LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 20.52.27
SAVONA: MASSARI A PM, 'HO UCCISO PER SOLDI NON PER GELOSIA, DEBORAH MI AVEVA TOLTO TUTTO' =
ADN1412 7 CRO 0 ADN CRO RLI NAZ
SAVONA: MASSARI A PM, 'HO UCCISO PER SOLDI NON PER GELOSIA, DEBORAH MI AVEVA TOLTO TUTTO' =
'dispiaciuto per aver ferito innocenti, anche per questo mi sono
costituito'
Savona, 15 lug. - (AdnKronos) - E' durato circa due ore
l'interrogatorio di Domenico Massari, sentito oggi pomeriggio in
procura a Savona dal pm Chiara Venturi, insieme al procuratore capo
Ubaldo Pelosi e al capo della Squadra Mobile Rosalba Garello. L'accusa
formalizzata nei suoi confronti è di omicidio premeditato per il
delitto della ex moglie Deborah Ballesio oltre che di lesioni
aggravate per le 2 donne e la bambina rimaste ferite sabato sera a
Savona, ricettazione per la pistola Smith&Wesson risultata rubata e
porto illegale di armi.
Durante l'interrogatorio Massari ha ricostruito i fatti confessando il
delitto, sostanzialmente confermando il movente legato a motivi di
natura economica e di denaro e non a gelosia nei confronti dell'ex
coniuge, freddata a colpi di pistola sabato sera sulla terrazza di un
locale sulla spiaggia di Savona. (segue)
(Vca/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
15-LUG-19 20:51
NNNN
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 20.52.27
SAVONA: MASSARI A PM, 'HO UCCISO PER SOLDI NON PER GELOSIA, DEBORAH MI AVEVA TOLTO TUTTO' (2) =
ADN1413 7 CRO 0 ADN CRO RLI NAZ
SAVONA: MASSARI A PM, 'HO UCCISO PER SOLDI NON PER GELOSIA, DEBORAH MI AVEVA TOLTO TUTTO' (2) =
(AdnKronos) - Un movente legato ai soldi, da un lato quelli per
l'investimento destinato ad aprire il night della moglie e poi altre
somme delle quali secondo le sue accuse la donna si sarebbe
appropriata lasciandolo a suo dire senza nulla. Avrebbe covato
risentimento, tramutatosi in odio negli anni del carcere e poi
sfociato nell'omicidio di sabato.
Avrebbe aggiunto dopo il gesto di aver provato dispiacere solo per
aver coinvolto e ferito persone innocenti, uno dei motivi che lo
avrebbero portato a costituirsi ieri sera. Al termine
dell'interrogatorio Massari è stato ricondotto nel carcere di
Sanremo.
(Vca/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
15-LUG-19 20:51
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lunedì 15 luglio 2019
Manovra: Landini, governo e' uno o ce ne e' piu' di uno? =
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 21.01.32
Manovra: Landini, governo e' uno o ce ne e' piu' di uno? =
(AGI) - Roma, 15 lug. -"Nel paese e' emerso che Cgil, Cisl e Uil, quando convocano le piazze, la gente scende e riempie le piazze. Anche quelli che hanno votato questo governo non sono cosi' contenti di quello che sta accadendo. Stamattina ho consegnato a Salvini la nostra piattaforma con le nostre proposte". Cosi il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato da "In onda" questa sera su La7. "Noi stiamo facendo il nostro lavoro e mi chiedo: il governo e' uno o ce ne e' piu' di uno? Noi non vogliamo tanti tavoli", ha concluso. (AGI) Rmz/Mau 152101 LUG 19 NNNN
Manovra: Landini, governo e' uno o ce ne e' piu' di uno? =
(AGI) - Roma, 15 lug. -"Nel paese e' emerso che Cgil, Cisl e Uil, quando convocano le piazze, la gente scende e riempie le piazze. Anche quelli che hanno votato questo governo non sono cosi' contenti di quello che sta accadendo. Stamattina ho consegnato a Salvini la nostra piattaforma con le nostre proposte". Cosi il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato da "In onda" questa sera su La7. "Noi stiamo facendo il nostro lavoro e mi chiedo: il governo e' uno o ce ne e' piu' di uno? Noi non vogliamo tanti tavoli", ha concluso. (AGI) Rmz/Mau 152101 LUG 19 NNNN
Da Viminale no straordinari militari strade sicure, Trenta s'infuria
Da Viminale no straordinari militari strade sicure, Trenta s'infuria
Da Viminale no straordinari militari strade sicure, Trenta s'infuria "Esigo una spiegazione a questa ingiustizia" Roma, 15 lug. (askanews) - Il Viminale va verso un no all'emendamento al dl sicurezza bis per riconoscere gli straordinari ai militari impegnati in Strade Sicure e il ministro delle Difesa Elisabetta Trenta si infuria: "Esigo una spiegazione a questa ingiustizia". Uno sfogo affidato al suo profilo Facebook dove il ministro assicura battaglia: "Io i miei ragazzi non li lascio soli". "I nostri ragazzi di Strade Sicure vigilano ogni giorno per la nostra sicurezza. Sono uomini e donne che meritano rispetto. E lo ripeto: rispetto!", esordisce nel post il ministro, sottolineando: "Fanno turni stancanti, pesanti e solo una piccolissima parte di straordinari possono essergli riconosciuti. Sono 7milioni di euro, la Difesa ce li ha e io ho deciso, attraverso un emendamento al Dl Sicurezza bis, di metterli sul piatto per riconoscere a questi ragazzi quello che, più semplicemente, rappresenta un loro diritto. Se ti spacchi la schiena e lavori il doppio per la sicurezza del Paese, rischiando a volte la vita stess
