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sabato 10 agosto 2024

Le guerre per la stampa italiana, (a cura di Enrico Corti)

 

da Enrico Corti

Posta in arrivo

Corti - Pirola

15:57 (2 ore fa)
a Ccn: me

Le guerre per la stampa italiana,

Nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2024, a Al Daraj in Gaza con un raid dl droni l’esercito israeliano ha bombardato una scuola occupata da rifugiati; mentre dormivano altri civili (più di 100) sono stati uccisi tra cui 11 bambini e molte donne; la notizia è stata pubblicata dai media palestinesi e dall’Agenzia milanese LaPrresse; silenzio delle altre Agenzie.

         Già l’8 agosto, solo perché adduceva la presunta presenza di strutture terroristiche nella zona il Mossad ha ordinato un attacco a Khan Younis, producendo l’uccisione di 22 civili.

Ma l’usanza “occidental-dipendente-yankee“ dei media italiani, definisce questi invasivi genocidi israeliani come “guerre“; ben evitando di rubricarli come crimini contro l’umanità; o di fare indipendente chiarezza senza settarismi di parte sulle attualità conflittuali; bleffando quando scrivono ottimisticamente sulle finte mediazioni internazionali in corso per la pace; come conferma il ruolo non pacificatore ma guerrafondaio del Consigli Europeo della Von der Leyen.

Il settarismo anti pace è provato dai i titoli odierni dei maggiori giornali italiani; Avvenire;Fuoco incrociato“. Corriere della Sera; “Kiev avanza; Mosca bombarda“. Il Messaggero; “Usa Offensiva di Kiev ben riuscita; 125 milioni di dollari Usa a Zelensky“. La Repubblica; “Russia; l’avanzata di Kiev“. La Stampa; “Russi in fuga dalle bombe”.

         In altre parole, per i media della carta e dell’immagine italiani quando le bombe sono sganciate “dall’impero del male“ sono bombardamenti sui bambini; quando scendono da aerei “democratici“ israeliani, ucraini, della Nato, ecc.; sono da intendersi come “l’avanzata della democrazia“; dal 1823 in poi “gli Usa ne hanno esportata così tanta “democrazia fino a rimanerne senza loro“, come già illustrava il vignettista satirico Altan già una ventina d’anni fa.

         Lo stato del regime democratico occidentale è provato dalla rinnovata candidatura a Presidente Usa di Donald Trump; dai 34 capi d’imputazione per falso amministrativo aziendale, induzione alla falsa testimonianza, assalto al Congresso, ecc.; definito per questo da Robert De Niro “un clown che minaccia la democrazia“; ma ciò non gli ha impedito dall’aver a disposizione 465 milioni di dollari per la campagna elettorale, i cui rivoli inondano tutta la stampa mondiale.

Come scriveva dal carcere Antonio Gramsci nel 1933; vendendo la penna o la parola a chi paga meglio, si contribuisce all’inserimento della menzogna nella professione giornalistica“. Ne sapeva qualcosa Silvio Berlusconi; è per questo che i “complici“ gli hanno intitolato l’aeroporto delle Malpensa.

A buon intenditore intendere.

Enrico Corti

10 agosto 2024

 

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