa" che definire criminale sarebbe alquanto riduttivo.

Lei ci racconta quasi con cadenza quotidiana che bisogna difendere i diritti delle minoranze perché è così che ci si può considerare una democrazia. Perché non si pronuncia a favore di tutte quelle persone che stanno lottando per difendere il diritto alla vita del Popolo Palestinese e per questo vengono attese sotto casa per essere sprangate a sangue? Sa una cosa, i Palestinesi oggi li possiamo considerare come una minoranza del mondo perché sono stretti tra le grinfie di israele, Stati Uniti d'America e gran parte dell'Unione Europea tra cui l'Italia risulta essere in prima fila.

Esprimere solidarietà a chi viene pestato solo perché combatte una battaglia sacrosanta dovrebbe essere spontaneo. Soprattutto dal Presidente della Repubblica. Sa una cosa caro Presidente? Il suo silenzio rischia di mettere su di noi una taglia. Rende chi si espone pubblicamente un obiettivo legittimo perché dall'altra parte ci sta un movimento, quello sionista, che a oggi è il movimento più terrorista del pianeta. Già sono abbastanza lesti nel passare sempre e comunque come vittime nonostante siano i carnefici, se ci aggiungiamo anche i silenzi allora sarà per loro un totale via libera.

Abbiamo paura per noi, per i nostri figli e per i nostri cari. Abbiamo paura perché quella Costituzione che vorrebbe difenderci non trova un megafono per affermare quanto scritto dai Padri Costituenti. Abbiamo paura ma non molliamo perché siamo consapevoli di stare dalla parte giusta della storia. Abbiamo paura e le istituzioni non stanno facendo nulla per tutelare i nostri diritti. Come cittadino italiano mi sento abbandonato da chi dovrebbe difendermi. Ma non molliamo perché oggi non è ammesso gettare la spugna. Non davanti a un genocidio che insanguina anche la nostra Carta Costituzionale.

Non molliamo nemmeno davanti a chi ci minaccia di "venirci a prendere" e se ne sta tranquillo sapendo di godere dell'impunità. Non molliamo perché questa, come ho sempre detto, non è solo la battaglia dei Palestinesi. È la battaglia di chi vede nell'essere umano un suo simile con uguali diritti e non una persona di serie B sacrificabile per le angherie di fanatici messianici.

Le giunga questa lettera. Almeno spero...


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T.me/GiuseppeSalamone

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