Da Viminale no straordinari militari strade sicure, Trenta s'infuria "Esigo una spiegazione a questa ingiustizia" Roma, 15 lug. (askanews) - Il Viminale va verso un no all'emendamento al dl sicurezza bis per riconoscere gli straordinari ai militari impegnati in Strade Sicure e il ministro delle Difesa Elisabetta Trenta si infuria: "Esigo una spiegazione a questa ingiustizia". Uno sfogo affidato al suo profilo Facebook dove il ministro assicura battaglia: "Io i miei ragazzi non li lascio soli". "I nostri ragazzi di Strade Sicure vigilano ogni giorno per la nostra sicurezza. Sono uomini e donne che meritano rispetto. E lo ripeto: rispetto!", esordisce nel post il ministro, sottolineando: "Fanno turni stancanti, pesanti e solo una piccolissima parte di straordinari possono essergli riconosciuti. Sono 7milioni di euro, la Difesa ce li ha e io ho deciso, attraverso un emendamento al Dl Sicurezza bis, di metterli sul piatto per riconoscere a questi ragazzi quello che, più semplicemente, rappresenta un loro diritto. Se ti spacchi la schiena e lavori il doppio per la sicurezza del Paese, rischiando a volte la vita stess
Usa, petizione per entrare nell'Area 51 supera il milione di firme
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 19.04.05
Usa, petizione per entrare nell'Area 51 supera il milione di firme
Usa, petizione per entrare nell'Area 51 supera il milione di firme La base militare top secret nasconderebbe reperti alieni Roma, 15 lug. (askanews) - Più di un milione di persone hanno firmato una petzione, nata per scherzo su Facebook, per entrare nell'Area 51, la base militare top secret Usa nel deserto del Nevada che custodirebbe segreti inconfessabili, come l'esistenza degli alieni. Il post su Facebook, che invita le persone a fare irruzione nella base perchè "non possono fermarci tutti è stato" sottoscritto da oltre un milione di persone e un altro milione si dice "interessato". La Difesa Usa ha condannato l'iniziativa e minacciato di respingere le persone che si preparano ad assaltare la base militare. "Ci incontreremo tutti all'attrazione turistica Area 51 Alien Center e coordineremo l'ingresso. Se corriamo ci muoveremo più veloci delle loro pallottole. Vediamo questi alieni" si legge nel post. L'invasione pacifica del remoto sito in Nevada è prevista per il prossimo 20 settembre. L'esercito americano ha tentato di scoraggiare qualsiasi iniziativa. La portavoce dell'Aeronautica militare, Laura McAndrews, ha avvertito che i soldati sono "pronti" ad affrontare chiunque cerchi di entrare. e ha notato che si tratta di un "campo di addestramento all'aperto" che pullula di "militari americani". Bea 20190715T190406Z
Usa, petizione per entrare nell'Area 51 supera il milione di firme
Usa, petizione per entrare nell'Area 51 supera il milione di firme La base militare top secret nasconderebbe reperti alieni Roma, 15 lug. (askanews) - Più di un milione di persone hanno firmato una petzione, nata per scherzo su Facebook, per entrare nell'Area 51, la base militare top secret Usa nel deserto del Nevada che custodirebbe segreti inconfessabili, come l'esistenza degli alieni. Il post su Facebook, che invita le persone a fare irruzione nella base perchè "non possono fermarci tutti è stato" sottoscritto da oltre un milione di persone e un altro milione si dice "interessato". La Difesa Usa ha condannato l'iniziativa e minacciato di respingere le persone che si preparano ad assaltare la base militare. "Ci incontreremo tutti all'attrazione turistica Area 51 Alien Center e coordineremo l'ingresso. Se corriamo ci muoveremo più veloci delle loro pallottole. Vediamo questi alieni" si legge nel post. L'invasione pacifica del remoto sito in Nevada è prevista per il prossimo 20 settembre. L'esercito americano ha tentato di scoraggiare qualsiasi iniziativa. La portavoce dell'Aeronautica militare, Laura McAndrews, ha avvertito che i soldati sono "pronti" ad affrontare chiunque cerchi di entrare. e ha notato che si tratta di un "campo di addestramento all'aperto" che pullula di "militari americani". Bea 20190715T190406Z
ROMA: DROGHE E SEDATIVI NEL BIBERON DELLA FIGLIA, ASSOLTA =
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 19.04.47
ROMA: DROGHE E SEDATIVI NEL BIBERON DELLA FIGLIA, ASSOLTA =
ADN1230 7 CRO 0 ADN CRO NAZ ROMA: DROGHE E SEDATIVI NEL BIBERON DELLA FIGLIA, ASSOLTA = Roma, 15 lug. (Adnkronos) - Assolta dall'accusa di tentato omicidio perché il fatto non sussiste. E' la decisione dei giudici della V sezione penale del Tribunale di Roma, dopo quasi 3 ore di camera di consiglio, nei confronti di Marina Addati, la donna napoletana di 31 anni accusata di aver tentato di uccidere la figlia di tre anni dandole per due volte droghe e sedativi con il biberon mentre la piccola si trovava ricoverata all'ospedale Bambino Gesù di Roma per dei controlli. Il pm aveva chiesto una condanna a 12 anni e mezzo. La bimba venne salvata grazie all'intervento immediato dei medici in entrambi i casi. Il fatto avvenne nel dicembre 2016 e la donna venne arrestata nel gennaio 2017. Per l'accusa, la donna aveva già tentato di avvelenare l'altra figlia più piccola, di appena un anno, mentre era ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli e per questo il Tribunale dei minori le aveva tolto la potestà genitoriale. A Napoli per questa vicenda la donna è ancora sotto inchiesta. (segue) (Dan/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 15-LUG-19 19:04 NNNN
ROMA: DROGHE E SEDATIVI NEL BIBERON DELLA FIGLIA, ASSOLTA =
