da Enrico Corti
| 12:58 (5 ore fa) |
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L’Italia fotografata dall’alto
L’Esecutivo del Consiglio d’Europa specificamente nominate per con lo scopo di “promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti umani“ (ECRI), che riunisce 46 Nazioni; ha pubblicato un rapporto dove si accusa l’Italia “di discriminazione razziale; precisando casi di fobie di genere, di anti semitismo, di anti islamismo e di anti immigrazionismo; ostacolartice delle attività del volontariato (ONG)“.
Inoltre il rapporto sostiene; “i discorsi politici governativi hanno assunto strutturalmente toni divisivi e antagonistici; in particolare nei confronti di rifugiati, dei richiedenti asilo, dei migranti in genere" e verso la "comunità LGBT; il clima è diventato sempre più xenofobo".
Il rapporto denuncia anche gli abusi di violenze, torture e “hatespeech utilizzate dalle stesse Forze dell’Ordine, investigative, repressive o di custodia; arrivando pure a profilare l’ipotesi “di una forma di razzismo istituzionale“; il tutto aggravato dai progetti governativi e politici di parte anti-costituzionali; come dall’ostinato conflitto aperto contro il potere giudicante.“
Solo pochi esempi; per le manganellate date agli studenti a Pisa il 23 gennaio; la Procura ha indagato 10 P.S.; per torture a detenuti avvenute nel carcere di Reggio Emilia il 3 aprile 2023, 14 poliziotti penitenziari sono indagati e 10 già sospesi; a Verona un agente Polfer è indagato per colposo eccesso perché il 21 ottobre c. a. con tre colpi di pistola ha ucciso un giovane immigrato del Malì, senza che ci sia alcuna prova di colpevolezze commesse dallo sventurato.
Anziché approfondire i temi posti nel rapporto ECRI, tutte le istituzioni italiane si sono sentite offese nell’amor patriottico che, come dice anche il filosofo Umberto Galimberti, “è un termine morto perché tomba della ragionevolezza razionale moderna.“
Anzi; per la “loro patria“ bigotta e oscurantista“ che in nome di misteri divini nega natura, scientificità e storia; con la pubblicazione di sgradevoli e offensivi attacchi personali l’associazione “cristiana Pro Vita“ ha causato la morte politica e civile di Francesco Spano, Capo Gabinetto del Ministero Cultura, costringendolo a dimettersi perché vicino a LGBT; in verità più settariamente perché razzialmente e settariamente sospettato d’essere gay; prova del nove questa sulla giustezza delle ragioni pubblicate nel Rapporto della Commissione Europa “sulla democrazia e il rispetto dei diritti umani in Italia“.
L’incivile faida tutta interna alla destra, ha persino costretto il Ministro di destra Alessandro Giuli ad esprimere “solidarietà a Spano per il barbarico clima di mostrificazione a cui è stato sottoposto“.
Grave è l’imperturbabilità e l’indifferenza dimostrata da Istituzioni e politica sul capitolo Forze dell’Ordine; per volontà “dei carbonari“ e delle Confederazioni Cgil Cisl Uil, nel 1981 e nel 1992 Polizia di Stato e Corpo degli Agenti di Custodia sono stati riformati si per smilitarizzare e sindacalizzare il personale in forza; ma anzitutto per trasformare; la polizia da repressiva di massa (la Celere) a investigativa del crimine; il Corpo degli AdC da custodi a collaboratori dei servizi per il recupero sociale dei detenuti; ma in primis per inculcare negli apparati dello Stato quello spirito democratico mancante, sia ideale che operativo.
I pochi esempi citati, se aggiunti ad una analisi più generale sul tema sono la dimostrazione che i principi delle riforme sono stati traditi; per responsabilità del Ministero, la soggettività rivendicativa sociale ereditata dalle organizzazioni sindacali di categoria è stata mutata in corporazioni disgiunte dal contesto sociale; sia idealmente che operativamente.
La prova è data dal libero e incensurato cittadino che, se fermato per con controlli da personale in divisa, non si sente protetto; ma in cuor suo maledice l’evento. Più che esprimere “stima e vicinanza” alle Forze dell’Ordine“; da Presidente del CSM e garante della Costituzione l’ex democristiano Sergio Mattarella farebbe bene a difendere più chiaramente la Magistratura dagli sguaiati e incostituzionali attacchi portati da chi sta gradualmente tentando di modificare in chiave repressiva neo fascista la stessa Costituzione nata dalla Resistenza.
Enrico Corti
24 ottobre 2024
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