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Terre rare, Ue vittima embargo Russia
Terre rare, Ue vittima embargo Russia Terre rare, Ue vittima embargo Russia (Energia Oltre) Roma, 25/10/2024 - "Un mese fa era stato il Cremlino a suscitare allarme sulle forniture di metalli strategici dalla Russia, ventilando l'ipotesi di un blocco dell'export. Ora sono gli Stati Uniti a rivolgere contro Mosca la stessa arma di pressione, in un fuoco incrociato di minacce in cui la vittima collaterale rischia comunque di essere l'industria europea. Nello specifico Washington avrebbe messo nel mirino palladio e titanio, per cui vorrebbe un embargo da parte del G7. Soprattutto nel caso del titanio - insostituibile nell'aeronautica civile e militare - i Paesi Ue incontrerebbero difficoltà enormi, se non addirittura insormontabili, nel riorganizzare le catene di approvvigionamento. Gli Usa al contrario potrebbero essere avvantaggiati. Per ora ci sono solo indiscrezioni: secondo fonti Bloomberg la messa al bando delle importazioni dei due metalli dalla Russia è stata proposta agli alleati del G7, tra cui Italia, Francia e Germania, a margine degli incontri di Banca mondiale e Fondo monetario in corso nella capitale Usa. Ma la reazione sul mercato evidenzia che le voci sono ritenute credibili e che l'embargo non sarebbe indolore. (...) Il gigante russo Norilsk Nickel controlla circa il 40% della produzione mineraria globale e un embargo «farebbe salire i prezzi in modo considerevole», commenta Giovanni Staunovo di Ubs(...) Nella Ue in ogni caso la produzione mineraria è irrisoria (si estrae solo in Finlandia) e anche se il tasso di riciclo è alto dipendiamo dall'estero per metà del fabbisogno di metallo raffinato. Questo dovrebbe crollare con la diffusione delle auto elettriche, che però finora procede a rilento", si legge su Il Sole 24 Ore. (Energia Oltre - edl) (edl) 20241025T092431Z
VENERDÌ 25 OTTOBRE 2024 09.26.43
Terre rare, Ue vittima embargo Russia (2)
Terre rare, Ue vittima embargo Russia (2) Terre rare, Ue vittima embargo Russia (2) (Energia Oltre) Roma, 25/10/2024 - "La sfida, come si accennava, è ancora più difficile nel caso del titanio: una materia prima non rara nella crosta terrestre, ma che solo in minima parte si presta ad ottenere la spugna (polvere metallica purissima) adatta per le leghe usate in aeronautica. In questo settore il numero uno al mondo, unico gruppo integrato in grado di fornire ogni tipo di prodotto, è la russa VSMPO-Avisma, controllata dallo Stato, con cui la statunitense Boeing ha troncato i rapporti fin dal 2022, mentre l'europea Airbus (come altri) tuttora n0n riesce a emanciparsi del tutto, tant'è che il Canada le ha concesso un'esenzione speciale dalle sanzioni che ha imposto a febbraio contro la società russa: per ottenerla ha dovuto intercedere di persona il presidente francese Emmanuel Macron. (...) Il problema è una «relazione asimmetrica» con gli Usa, portata alla luce a luglio da un paper del think tank Chatham House: la Ue non riesce a riutilizzare i rottami metallici contenenti titanio, perché per il 70% finiscono negli Usa. Esportarli è un obbligo sancito da contratti commerciali, grazie ai quali Washington invece sta guadagnando autonomia da Mosca: i rottami europei, insieme a quelli raccolti sul mercato domestico, vengono mescolati a spugna importata dal Giappone", continua il giornale. (Energia Oltre - edl) (edl) 20241025T092637Z
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