ADN1230 7 CRO 0 ADN CRO NAZ ROMA: DROGHE E SEDATIVI NEL BIBERON DELLA FIGLIA, ASSOLTA = Roma, 15 lug. (Adnkronos) - Assolta dall'accusa di tentato omicidio perché il fatto non sussiste. E' la decisione dei giudici della V sezione penale del Tribunale di Roma, dopo quasi 3 ore di camera di consiglio, nei confronti di Marina Addati, la donna napoletana di 31 anni accusata di aver tentato di uccidere la figlia di tre anni dandole per due volte droghe e sedativi con il biberon mentre la piccola si trovava ricoverata all'ospedale Bambino Gesù di Roma per dei controlli. Il pm aveva chiesto una condanna a 12 anni e mezzo. La bimba venne salvata grazie all'intervento immediato dei medici in entrambi i casi. Il fatto avvenne nel dicembre 2016 e la donna venne arrestata nel gennaio 2017. Per l'accusa, la donna aveva già tentato di avvelenare l'altra figlia più piccola, di appena un anno, mentre era ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli e per questo il Tribunale dei minori le aveva tolto la potestà genitoriale. A Napoli per questa vicenda la donna è ancora sotto inchiesta. (segue) (Dan/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 15-LUG-19 19:04 NNNN
ANSA/ Uccide ex: Massari si costituisce, 'non sono pentito'
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 18.50.48
>>>ANSA/ Uccide ex: Massari si costituisce, 'non sono pentito'
ZCZC7121/SXB OGE24131_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Uccide ex: Massari si costituisce, 'non sono pentito' E dice al pm, l'ho fatto per soldi, non per amore (di Chiara Carenini) (ANSA) - GENOVA, 15 LUG - Lo ha detto subito, appena gli agenti della Penitenziaria del carcere di Sanremo gli hanno messo le manette ai polsi: Domenico Massari, 54 anni, non e' pentito di aver ucciso a colpi di Smith & Wesson Deborah Ballesio, morta sabato notte durante una serata di karaoke all'Aquario di via Nizza a Savona, colpevole ai suoi occhi non solo di averlo lasciato, e questo sarebbe secondo lui un aspetto decisamente secondario, ma di aver anche preso e usato i suoi soldi. L'uomo, che era scappato subito dopo aver sparato alla donna, ferendo tra l'altro tre persone tra cui una bimba, si e' costituito nella notte. E l'ha fatto in un modo tanto singolare quanto pericoloso: e' arrivato davanti al portone del carcere e ha sparato tre colpi di pistola. Ha detto di essersi costituito perche' ha saputo di aver ferito degli innocenti, tra loro anche una bimba. Quindi non ha subito nominato l'avvocato: "sono consapevole di quel che ho fatto e non me ne pento" ha detto agli agenti, e se ne e' andato in cella. Oggi, davanti al pm savonese si e' invece presentato con un legale, ma solo per ribadire cio' che aveva gia' detto appena arrivato in carcere: non e' pentito di quello che ha fatto, ma ha avvertito "un forte senso di colpa" per quella bimba ferita. I feriti sono tre: oltre alla bimba infatti una donna di 55 anni e' stata colpita a una gamba da un proiettile che ha spezzato in due il perone mentre la seconda donna ha alcune schegge conficcate in una gamba. La polizia di Savona guidata dal questore Giannina Roatta, coadiuvata dagli uomini della seconda divisione dello Sco coordinati da Alfredo Fabbrocini, era impegnata in una vera e propria caccia all'uomo quando la polizia penitenziaria ha comunicato che Massari si era costituito: sequestrata la pistola, una Smith & Wesson calibro 357, decine di proiettili e due coltelli. In tutto, la sera di sabato, ha sparato sei colpi di pistola, quattro verso la ex moglie - tre andati a segno - e un altro in aria per coprirsi la fuga. Poi e' andato verso l'autostrada: qui, forse poco prima del casello, ha minacciato un autista con la pistola e si e' fatti portare a Arma di Taggia. La sua latitanza e' durata poco, fino a quando non ha saputo del ferimento della bimba: "a quel punto - ha detto - mi si e' smossa la coscienza". Cosi' ha deciso di andare davanti al carcere e sparare tre colpi di pistola in aria, per avvertire la polizia della sua presenza. Durante l'interrogatorio, Massari ha detto che quando nel maggio del 2018 e' uscito dal carcere aveva chiamato la ex moglie per chiederle conto del denaro ma lei non aveva risposto. L'uomo ha raccontato di aver avuto dei soldi nascosti che poi non ha piu' trovato dopo aver scontato la sua condanna e si era convinto che li avesse presi la donna. Ha ucciso dunque scientemente: non per amore, ma per denaro. (ANSA). CH 15-LUG-19 18:50 NNNN
>>>ANSA/ Uccide ex: Massari si costituisce, 'non sono pentito'
ZCZC7121/SXB OGE24131_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Uccide ex: Massari si costituisce, 'non sono pentito' E dice al pm, l'ho fatto per soldi, non per amore (di Chiara Carenini) (ANSA) - GENOVA, 15 LUG - Lo ha detto subito, appena gli agenti della Penitenziaria del carcere di Sanremo gli hanno messo le manette ai polsi: Domenico Massari, 54 anni, non e' pentito di aver ucciso a colpi di Smith & Wesson Deborah Ballesio, morta sabato notte durante una serata di karaoke all'Aquario di via Nizza a Savona, colpevole ai suoi occhi non solo di averlo lasciato, e questo sarebbe secondo lui un aspetto decisamente secondario, ma di aver anche preso e usato i suoi soldi. L'uomo, che era scappato subito dopo aver sparato alla donna, ferendo tra l'altro tre persone tra cui una bimba, si e' costituito nella notte. E l'ha fatto in un modo tanto singolare quanto pericoloso: e' arrivato davanti al portone del carcere e ha sparato tre colpi di pistola. Ha detto di essersi costituito perche' ha saputo di