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lunedì 29 aprile 2024

Stanotte è andata in scena un'altra carneficina proprio a Rafah, dove a sentire la stampa nostrana sembra che non stia succedendo nulla e che sia una delle città più sicure.


 
 


 

Stanotte è andata in scena un'altra carneficina proprio a Rafah, dove a sentire la stampa nostrana sembra che non stia succedendo nulla e che sia una delle città più sicure.

Entrano a Rafah, non entrano a Rafah, forse oggi o forse tra una settimana o forse no perché Biden, Meloni, Von der Leyen dicono che è pericoloso perché ci sono milioni di sfollati. È la classica narrazione che serve per nascondere all'opinione la realtà.

Mentre continuano a fare analisi e riportare dichiarazioni di facciata, mentre fa più notizia la spartizione delle candidature per le elezioni Europee e mentre Meloni e Schlein danno benzina per il motore che produce armi di distrazione di massa con le loro pagliacciate (come altro chiamarle visto che rinunceranno alla futura elezione all'Europarlamento?) sulle candidature, quei criminali del terrorismo di stato israeliano nel frattempo bombardano anche Rafah e sparano a vista su qualsiasi cosa si muova in tutto il territorio Palestinese.

Non beccano un terrorista nemmeno se si consegna volontariamente perché la lotta al terrorismo non c'entra nulla. Sono passati mesi e ancora sembra che qualcuno, ormai palesemente in malafede perché non si può non vedere ciò che sta succedendo, non abbia il coraggio di ammettere che sta avvenendo una pulizia etnica.

In tutto questo non c'è nessuno che abbia visibilità che porti nei loro comizi elettorali questa carneficina per quello che è. Perché una società marcia come la nostra preferisce scannarsi per il potere anziché combattere un criminale di guerra che quotidianamente scanna figli, madri e chiunque ne abbia voglia. E pensare che stanno lottando per andare in quell'Europa che dice di tutelare i diritti e la pace.


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T.me/GiuseppeSalamone










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