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giovedì 1 dicembre 2022

DAL FORMALISMO AL SOSTANZIALE

 


DAL FORMALISMO AL SOSTANZIALE

Dalle decisioni prese dell’Assemblea dei soci, la Presidente dell’ENI Lucia Callosa dovrebbe percepire un compenso lordo annuo di 91.000 Euro; invece, su delega conferita dal Consiglio d’Amministrazione fatto di soli 7 membri, ne percepisce 500.000. In aggiunta, al Presidente ENI vengono mediamente rimborsati ogni anno più di 200.000 Euro per spese di alloggio e trasporti.   

            A parte il Presidente e l’Amministratore Delegato (dal compenso annuo di 569.400 Euro), nel 2019 in totale I 7 Consiglieri del C.d.A (più i sindaci revisori e pochi altri) in totale ci sono costati più di 300.000 Euro; per un compenso annuo medio singolo percepito di 26.000 Euro.

            Lo Stato è per il 30,6% proprietario dell’Eni; il 69,94% è di proprietà privata. Nel 2021 l’Eni fa fatturato 76.545 miliardi di Euro; nel primo semestre di quest’anno ha fatto un utile di 7.000,300 miliardi di Euro; entro maggio del 2023 i singoli azionisti privati riceveranno l’aumento dello 0,88% su ogni azione posseduta.

In considerazione del fatto che in Italia la ritenuta fiscale può essere del dal 26% sino al 75%, l’ENI ha trasferito la Sede legale a Amsterdam; in questo modo l’azienda pubblica è esentata dal pagare tasse sui dividendi; le plusvalenze non sono sottoposte a imposizioni fiscali; gli interessi possono beneficiare dell’esenzione totale; le procedure burocratiche sono più leggere.

             Con l’Eni che si vanta d’estrarre petrolio o gas in 15 paesi; dai centesimi 957 al litro del prezzo della benzina nel 2000 siamo giunti agli attuali Euro 2,14; dal gennaio 2021 ad oggi le bollette del gas sono aumentate del 95%.

            Anche grazie al contributo fiscale Eni, il Governo Olandese sta eseguendo in fase avanzata un piano di ristrutturazione case per incentivare il loro isolamento termico e le prevenzioni antisismiche; partendo in primis dalle case popolari; ciò anche grazie alla progettualità di un’azienda italiana.

            Il Governo italiano, nel perfetto schema classista, ha fatto l’opposto, deliberando un Bonus che riguarda solo i proprietari abbienti di case; escludendo dal provvedimento tutti gli abitanti in case popolari e coloro che sono in affitto.

            Per di più, affidando le procedure per l’accessione del prestito per l’esecuzione dei lavori agli istituti bancari, come è nel loro DNA questi come hanno sentito puzza di povertà governativa, anch’essa classista, stanno chiudendo i rubinetti monetari.

            Le sinistre “per l’istituzione così com’è“ hanno pane per i loro denti; per non schiacciare la cacca ma gettarla nella differenzia, dovrebbero presentare una proposta di legge per aggiungere al Codice Penale l’Art. 519 bis che reciti; “i Presidenti degli Enti a partecipazione Statale che speculano all’estero non difendono gli interessi degli italiani, sono condannabili all’obbligo del lavoro nei campi per la raccolta dei pomodori con l’ausilio dei loro serventi mediatici, ciò sino alla loro età pensionabile; raggiunta la quale avranno diritto ad un assegno vitalizio mensile pari a 1.500 Euro“.

Enrico Corti

1° Dicembre 2022

 

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