aver ferito degli innocenti, tra loro anche una bimba. Quindi non ha subito nominato l'avvocato: "sono consapevole di quel che ho fatto e non me ne pento" ha detto agli agenti, e se ne e' andato in cella. Oggi, davanti al pm savonese si e' invece presentato con un legale, ma solo per ribadire cio' che aveva gia' detto appena arrivato in carcere: non e' pentito di quello che ha fatto, ma ha avvertito "un forte senso di colpa" per quella bimba ferita. I feriti sono tre: oltre alla bimba infatti una donna di 55 anni e' stata colpita a una gamba da un proiettile che ha spezzato in due il perone mentre la seconda donna ha alcune schegge conficcate in una gamba. La polizia di Savona guidata dal questore Giannina Roatta, coadiuvata dagli uomini della seconda divisione dello Sco coordinati da Alfredo Fabbrocini, era impegnata in una vera e propria caccia all'uomo quando la polizia penitenziaria ha comunicato che Massari si era costituito: sequestrata la pistola, una Smith & Wesson calibro 357, decine di proiettili e due coltelli. In tutto, la sera di sabato, ha sparato sei colpi di pistola, quattro verso la ex moglie - tre andati a segno - e un altro in aria per coprirsi la fuga. Poi e' andato verso l'autostrada: qui, forse poco prima del casello, ha minacciato un autista con la pistola e si e' fatti portare a Arma di Taggia. La sua latitanza e' durata poco, fino a quando non ha saputo del ferimento della bimba: "a quel punto - ha detto - mi si e' smossa la coscienza". Cosi' ha deciso di andare davanti al carcere e sparare tre colpi di pistola in aria, per avvertire la polizia della sua presenza. Durante l'interrogatorio, Massari ha detto che quando nel maggio del 2018 e' uscito dal carcere aveva chiamato la ex moglie per chiederle conto del denaro ma lei non aveva risposto. L'uomo ha raccontato di aver avuto dei soldi nascosti che poi non ha piu' trovato dopo aver scontato la sua condanna e si era convinto che li avesse presi la donna. Ha ucciso dunque scientemente: non per amore, ma per denaro. (ANSA). CH 15-LUG-19 18:50 NNNN
ROMA. PRIMAVALLE, IN CORSO ULTIMI TRASFERIMENTI OCCUPANTI
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 13.50.30
ROMA. PRIMAVALLE, IN CORSO ULTIMI TRASFERIMENTI OCCUPANTI
DIR0741 3 CRO 0 RR1 N/POL / DIR /TXT ROMA. PRIMAVALLE, IN CORSO ULTIMI TRASFERIMENTI OCCUPANTI (DIRE) Roma, 15 lug . - Traslocano in silenzio gli ultimi, a questo punto ex, occupanti di Primavalle, a Roma. "Sono qui dal 2010, questa era casa mia", racconta un 59enne marocchino lasciando l'ex scuola di via Cardinal Capranica sgomberata questa mattina. È continuo il via vai di persone nella struttura, dove sono ancora evidenti i segni della guerriglia di questa mattina. Polizia e Carabinieri controllano gli accessi all'ex istituto 'Don Calabria' occupato dal 2003, consentendo a chi viene accompagnato dagli uomini della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma di rientrare per prendere effetti personali e pochi averi. "Io abitavo qui da 14 anni e ho la residenza qui", si sfoga una donna etiope, "Sono due giorni che non dormo, qui tutti attendevamo lo sgombero, ma adesso che sara' di noi?". Mentre la donna si interroga sul futuro, dall'ingresso principale, divelto qualche ora fa dal Reparto Mobile, esce l'ennesima famiglia. Il padre, un tunisino, racconta: "Andiamo in uno di questi posti qua che ci dicono loro, speriamo bene". In cima a via Capranica, sul lato di via Bembo, il camper della Sala operativa sociale raccoglie adesioni e smista gli ex occupanti nelle varie strutture di accoglienza. Chi e' a piedi viene indirizzato a un bus, chi ha la macchina puo' recarsi li' autonomamente. Intanto dall'interno della struttura si sentono risuonare frullini e seghe elettriche. (Ago/ Dire) 13:49 15-07-19 NNNN
ROMA. PRIMAVALLE, IN CORSO ULTIMI TRASFERIMENTI OCCUPANTI
DIR0741 3 CRO 0 RR1 N/POL / DIR /TXT ROMA. PRIMAVALLE, IN CORSO ULTIMI TRASFERIMENTI OCCUPANTI (DIRE) Roma, 15 lug . - Traslocano in silenzio gli ultimi, a questo punto ex, occupanti di Primavalle, a Roma. "Sono qui dal 2010, questa era casa mia", racconta un 59enne marocchino lasciando l'ex scuola di via Cardinal Capranica sgomberata questa mattina. È continuo il via vai di persone nella struttura, dove sono ancora evidenti i segni della guerriglia di questa mattina. Polizia e Carabinieri controllano gli accessi all'ex istituto 'Don Calabria' occupato dal 2003, consentendo a chi viene accompagnato dagli uomini della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma di rientrare per prendere effetti personali e pochi averi. "Io abitavo qui da 14 anni e ho la residenza qui", si sfoga una donna etiope, "Sono due giorni che non dormo, qui tutti attendevamo lo sgombero, ma adesso che sara' di noi?". Mentre la donna si interroga sul futuro, dall'ingresso principale, divelto qualche ora fa dal Reparto Mobile, esce l'ennesima famiglia. Il padre, un tunisino, racconta: "Andiamo in uno di questi posti qua che ci dicono loro, speriamo bene". In cima a via Capranica, sul lato di via Bembo, il camper della Sala operativa sociale raccoglie adesioni e smista gli ex occupanti nelle varie strutture di accoglienza. Chi e' a piedi viene indirizzato a un bus, chi ha la macchina puo' recarsi li' autonomamente. Intanto dall'interno della struttura si sentono risuonare frullini e seghe elettriche. (Ago/ Dire) 13:49 15-07-19 NNNN
Mafia: sequestro sede commissariato Vittoria, Riesame decide su impero
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 12.28.30
Mafia: sequestro sede commissariato Vittoria, Riesame decide su impero =
(AGI) - Caltanissetta, 15 lug. - Proprietario del 50 per cento dell'immobile di Vittoria sequestrato dalla Guardia di finanza di Caltanissetta che ospita il commissariato di polizia, adesso protesta la sua innocenza, sostenendo di essere vittima del pizzo. Una storia che domani sara' al vaglio del Tribunale del Riesame. La meta' dell'edificio nel quale trovava posto l'ufficio di pubblica sicurezza, e per il quale il Viminale paga 105 mila euro l'anno, rientra nell'immenso patrimonio da 63 milioni di euro sequestrato a inizio luglio alla famiglia Luca di Gela nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria condotta dal Gico di Caltanissetta e coordinata dalla Dda nissena. I Luca - secondo gli inquirenti - avrebbero siglato una sorta di patto con i clan Rinzivillo di Gela e con le cosche catanesi. L'immobile e' intestato a Rocco Luca, arrestato lo scorso primo luglio insieme al padre Toto' e allo zio Francesco Antonio Luca. La famiglia Luca e' nota a Gela e nel resto della Sicilia perche' opera nei settori della vendita di auto di lusso e in quello immobiliare. I tre sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio. L'immobile era stato posto in vendita all'asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. Dall'inchiesta della procura nissena emerge che negli anni 90, il clan Rinzivillo avrebbe consegnato ai Luca un miliardo delle vecchie lire, soldi da riciclare nelle aziende della famiglia. Gli indagati si difendono, respingono le accuse e affermano di essere vittime del pizzo. I loro legali, gli avvocati Flavio Sinatra, Alfredo D'Aparo e Tonino Gagliano, si sono gia' rivolti al Tribunale del Riesame di Caltanissetta per chiedere l'annullamento sia delle misure cautelari sia il dissequestro del patrimonio. Il Riesame ha fissato le udienze per domani e giovedi'. (AGI) Cl1/Mrg (Segue) 151228 LUG 19 NNNN
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 12.28.42
Mafia: sequestro sede commissariato Vittoria, Riesame decide su impero (2)=
(AGI) - Caltanissetta, 15 lug. - Gia' nel 2006, nei confronti della famiglia Luca, la Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta aveva eseguito un provvedimento di sequestro dei beni. Il capofamiglia, Toto' Luca, accusato di essere uno dei prestanome del clan Rinzivillo, minaccio' il suicidio presentandosi davanti al municipio di Gela con una tanica di benzina. Sei mesi dopo il patrimonio venne dissequestrato. Gli inquirenti ritengono che quel patto con la mafia sia sempre esistito e che grazie a questo legame si siano concretizzati, nel tempo, sproporzionati investimenti che hanno permesso agli imprenditori gelesi di affermarsi come importante gruppo economico. I Luca, nel tempo, hanno diversificato le loro attivita' di riciclaggio, ricorrendo a piu' canali. Vi sono anche investimenti in 'beni rifugio', quali opere d'arte, cavalli, polizze vita e titoli di stato sottoscritti, tra l'altro, da prestanome per importi consistenti e sproporzionati rispetto al profilo reddituale dell'intestatario dell'investimento. Nell'ambito dell'operazione della procura nissena, altri quattro familiari dei Luca sarebbero stati dei prestanome. Per loro e' scattato il divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa mentre un funzionario di polizia in servizio a Gela, poi a Caltanissetta, ad Agrigento e adesso a Perugia, sarebbe stato una sorta di 'talpa' al servizio dei Luca. E' indagato per corruzione, accesso abusivo a sistemi informatici in uso alla polizia e rivelazione di segreto d'ufficio. L'operazione che aveva portato al sequestro del tesoro di Rocco Luca, per gli inquirenti aveva fornito "una visione della crescita di questo gruppo imprenditoriale che per oltre 20 anni ha usufruito del contributo e del finanziamento del clan Rinzivillo che gli ha consentito di acquistare una posizione di monopolio all'interno del settore economico di cui si occupava". (AGI) Cl1/Mrg 151228 LUG 19 NNNN
Mafia: sequestro sede commissariato Vittoria, Riesame decide su impero =
(AGI) - Caltanissetta, 15 lug. - Proprietario del 50 per cento dell'immobile di Vittoria sequestrato dalla Guardia di finanza di Caltanissetta che ospita il commissariato di polizia, adesso protesta la sua innocenza, sostenendo di essere vittima del pizzo. Una storia che domani sara' al vaglio del Tribunale del Riesame. La meta' dell'edificio nel quale trovava posto l'ufficio di pubblica sicurezza, e per il quale il Viminale paga 105 mila euro l'anno, rientra nell'immenso patrimonio da 63 milioni di euro sequestrato a inizio luglio alla famiglia Luca di Gela nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria condotta dal Gico di Caltanissetta e coordinata dalla Dda nissena. I Luca - secondo gli inquirenti - avrebbero siglato una sorta di patto con i clan Rinzivillo di Gela e con le cosche catanesi. L'immobile e' intestato a Rocco Luca, arrestato lo scorso primo luglio insieme al padre Toto' e allo zio Francesco Antonio Luca. La famiglia Luca e' nota a Gela e nel resto della Sicilia perche' opera nei settori della vendita di auto di lusso e in quello immobiliare. I tre sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio. L'immobile era stato posto in vendita all'asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. Dall'inchiesta della procura nissena emerge che negli anni 90, il clan Rinzivillo avrebbe consegnato ai Luca un miliardo delle vecchie lire, soldi da riciclare nelle aziende della famiglia. Gli indagati si difendono, respingono le accuse e affermano di essere vittime del pizzo. I loro legali, gli avvocati Flavio Sinatra, Alfredo D'Aparo e Tonino Gagliano, si sono gia' rivolti al Tribunale del Riesame di Caltanissetta per chiedere l'annullamento sia delle misure cautelari sia il dissequestro del patrimonio. Il Riesame ha fissato le udienze per domani e giovedi'. (AGI) Cl1/Mrg (Segue) 151228 LUG 19 NNNN
