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sabato 3 maggio 2025

Interpellanza 2-00597 presentato da BRAGA Chiara testo di Venerdì 2 maggio 2025, seduta n. 473   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che: in data 27 aprile 2025 si sono svolte due manifestazioni di chiaro stampo neofascista a Dongo e Giulino di Mezzegra, entrambe in provincia di Como, organizzate e pubblicizzate da organizzazioni fasciste già protagoniste in passato di precedenti raduni; i due eventi, seppure in forme diverse, hanno visto la partecipazione di circa un centinaio di neofascisti in divisa nera e uniformi di tipo paramilitare, che si sono inquadrati militarmente agli ordini di superiori gerarchici e hanno più volte ripetuto, con «chiamata», il saluto fascista e il motto «presente»;

 

            ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00597

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 473 del 02/05/2025

Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 02/05/2025


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/05/2025
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00597
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Venerdì 2 maggio 2025, seduta n. 473

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

in data 27 aprile 2025 si sono svolte due manifestazioni di chiaro stampo neofascista a Dongo e Giulino di Mezzegra, entrambe in provincia di Como, organizzate e pubblicizzate da organizzazioni fasciste già protagoniste in passato di precedenti raduni;

i due eventi, seppure in forme diverse, hanno visto la partecipazione di circa un centinaio di neofascisti in divisa nera e uniformi di tipo paramilitare, che si sono inquadrati militarmente agli ordini di superiori gerarchici e hanno più volte ripetuto, con «chiamata», il saluto fascista e il motto «presente»;

tale comportamento, secondo la legge e la giurisprudenza della Corte di Cassazione (Sezioni Unite n. 16153 del 18 gennaio-17 aprile 2024) integra dei delitti in violazione della legge n. 645 del 1952 (cosiddetta legge Scelba) e della legge n. 205 del 1993 (cosiddetta legge Mancino), le cui circostanze concrete vanno valutate in relazione alle condotte reiterate a cadenza annuale, all'attività organizzata preventiva ai raduni, alle comunicazioni pubbliche, in particolare sui social media, degli organizzatori e alla palesata volontà di non sottostare alle prescrizioni dell'autorità;

a tale riguardo è opportuno ricordare la risposta fornita già un anno fa dal Ministro dell'interno in relazione all'interpellanza presentata lo scorso 29 aprile 2024 dagli interroganti deputati Chiara Braga e Federico Fornaro in occasione del medesimo avvenimento verificatosi a Dongo e Giulino di Mezzegra in data 28 aprile 2024. Nella risposta si dava atto di alcuni di obblighi giuridici disposti in fase autorizzativa dalle autorità competenti, in particolare dei provvedimenti adottati e notificati agli organizzatori con i quali venivano imposte specifiche prescrizioni finalizzate, in particolare, a evitare ogni forma di apologia del fascismo, ivi compreso il divieto di esporre labari, bandiere o altri simboli, di evidenziare atteggiamenti marziali e di effettuare il «saluto romano». Nella stessa risposta risalente a un anno fa si richiamavano peraltro espressamente le avvenute violazioni della legge n. 645 del 1952 (cosiddetta legge Scelba) e della legge n. 205 del 1993 (cosiddetta legge Mancino), confermando di fatto che tali prescrizioni venivano platealmente violate dai soggetti convenuti a Dongo e a Giulino di Mezzegra;

i fatti che si sono ripetuti in data 27 aprile 2025 hanno nuovamente violato la legge e le disposizioni confermate, si presume, anche quest'anno dalle autorità per lo svolgimento della manifestazione, dal momento che come emerge da filmati e fotografie dell'accaduto le condotte apologetiche del fascismo sono state predisposte, organizzate e disciplinate dagli organizzatori;

si ritiene inoltre di evidenziare che anche quest'anno il lungolago adiacente a piazza Paracchini a Dongo ha visto in contemporanea lo svolgimento di una manifestazione antifascista, alla quale hanno preso parte circa cinquecento cittadini che hanno ribadito le radici antifasciste della Repubblica italiana e contestato verbalmente la presenza e gli atti compiuti dai manifestanti chiaramente inneggianti al fascismo;

sul luogo della manifestazione in piazza Paracchini era presente un cordone di appartenenti alla Polizia di Stato in tenuta antisommossa posizionati a ridosso del presidio delle forze democratiche inteso a separare i manifestanti, circostanza che dal punto di vista simbolico pareva «opporsi» ai manifestanti democratici e «a tutela» di quanti assumevano atteggiamenti inneggianti al fascismo, in presumibile violazione delle disposizioni ricevute dalle autorità, e quindi, con tale atteggiamento che agli interpellanti appare di «tutela dei fascisti» in piena contraddizione con il dovere di prevenire la commissione di reati, impedirne la commissione in corso e a maggior ragione la protrazione –:

se gli appartenenti alle forze di polizia abbiano proceduto all'identificazione dei manifestanti neofascisti che hanno assunto atteggiamenti marziali e più volte ripetuto, con «chiamata», il saluto fascista e il motto «presente» e per quale motivo non si sia ritenuto di identificarli immediatamente in loco;

se, in caso di mancata identificazione, ciò sia avvenuto in base a direttive, e da parte di quale autorità, governativa o di polizia, anche alla luce di episodi verificatesi negli stessi giorni sul territorio nazionale in cui, invece, sono stati sottoposti ad accertamenti e identificazione cittadini che hanno partecipato a celebrazioni in occasione del 25 aprile 2025 – come nel caso della ripresa in video dei volti di diversi partecipanti alla celebrazione tenutasi a Gravina in Puglia (BA) – o hanno esposto striscioni riportanti la frase «25 aprile. Buono come il pane, bello come l'antifascismo» come nel caso della cittadina di Ascoli Piceno titolare di un'attività commerciale;

se, tra gli appartenenti a forze di polizia presenti nei luoghi di Dongo e a Giulino di Mezzegra, ve ne fossero taluni rivestiti della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e se, in tal caso, alcuno di essi abbia proceduto alla redazione ed inoltro di notizia di reato;

se tra i manifestanti neofascisti presenti a Dongo e a Giulino di Mezzegra in data 27 aprile 2025 identificati dalle forze di polizia ci fossero persone già identificate in precedenti circostanze per episodi che si sono verificati negli stessi luoghi e con le medesime modalità;

se i manifestanti neofascisti presenti a Dongo e a Giulino di Mezzegra in data 27 aprile 2025 abbiano rispettato integralmente le disposizioni fornite in fase autorizzativa dalle autorità competenti, nei provvedimenti adottati e notificati agli organizzatori con i quali venivano imposte specifiche prescrizioni allo svolgimento della manifestazione.
(2-00597) «Braga, Roggiani, Girelli, Fornaro».

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