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sabato 10 agosto 2024

Piccolo non è più bello,anzi non lo è mai stato

 

Piccolo non è più bello,anzi non lo è mai stato

Posta in arrivo

enzo jorfida

17:41 (1 ora fa)
a Ccn: me

L'errore principale dei capitalisti italiani è stato quello di interrompere il processo di concentrazione del capitale,interrompendo così il processo di accumulazione capitalista che portava a trasformare i mezzi di produzione in capitale.Questo errore ha praticamente inizio quando un "piccolo capitalista" brianzolo( Veduggio),  proprietario di macchine per produrre dadi e bulloni,diventa prima Presidente dell'AIMB ( Associazione degli Industriali di Monza e Brianza- allora non era ancora Provincia -) e poi Presidente della Federmeccanica ( Associazione nazionale degli Industriali metalmeccanici- con associati come FIAT,Falck,Telettra,e molte medie e grandi aziende metalmeccaniche con centinaia e centinaia,migliaia di operai e impiegati) e lancia il progetto "Piccolo è bello" il cui scopo neppure troppo nascosto era quello di avere aziende con un numero talmente piccolo di addetti in modo tale che non potevano organizzarsi in sindacato.La frammentazione negli anni si è scontrata con l'inizio della "globalizzazione" il cui scopo era quello di procedere ad uno "sfoltimento" di aziende in modo da poter concentrare sempre di più e in poche mani i processi produttivi e quindi anche di scambio nei mercati mondiali.E' evidente che un simile processo di "dimagrimento"delle aziende ha comportato la necessità di "esternalizzare" servizi e attività prima fatte in "house" mentre in altri Stati venivano fatti massicci investimenti interni alle aziende per renderle più competitive.Il numero di aziende medio grandi è fortemente diminuito in Italia,i sindacati sono stati bloccati con misure atte a ridimensionare i poteri e l'influenza politica e Intanto il processo di riduzione dei diritti dei lavoratori si è via via concretizzato anche con il trasferimento all'estero degli impianti verso paesi dove i lavoratori avevano ed hanno molto meno diritti ( praticamente nulli) rispetto a quelli italiani.La concorrenza sulla diminuzione del cosiddetto costo del lavoro non è stata persa solo dai lavoratori ma anche da chi nel mondo delle industrie ha favorito "il piccolo è bello" di fronte alle a processi che inglobavano sempre di più i mezzi di produzione trasformandoli in capitale.

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