Translate

sabato 26 ottobre 2024

SALUTE: DIABETE PUO' ACCELERARE DECLINO COGNITIVO, 'TROPPO GLUCOSIO TOSSICO PER CERVELLO

 

MARTEDÌ 22 OTTOBRE 2024 13.36.17

SALUTE: CON DIETA LOW-CARB STOP AI FARMACI ANTI-DIABETE, SPERANZE DA UNO STUDIO =

ADN0569 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SALUTE: CON DIETA LOW-CARB STOP AI FARMACI ANTI-DIABETE, SPERANZE DA UNO STUDIO = Un'alimentazione povera di carboidrati riattiva le fabbriche di insulina nel pancreas Milano, 22 ott. (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ALLE 15.00) - Stop agli antidiabetici grazie alla dieta low-carb. Chi soffre di diabete di tipo 2 potrebbe arrivare a interrompere i farmaci adottando un regime alimentare povero di carboidrati. E' la prospettiva - da verificare con altre ricerche - aperta da uno studio americano pubblicato sul 'Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism', rivista dell'Endocrine Society. Il lavoro è co-finanziato dai National Institutes of Health (Nih) e mostra che, negli adulti con diabete 2, una dieta a basso contenuto di carboidrati può aumentare la funzionalità delle cellule beta del pancreas deputate alla produzione di insulina. In pratica l'alimentazione low-carb riattiva le 'fabbriche' dell'ormone controlla-zuccheri, permettendo ai pazienti di gestire meglio la loro malattia, arrivando eventualmente a interrompere i medicinali. Un traguardo non da poco, considerando i numeri della 'malattia del sangue dolce'. Negli Usa - ricordano gli scienziati - i diabetici sono più di 38 milioni, oltre il 90% dei quali ha il diabete di tipo 2. La patologia si sviluppa più spesso dopo i 45 anni d'età, ma con la diffusione di stili di vita sbagliati si ammalano sempre più bambini, adolescenti e giovani adulti. In questi pazienti le cellule beta pancreatiche non riescono a rispondere come dovrebbero ai livelli di zucchero nel sangue, e si ritiene che ciò accada almeno in parte per l'assunzione di troppi carboidrati. Proprio il flop delle cellule beta, oltre alla resistenza all'insulina, è responsabile dello sviluppo e della progressione del diabete 2. Ora "questo studio dimostra che i diabetici di tipo 2 che seguono una dieta a basso contenuto di carboidrati possono recuperare le loro cellule beta, un risultato che non può essere ottenuto con i farmaci", afferma Barbara Gower dell'università dell'Alabama di Birmingham, autrice principale della ricerca. Quindi "le persone con diabete di tipo 2 lieve che riducono l'assunzione di carboidrati potrebbero essere in grado di interrompere i farmaci", auspica l'esperta. (Segue) (Opa/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 22-OTT-24 13:36 NNNN

SABATO 26 OTTOBRE 2024 14.02.06

SALUTE: DIABETE PUO' ACCELERARE DECLINO COGNITIVO, 'TROPPO GLUCOSIO TOSSICO PER CERVELLO' (2) =

ADN0549 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SALUTE: DIABETE PUO' ACCELERARE DECLINO COGNITIVO, 'TROPPO GLUCOSIO TOSSICO PER CERVELLO' (2) = (Adnkronos Salute) - Inoltre, l'eccesso di zuccheri nel sangue - fanno notare dalla Sid - produce sostanze tossiche e l'ipoglicemia determina una sofferenza dei neuroni in pochi minuti. Ecco perché il controllo glicemico della popolazione diabetica anziana rappresenta una sfida ulteriore per proteggere domini cognitivi come memoria, attenzione e attività psicomotorie legate il cui funzionamento garantisce l'autonomia della persona. Studi longitudinali hanno calcolato che il DIABETE di tipo 2 aumenta il rischio di demenza di Alzheimer del 50-100% e quello di demenza vascolare del 100-150%. Il cervello ha bisogno di un costante apporto di glucosio che gli giunge dal circolo sanguigno attraverso la barriera emato-encefalica mediante specifici trasportatori (Glut). I meccanismi alla base della relazione tra DIABETE e rischio di decadimento cognitivo - riporta una nota - sono molteplici e riconducibili all'effetto tossico del glucosio e di tutte le alterazioni metaboliche associate all'obesità e al DIABETE. Recentemente, avanzate tecniche di neuroimaging hanno dimostrato un'alterazione della capacità del cervello di modulare il flusso cerebrale a causa dell'iperglicemia cronica che causa la formazione di specie reattive dell'ossigeno, prodotti finali avanzati della glicazione (Age, advanced glycosilated end products) e altre sostanze neurotossiche, oltre che per effetto di uno stato di infiammazione cerebrale subclinica. In questo processo, continuano gli esperti, un ruolo importante è svolto dall'iperinsulinemia e insulino-resistenza cerebrale. I nuovi e ormai famosi antidiabete possono aiutare? "Nuove e recenti evidenze hanno messo in luce specifici effetti di una classe di farmaci antidiabetici, gli analoghi del recettore del glucagon-like peptide 1 (GLP1-RAs) - conclude Greco - in termini di potenziamento della neurogenesi, contrasto alla morte delle cellule cerebrali, protezione dallo stesso ossidativo e della neuroinfiammazione in diverse condizioni neurologiche". (Fil/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 26-OTT-24 14:02 NNNN

Nessun commento: