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sabato 27 gennaio 2024

La vita e la salute sul lavoro (a cura di Enrico Corti)

 

La vita e la salute sul lavoro

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), notifica che nel mondo muoiono per lavoro 2 milioni e duecentomila lavoratori; precisando che purtroppo queste cifre sarebbero largamente sottovalutate.

Nel solo 2023 in Italia sono morti 430 lavoratori sul lavoro e 129 itinere, per un totale di 559 deceduti; ciò significa che in Italia per poter percepire un salario muoiono 2,66 lavoratori ogni 100mila abitanti. Tra i 29 paesi europei presi in considerazione; l’Italia, è tra le 10 nazioni più a rischio e i morti rappresentano il 16% dei 3.497 morti totali nei 29 paesi europei; tra questi 29 paesi presi, l’Italia è tra i 10 più a rischio. Giorgia Meloni non perde occasione per esibire l’orgoglio suo e nazionale; ovviamente ignorando come sempre fa la realtà degli italiani che lavorano,

Ciò premesso, il tema si aggrava se si valuta in modo più complessivo il tema della salute sui luoghi di lavoro; nell’attuale momento di disfacimento del pubblico Servizio Sanitario Nazionale.

70 ani fa, nella provincia milanese la Camera del Lavoro, con il contributo della Clinica del Lavoro e dell’Istituto Politecnico di Milano, si analizzò le cause su due fenomeni del tempo inquinanti la salute dei lavoratori;

1°; la Silicosi fu definita malattia indennizzabile solo dopo la morte di 50.00 lavoratori occupati in miniere dove si estraeva carbone e altri minerali, che per responsabilità del profitto imprenditoriale nulla era stato preventivamente fatto come ricerca scientifica;

2°; ai grandi magazzini La Rinascente di Milano, le ragazze scalpitavano per essere gioiosamente assunte come commesse; solo dopo pochi anni di lavoro la loro presentabilità era offuscata da perdita di capelli, rughe precoci, problemi gastroenterologici e psicologici.

          Dall’incontro tra Cgil e esperti scaturì il progetto di esaminare lo stato di salute dei lavoratori non più individualmente, ma con il metodo del gruppo omogeneo sul luogo di lavoro; rivendicando alle Amministrazioni Comunali l’impegno per costituire appositi servizi di medicina per gli ambienti di lavoro (SMAL).   

         L’esperienza ebbe un buon successo inziale; poi intervenne l’Assolombarda su alcuni dirigenti del PCI che, con ragionamenti di natura pragmatico finanziaria, imposero ai Comuni (maggiormente amministrati dal centro-sinistra) di chiudere l’esperienza.

         La salute finanziaria delle aziende è stata considerata più importante della salute fisica vitale dei lavoratori. il tema è poi sparito dall’agenda politica dei partiti; attualmente, Giorgia Meloni lo ha sprofondato nell’ultimo girone dell’inferno dantesco.     

Enrico Corti

27 gennaio 2024

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