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 12.28.42
Mafia: sequestro sede commissariato Vittoria, Riesame decide su impero (2)=
(AGI) - Caltanissetta, 15 lug. - Gia' nel 2006, nei confronti della famiglia Luca, la Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta aveva eseguito un provvedimento di sequestro dei beni. Il capofamiglia, Toto' Luca, accusato di essere uno dei prestanome del clan Rinzivillo, minaccio' il suicidio presentandosi davanti al municipio di Gela con una tanica di benzina. Sei mesi dopo il patrimonio venne dissequestrato. Gli inquirenti ritengono che quel patto con la mafia sia sempre esistito e che grazie a questo legame si siano concretizzati, nel tempo, sproporzionati investimenti che hanno permesso agli imprenditori gelesi di affermarsi come importante gruppo economico. I Luca, nel tempo, hanno diversificato le loro attivita' di riciclaggio, ricorrendo a piu' canali. Vi sono anche investimenti in 'beni rifugio', quali opere d'arte, cavalli, polizze vita e titoli di stato sottoscritti, tra l'altro, da prestanome per importi consistenti e sproporzionati rispetto al profilo reddituale dell'intestatario dell'investimento. Nell'ambito dell'operazione della procura nissena, altri quattro familiari dei Luca sarebbero stati dei prestanome. Per loro e' scattato il divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa mentre un funzionario di polizia in servizio a Gela, poi a Caltanissetta, ad Agrigento e adesso a Perugia, sarebbe stato una sorta di 'talpa' al servizio dei Luca. E' indagato per corruzione, accesso abusivo a sistemi informatici in uso alla polizia e rivelazione di segreto d'ufficio. L'operazione che aveva portato al sequestro del tesoro di Rocco Luca, per gli inquirenti aveva fornito "una visione della crescita di questo gruppo imprenditoriale che per oltre 20 anni ha usufruito del contributo e del finanziamento del clan Rinzivillo che gli ha consentito di acquistare una posizione di monopolio all'interno del settore economico di cui si occupava". (AGI) Cl1/Mrg 151228 LUG 19 NNNN
Arsenale sequestrato: arrestato ex candidato di Forza Nuova =
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 12.12.22
Arsenale sequestrato: arrestato ex candidato di Forza Nuova =
(AGI) - Torino, 15 lug. - Sotto il letto nascondeva un arsenale da guerra: fucili d'assalto di ultima generazione, mitra, pistole e munizioni di provenienza austriaca, tedesca e statunitense, oltre a vario materiale di ideologia nazista. La digos di Torino ha arrestato a Gallarate Fabio Del Bergiolo, 60 anni, ex funzionario della dogana aeroportuale, nel 2001 candidato alle elezioni politiche tra le fila di Forza Nuova. Attraverso decine di intercettazioni telefoniche, gli inquirenti, coordinati dai pubblici ministeri torinesi Emilio Gatti e Manuela Pedrotta, sono risaliti ad altri due soggetti, Fabio Amalio Bernardi, 51 anni, e Alessandro Michele Monti, 42 anni, sottoposti a fermo di indiziato di delitto per la detenzione di un missile aria-aria "Matra" fabbricato nell'ottobre 1980 e utilizzato dalle forze armate del Qatar. Il missile, perfettamente funzionante e dal valore di circa 500 mila euro, era custodito all'interno di un hangar ubicato all'aeroporto di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, nascosto da un involucro cilindrico di circa 4 metri.Come ricostruito dalla polizia, Monti ha contattato l'amico Del Bergiolo e lo ha accompagnato in macchina all'hangar per mostrargli il missile. Del Bergiolo ha scattato alcune fotografie che ha poi inviato a papabili acquirenti attraverso Whatsapp. Fra questi, un funzionario estero che ha contrattato il prezzo senza pero' trovare un accordo. I personaggi coinvolti in passato hanno preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass, a fianco delle milizie di estrema destra. (AGI) To2/Noc 151212 LUG 19 NNNN
Arsenale sequestrato: arrestato ex candidato di Forza Nuova =
(AGI) - Torino, 15 lug. - Sotto il letto nascondeva un arsenale da guerra: fucili d'assalto di ultima generazione, mitra, pistole e munizioni di provenienza austriaca, tedesca e statunitense, oltre a vario materiale di ideologia nazista. La digos di Torino ha arrestato a Gallarate Fabio Del Bergiolo, 60 anni, ex funzionario della dogana aeroportuale, nel 2001 candidato alle elezioni politiche tra le fila di Forza Nuova. Attraverso decine di intercettazioni telefoniche, gli inquirenti, coordinati dai pubblici ministeri torinesi Emilio Gatti e Manuela Pedrotta, sono risaliti ad altri due soggetti, Fabio Amalio Bernardi, 51 anni, e Alessandro Michele Monti, 42 anni, sottoposti a fermo di indiziato di delitto per la detenzione di un missile aria-aria "Matra" fabbricato nell'ottobre 1980 e utilizzato dalle forze armate del Qatar. Il missile, perfettamente funzionante e dal valore di circa 500 mila euro, era custodito all'interno di un hangar ubicato all'aeroporto di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, nascosto da un involucro cilindrico di circa 4 metri.Come ricostruito dalla polizia, Monti ha contattato l'amico Del Bergiolo e lo ha accompagnato in macchina all'hangar per mostrargli il missile. Del Bergiolo ha scattato alcune fotografie che ha poi inviato a papabili acquirenti attraverso Whatsapp. Fra questi, un funzionario estero che ha contrattato il prezzo senza pero' trovare un accordo. I personaggi coinvolti in passato hanno preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass, a fianco delle milizie di estrema destra. (AGI) To2/Noc 151212 LUG 19 NNNN
CRIMINALITA': UN MISSILE TRA ARMI GUERRA SEQUESTRATI IN NORD ITALIA, TRE ARRESTI =
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 12.04.06
CRIMINALITA': UN MISSILE TRA ARMI GUERRA SEQUESTRATI IN NORD ITALIA, TRE ARRESTI =
ADN0263 7 CRO 0 ADN CRO RPI CRIMINALITA': UN MISSILE TRA ARMI GUERRA SEQUESTRATI IN NORD ITALIA, TRE ARRESTI = Torino, 15 lug. (AdnKronos) - Venti armi da guerra, tra cui carabine d'assalto di ultima generazione, pistole, munizionamenti e un missile aria-aria perfettamente funzionante. E' parte dell'arsenale sequestrato oggi in un hangar in provincia di Pavia nel corso di perquisizioni in varie parti dell'Italia del nord, Torino, Varese, Pavia, Novara e Forli' nell'ambito di un'operazione coordinata dalla procura di Torino condotta dalla Polizia di Prevenzione - Ucigos con la Digos torinese. L'indagine ha preso avvio un anno fa seguendo l'attività di alcuni combattenti italiani che hanno preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. Una persona è stata arrestata, si tratta di un ex ispettore delle dogane, Fabio Del Bergiolo che nel 2001 si era candidato al Senato per Forza Nuova. Nella sua abitazione, a Gallarate, é stato trovato un ingente quantitativo di armi da guerra e da sparo di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense oltre a stemmi e cartelli con simbologie naziste. Altre due persone sono attualmente in stato di fermo, si tratta di un cittadino svizzero 42 anni, Alessandro Michele Aloise Monti e di un italiano 51enne, Fabio Amalio Bernardi, fermati nei pressi dell'aeroporto di Forli', entrambi accusati di detenzione e messa in commercio di un missile aria aria in utilizzo alle forze armate del Quatar. Nell'ambito delle indagini sono stati riscontrati contratti tra uno dei miliziani e un esperto di armi che proponeva l'acquisto, per conto terzi, di un missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto attraverso whatsapp. Ulteriori accertamenti hanno permesso di risalire al vero intermediario della vendita, l'arrestato. (Abr/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-LUG-19 12:04 NNNN
CRIMINALITA': UN MISSILE TRA ARMI GUERRA SEQUESTRATI IN NORD ITALIA, TRE ARRESTI =
ADN0263 7 CRO 0 ADN CRO RPI CRIMINALITA': UN MISSILE TRA ARMI GUERRA SEQUESTRATI IN NORD ITALIA, TRE ARRESTI = Torino, 15 lug. (AdnKronos) - Venti armi da guerra, tra cui carabine d'assalto di ultima generazione, pistole, munizionamenti e un missile aria-aria perfettamente funzionante. E' parte dell'arsenale sequestrato oggi in un hangar in provincia di Pavia nel corso di perquisizioni in varie parti dell'Italia del nord, Torino, Varese, Pavia, Novara e Forli' nell'ambito di un'operazione coordinata dalla procura di Torino condotta dalla Polizia di Prevenzione - Ucigos con la Digos torinese. L'indagine ha preso avvio un anno fa seguendo l'attività di alcuni combattenti italiani che hanno preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. Una persona è stata arrestata, si tratta di un ex ispettore delle dogane, Fabio Del Bergiolo che nel 2001 si era candidato al Senato per Forza Nuova. Nella sua abitazione, a Gallarate, é stato trovato un ingente quantitativo di armi da guerra e da sparo di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense oltre a stemmi e cartelli con simbologie naziste. Altre due persone sono attualmente in stato di fermo, si tratta di un cittadino svizzero 42 anni, Alessandro Michele Aloise Monti e di un italiano 51enne, Fabio Amalio Bernardi, fermati nei pressi dell'aeroporto di Forli', entrambi accusati di detenzione e messa in commercio di un missile aria aria in utilizzo alle forze armate del Quatar. Nell'ambito delle indagini sono stati riscontrati contratti tra uno dei miliziani e un esperto di armi che proponeva l'acquisto, per conto terzi, di un missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto attraverso whatsapp. Ulteriori accertamenti hanno permesso di risalire al vero intermediario della vendita, l'arrestato. (Abr/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 15-LUG-19 12:04 NNNN
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 11.54.55
