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domenica 27 ottobre 2024

Diabete, rischio disfunzioni sessuali sia in uomini che in donne

 

MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE 2024 14.11.06

Diabete, rischio disfunzioni sessuali sia in uomini che in donne

Diabete, rischio disfunzioni sessuali sia in uomini che in donne (EMBARGO ORE 8 DEL 24/10) 'De' in maschi, calo desiderio femmine (ANSA) - ROMA, 23 OTT - (EMBARGO ORE 8 DEL 24/10) Disfunzione erettile (De) ed eiaculazione precoce negli uomini, calo del desiderio e dell'eccitazione nelle donne. Condizioni che possono essere dovute al diabete, correlate a complicanze micro e macro-vascolari e fattori metabolici. Se ne discute nella seconda giornata del 30° Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia (Sid) in corso a Rimini. La disfunzione erettile è "predittore di eventi vascolari severi, anche indipendentemente dal diabete", spiega il prof. Antonio C. Bossi, che evidenzia come in qualche circostanza possa "essere causata dal deficit di testosterone (ipogonadismo), associato molto frequentemente al diabete" per via di fattori di rischio "come obesità e sindrome metabolica". Una correlazione, quella tra diabete e De, che si ipotizza dovuta a "un danno vascolare e alla diminuzione del calibro delle arterie che portano sangue al pene". Se il diabete è successivo all'obesità, l'ipogonadismo è reversibile con una perdita di peso trattabile con una terapia a base di testosterone. Per quanto riguarda l'eiaculazione precoce, nelle persone con diabete tipo 2 la prevalenza è di circa il 40%. Indagate più raramente, con effetti su prevenzione e cura, le disfunzioni femminili "prevedono cause organiche e psicologiche con una pletora di manifestazioni: calo del desiderio, eccitazione ridotta con minore afflusso di sangue nella zona genitale, peggioramento dell'eccitazione, della lubrificazione vaginale, dell'orgasmo e della soddisfazione generale", evidenzia la prof.ssa Maria Ida Maiorino. "Fenomeni che peggiorano in presenza di obesità" con "una minore soddisfazione rispetto alla propria immagine", ma anche con "diabete di lunga durata e una scarsa accettazione di questa condizione". I farmaci innovativi per il diabete tipo 2 potrebbero rivelarsi utili nel migliorare la funzione gonadica maschile e femminile, e le terapie convenzionali per ipogonadismo e De dovrebbero essere sempre più indagate nella loro capacità di protezione cardiovascolare. Fondamentale, per Maiorino, prevedere "i segni precoci di queste complicanze" e comprendere le terapie utili a "progettare nuove strategie di approccio clinico e terapeutico da usare quotidianamente in ambulatorio grazie al coinvolgimento di tutto il team diabetologico". (ANSA).

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