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sabato 15 aprile 2023

Tre domande al Presidente della Repubblica

 









Tre domande al Presidente della Repubblica

A norma dell’Art. 93 della Costituzione Antifascista, i membri del Governo Meloni hanno giurato davanti al Presidente della Repubblica di “essere fedeli alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione“.

Per l’Art. 54 tutti i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche (innanzitutto i Parlamentari): hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. Tutti hanno il dovere di adempiere alle loro funzioni con disciplina ed onore; prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Dopo innumerevoli manifestazioni nostalgiche del fascismo, nell’ottobre del 2022 il Presidente del Senato Ignazio Benito La Russa nel rilasciare un’intervista alla “Stampa“ ha ancora sostenuto che “in occasione del 25 aprile non c’è nulla da celebrare perché non è una festa della libertà e della democrazia, ma qualcosa di completamente diverso“.

Celebrando la nascita dell’MSI, nel marzo 2023 La Russa ha poi rincarato la liturgia revisionistica sparlando su via Rasella. È pertanto evidente che l’attuale Presidente del Senato e seconda carica dello Stato è incompatibile con lo spirito Costituzionale e pratica comportamenti ad esso contrastanti; quindi falsamente rappresentativi della attualità storica italiana.

Pur prendendo atto della poca chiarezza regolamentare costituzionale sul come si possa intervenire per la revoca del Presidente del Senato; per non lasciare formalmente irrisolta la delicata questione ci si chiede:

1° perché il Presidente della Repubblica non interviene decisamente con i suoi poteri di garanzia istituzionalmente rappresentativi dello spirito Costituzionale, per ostacolare di fatto lo scempio Costituzionale perseguito da Ignazio La Russa?

2° Mattarella è il Presidente di tutti, o è quel che rimane della concezione liberal democristiana sulle Istituzioni?

         Su ordine degli USA e dell’Atlantica NATO, la flotta navale italiana uscirà dal tradizionale scacchiere europeo e deborderà nel Pacifico in estremo oriente, (a 8.000 Km di distanza dai confini dell’Italia e pertanto senza nemmeno la scusa della difesa), per essere inviata quale potenziale missione di conflitto, avversaria e nemica di Cina e Russia; iniziando con l’invio della portaerei Cavour.

         L’ Art. 11 della Costituzione sancisce il ripudio della guerra; che comunque il predominio del diritto e il ruolo in materia spetta alle Nazioni Unite e non alla Nato; l’Art. 52 recita che l'ordinamento delle Forze armate si uniforma allo spirito democratico della Repubblica; con l’Art. 66 il Presidente della Repubblica è a Capo supremo delle Forze Armate.

3° Anche in occasione dell’ultimo 4 novembre Sergio Mattarella ha ripetuto: «la Pace è un valore da coltivare e preservare». Perché allora non rispetta la Costituzione non dando il comando alla flotta navale italiana di starsene a casa sua?

Enrico Corti

15 aprile 2023

 

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