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km Tra i 10 e i 14 anni, si sono portati le canne da pesca Roma, 15 lug. (askanews) - Quattro bambini hanno caricato un 4X4 di proprietà del padre di uno di loro di canne da pesca, hanno preso dei soldi e sono fuggiti guidando per 900 chilometri attraverso l'Australia prima di essere acciuffati dalla polizia, scrive la Bbc. Tre bambini e una bambina, di età compresa tra i dieci e i 14 anni, sono stati trovati sani e salvi ieri nella cittadina di Grafton, nel Nuovo Galles del Sud. Avevano lasciato casa a Gracemere, nel Queensland, durante weekend, dopo aver lasciato un biglietto ai familiari di uno di loro, dicendo che se andavano. Domenica mattina, dopo aver percorso 140 chilometri, il gruppo si è fermato a una stazione di servizio nella cittadina di Banana dove avrebbe rubato della benzina. Un dipendente della stazione di servizio ha detto al Daily Telegraph di Sydney che i video di sicurezza mostrano il veicolo guidato "normalmente" prima che una persone scenda e si rifornisca. "E' molto bassa, arriva appena al finestrino" ha dichiarato.(Segue) Bea 20190715T115458Z
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 11.55.01
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km -2-
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km -2- Roma, 15 lug. (askanews) - In seguito la polizia ha individuato il veicolo a Glen Innes, nei pressi di Grafton, e ha cominciato inseguirlo. Ma gli agenti hanno abbandonato l'inseguimento nel timore che i piccoli occupanti del 4X4 potessero farsi del male. Il veicolo è stato poi avvistato sul ciglio di una strada a Grafton, ha detto l'ispettore Darren Williams della polizia del Nuovo Galles del Sud. I bambini "si sono chiusi in auto e la polizia ha dovuto usare un manganello per entrare nell'auto e arrestarli" ha detto alla rete tv Abc. Per andare in auto da Gracemere a Grafton ci vogliono almeno dieci ore. Secondo il funzionario di polizia i bambini hanno fatto turni al volante. Bea 20190715T115505Z
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km Tra i 10 e i 14 anni, si sono portati le canne da pesca Roma, 15 lug. (askanews) - Quattro bambini hanno caricato un 4X4 di proprietà del padre di uno di loro di canne da pesca, hanno preso dei soldi e sono fuggiti guidando per 900 chilometri attraverso l'Australia prima di essere acciuffati dalla polizia, scrive la Bbc. Tre bambini e una bambina, di età compresa tra i dieci e i 14 anni, sono stati trovati sani e salvi ieri nella cittadina di Grafton, nel Nuovo Galles del Sud. Avevano lasciato casa a Gracemere, nel Queensland, durante weekend, dopo aver lasciato un biglietto ai familiari di uno di loro, dicendo che se andavano. Domenica mattina, dopo aver percorso 140 chilometri, il gruppo si è fermato a una stazione di servizio nella cittadina di Banana dove avrebbe rubato della benzina. Un dipendente della stazione di servizio ha detto al Daily Telegraph di Sydney che i video di sicurezza mostrano il veicolo guidato "normalmente" prima che una persone scenda e si rifornisca. "E' molto bassa, arriva appena al finestrino" ha dichiarato.(Segue) Bea 20190715T115458Z
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 11.55.01
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km -2-
Australia, quattro bambini rubano auto e la guidano per 900 km -2- Roma, 15 lug. (askanews) - In seguito la polizia ha individuato il veicolo a Glen Innes, nei pressi di Grafton, e ha cominciato inseguirlo. Ma gli agenti hanno abbandonato l'inseguimento nel timore che i piccoli occupanti del 4X4 potessero farsi del male. Il veicolo è stato poi avvistato sul ciglio di una strada a Grafton, ha detto l'ispettore Darren Williams della polizia del Nuovo Galles del Sud. I bambini "si sono chiusi in auto e la polizia ha dovuto usare un manganello per entrare nell'auto e arrestarli" ha detto alla rete tv Abc. Per andare in auto da Gracemere a Grafton ci vogliono almeno dieci ore. Secondo il funzionario di polizia i bambini hanno fatto turni al volante. Bea 20190715T115505Z
*Sequestrato arsenale da guerra a gruppo estrema destra
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 07.11.36
*Sequestrato arsenale da guerra a gruppo estrema destra
*Sequestrato arsenale da guerra a gruppo estrema destra Operazione della Polizia nel Nord Italia Roma, 15 lug. (askanews) - La Polizia di Stato di Torino, coordinata della Procura della Repubblica di Torino, ha sequestrato nel Nord Italia armi da guerra nella disponibilità di soggetti "orbitanti" nell'estrema destra oltranzista. Durante l'operazione dei poliziotti della Digos di Torino in collaborazione con quelli di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì, coordinati dalla Polizia di Prevenzione - Ucigos, è stato sequestrato un autentico arsenale di armi da guerra (fucili d'assalto automatici di ultima generazione). Rus 20190715T071129Z
*Sequestrato arsenale da guerra a gruppo estrema destra
*Sequestrato arsenale da guerra a gruppo estrema destra Operazione della Polizia nel Nord Italia Roma, 15 lug. (askanews) - La Polizia di Stato di Torino, coordinata della Procura della Repubblica di Torino, ha sequestrato nel Nord Italia armi da guerra nella disponibilità di soggetti "orbitanti" nell'estrema destra oltranzista. Durante l'operazione dei poliziotti della Digos di Torino in collaborazione con quelli di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì, coordinati dalla Polizia di Prevenzione - Ucigos, è stato sequestrato un autentico arsenale di armi da guerra (fucili d'assalto automatici di ultima generazione). Rus 20190715T071129Z
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