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martedì 19 dicembre 2023

Le capitali occidentali sono rassegnate alla sconfitta in Ucraina

 



Giuseppe Salamone
Mentre il Corriere della Sera piazza in prima pagina la vicenda della Ferragni, Giorgia Meloni manda navi da guerra nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden sotto il silenzio generale.

Senza dibattito pubblico e senza alcun avvertimento, il governo italiano partecipa all'operazione voluta e guidata dagli Usa "Guardian of Prosperity" contro gli Houthi nello Yemen. Questi ultimi avevano dichiarato qualche settimana fa che avrebbero impedito alle navi dirette verso Israele la navigazione. Sostanzialmente sono delle specie di sanzioni per fare in modo di mettere un freno al massacro del Popolo Palestinese.

Questa coalizione di volenterosi formata da Usa, Uk, Bahrain, Canada, Francia , Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles, Spagna e Italia, dicono che serva per garantire la libertà di commercio e il diritto internazionale. Si sono mossi immediatamente per spostare in massa navi da guerra a ridosso dell'Iran rischiando di far degenerare la situazione da un momento all'altro. Ma se è vero che negli ultimi giorni gli Houthi hanno colpito diverse navi, che comunque sono delle azioni da condannare, è altrettanto vero che anche in questo caso i doppi standard si sprecano. Israele ammazza civili con un ritmo mai visto prima. Dal 7 ottobre hanno sganciato 29.000 bombe, più di quante ne hanno sganciate Usa e UK in Iraq nel 2003. In questo caso non hanno avuto alcun interesse nel tutelare il diritto internazionale e la vita dei civili, anzi hanno fatto in modo che tutto continuasse ad accadere.

Anziché spostare navi da guerra contro lo Yemen, la soluzione sarebbe quella di frenare quei criminali che stanno al governo di Israele. Così facendo si tutelerebbero i civili Palestinesi e contestualmente cesserebbero le azioni ostili Yemenite per quanto riguarda la navigazione. Invece no, questi "Guardiani della prosperità" (è così che si fanno chiamare) lavorano per escalation continue in ogni parte del mondo secondo i diktat a stelle e strisce.

Nel frattempo in italia non c'è alcun dibattito in merito se non sulla figura barbina della Ferragni che a Meloni serve come il pane. Infatti la sta alimentando usandola come arma di distrazione di massa. Sembra incredibile vero?


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T.me/GiuseppeSalamone
Saker Italia
🔴Le capitali occidentali sono rassegnate alla sconfitta in Ucraina

- di Malek Dudakov

Le capitali occidentali ora sono in preda al panico per il trasferimento della guerra sul territorio della NATO. Gli apparati dell'alleanza stanno valutando frettolosamente il potenziale militare della Russia in caso di sconfitta dell'intera Ucraina e l'apparizione di basi russe a ovest, vicino ai confini della Polonia.

La caduta del potere a Kiev significherebbe una nuova valanga di migranti verso l'Occidente e la destabilizzazione dei Paesi di confine della NATO, che hanno già accolto milioni di ucraini. I Paesi baltici si stanno già preparando alla guerra con la Russia e implorano gli Stati Uniti di aumentare la loro presenza militare in Europa.

Tuttavia, ci sono già grossi problemi in questo senso. Le Forze Armate statunitensi stanno affrontando un'acuta carenza di reclute. Non hanno fisicamente le risorse per essere presenti in Europa, in Medio Oriente e per fare pressione sulla Cina nell'Indo-Pacifico allo stesso tempo.

A peggiorare le cose, gli Stati Uniti sono stati colpiti da un'ondata di isolazionismo. La maggior parte degli americani non vuole più spendere soldi per guerre all'estero, finché non si risolvono le crisi interne agli Stati Uniti. E saranno meno entusiasti della prospettiva di morire per il Baltico.
Trump potrebbe essere eletto sulla base di questo sentimento, promettendo di rivedere le relazioni con la NATO o addirittura di ritirarsi dall'alleanza.

Nel frattempo, 4.800 soldati tedeschi vengono frettolosamente trasferiti nei Baltici, proprio nel "Corridoio di Suwalk" che collega Bielorussia e Kaliningrad. L'intelligence britannica teme la rapida caduta di tutte e tre le capitali baltiche se la guerra dovesse degenerare.
Le tranche per Kiev sono ora nel limbo e quindi ai lobbisti ucraini non resta altro che temere un'imminente guerra per i Baltici, la Polonia e tutto il resto.

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