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mercoledì 6 agosto 2025

Ministero dell’Interno Dipartimento della P.S. - Circolazione con veicolo confiscato

 

 

Ministero dell’Interno Dipartimento della P.S. - Tutela della sicurezza nelle attività di pubblico spettacolo

 

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Cassazione 2025 – la pronuncia riguarda l’impianto normativo e la natura del contributo finanziario richiesto alle famiglie per la mensa scolastica, nell’ambito dell’istituto pubblico. La sentenza evidenzia alcuni aspetti fondamentali che meritano un’analisi dettagliata.

 

Cassazione 2025 – la Suprema Corte affronta la questione relativa all’indennità di buonuscita evidenzia un principio fondamentale riguardante il calcolo di tale trattamento. In particolare, la Corte sottolinea che l’indennità di buonuscita, prevista per i lavoratori pubblici e privati, deve essere calcolata sulla base di un’accurata determinazione della retribuzione esatta del dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

 

La sentenza della Cassazione affronta un contenzioso tra il Comune e un condominio privato relativamente al canone COSAP (Canone per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche) del 2025 affronta un aspetto di grande rilevanza in materia di tributi comunali e di occupazione del suolo pubblico.

 

Corte di Giustizia Tributaria 2025 - Il presente caso riguarda l’impugnazione da parte di Ricorrente_1 degli avvisi di accertamento relativi agli anni fiscali 2010 e 2011, attraverso i quali l’amministrazione finanziaria aveva contestato un maggior reddito non dichiarato. La decisione si basa su un’analisi approfondita delle circostanze di fatto e delle risultanze investigative, e si articola come segue: 1. **Esame delle doglianze del ricorrente** Ricorrente_1 ha sollevato due principali motivi di contestazione: vizi di forma e di merito degli atti impositivi, oltre alla illegittimità degli accertamenti bancari su conto di terzi. La Corte ha preliminarmente respinto tali doglianze, ritenendo che la sentenza di primo grado sia sorretta da un’ampia e congrua motivazione, che rende infondate le contestazioni circa i vizi formali e procedurali. 2. **Valutazione delle circostanze di fatto e della prova** La Corte ha esaminato approfonditamente gli atti e le risultanze delle indagini. Risulta che Ricorrente_1, già appartenente alla Polizia di Stato fino al novembre 2010, aveva dal 2007 una partita IVA per attività di allevamento di equini, attività mai dichiarata fiscalmente. La verifica fiscale, autorizzata dalla Procura di Firenze, ha portato alla scoperta di elementi probatori che comprovano l’effettiva attività imprenditoriale di Ricorrente_1, con ricavi derivanti da lavori di edilizia per condomini. 3. **Elementi di prova della evasione fiscale** Dalla documentazione sequestrata e dai controlli incrociati emerge che Ricorrente_1 aveva sviluppato un’attività imprenditoriale occulta, gestendo un giro di ricavi attraverso conti correnti cointestati con dipendenti stranieri, sui quali transitavano le somme percepite per le attività commerciali svolte. In particolare: - Ricorrente_1 aveva intestato preventivi e fatture a soggetti terzi, mantenendo conti cointestati con propri dipendenti. - Le attività di edilizia svolte erano state occultate attraverso l’uso di dipendenti immigrati, sui quali gravavano gli obblighi fiscali, ma che in realtà erano utilizzati come “schermo” per le operazioni illecite. - I controlli incrociati hanno dimostrato la sussistenza di flussi di denaro e documentazione contabile che attestano la mancata dichiarazione di redditi. 4. **Legittimità degli accertamenti bancari** Il ricorso del contribuente contro gli accertamenti bancari su conto di terzi è stato rigettato. La Corte ha evidenziato che gli accertamenti sono stati effettuati nel rispetto delle norme di legge, e sono supportati da elementi concreti che giustificano l’utilizzo di tali strumenti di verifica. La legittimità degli accertamenti bancari è riconosciuta anche in presenza di conti intestati a soggetti terzi, quando risultano elementi di collegamento con l’attività evasiva del contribuente. 5. **Motivazione della decisione** La sentenza di primo grado ha fornito una motivazione dettagliata e articolata, che la Corte ha ritenuto pienamente sufficiente e corretta. Non sono state riscontrate vulnerazioni di legge o vizi motivazionali tali da giustificare l’annullamento o la modifica della decisione impugnata. **Conclusioni** In sintesi, la Corte di Giustizia Tributaria conferma che Ricorrente_1 ha svolto un’attività imprenditoriale occulta, con ricavi non dichiarati, e ha tentato di occultare la reale natura delle proprie operazioni attraverso l’uso di conti di terzi e di dipendenti stranieri. La verifica fiscale, supportata da elementi probatori concreti, legittima gli avvisi di accertamento e la conseguente imposizione fiscale. **Motivazione della decisione finale** La decisione si fonda sulla riscontrata fondatezza delle prove raccolte, sulla legittimità degli atti impositivi e sulle risultanze delle indagini, e sulla corretta applicazione delle norme tributarie. La Corte ha rigettato l’appello di Ricorrente_1, confermando la validità della procedura e la fondatezza degli avvisi di accertamento, e ha sancito che non sussistono vizi che possano alterare la legittimità della decisione impugnata.

 

Corte di Giustizia Tributaria 2025 - decisione della Corte di Giustizia Tributaria riguarda principalmente l’analisi e la valutazione dei motivi che hanno portato al riconoscimento della fondatezza del ricorso presentato dal contribuente.

 

Corte di Giustizia Tributaria 2025 - L’Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale di Enna, si è costituita in giudizio il 13 marzo 2025, opponendosi alle doglianze del contribuente (ricorrente) e chiedendo il rigetto del ricorso e dell’istanza di sospensione, nonché la condanna alle spese processuali.

 

INAIL 2025 - L' accertamento tecnico per la sicurezza delle macchine utensili

 

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