Translate

domenica 30 giugno 2024

Il pianeta e le patrie ( a cura di Enrico Corti )

 

da Enrico Corti

Posta in arrivo

Corti - Pirola

14:07 (36 minuti fa)
a Ccn: me

Il pianeta e le patrie      

Dopo la critica fatta alle tante bandiere rosse presenti al funerale di Enrico di Berlinguer del 1984, perché non patriottiche tricolori; recentemente Corrado Augias ci ha riprovato a darci lezioni sul concetto patria in un confronto con Antonio Scurati; quest’ultimo sicuro anti-fascista ma probabilmente anche anti-marxista.

         Come argomento ha citato gli inni “va pensiero“ di Verdi; “fratelli d’Italia“ di Mameli“; la “prima guerra mondiale“ e la “Resistenza“; limitandosi a quel che passa il convento nazionalista e sciovinista senza approfondire il tema nella dovuta analisi intellettuale indipendente.

          Il Va pensiero trae origini dalla lotta fatta dagli ebrei a Babilonia nel VII° secolo A C contro l’Impero Assiro; quindi per la conquista della libertà e non della patria perché, in quanto fedeli seguaci del libro sacro Tòràh, il loro traguardo non era la patria, ma l’espansione mondiale (super-patria) della loro credenza sostenente “Dio creò il mondo“ (ancora non le patrie, prodotte dall’uomo tramite i confini per separarsi; teologicamente; etnicamente; razzialmente;  economimante e conseguentemente militarmente).

Verdi ne è un fedele interprete musicando l’inno per il coro, come metafora della condizione collettiva di un popolo assoggettato al dominio straniero, che Verdi modernizzò contro l’occupazione Austriaca dell’Italia, definendo il patimento come virtù accompagnata però da un lamento e un suono crudo che definisce la patria bella ma perduta (quindi non indispensabile).

L’Inno italiano al terzo rigo declama subito “dell’elmo di Scipio si è cinto la testa“ (Scipione guerrafondaio dell’Impero Romano che nel 202 A C conquistò militarmente Cartagine; come fa ora Giorgia Meloni mettendosi l’elmetto in testa per combattere una guerra civile contro le sinistre; l’Europa; gli italiani).

 Poi l’inno prosegue “dov’è la Vittoria? Perché schiava di Roma (l’Italia) Iddio la creò“; indi “siam pronti alla morte, chi può vincerci? Per le vie del Signore nessuno può“; “balilla si chiamano i nostri bimbi“. Il testo di Fratelli d‘Italia ha così in sé una struttura tanto reazionaria, che il fascismo ha potuto pescarvi a piene mani. Quando i calciatori della nazionale lo cantano; in verità non sanno cosa cantano.

Alla prima guerra mondiale gli operai e i contadini, ovviamene non acculturati, sono stati chiamati al fronte contro gli austriaci perché obbligati dal potere esercitato dalle classi superiori; disertatrici per antonomasia; cos’era l’amore patriottico gli sfruttati contadini non potevano saperlo; quando questi ritornavano dal fronte con la psiche distrutta per la non vita passata in trincea, venivano chiamati gli “Scemi di guerra”. Nel 1918 gli istituti psichiatrici italiani ospitarono circa 40.000 pazienti reduci di guerra, per i quali la cura definitiva era l’elettroshock da 70 volt. Ciò è quanto chiede ai cittadini meno abbienti l’ipocrita patriottismo speculare.

Nella Resistenza, i partigiani in lotta per la liberazione del popolo italiano (non astrattamente della patria); costretti davanti ai plotoni d’esecuzione nazi-fascisti non gridavano w la patria; ma w la libertà; al massimo w l’Italia.

Per Carlo Marx la classe sociale economicamente dominate fa leva sul nazionalismo e sul patriottismo per ricompattare le proprie forze, soprattutto nei   momenti di crisi, ma lo fa solo ed esclusivamente nel proprio interesse di classe; inversamente, l’uguaglianza sostanziale si fonda sul diritto collettivo internazionale che produca parità di condizioni su tutto il pianeta; ecco perché il suo pensiero filosofico è permanentemente avversato dai fedeli al dio denaro.

Enrico Corti

29 giugno 2024 

--
Il contenuto di questo e-mail è rivolto unicamente alle persone cui è indirizzato, e può contenere informazioni la cui riservatezza è tutelata.

Sono vietati la riproduzione e l'uso di questo e-mail in mancanza di autorizzazione del destinatario. Se avete ricevuto questo e-mail per errore, vogliate cortesemente contattarci immediatamente per e-mail.

Rispetta l'ambiente: se non è necessario, non stampare questa e-mail.

Nessun commento: